Cavi di segnale... come testare semplicemente le differenze

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MarioBon
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Re: Cavi di segnale... come testare semplicemente le differe

#11 Messaggio da MarioBon »

scubi ha scritto:Dove si possono trovare connettore a "Y" di buona fattura (per la prova in oggetto)?
penso che possano andare bene quelli in metallo:
https://it.aliexpress.com/w/wholesale-r ... ector.html
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Re: Cavi di segnale... come testare semplicemente le differe

#12 Messaggio da silvio.m »

ok per i cavi di segnale, ma se volessi provare due cavi di potenza? :roll:
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Daniele Pucciarelli
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Re: Cavi di segnale... come testare semplicemente le differe

#13 Messaggio da Daniele Pucciarelli »

MarioBon ha scritto:
germachia ha scritto::lol: Il vostro " accanimento " e' lodevole, ma...non avrete "fortuna"-

cavofilo :mrgreen: (dimenticavo ) duro e puro- :idea:
Queste prove servono per discriminare al meglio le differenze quindi servono a tutti.
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MarioBon
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Re: Cavi di segnale... come testare semplicemente le differe

#14 Messaggio da MarioBon »

silvio.m ha scritto:ok per i cavi di segnale, ma se volessi provare due cavi di potenza? :roll:
Io ho uno switch: un singolo cavo va dall'ampli allo switch, dallo switch escono i due cavi da confrontare che vanno collegati allo stesso diffusore.
In pratica i cavi hanno 30 centimetri in "comune". Se c'è differenza si sente.
Lo switch si aziona dal telecomando.
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iano
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Re: Cavi di segnale... come testare semplicemente le differe

#15 Messaggio da iano »

MarioBon ha scritto:traduzione del testo di Sanders proposto da Flavio:

Non si possono testare con precisione i cavi ascoltandone uno, poi staccare, collegare l’altro e ascoltare di nuovo. La nostra "memoria audio" per i dettagli sottili è troppo breve (due secondi, scientificamente dimostrato) per ricordare con precisione sottili differenze nel suono in una simile prova, e non possiamo controllare più volte per essere sicuri di ciò che sentiamo - così siamo facilmente ingannati, è necessario essere in grado di passare istantaneamente e ripetutamente per sentire le differenze reali tra le interconnessioni (o qualsiasi altro componente). .

Per testare le interconnessioni non servono apparecchiatura di prova. È possibile utilizzare il preamplificatore per fare la commutazione. Avrete bisogno di un connettore a "Y" in modo da poter collegare i due cavi in prova (chiamiamoli "A" e "B") allo stesso componente - probabilmente il lettore CD.

Si noti che il connettore "Y" è lo stesso per entrambe le interconnessioni, quindi, anche se si ritiene che il connettore "Y" alteri in qualche modo il suono (non lo fanno), lo stesso segnale passerà attraverso entrambe le interconnessioni quindi il test sarà ancora valido. Si sentiranno solo le eventuali differenze tra i cavi, e si può sentire la differenza (se presente) su qualsiasi segnale, anche uno corrotto e distorto.

Collegate i connettori a "Y" alle uscite sinistra e destra del vostro lettore CD. Collegare un'estremità del cavo "A" e "B" al connettore "Y". Fatelo per entrambi i canali.

Collegare le altre estremità del cavo "A" ad uno degli ingressi di linea preamplificatore (come "CD"). Collegare l'altra estremità del cavo "B" all’ingresso tape monitor. Fatelo per entrambi i canali. Siate sicuri di non invertire i canali. Tutti gli ingressi a livello di linea su un preamplificatore sono identici, quindi non importa quali si utilizzano.

Si potrebbe collegare i cavi a qualsiasi altro ingresso a livello di linea del preamplificatore invece di "Tape". Ma gli ingressi del tape monitor permetteranno di passare avanti e indietro tra le interconnessioni agendo sull’interruttore del tape monitor, invece di dover premere interruttori di ingresso differenti, o ruotare una manopola.

Commutare un singolo switch come un tape monitor è più conveniente e rende facile fare il test "in cieco" in modo da non sapere quale cavo si sta ascoltando. Il test in cieco è desiderabile per fare in modo che i pregiudizi personali non influenzino i risultati del test.

Capisco che alcuni audiofili non credono nei test in cieco. Ma in realtà ora, perché avete bisogno di conoscere il marchio delle interconnessioni per ascoltare le differenze tra di loro? Se suonano diversi, suonano diversi. È possibile ascoltare tali differenze, anche con gli occhi chiusi.

Il test in cieco offre il vantaggio di eliminare aspettative psicologiche e pregiudizi. La natura umana è tale che se si ritiene che un particolare componente suonerà "meglio" (per qualsiasi motivo), allora suonerà meglio. Quindi, per essere sicuri che non ci si illudi, non si deve sapere quale cavo si sta ascoltando.

”.
Che bel forum e quanta bella gente ed amici. :D
Vediamo di trovare qualche pecca in quanto postato.
Prima di fare il test qualcosa già sappiamo. Ne saremo influenzati? Perfino la scelta del tipo di test sembra esserne influenzata.
Sappiamo che le differenze sono sottili, e reputiamo quindi che un test in doppio cieco ben si presti.
Ma se le differenze sono sottili, perché questo ci dice la teoria, quale interesse può avere questa prova?
Bisogna fare un test che parta dal presupposto che le differenze non siano piccole, e in tal senso va organizzato ex novo.
Si parte anche dal presupposto che non sappiamo bene cosa misurare, e non possiamo trascurare le elaborazioni del sistema percettivo, il quale, se lo ritiene utile ai suoi scopi è capace di ignorare forti segnali e dare peso a quelli deboli.
Inoltre bisogna considerare che il sistema percettivo ottiene dati e li elabora, inducendo azioni consequenziali, e il tutto anche senza il nostro intervento cosciente.
La coscienza, quando richiesta, è la colpevole principale dell'intervento dei nostri pregiudizi, anch'essi coscienti.
Questo avviene ad esempio nel caso in cui si richiedono risposte verbali.
Gli ascolti brevi, poco amati dagli audiofili, non sono un problema in sé ,ma semplicemente non hanno nulla a che fare con un ascolto normale audiofilo.
Se il problema è la memoria a breve, inventiamo un test in cui essa non serva.
Nei test in doppio cieco medicali si confrontano due farmaci dei quali uno è ben noto nella sua composizione e nei suoi effetti, e l'altro no.
Se testiamo due cavi non siamo in questa situazione.
È vero che i cavi "ben fatti suonano tutti uguali ". Infatti sono fatti per suonare tutti uguali e si differenziano al massimo nei loro valori elettrici, che come sappiamo contano poco, e infatti è vero.
Se vogliamo fare dunque una prova seria dimentichiamoci di tutto ciò, e sopratutto inventiamo una prova ad hoc....e magari anche dei cavi ad hoc, costruiti per la prova. Magari i miei, fatti per amplificare le differenze che non sono piccole, ma che nulla hanno a che fare con i valori dei parametri elettrici e con le misure classiche fatte finora sui cavi.
A vostra disposizione.
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Re: Cavi di segnale... come testare semplicemente le differe

#16 Messaggio da MarioBon »

Un cavo, in quanto tale, non "suona". Un cavo acquisisce le sue qualità quando viene impiegato per collegare due dispositivi A e B. Quindi il risultato non dipende solo dal cavo ma dall'impedenza di uscita di A e dalla impedenza di ingresso di B. Se andiamo a guardare più in dettaglio, la prestazione del cavo dipende anche dalla impedenza di ingresso di A e da cosa vi è collegato e dalla impedenza di uscita di B e da cosa vi è collegato (questo c'è nei libri e lo insegnano a scuola).
Ne segue che valutare un cavo "staccato" dal suo contesto non è sufficiente.
Sembra che i cavi abbiamo qualità non quantificabili: in realtà non vengono considerate tutte le variabili coinvolte.
Allora come si sceglie un cavo? applicando il principio "prevenire è meglio che curare".
Per esempio:
il PVC è piezoelettrico -> non usiamolo,
i cavi ad alta capacità riducono il margine di fase negli ampli retroazionati -> usiamo cavi a bassa capacità
I cavi ad alta resistività riducono il fattore di smorzamento -> usiamo cavi "grossi"
... e avanti così.
Alla fine si definisce un cavo che "disturba il meno possibile" nella maggioranza dei casi.

Avete mai visto la misura del margine di fase di un amplificatore al variare del cavo (o del carico)? Non credo.
Sapete perché non viene fatta? Perché dovrebbe essere ripetuta per ogni coppia (amplificatore, diffusore) presente nel mercato. Meglio non farla e lasciar un alone di mistero che, commercialmente, non guasta.
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Re: Cavi di segnale... come testare semplicemente le differe

#17 Messaggio da iano »

Tutto vero quanto inutilizzabile nel giustificare quello che si sente,perché quello che si sente non è poco.
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Re: Cavi di segnale... come testare semplicemente le differe

#18 Messaggio da Coltr@ne »

iano ha scritto:Tutto vero quanto inutilizzabile nel giustificare quello che si sente,perché quello che si sente non è poco.
L' audiofilo non può essere utilizzato per nessuna prova, perchè "fa parte" delle variabili "sotto test".
Ne segue che due individui diversi di fronte alla stessa sorgente sonora non sentono la stessa cosa. Nemmeno la stessa persona, di fronte alla ripetizione dello stesso messaggio, sente due volte la stessa cosa.
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Re: Cavi di segnale... come testare semplicemente le differe

#19 Messaggio da MarioBon »

iano ha scritto:Tutto vero quanto inutilizzabile nel giustificare quello che si sente, perché quello che si sente non è poco.
Quello che si sente è una cosa ed è correlata alle misure (anche l'effetto di un cavo risulta alle misure) quello che si percepisce è tutta un'altra cosa che potrebbe prescindere completamente dalla qualità della riproduzione dell'impianto. Per esempio prova ad ascoltare musica con una colica renale in corso....
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Re: Cavi di segnale... come testare semplicemente le differe

#20 Messaggio da iano »

Non vedo differenza fra sentire e percepire ai fini dei nostri discorsi.
Alla sensazione uditiva, come a qualunque tipo di sensazione, partecipano sempre tutti i sensi, lo stato d'animo, che con una colica non è dei migliori (quando sto male a me la musica da fastidio senza distinzioni) i nostri pregiudizi vecchi e nuovi e, in definitiva, tutto quello che il sistema percettivo ritiene utile. Vedilo un po' come un detective che raccoglie tutti i possibili indizi, anche quelli più improbabili, e quindi indica un colpevole, con buona probabilità, mai uguale a 1, di trovarlo.
Questo modo di procedere è ottimale agli scopi del sistema, ma non sembra ottimizzato per l'audiofilo maniaco che ricerca indizi di fedeltà. Se va bene il sistema si limiterà a certificare che si sta ascoltando musica.
Una cosa però il sistema la fa senza mai sbagliare. Quando la musica viene da strumenti veri, per quanto il suono possa essere distorto, perché ad esempio lontana è la sorgente, e per giungere a te deve superare diversi ostacoli e barriere e coliche renali, non si ingannerà mai nel giudicare che non si tratta di musica riprodotta.
Si tratta insomma di un sistema che in certi casi particolari mostra di saper essere perfetto e infallibile, e questo probabilmente immagino succede quando accidentalmente i suoi scopi e finì vengono, almeno in parte, a sovrapporsi con quelli degli audiofili.
Insomma se ingaggi un fabbro per farti costruire una madia, il fabbro dovrebbe rifiutarsi, ma il sistema percettivo non si rifiuta mai e il suo sporco lavoro lo fa sempre. Pero se poi "sbaglia" la colpa è tua che hai scelto il professionista sbagliato.
Quando sento quindi parlare male del sistema, che è il mio sistema, mi rattristo non poco.
Ma lo stesso per me vale quando si parla degli strumenti di misura, coi quali certo ho minor confidenza, ma che sono parte parimenti dell'homo tecnologicus, che saremmo noi. Fare il tifo per gli strumenti o per il sistema sono due modi diversi di ottenere la stessa cosa: ottenere una bella alienazione da se stessi.
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