Il mio dac, il mio impianto.

Sorgenti, Amplificatori, diffusori acustici, ecc.
(tranne i cavi)
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Campa2
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Re: Il mio dac, il mio impianto.

#31 Messaggio da Campa2 »

:shock: 8-) :P
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TomCapraro
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Re: Il mio dac, il mio impianto.

#32 Messaggio da TomCapraro »

Campa2 ha scritto::shock: 8-) :P
mandami per favore il tuo N° di cellulare (in MP o mail)
saluti, Tom
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Campa2
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Re: Il mio dac, il mio impianto.

#33 Messaggio da Campa2 »

@Mario Bon...... Alfredo mi dice che ha costruito i microfoni, il pre microfonico e il registratore analogico......nonche' comprato un tornio per fare i vinili!
Comunque sono esperienze estreme.....prive di interesse per la gran parte degli appassionati. Anche se avere le sue registrazioni a me piace......

Vorrei riportare uno dei tanti interventi sul forum del Puma, che era l'unico in cui potessi scrivere prima di questo..... per chiarire l'origine delle scelte fatte che hanno poi dato vita al risultato ascoltabile a casa mia in questi giorni.
In quel periodo ho definito la strategia che nasce da una critica abbastanza radicale del sistema commerciale e dalle dinamiche psicologiche ricorrenti negli appassionati, che non riportero' per non annoiare. Diciamo che e' un punto di vista per me acquisito, anche se probabilmente in pochi hanno letto quegli interventi. Riporto solo un intervento per far capire da dove e' nato l'impianto, da quale milieu di sentimenti e pensieri e' partito il progetto. Che, adesso posso dirlo, una volta realizzato ha pienamente dimostrato la bonta' di quella visione.
Ovviamente in tutte le storie e in tutte le vite c'e' l'elemento dissonante, l'ironia (della storia), il paradosso. E anche qui non puo' mancare, perche' l'impianto suona con diffusori commerciali high end (seppur modificati nella componentistica del filtro) che suonano splendidamente e di cui non riesco a vedere il limite o i difetti, almeno nel mio ambiente non enorme e con trattamento ad hoc.
Forse nella mia esperienza posso dire che c'e' piu margine di miglioramento nelle elettroniche che nei diffusori......infatti a parita' di diffusori e di trattamento con le elttroniche precedenti che pur erano di ottimo livello non si andava molto lontano......prestazione scarsa prima del trattamento e prestazione discreta dopo......l eccellenza senza il lavoro sulle elettroniche era lontana, parecchio. Ecco tutto e' importante e necessario ma il margine migliorativo ottenibile con le elettroniche e' molto elevato.....e bello.

"Nelle molteplici esperienze che ho fatto, diciamo nell'ultimo anno, ho avuto la possibilità di crescere come appassionato attraverso il rapporto di conoscenza, collaborazione e scambio messa in atto con vari tecnici e progettisti, che sono poi diventati anche amici.
Ho avuto soddisfazioni e grandi risultati nel commissionare lavori e nel definirne il progetto insieme al tecnico interessato, non solo perché questo mi ha permesso di entrare in contatto con patrimoni di esperienze tecniche ed umane di grande interesse e fascinazione, ma anche perché fare il committente nel senso nobile del termine è un'esperienza ricca e molto bella. Non è come fare il soggetto compratore e pagatore di un oggetto scelto come si è sempre fatto in questo settore. E' molto di più, è definire il progetto di un sistema integrato ed organico, e' far nascere una cosa nuova che prima non c'era, che se si è fortunati e bravi è più performante rispetto ai prodotti commerciali e di mercato.
La mia esperienza di architetto mi ha insegnato che le opere hanno due padri.....il committente e l'architetto. E' da questo rapporto più o meno fecondo e intenso, oltre che conflittuale che nasce un'opera che, come tutti i lavori di squadra sarà sempre diversa da come potevano pensarla due persone individualmente e quindi per sua natura imprevedibile, innovativa e a volte sorprendente, ma anche maggiormente legata alla realtà e alle esigenze concrete della vita.
Mi rendo conto che tale approccio richieda tempo ed energie, ma da anche molte possibilità e forse non può proprio essere aggirato per risparmiare tempo e fatica. In ogni campo e in ogni tempo sappiamo che senza fatica non c'è risultato, o almeno niente di interessante o innovativo viene creato.
Il lavoro del committente per come lo vedo io, in questo campo, deve pungolare, deve mettere insieme suggestioni diverse, deve spingere il progettista a tentare nuove strade e superare la pigrizia intellettuale, deve andare a scovare metodi e idee sedimentate in anni di esperienze forse non più cosi efficaci, e migliorabili. Deve fare la parte del rompiscatole e saper far leva sull'orgoglio e la voglia di dimostrare del tecnico interessato, sulle competenze rimaste inespresse, sulle idee accantonate per paura del nuovo o sulla fantasia frustrata dalle circostanze.
Sappiamo che senza stimoli, competizione e traguardi da raggiungere tutte le persone per natura hanno la tendenza ad accontentarsi. E forse il mercato non riesce per come e' organizzato a stimolare prima e a premiare dopo, il rischio, l'innovazione e la qualita'.
Quello che mi affascina di questo campo è la grande creatività da esercitare e i risultati che consente di ottenere, oltre alla complessità e difficoltà che sono un ostacolo e un valore. Non ci sono scorciatoie, ma neanche barriere insuperabili.
L'hi fi del passato per me era un mercato di oggetti dai conseguenti risultati che sappiamo, un po per i limiti intrinseci dei prodotti commerciali e un po per la complessità fisica e tecnica di un impianto audio che richiede una mano esperta e progettuale unica nella definizione e messa a punto. L'hi fi che vorrei non è un mercato di oggetti finiti costruiti dalle aziende ma una bottega artigiana in cui tecnici preparati (con tanta passione) e committenti appassionati con le idee chiare, cultura e un po di competenze tecniche, creano il suono, dalla sorgente alle orecchie dell'ascoltatore. Tecnici che vendano prima di tutto competenze, sensibilità ed esperienza, capaci di creare l'unica cosa che dovrebbe interessare un appassionato, il suono."
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bibo01
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Re: Il mio dac, il mio impianto.

#34 Messaggio da bibo01 »

@sm63 (o Campa2),

avendo impiegato l'oscillatore Pulsar, sai se il ricevitore (e il resto del DAC) utilizza logica differenziale?
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SM63
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Re: Il mio dac, il mio impianto.

#35 Messaggio da SM63 »

bibo01 ha scritto:@sm63 (o Campa2),

avendo impiegato l'oscillatore Pulsar, sai se il ricevitore (e il resto del DAC) utilizza logica differenziale?

Cosa intendi per ricevitore ?
Salvatore Micale
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Re: Il mio dac, il mio impianto.

#36 Messaggio da bibo01 »

Ricevitore USB
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Re: Il mio dac, il mio impianto.

#37 Messaggio da SM63 »

Il ricevitore la solita Xmos JLS con la sua scheda di reclock ,modificata per adattare il pulsar essendo privo della inibizione interna.
La modifica consiste nel selezionare i due oscillatori ,inibendo le uscite con un apposito circuito ,nel caso specifico ho usato una logica multifunzione gate ( SN74AUP1G97) ,selezioando gli oscillatori dall'ingresso A o B .Solo questo apporta un lieve miglioramento oggettivo anche lasciando montati gli NDK . .

il pcb in verticale il circuito per la selezione ,senza allungare i percorsi se non quelli necessari per la la stessa circuitazione .

Immagine

Qui si vede una volta montato con gli NDK ,successivamente uno dei due sostituito con il Pulsar .

Immagine

La sezione Dac sono due in parallelo con uscite analogiche separate , una con AK 4490 l'altra con il piu' recente 4497 .
Salvatore Micale
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Campa2
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Re: Il mio dac, il mio impianto.

#38 Messaggio da Campa2 »

Aggiorno la discussione con le ultime evoluzioni dell'impianto che mi hanno veramente soddisfatto e sorpreso positivamente.
Come avevo gia' spiegato l'impianto è sia stereo che multicanale per il video, in particolar modo per riprodurre l'audio dei film.
Per il multicanale c'è un lettore audio video Oppo 205 (modificato da Salvatore con stadi di uscita e relative alimentazioni uguali a quelli del dac), poi ci sono 2 ampli stereo allineati in potenza e guadagno che fanno i 2 frontali e i 2 surround. Non c'è il centrale e non c'è il pre, è un 4.1. Il volume è digitale dal lettore.
Nel momento in cui ho avuto due ampli allineati ho pensato, perche' non provare la biamplificazione?
Il risultato è stato al di la di ogni aspettativa, il difetto che ben conoscevo (anche l'unico a mio avviso) di un suono si estremamente trasparente ricco e dettagliato ma anche con un leggero senso di elettrico, una lieve distorsione piu o meno percepibile da un momento all'altro che a volte sembrava quasi far steccare i cantanti o comunque rendere piu finto e fastidioso il risultato.
Non mi aspettavo il risultato perchè il gm 400 (ma anche l'aurion) non sembrava soffrire minimamente nel pilotaggio, anzi sembrava dominare le Evidence senza alcun imbarazzo o cedimento. Evidentemente la ragione della differenza sta altrove, anche perche i due ampli lavorano a gamma intera e potenza intera diciamo così, anche se il carico che vedono è diverso. Sembra che la ragione possa essere nella distorsione da intermodulazione elettrica che sporca gli estremi di gamma oppure le correnti di ritorno dai woofer che vano a sporcare la gamma medio alta. Che ne pensate?
Comunque biamplificazione tutta la vita, assolutamente irrinunciabile, anche perchè si pensava che due ampli diversi facessero perdere un po di coerenza al risultato e invece assolutamente nessuno scollamento.
Il risultato della biamplificazione passiva ha fatto nascere un progetto di modifica a costo zero per estremizzarne i vantaggi tecnici. Lo spiegherò a seguire.
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Campa2
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Re: Il mio dac, il mio impianto.

#39 Messaggio da Campa2 »

Faccio un passo indietro, Salvatore mi ha fatto il subwoofer che mi mancava, con il suo dsp e ampli in classe D. Il subwoofer ha una cassa chiusa dietro il woofer e un reflex davanti, qualcuno lo definisce passabanda. E' stato settato per fare 2 cose, il canale LFE nel mch lavorando senza tagli e in 2 canali per riempire la grossa cancellazione ambientale da 30 a 55hz, opportunamente tagliato per fare una campana stretta adatta allo scopo. In 2 canali si affianca alle evidence che fanno tutta la gamma, sempre utilizzando le diverse uscite a gamma intera disponibili nel dac.
A quel punto ho pensato, ho il subwoofer con dsp che lavora anche in 2ch ed è perfettamente integrato, perche non tagliare le evidence in basso? che ricordo hanno 2 vie che si sommano in basso una tagliata in alto a 300 hz e una a 500. I woofer che devono fare anche le voci tagliati sotto gli 80hz esprimeranno meno distorsione nella gamma delle voci (anche se la distorsione misurata delle Evidence è davvero bassissima). E poi perche sprecare energia dell'ampli per far fare un movimento inutile che viene vanificato dalle cancellazioni ambientali?
Si e' scelto quindi di tagliare a 80-100hz in ingresso l'ampli basso con un taglio tra l'uscita del chip dac e lo stadio di uscita per non scompensare l'impedenza tra dac e finale.
Le evidence saranno tagliate in basso e il sistema avrà una via in piu'. Un sistema 2.1 che da in generale tantissimi vantaggi rispetto a diffusori tower che fanno anche la parte bassa.
L'ampli basso lavorerà a potenza inferiore e non sarà disturbato dalle correnti di ritorno. La cosa delicata è il settaggio del sub per integrarlo perfettamente col medio basso, ma abbiamo gia fatto delle prove ed il risultato col metodo giusto è perfetto.
A questo punto perche non tagliare anche l'ampli che fa il medio e i tweeter? anche lui lavorerà a potenza inferiore e a gamma limitata.
Specifico che la scelta è stata dall'inizio alla fine di questo lavoro di rispettare e valorizzare il progetto delle Evidence senza assolutamente stravolgerlo, anzi conservandolo il piu possibile. Il risultato di questa filosofia è stato assolutamente premiante. Migliorando il contesto il risultato delle Evidence è migliorato in modo esponenziale, segno della serieta' e consistenza del progetto iniziale. Un progetto su cui fare sicuro affidamento per un risultato di altissimo livello.
Dalle misure il medio continua a dare una risposta significativa fino a 100hz perciò il taglio basso dell'ampli che lavora in alto sarà praticamente uguale all'altro taglio, anzi proprio uguale per non introdurre variazioni di fase di alcun tipo essendo fatte su entrambi gli ampli in ingresso. Vedremo se saranno tagli a 12 o 18 db per ottava.
Questo dovrebbe essere a grandi linee con la possibilità di fare diversi pcb con tagli diversi da provare e misurare al volo quando ci sarà la necessità di scegliere.
Questa configurazione che conserva intatto il crossover delle evidence, sembra quasi una via di mezzo tra la monoampli passiva e una multiampli attiva.
Ricordo comunque che le casse hanno 5 vie di cui 2 in basso e passare alla multiampli necessiterei di altri 3 amplificatori di qualità o perlomeno 1 in piu per farla sulle vie basse. Cosa al momento impensabile.
L'unica possibile alternativa e qui chiedo pareri sarebbe portare una parte dei tagli in ingresso agli ampli, quindi avere anche il taglio alto delle vie basse in ingresso e il taglio basso del medio. Si dovrebbe smembrare il crossover e portare alcuni tagli in ingresso agli ampli per arrivare ad una sorta di mix tra ampli attiva e passiva che però a mio avviso metterebbe a rischio il progetto delle evidence perchè produrrebbe delle variazioni difficili da prevedere, penso soprattutto rotazioni di fase.
Insomma a me pare che il progetto esposto sopra sia il giusto compromesso e presenti notevoli vantaggi, almeno teorici. In particolare far lavorare meno e a minori potenze gli amplificatori per provare ad estremizzare il vantaggio notevole e concretissimo riscontrato nel passaggio tra mono e biampli. Che ne pensate?
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TomCapraro
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Re: Il mio dac, il mio impianto.

#40 Messaggio da TomCapraro »

E' un impianto di una certa "complessità", certamente Salvatore avrà fatto le scelte in base a quello che ha notato.
Bisognerebbe contattare Salvatore (dato per disperso :D ) e farci spiegare per filo e per segno tutti i particolari tecnici.
saluti, Tom
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