Il carico DCAAV (cc)

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MarioBon
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Il carico DCAAV (cc)

#1 Messaggio da MarioBon »

Per quanto riguarda il carico DCAAV è interessante considerare come e da cosa nasce:
nasce da un "normale" carico reflex.
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Ponendo ulteriori camere davanti al condotto si realizza un filtro passa basso che, filtrando, limita la udibilità di eventuali rumori prodotti dal condotto più interno.
L' efficienza è praticamente pari al reflex da cui nasce (se è ben dimensionato).

La resa complessiva del sistema è determinata dalla linearità del flusso attraverso i condotti (che devono essere di sezione opportuna). Se i condotti "soffiano" tutto diventa vano ma questo vale per qualsiasi carico accordato.
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fab0
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Re: Il carico DCAAV

#2 Messaggio da fab0 »

Non sono un patito dei carichi complicati. (Ci sarebbe da mettere in conto anche la fase)
Mi interessa però il discorso della velocità nei condotti. Credo non sia ininfluente la frequenza a cui parliamo. Probabilmente un reflex "detuned" prossimo all'estremo basso dell'udibile può permettersi velocità più alte rispetto ad in condotto che lavori "molto" più in alto.
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MarioBon
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Re: Il carico DCAAV

#3 Messaggio da MarioBon »

fab0 ha scritto:Non sono un patito dei carichi complicati. (Ci sarebbe da mettere in conto anche la fase)
Mi interessa però il discorso della velocità nei condotti. Credo non sia ininfluente la frequenza a cui parliamo. Probabilmente un reflex "detuned" prossimo all'estremo basso dell'udibile può permettersi velocità più alte rispetto ad in condotto che lavori "molto" più in alto.
fissato un woofer e un volume, riducendo la frequenza di accordo anche l'emissione del portello si riduce in livello e di conseguenza la velocità dell'aria. Sicuramente si potrà alzare di più il volume prima che il portello soffi ... ma serve anche a poco. Tanto vale fare una cassa chiusa(o un reflex normale).
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fab0
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Re: Il carico DCAAV

#4 Messaggio da fab0 »

Intendevo dire che nel dimensionamento della sezione del condotto e della velocità risultante, mi verrebbe da pensare che per accordi molto bassi si possa tenere una velocità un po più alta rispetto ad accordi "alti" come possono essere quelli di un passabanda o applicazioni simili. E' solo una congettura!
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Re: Il carico DCAAV

#5 Messaggio da MarioBon »

fab0 ha scritto:Intendevo dire che nel dimensionamento della sezione del condotto e della velocità risultante, mi verrebbe da pensare che per accordi molto bassi si possa tenere una velocità un po' più alta rispetto ad accordi "alti" come possono essere quelli di un passabanda o applicazioni simili. E' solo una congettura!
I condotti di un sistema passabanda sono molto più critici rispetto ad un reflex normale e devono avere sezione circolare e sovradimensionata e anche minimo attrito sulle pareti interne. Infatti, dopo aver fatto di tutto per ridurre la distorsione del woofer, restano i principali responsabili della distorsione prodotta dal sistema.
Tra l'altro quando i condotti producono turbolenza le condizioni di carico cambiano e il condotto, invece che comportarsi come una massa, si comporta some un elemento misto massa-resistenza (e con un diametro equivalente minore, al limite il sistema diventa un aperiodico).

Gli accordi "alti" in genere si trovano sui sistemi a due vie dove il "soffio" prodotto dai condotti fa ancora più danni.
In un modo o nell'altro si deve cercare di limitare la velocità dell'aria al massimo 8 metri al secondo.
Questo fissa il rapporto tra la superficie del woofer SD e quella del condotto SP a cirva 4.
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Re: Il carico DCAAV

#6 Messaggio da superdeath1978 »

Una precisazione...ma i disegni non indicano un DCAAV (doppio carico asimmetrico a vista ) che (lo dice la parola stessa ) ha il woofer a vista poi successivamente con un altra camera accordata con la prima e la seconda in uscita in ambiente.. quindi non dovrebbe perdere molto di efficienza rispetto ad un reflex normale..?
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Re: Il carico DCAAV

#7 Messaggio da MarioBon »

Anche il carico "con attivo soppresso e filtro acustico passa basso" nasce da un "normale" carico reflex.
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Per quanto riguarda l'efficienza di questo tipo di carico si parte da un reflex convenzionale dove il woofer attivo viene chiuso in una camera. L'efficienza non può che diminuire rispetto al reflex perché buona parte della potenza acustica viene dissipata.
Ponendo ulteriori camere davanti al condotto (che è rimasto solo a irradiare potenza acustica) si realizza un filtro passa basso che, filtrando, limita ulteriormente la potenza in uscita (magari poco).
Questo sistema è caratterizzato da una banda passante ristretta ed efficienza inferiore rispetto al reflex da cui nasce. Per di più richiede un volume maggiore rispetto al reflex con attivo soppresso (che potrebbe già bastare).
Ci sono tre espedienti per ridurre la distorsione:
- il woofer è chiuso in una camera che ne riduce la cedevolezza sommando una componente elastica lineare. La distorsione diminuisce perché migliora la linearità.
- il reflex riduce lo spostamento del woofer alla risonanza
- il filtr acustico filtra le armoniche della distorsione che non raggiunge l'ascoltatore
(ma c'è quindi non limita l'intermodulazione che comunque è già bassa).
La resa complessiva del sistema è determinata dalla linearità del flusso attraverso i condotti (che devono essere di sezione opportuna). Se i condotti "soffiano" tutto diventa vano.
La velocità dell'aria nei condotti (che devono essere di sezione uguale) si deve calcolare a partire dalla dalla SPL massima prodotta tenendo conto dell'area del portello. Teoricamente (stando alle condizioni di linearità delle equazioni di D'Alembert) la velocità dell'aria nel condotto dovrebbe essere limitata a 2 m/s ma, in pratica, si può arrivare a 8 metri al secondo (2.3% della velocità del suono pari a 28-29 km/h).
In letteratura si trova come limite 27 m/s (8% della velocità del suono pari a quasi 100 km/h) che a me par tanto.
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Re: Il carico DCAAV

#8 Messaggio da MarioBon »

superdeath1978 ha scritto:Una precisazione...ma i disegni non indicano un DCAAV (doppio carico asimmetrico a vista ) che (lo dice la parola stessa ) ha il woofer a vista poi successivamente con un altra camera accordata con la prima e la seconda in uscita in ambiente.. quindi non dovrebbe perdere molto di efficienza rispetto ad un reflex normale..?
grazie per avermi segnalo l'errore che ho commesso confondendo il nome dei carichi.
Ho corretto. In effetti hai ragione. L'efficienza del DCAAV è pari a quella del reflex (se fatto a modo) e diventa superiore se si rinuncia all'estensione della banda passante.
Per un sub-woofer è più adatto il sistema con attivo soppresso (meno distorsione).
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Re: Il carico DCAAV

#9 Messaggio da superdeath1978 »

MarioBon ha scritto:
superdeath1978 ha scritto:Una precisazione...ma i disegni non indicano un DCAAV (doppio carico asimmetrico a vista ) che (lo dice la parola stessa ) ha il woofer a vista poi successivamente con un altra camera accordata con la prima e la seconda in uscita in ambiente.. quindi non dovrebbe perdere molto di efficienza rispetto ad un reflex normale..?
grazie per avermi segnalo l'errore che ho commesso confondendo il nome dei carichi.
Ho corretto. In effetti hai ragione. L'efficienza del DCAAV è pari a quella del reflex (se fatto a modo).
Per un sub-woofer è più adatto il sistema con attivo soppresso (meno distorsione).
Ci mancherebbe Sig. Bon con tutti questi acronimi è facile sbagliarsi :) sono stato appresso a questo carico da un po' in quante amante dei diffusori ad alta efficienza di derivazione professionale che come ben sà per farli scendere (purtroppo...) dopo le trombe viene questo tipo di carico che risulta meno "ingombrante" di involucro, anche se due camere accordate non sono tanto piccole...
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Re: Il carico DCAAV

#10 Messaggio da MarioBon »

superdeath1978 ha scritto:
MarioBon ha scritto:
superdeath1978 ha scritto:Una precisazione...ma i disegni non indicano un DCAAV (doppio carico asimmetrico a vista ) che (lo dice la parola stessa ) ha il woofer a vista poi successivamente con un altra camera accordata con la prima e la seconda in uscita in ambiente.. quindi non dovrebbe perdere molto di efficienza rispetto ad un reflex normale..?
grazie per avermi segnalo l'errore che ho commesso confondendo il nome dei carichi.
Ho corretto. In effetti hai ragione. L'efficienza del DCAAV è pari a quella del reflex (se fatto a modo).
Per un sub-woofer è più adatto il sistema con attivo soppresso (meno distorsione).
Ci mancherebbe Sig. Bon con tutti questi acronimi è facile sbagliarsi :) sono stato appresso a questo carico da un po' in quante amante dei diffusori ad alta efficienza di derivazione professionale che come ben sà per farli scendere (purtroppo...) dopo le trombe viene questo tipo di carico che risulta meno "ingombrante" di involucro, anche se due camere accordate non sono tanto piccole...
in realtà non vedo particolari vantaggi rispetto al reflex "normale". Il reldex con attivo soppresso produce sicuramente meno distorsione.
Per me il migliore è questo:
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che unisce i vantaggi della cassa chiusa (linearizzazione) e del reflex.
ancora meglio con push-pull meccanico (metà volume V1).
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