Il senso di "non riprodotto" in 3 punti

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Calbas
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Re: Il senso di "non riprodotto" in 3 punti

#11 Messaggio da Calbas »

Tanto per dire la mia;
un minimo di conoscenza della realtà è necessario per due motivi: uno è il sapere che non è possibile la perfezione fra l'altro nemmeno se esistesse l'impianto perfetto, questo riduce la pretesa e l'ansia da prestazione che guasta il piacere della musica;
il secondo è che avere un buona prospettiva mentale della realtà musicale in ascolto aiuta il cervello a mettere a posto un bel pò di quello che non lo è. Sommando le due (anzi tre con la qualità dell'impianto) si ottiene un ascolto che va dal piacevole fino all'entusiasmante, a secondo della registrazione.

Aggiungo la mia posizione personale, per cui meno strumenti suonano e più è difficile che mi piaccia; questo perchè anche solo una chitarra acustica nella stanza non l'ho mai sentita riprodotta perfettamente, la presenza del microfono è sempre evidente (con questo non escludo che dipenda anche dal mio impianto visto che con la voce non succede); invece spesso riesco a ricostruire mentalmente i grandi ambienti, mediati si, ma al modo in cui in un grande cinema si riesce a gustare bene un volo d'aereo, ad esempio.
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leoncino
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Re: Il senso di "non riprodotto" in 3 punti

#12 Messaggio da leoncino »

Il silenzio è importante, ma sempre una ottima foto rimane la musica riprodotta
Forse diciamo una immagine in 3D ma nulla più.
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TomCapraro
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Re: Il senso di "non riprodotto" in 3 punti

#13 Messaggio da TomCapraro »

leoncino ha scritto:Il silenzio è importante, ma sempre una ottima foto rimane la musica riprodotta
Forse diciamo una immagine in 3D ma nulla più.
...beh...se l'immagine è nitida (registrazione/riproduzione) può trarre in inganno. ;)
saluti, Tom
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Zapuan
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Re: Il senso di "non riprodotto" in 3 punti

#14 Messaggio da Zapuan »

Calbas ha scritto:Tanto per dire la mia;
un minimo di conoscenza della realtà è necessario per due motivi: uno è il sapere che non è possibile la perfezione fra l'altro nemmeno se esistesse l'impianto perfetto, questo riduce la pretesa e l'ansia da prestazione che guasta il piacere della musica;
il secondo è che avere un buona prospettiva mentale della realtà musicale in ascolto aiuta il cervello a mettere a posto un bel pò di quello che non lo è. Sommando le due (anzi tre con la qualità dell'impianto) si ottiene un ascolto che va dal piacevole fino all'entusiasmante, a secondo della registrazione.

Aggiungo la mia posizione personale, per cui meno strumenti suonano e più è difficile che mi piaccia; questo perché anche solo una chitarra acustica nella stanza non l'ho mai sentita riprodotta perfettamente, la presenza del microfono è sempre evidente (con questo non escludo che dipenda anche dal mio impianto visto che con la voce non succede); invece spesso riesco a ricostruire mentalmente i grandi ambienti, mediati si, ma al modo in cui in un grande cinema si riesce a gustare bene un volo d'aereo, ad esempio.
Io credo che non sia tanto un problema di impianto perfetto, quanto di registrazioni perfette.
A me è capitato più volte di sentire con lo stesso impianto, in contesti live PA, l'amplificazione diretta di un gruppo, voci e strumenti, e immediatamente prima o dopo dischi vari... solitamente la differenza è abissale... subentra proprio il senso di riprodotto... eppure l'impianto è lo stesso...
Sono convinto che prima di tutto il problema sia la compressione... poca o tanta che sia, l'orecchio avvezzo a sentire strumenti live, ne riconosce l'artificialità...
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sibry
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Re: Il senso di "non riprodotto" in 3 punti

#15 Messaggio da sibry »

Hai ben ragione... ma... un BEL brano, che ci emoziona già sulla radiolina .... .... .... magari sullo "stereo" ci emozionerà ancora di più...

o no?
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Zapuan
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Re: Il senso di "non riprodotto" in 3 punti

#16 Messaggio da Zapuan »

sibry ha scritto:Hai ben ragione... ma... un BEL brano, che ci emoziona già sulla radiolina .... .... .... magari sullo "stereo" ci emozionerà ancora di più...

o no?
Sicuramente... e migliore è la qualità dello stereo e più emozionerà... ma, tranne pochissimi dischi, ci sarà sempre un po' di senso di riprodotto...
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Re: Il senso di "non riprodotto" in 3 punti

#17 Messaggio da silvio.m »

TomCapraro ha scritto:


3) silenzio acustico (fondamentale)

P.s Senza nulla togliere ai primi due, mi soffermo sul terzo, perché il rumore acustico tende a mascherare tutta una serie di microinformazioni ambientali contenute nelle registrazioni, nonché il decadere armonico delle note, oltretutto migliora la dinamica permettendo di ottenere un escursione completa con spl inferiore.
per "silenzio acustico" intendi assenza di rumore ambientale?
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TomCapraro
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Re: Il senso di "non riprodotto" in 3 punti

#18 Messaggio da TomCapraro »

silvio.m ha scritto:
per "silenzio acustico" intendi assenza di rumore ambientale?
Si, che sia più basso possibile.
saluti, Tom
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Ligo
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Re: Il senso di "non riprodotto" in 3 punti

#19 Messaggio da Ligo »

Concordo, il silenzio è molto importante per i motivi che ha detto Tom. A casa mia di sera c'è parecchio silenzio nonostante io viva in città e la differenza negli ascolti rispetto ad altri momenti più rumorosi è evidente anche se, per mia fortuna, il rumore di fondo resta quantomeno accettabile quasi sempre.
Altri parametri, oltre a quelli già citati, che per me fanno differenza sono:
Lo stato d'animo con cui ascolto (se sono troppo stanco o preoccupato difficilmente riesco a staccare il cervello e lasciarmi andare all'inganno);
La luce (i miei sensi si lasciano ingannare più facilmente al buio).
In questo universo ogni oggetto ordinale o è una banana o non è una banana.

Ciao. Fabio
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TomCapraro
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Re: Il senso di "non riprodotto" in 3 punti

#20 Messaggio da TomCapraro »

Ligo ha scritto:Concordo, il silenzio è molto importante per i motivi che ha detto Tom. A casa mia di sera c'è parecchio silenzio nonostante io viva in città e la differenza negli ascolti rispetto ad altri momenti più rumorosi è evidente anche se, per mia fortuna, il rumore di fondo resta quantomeno accettabile quasi sempre.
Altri parametri, oltre a quelli già citati, che per me fanno differenza sono:
Lo stato d'animo con cui ascolto (se sono troppo stanco o preoccupato difficilmente riesco a staccare il cervello e lasciarmi andare all'inganno);
La luce (i miei sensi si lasciano ingannare più facilmente al buio).
L'ascolto con luce molto bassa lo prediliggo pure.
Una volta provai ad ascoltare al buio totale, e per totale intendo con i led delle elettroniche oscurati.
Ebbene, le dimensioni virtuali acquistano grandezze inaspettate.
Secondo me la musica classica andrebbe ascoltata sempre in questo modo, per cui se 100 elementi non possono entrare dentro un ambiente domestico...provvederà il cervello a farglieli entrare :D
saluti, Tom
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