Amplificazioni KONDO

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MarioBon
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Re: Amplificazioni KONDO

#41 Messaggio da MarioBon »

The_bastonator ha scritto:Se c'è un settore in cui le prestazioni oggettive possono essere di interesse per i potenziali utenti è solo ed esclusivamente quello dell'audio professionale.
Gli audiofili scelgono con criteri totalmente diversi.
Loro si "innamorano" degli apparecchi per una serie di motivi, non sempre legati puramente alle prestazioni.
C'è gente che compera apparecchi vecchi di 20-30 anni semplicemente perché 20-30 anni fa sognavano di comperarli e non potevano permetterseli mentre adesso si.
Ci sono appassionati che hanno 6-7 coppie di LS 3/5, nelle varie versioni (Rogers, Kef, 8 ohm, 16 ohm, ecc)
Razionalmente che senso ha una cosa del genere ?
Potrei portare decine di esempi "irrazionali", ma è un settore che funziona così.

Ciao
C'è chi colleziona francobolli e chi LS 3/5. Magari nemmeno le ascolta.
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MarioBon
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Re: Amplificazioni KONDO

#42 Messaggio da MarioBon »

Vediamo se è possibile mettere dei limiti a questa questione dei costi di certi apparecchi:

Per progettare un sistema per HiFi si deve partire da due punti fermi:

- il programma musicale da riprodurre
- le caratteristiche dell’apparato uditivo

Le caratteristiche del programma musicale sono note sia statisticamente che come massimi e minimi (fattore di cresta, estensione della banda passante, ecc.).
Per quanto riguarda le caratteristiche dell'apparato uditivo si deve distingue:

- ciò che non è udibile (è come se non ci fosse)
- ciò che è tollerabile (è udibile ma comporta un “fastidio” relativo e soprattutto soggettivo)
- ciò che non è tollerabile (che deve essere assolutamente evitato).

Ne segue che risultano fondamentali le soglie di udibilità (della distorsione, dell’eccesso di fase, ecc.) e le JND (differenze appena tollerabili). Su questi temi, anche se sufficientemente noti, la ricerca deve essere continua. In particolare la JND è discriminante ai fini economici. Per esempio supponiamo che la minima distorsione udibile sia dello 0.1%: non ha senso investire per produrre una catena di riproduzione con distorsione ancora minore. Supponiamo che la minima variazione percepibile nella risposta in frequenza sia di 0.1 dB: non ha senso investire per “raddrizzare” la risposta in frequenza di 0.05 dB...e avanti così.

I sistemi realizzati “senza compromessi” sono una vera sciocchezza. Un progetto non si fa con i compromessi ma con le specifiche. Se il prezzo di vendita deve essere do 100€ è del tutto evidente che, da qualche parte, si dovrà risparmiare e le specifiche di progetto diranno dove. Appare quindi chiaro che un progetto non deve puntare ad ottimizzare al oltranza qualsiasi caratteristica ma solo quelle effettivamente udibili (a cominciare da quelle non tollerabili). Inseguire una non meglio precisata perfezione porta solo ad aumentare i costi in un settore dove un piccolo miglioramento spesso comporta un aumento di costo sproporzionato rispetto al risultato.
Ecco allora che realizzare i dissipatori di un ampli in rame piuttosto che il alluminio o utilizzare l'argento per gli avvolgimenti dei trasformatori (dove la qualità dipende più da altre cose) non è giustificato.
Poi c'è l'estetica. Tempestare di diamanti un apparecchio, tecnicamente, non ha senso. Esteticamente o commercialmente potrebbe averlo. Ma allora l'apparecchio diventa un'altra cosa e potrebbe anche non possedere caratteristiche HiFi. Ma se viene presentato come un dispositivo HiFi allora è giusto pretendere, visto i costo, che abbia caratteristiche almeno allo stato dell'arte (se non di più).
Visto che si è parlato di Rolex devo dire che non mi è mai capitato di leggere, nella loro pubblicità, che "il tempo non si può misurare" e nemmeno che i Rolex siamo gli orologi più precisi della Terra.
Al contrario capita di leggere queste frasi riferite a dispositivi che dovrebbero essere, forse più giustamente, venduti in gioielleria (assieme ai Rolex).
Questo è l'aspetto che contesto, non il costo in assoluto, ma che certi dispositivi vengano presentati come dispositivi di qualità assoluta cercando di far passare il messaggio che "più costa e meglio suona". Semplicemente non è così. Lo si dica con chiarezza così non ci saranno più discussioni.
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Re: Amplificazioni KONDO

#43 Messaggio da Felix »

MarioBon ha scritto:
- il programma musicale da riprodurre
Questa è interessante. Quindi ad esempio, Opera si prefigge in fase di progetto la riproduzione di un genere musicale specifico?
Suono con mani e piedi...
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Re: Amplificazioni KONDO

#44 Messaggio da MarioBon »

Felix ha scritto:
MarioBon ha scritto:
- il programma musicale da riprodurre
Questa è interessante. Quindi ad esempio, Opera si prefigge in fase di progetto la riproduzione di un genere musicale specifico?
Un diffusore acustico può potenzialmente riprodurre qualsiasi programma musicale. Si tratta di vedere quanta potenza acustica può immettere nell'ambiente.
E' evidente che una Opera Mezza nasce con una destinazione d'uso diversa da una Grand Callas, da una Caruso o da Malibran. Non mi sentirei di consigliare una Opera Mezza ad un appassionato di musica per organo. Ma a quell'appassionato, a seconda dell'ambiente e delle esigenze di sonorizzazione, potrei consigliare una Quinta SE, una Diva o una Grand Callas (che, radiazione posteriore a parte, differiscono sostanzialmente per la potenza emessa in gamma bassa). Se vuole "di più" c'è anche "di più".
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Re: Amplificazioni KONDO

#45 Messaggio da TomCapraro »

MarioBon ha scritto:Vediamo se è possibile mettere dei limiti a questa questione dei costi di certi apparecchi:

Per progettare un sistema per HiFi si deve partire da due punti fermi:

- il programma musicale da riprodurre
- le caratteristiche dell’apparato uditivo

Le caratteristiche del programma musicale sono note sia statisticamente che come massimi e minimi (fattore di cresta, estensione della banda passante, ecc.).
Per quanto riguarda le caratteristiche dell'apparato uditivo si deve distingue:

- ciò che non è udibile (è come se non ci fosse)
- ciò che è tollerabile (è udibile ma comporta un “fastidio” relativo e soprattutto soggettivo)
- ciò che non è tollerabile (che deve essere assolutamente evitato).

Ne segue che risultano fondamentali le soglie di udibilità (della distorsione, dell’eccesso di fase, ecc.) e le JND (differenze appena tollerabili). Su questi temi, anche se sufficientemente noti, la ricerca deve essere continua. In particolare la JND è discriminante ai fini economici. Per esempio supponiamo che la minima distorsione udibile sia dello 0.1%: non ha senso investire per produrre una catena di riproduzione con distorsione ancora minore. Supponiamo che la minima variazione percepibile nella risposta in frequenza sia di 0.1 dB: non ha senso investire per “raddrizzare” la risposta in frequenza di 0.05 dB...e avanti così.

I sistemi realizzati “senza compromessi” sono una vera sciocchezza. Un progetto non si fa con i compromessi ma con le specifiche. Se il prezzo di vendita deve essere do 100€ è del tutto evidente che, da qualche parte, si dovrà risparmiare e le specifiche di progetto diranno dove. Appare quindi chiaro che un progetto non deve puntare ad ottimizzare al oltranza qualsiasi caratteristica ma solo quelle effettivamente udibili (a cominciare da quelle non tollerabili). Inseguire una non meglio precisata perfezione porta solo ad aumentare i costi in un settore dove un piccolo miglioramento spesso comporta un aumento di costo sproporzionato rispetto al risultato.
Ecco allora che realizzare i dissipatori di un ampli in rame piuttosto che il alluminio o utilizzare l'argento per gli avvolgimenti dei trasformatori (dove la qualità dipende più da altre cose) non è giustificato.
Poi c'è l'estetica. Tempestare di diamanti un apparecchio, tecnicamente, non ha senso. Esteticamente o commercialmente potrebbe averlo. Ma allora l'apparecchio diventa un'altra cosa e potrebbe anche non possedere caratteristiche HiFi. Ma se viene presentato come un dispositivo HiFi allora è giusto pretendere, visto i costo, che abbia caratteristiche almeno allo stato dell'arte (se non di più).
Visto che si è parlato di Rolex devo dire che non mi è mai capitato di leggere, nella loro pubblicità, che "il tempo non si può misurare" e nemmeno che i Rolex siamo gli orologi più precisi della Terra.
Al contrario capita di leggere queste frasi riferite a dispositivi che dovrebbero essere, forse più giustamente, venduti in gioielleria (assieme ai Rolex).
Questo è l'aspetto che contesto, non il costo in assoluto, ma che certi dispositivi vengano presentati come dispositivi di qualità assoluta cercando di far passare il messaggio che "più costa e meglio suona". Semplicemente non è così. Lo si dica con chiarezza così non ci saranno più discussioni.

Quotone.
saluti, Tom
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Re: Amplificazioni KONDO

#46 Messaggio da Felix »

MarioBon ha scritto:
Felix ha scritto:
MarioBon ha scritto:
- il programma musicale da riprodurre
Questa è interessante. Quindi ad esempio, Opera si prefigge in fase di progetto la riproduzione di un genere musicale specifico?
Un diffusore acustico può potenzialmente riprodurre qualsiasi programma musicale. Si tratta di vedere quanta potenza acustica può immettere nell'ambiente.
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Chiarissimo. ;)
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Re: Amplificazioni KONDO

#47 Messaggio da Lemmy »

Beh, Kondo qualcosa della gioielleria la ha!...se non erro ha i trasformatori in argento...e componentistica costruita a mano! sicuramente é un oggetto esclusivo, che viene comprato per quello!
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Re: Amplificazioni KONDO

#48 Messaggio da EDO RC24 »

Lemmy ha scritto:Beh,kondo qualcosa della gioielleria la ha!...se non erro ha i trasformatori in argento...e componentistica costruita a mano!sicuramente é un oggetto esclusivo,che viene comprato per quello!
..... o utilizzare l'argento per gli avvolgimenti dei trasformatori (dove la qualità dipende più da altre cose) non è giustificato....

M. Bon...
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Re: Amplificazioni KONDO

#49 Messaggio da MarioBon »

EDO RC24 ha scritto:
Lemmy ha scritto:Beh,kondo qualcosa della gioielleria la ha!...se non erro ha i trasformatori in argento...e componentistica costruita a mano!sicuramente é un oggetto esclusivo,che viene comprato per quello!
..... o utilizzare l'argento per gli avvolgimenti dei trasformatori (dove la qualità dipende più da altre cose) non è giustificato....

M. Bon...
Confermo. Chi vuole comprare il Kondo lo può fare e avrà i suoi motivi per farlo. A me basta che non si vada in giro dicendo che l'elettroacustica (o peggio l'elettronica) è una forma di magia e che gli apparecchi suonano bene perché costano tanto. Se il Sig. Kondo non conosce delle misure adatte a caratterizzare i suoi apparecchi è un problema suo e non un valore aggiunto.
Come dire: ho fatto questo amplificatore ma non so perché suoni bene e quindi me lo pagate ennemila euro.
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Re: Amplificazioni KONDO

#50 Messaggio da Lemmy »

Mi sembra una mania soprattutto Giapponese,quella dei Guru mistici che costruiscono condensatori in casa, elettroniche minimali e esoteriche...i vari Kondo, Audio Tekne, 47Lab, Hiraga, Sakuma...Credo si comprano questi oggetti più per filosofia che per logica scientifica!
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