i sistemi multiamplificati suonano meglio?
Inviato: 09/02/2017, 15:18
In un sistema multiamplificato (per esempio a tre vie) il segnale che "esce" dalla sorgente (lettore CD, giradischi, ecc.) entra in un cross-over elettronico (attivo) che provvede a dividere il segnale in bande (per esempio bassi, medi, acuti). Ciascuna banda viene poi indirizzata ad un amplificatore cui è collegato un altoparlante specializzato (woofer per i bassi, midrange per i medi e tweeter per gli acuti).
Vediamo i vantaggi di questo sistema.
Il vantaggio subito evidente è l'eliminazione del cross-over passivo per gli altoparlanti. Questo significa annullare le perdite resistive e qualsiasi forma di distorsione causata da resistenze, condensatori e induttanze in base al principio "meno roba c'è e meglio è". Già questo è un vantaggio significativo.
Per quanto riguarda l'amplificatore al posto di uno che lavora su tre decadi (da 20 a 20000 Hz) ne abbiamo tre che lavorano ciascuno su una singola decade (per es. 20-200, 200_2k e 2k-20k Hz). Il primo vantaggio è che si possono utilizzare amplificatori di potenza minore o avere una maggiore riserva di potenza.
Ma il vantaggio maggiore riguarda la distorsione ed in particolare la distorsione di intermodulazione.
La distorsione di intermodulazione dipende da tre fattori: l'ampiezza dello stimolo, la sua forma nel tempo ed il suo contenuto spettrale. E' noto infatti che, a fronte dello stesso spettro, un segnale può avere forme nel tempo molto diverse. Con lo spettro di un rumore rosa (modificando solo le relazioni di fase) si può ottenere un impulso o uno sweep logaritmico. Ai fini della distorsione di forma è importante l'ampiezza dello stimolo, ai fini della distorsione di intermodulazione è importante lo spettro. Nel sistema multiamplificato, avendo diviso la banda in tre parti (diciamo A, B e C) le frequenze presenti nella banda A non possono "intermodulare" con le frequenze presenti nelle bande B e C (e altrettanto per le bande B e C) quindi la probabilità che si manifesti distorsione per intermodulazione diminuisce di molto.
In oltre, se un amplificatore dovesse clippare (per esempio quello dei bassi) l'amplificatore dei medi e degli acuti potrebbero continuare a funzionare regolarmente e la percezione della distorsione sarebbe sicuramente meglio tollerata. Ultimo, ma non ultimo, il carico. La mancanza del filtro cross-over fa si che solo l'amplificatore collegato al woofer veda un carico con componenti reattive importanti (dovute al picco di risonanza del woofer stesso). L'amplificatore collegato al midrange e quello collegato al tweeeter, nella loro banda di funzionamento, vedono come carico una resistenza con in serie una modesta componente induttiva. Gli amplificatori a stato solido non temono questo tipo di carico ed hanno quindi un motivo in più per funzionare meglio (o non hanno motivi per funzionare "male").
Riassumendo:
- eliminazione del cross-over passivo (ogni altoparlante vede un fattore di smorzamento alto)
- tre amplificatori di potenza limitata anziché uno di "grande" potenza
- minore distorsione di intermodulazione
- almeno 2 ampli su tre funzionano su carichi "facili" (quindi meglio)
- anche se un amplificatore clippa l'effetto è meno percepibile.
Quindi la distorsione non solo diminuisce in valore assoluto ma diventa anche meno percepibile e maggiormente tollerabile.
Uno degli errori che frequentemente vengono fatti nel comporre i sistemi multiamplificati è quello di adottare amplificatori di potenza alta per le vie basse e potenza minore per le vie alte. Se si guarda solo alla distribuzione energetica del programma musicale è facile cadere in questo tranello. Il realtà il fattore di cresta risulta più basso per la via bassa ma molto più elevato per le vie alte. L'altro errore è quello di pensare di poter impiegare amplificatori di qualità inferiore confidando nella riduzione della distorsione garantita da questo sistema.
Per concludere potenzialmente un sistema multiamplificato suona meglio di un sistema "passivo" ma bisogna poi vedere come viene realizzato nella pratica a cominciare dal cross-over elettronico (che dovrebbe essere analogico).
Vediamo i vantaggi di questo sistema.
Il vantaggio subito evidente è l'eliminazione del cross-over passivo per gli altoparlanti. Questo significa annullare le perdite resistive e qualsiasi forma di distorsione causata da resistenze, condensatori e induttanze in base al principio "meno roba c'è e meglio è". Già questo è un vantaggio significativo.
Per quanto riguarda l'amplificatore al posto di uno che lavora su tre decadi (da 20 a 20000 Hz) ne abbiamo tre che lavorano ciascuno su una singola decade (per es. 20-200, 200_2k e 2k-20k Hz). Il primo vantaggio è che si possono utilizzare amplificatori di potenza minore o avere una maggiore riserva di potenza.
Ma il vantaggio maggiore riguarda la distorsione ed in particolare la distorsione di intermodulazione.
La distorsione di intermodulazione dipende da tre fattori: l'ampiezza dello stimolo, la sua forma nel tempo ed il suo contenuto spettrale. E' noto infatti che, a fronte dello stesso spettro, un segnale può avere forme nel tempo molto diverse. Con lo spettro di un rumore rosa (modificando solo le relazioni di fase) si può ottenere un impulso o uno sweep logaritmico. Ai fini della distorsione di forma è importante l'ampiezza dello stimolo, ai fini della distorsione di intermodulazione è importante lo spettro. Nel sistema multiamplificato, avendo diviso la banda in tre parti (diciamo A, B e C) le frequenze presenti nella banda A non possono "intermodulare" con le frequenze presenti nelle bande B e C (e altrettanto per le bande B e C) quindi la probabilità che si manifesti distorsione per intermodulazione diminuisce di molto.
In oltre, se un amplificatore dovesse clippare (per esempio quello dei bassi) l'amplificatore dei medi e degli acuti potrebbero continuare a funzionare regolarmente e la percezione della distorsione sarebbe sicuramente meglio tollerata. Ultimo, ma non ultimo, il carico. La mancanza del filtro cross-over fa si che solo l'amplificatore collegato al woofer veda un carico con componenti reattive importanti (dovute al picco di risonanza del woofer stesso). L'amplificatore collegato al midrange e quello collegato al tweeeter, nella loro banda di funzionamento, vedono come carico una resistenza con in serie una modesta componente induttiva. Gli amplificatori a stato solido non temono questo tipo di carico ed hanno quindi un motivo in più per funzionare meglio (o non hanno motivi per funzionare "male").
Riassumendo:
- eliminazione del cross-over passivo (ogni altoparlante vede un fattore di smorzamento alto)
- tre amplificatori di potenza limitata anziché uno di "grande" potenza
- minore distorsione di intermodulazione
- almeno 2 ampli su tre funzionano su carichi "facili" (quindi meglio)
- anche se un amplificatore clippa l'effetto è meno percepibile.
Quindi la distorsione non solo diminuisce in valore assoluto ma diventa anche meno percepibile e maggiormente tollerabile.
Uno degli errori che frequentemente vengono fatti nel comporre i sistemi multiamplificati è quello di adottare amplificatori di potenza alta per le vie basse e potenza minore per le vie alte. Se si guarda solo alla distribuzione energetica del programma musicale è facile cadere in questo tranello. Il realtà il fattore di cresta risulta più basso per la via bassa ma molto più elevato per le vie alte. L'altro errore è quello di pensare di poter impiegare amplificatori di qualità inferiore confidando nella riduzione della distorsione garantita da questo sistema.
Per concludere potenzialmente un sistema multiamplificato suona meglio di un sistema "passivo" ma bisogna poi vedere come viene realizzato nella pratica a cominciare dal cross-over elettronico (che dovrebbe essere analogico).