DR: sbugiardata la bufala del decennio

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TomCapraro
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Re: DR: sbugiardata la bufala del decennio

#31 Messaggio da TomCapraro »

The_bastonator ha scritto:La parte tecnica è tale perché è stato richiesto venga fatta in quel modo, a parte casi particolari.

Il sound engineer degli U2 dei Red Hot Chili Peppers non è mica un ragazzetto di primo pelo nello studiolo casalingo che non sa fare un registrazione (perché spesso è quello che si legge in giro sui fora dei professoroni dell'audio da salotto).
I fan degli U2 e dei red hot non comperano i dischi perché hanno il DR basso ?
Non frega una mazza a nessuno, dico io, quelli vendono vagonate (vabbè, vendevano) di dischi indipendentemente dal DR.

Che dire, continuassero gli audiofili pure a selezionare i dischi e gli artisti in base al DR delle loro registrazioni ed altre menate del genere :-)

Ciao
Hai ragione ma, non bisogna farne di tutta l'erba un fascio.
Altro esempio: se Lincetto applicasse ai suoi lavori compressioni tali da portare il fattore di cresta a metà (perchè tra 10 e 11 vuol dire poco) di quello che attualmente ottiene...beh...incontrovertibilmente (senza l'applicazione di altri artifact) suonerebbero peggio.
saluti, Tom
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TomCapraro
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Re: DR: sbugiardata la bufala del decennio

#32 Messaggio da TomCapraro »

La compressione, per come la vedo io.

Una registrazione deve partire di base con un alta qualità, quindi impiegando (ad iniziare dal microfono) apparecchiature che alterano meno possibile il messaggio. Punto primo.

Poi, in base al tipo di lavoro, sta al tecnico valutare se applicare (cum grano salis) una dose di compressione o meno.

Ad esempio la compressione (cum grano salis) aiuta a rendere piu intelligibili le voci per quando l'artista si allontana (magari senza farci caso) dal microfono, acquisterebbero paradossalmente risoluzione.

E' solo un esempio dei tantissimi che si possono fare, certamente c'è un punto in cui "continuando a comprimere" si passa da possibili vantaggi a degrado, progressivo, ma degrado.
Un bravo tecnico del suono ascolta e riascolta il lavoro e sceglie secondo l'esperienza/sensibilità, cercando di replicare il piu possibile quello che ha ascoltato dal vivo.

Tantissime volte, registrazioni senza l'applicazione di nessuna forma di compressione sono risultate all'ascolto (perfino da chi sostiene pedissequamente il DR) meno preferibili, ovvero con i pianissimi lontani un kilometro (e con scarsa risoluzione) e con i fortissimi che risultavano ingestibili dalla stragrande maggioranza di impianti(ni) perchè c'è da mettere anche in conto che certe dinamiche in casa non tutti si potranno permettere.
E' un paradosso, si, perchè ci si lamenta della loudness war, e al contempo si preferisce la registrazione nella quale viene applicata una "certa compressione".
saluti, Tom
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Felix
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Re: DR: sbugiardata la bufala del decennio

#33 Messaggio da Felix »

Alla fine per fattore di cresta intendete l'intervallo dinamico in pratica...
Tom ha introdotto alla fine la discriminante principale che il Tonmeister si pone. A chi è indirizzata la produzione? In maggioranz agli audiofili o devo farla andare bene anche in radio, in auto, sulle cuffiette, dall'altoparlantino dell'ipad, dalle cassette del computer? Se ho una preponderanza del pubblico del secondo tipo, il range dinamico devo restringerlo, altrimenti i pianissimi si perdono tutti. Nel broadcasting radio e tv si aggiungono anche i compressori e limitatori delle stesse emittenti...
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bergat
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Re: DR: sbugiardata la bufala del decennio

#34 Messaggio da bergat »

Comunque sono sbagliati i presupposti. Prendere intervalli di 3 secondi nella misura della DR, vuol dire andare a caccia di microbi con una rete per farfalle. Gli intervalli dovrebbero essere a mio avviso di 3 ordini di grandezza inferiori. La DR poco ci manca che misuri il valor medio del livello.
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LLLLeonardo
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Re: DR: sbugiardata la bufala del decennio

#35 Messaggio da LLLLeonardo »

Credo che abbiano fatto una scelta in base alla fruizione del loro strumento per il pubblico.
Per analizzare una traccia il softw impiega un tempo che va da qualche decimo (per i wav risoluzione std) a qualche sec. (per i lossless hd o in altra codifica), se vogliamo blocchi di dimensioni minori bisogna inevitabilmente aspettarsi un sensibile aumento di risorse consumate o di tempo impiegato per il calcolo.
Continuo a non capire perché in alcuni casi aumenti il valore, però se avessero dato la possibilità di poter aumentare la risoluzione di analisi, sarebbe effettivamente stato meglio.
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Re: DR: sbugiardata la bufala del decennio

#36 Messaggio da bergat »

In 3 secondi (questo è l'intervallo che analizzano), puo' avvenire di tutto
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MarioBon
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Re: DR: sbugiardata la bufala del decennio

#37 Messaggio da MarioBon »

LLLLeonardo ha scritto:C.....se avessero dato la possibilità di poter aumentare la risoluzione di analisi...
se ciascuno si sceglie una risoluzione "personalizzata" i dati non sono più confrontabili e la cosa perde utilità.
Ho fatto diversi esperimenti per misurare la dinamica di un brano musicale tagliando segmenti di lunghezza decrescente. Quello che succede, in ogni caso, è che quando un brano è "tosato" i risultati sono falsati. Alla fine ho deciso di utilizzare il fattore di cresta e le figure di Lissajous. Comunque dato che il segnale musicale non è un segnale stazionario (con l'eccezione della musica tecno) quello che si ottiene è una stima spannometrica.
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Re: DR: sbugiardata la bufala del decennio

#38 Messaggio da LLLLeonardo »

Sì, beh, la moddabilità era un desiderio personale. Chiaro che i creatori son dovuti andare incontro a svariate necessità.

Cmq la scelta dei 3 sec serve anche per limitare il problema silenzio/pause/riposo (che, soprattutto nella classica e nel jazz, in genere rientra all'interno di quella finestra) del CF. Se in 3 sec prendi solo il 20% superiore, vengono scartati dall'analisi i bassi valori che il più delle volte contribuiscono poco a rendere indicativa misura ma nel calcolo del CF rientrano come RMS. L'idea sarebbe anche buona.

Cmq sono d'accordo che ci siano altri strumenti anche più efficaci, è che gli ideatori han voluto creare uno strumento per "chi no abla". Imho però il problema è che sbrocca, non che sia sbagliato il principio.
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Re: DR: sbugiardata la bufala del decennio

#39 Messaggio da Velut Luna »

MarioBon ha scritto:... fine ho deciso di utilizzare il fattore di cresta e le figure di Lissajous. Comunque dato che il segnale musicale non è un segnale stazionario (con l'eccezione della musica tecno) quello che si ottiene è una stima spannometrica.
[/quote]

Perfetto!
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Re: DR: sbugiardata la bufala del decennio

#40 Messaggio da Velut Luna »

LLLLeonardo ha scritto:Sì, beh, la moddabilità era un desiderio personale. Chiaro che i creatori son dovuti andare incontro a svariate necessità.

Cmq la scelta dei 3 sec serve anche per limitare il problema silenzio/pause/riposo (che, soprattutto nella classica e nel jazz, in genere rientra all'interno di quella finestra) del CF. Se in 3 sec prendi solo il 20% superiore, vengono scartati dall'analisi i bassi valori che il più delle volte contribuiscono poco a rendere indicativa misura ma nel calcolo del CF rientrano come RMS. L'idea sarebbe anche buona.

Cmq sono d'accordo che ci siano altri strumenti anche più efficaci, è che gli ideatori han voluto creare uno strumento per "chi no abla". Imho però il problema è che sbrocca, non che sia sbagliato il principio.
E' sbagliato il principio di "misurare" la qualità della suono, esclusivamente con strumenti matematici.
Come fanno in tantissimi. Anzi, in troppi. Ti potrei citare DECINE e DECINE di audiofili, per nome e cognome, che decidono di acquistare un disco ESCLUSIVAMENTE in base alla lettura del valore DR nel famoso sito on line. Li conosco, uno per uno.
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