Trattamento acustico passivo

ho questo problema...questa è la soluzione
DRC, equalizzazione attiva e passiva
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giordy
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Re: Trattamento acustico passivo

#51 Messaggio da giordy »

TomCapraro ha scritto:...... anche se circoscrivibile ovviamente al punto di rilevazione.
Tom, noi tutti ascoltiamo dal punto in cui rileviamo i valori delle misure ;)
......io non sono di quelli che vanno in giro per la stanza quando ascolto un brano :D
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GianpieroMajandi
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Re: Trattamento acustico passivo

#52 Messaggio da GianpieroMajandi »

giordy ha scritto:
TomCapraro ha scritto:...... anche se circoscrivibile ovviamente al punto di rilevazione.
Tom, noi tutti ascoltiamo dal punto in cui rileviamo i valori delle misure ;)
......io non sono di quelli che vanno in giro per la stanza quando ascolto un brano :D
Attenzione: ottenere il valore di RT60 (che comunque non è l'unico parametro di cui tener conto) di un ambiente serve come base per progettare un trattamento acustico che abbia una certa utilità, oppure per definire correttamente i parametri acustici che ne derivano. Il valore di RT60 si ottiene come ho spiegato prima, con i metodi stabiliti dalle norme tecniche.
Perciò il valore rilevato al punto di ascolto, usando come sorgenti i diffusori dell'impianto, è un valore rilevato in quel punto e con quella metodica, ma non è il valore di RT60 dell'ambiente: ogni singola stanza di RT60 ne ha uno e uno solo, non può averne mille. Proprio per questa ragione si utilizza la metodologia dei rilevamenti multipli. L'acustica non è una materia difficile, ma se si vogliono ottenere risultati affidabili i rilevamenti devono essere condotti con precisione. Secondo la norma tecnica che regola la materia, appunto.
Se si vuole fare diversamente, c'è una soluzione: basta non definire RT60 il valore che si ottiene, perché il metodo non garantisce la ripetibilità del risultato e quel che si rileva non è il valore univoco di RT60 che caratterizza lo specifico ambiente.
Ciao
Gianpiero
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TomCapraro
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Re: Trattamento acustico passivo

#53 Messaggio da TomCapraro »

Si, concordo sul fatto che il valore ottenuto di RT60 rilevato nel punto ascolto (utilizzando la sorgente diffusore convenzionale) non è considerabile come assoluto.
E' un valore relativo che associato ad altre analisi fornisce delle buone indicazioni.
"Solitamente" se nel punto ascolto i valori di ETC, "RT60", waterfall, risposta impulso, Step response e risposta in frequenza vengono circoscritti entro valori ottimali, ne consegue un ascolto ben oltre la media, con caratteristiche che vanno dall'intelligibilità, all'articolazione, all'equilibrio tonale e...reattività ai transienti.
saluti, Tom
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Giovanni71
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Ampli: Mcintosh C45 Mcintosh C300
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Re: Trattamento acustico passivo

#54 Messaggio da Giovanni71 »

GianpieroMajandi ha scritto:
giordy ha scritto:
TomCapraro ha scritto:...... anche se circoscrivibile ovviamente al punto di rilevazione.
Tom, noi tutti ascoltiamo dal punto in cui rileviamo i valori delle misure ;)
......io non sono di quelli che vanno in giro per la stanza quando ascolto un brano :D
Attenzione: ottenere il valore di RT60 (che comunque non è l'unico parametro di cui tener conto) di un ambiente serve come base per progettare un trattamento acustico che abbia una certa utilità, oppure per definire correttamente i parametri acustici che ne derivano. Il valore di RT60 si ottiene come ho spiegato prima, con i metodi stabiliti dalle norme tecniche.
Perciò il valore rilevato al punto di ascolto, usando come sorgenti i diffusori dell'impianto, è un valore rilevato in quel punto e con quella metodica, ma non è il valore di RT60 dell'ambiente: ogni singola stanza di RT60 ne ha uno e uno solo, non può averne mille. Proprio per questa ragione si utilizza la metodologia dei rilevamenti multipli. L'acustica non è una materia difficile, ma se si vogliono ottenere risultati affidabili i rilevamenti devono essere condotti con precisione. Secondo la norma tecnica che regola la materia, appunto.
Se si vuole fare diversamente, c'è una soluzione: basta non definire RT60 il valore che si ottiene, perché il metodo non garantisce la ripetibilità del risultato e quel che si rileva non è il valore univoco di RT60 che caratterizza lo specifico ambiente.
Questa, per esempio, è una cosa che sconoscevo! Ed è molto interessante!
Leggendo questo 3d ho provato a cambiare la disposizione di qualche tappeto e cuscinone, cambia molto, non tanto nei bassissimi, piuttosto nei mediobassi (per intenderci basso acustico jazz) più preciso e senza mugulii vari.
Gustosi Ascolti!
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Giovanni71
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Re: Trattamento acustico passivo

#55 Messaggio da Giovanni71 »

TomCapraro ha scritto:Si, concordo sul fatto che il valore ottenuto di RT60 rilevato nel punto ascolto (utilizzando la sorgente diffusore convenzionale) non è considerabile come assoluto.
E' un valore relativo che associato ad altre analisi fornisce delle buone indicazioni.
"Solitamente" se nel punto ascolto i valori di ETC, "RT60", waterfall, risposta impulso, Step response e risposta in frequenza vengono circoscritti entro valori ottimali, ne consegue un ascolto ben oltre la media, con caratteristiche che vanno dall'intelligibilità, all'articolazione, all'equilibrio tonale e...reattività ai transienti.
Quoto!
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Palfe
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Re: Trattamento acustico passivo

#56 Messaggio da Palfe »

Seguendo passo passo gli ottimi consigli trovati sul sito di Mario Bon, che ringrazio moltissimo, ho provveduto a trattare la saletta (12 mq. con pianta ad L) nel seguente modo:
- Angolari 30*30 in poliuretano dal pavimento al soffitto nella parete dietro ai diffusori
- Tende davanti alle finestre
- Pannelli 50*50 di Piramidale da 10 cm. a scacchiera per ricoprire la parete laterale circa al 25%
- Tappeto in lana con sottotappeto da 1,3 cm.
- Parete posteriore resa molto assorbente sempre con poliuretano da 10 cm.
Il risultato è veramente ottimo, i bassi non hanno alcuna coda, medi belli, alti definiti e mai in evidenza, insomma trovo equilibrio su tutte le frequenze con un suono trasparente, non nel senso di iperdettaglio, ma nel senso che i diversi piani sonori sono perfettamente intellegibili…
Ascolto quasi esclusivamente musica classica e, anche in uno spazio così ridotto, ascoltare Mahler e Bruckner è una meraviglia…
Semplici trattamenti come questo hanno un costo ridotto e permettono di raggiungere un buon risultato, basta spostare un pannello per avere risultati molto diversi…
Certo, insonorizzare facendo le misure del caso, probabilmente è un'altra cosa, io ho lavorato ad orecchio, la resa è sicuramente migliorabile, ma, a parte l’immagine laterale limitata dalle dimensioni della stanza, mi ritengo molto soddisfatto…
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GianpieroMajandi
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Re: Trattamento acustico passivo

#57 Messaggio da GianpieroMajandi »

Palfe ha scritto:Certo, insonorizzare facendo le misure del caso, probabilmente è un'altra cosa, io ho lavorato ad orecchio, la resa è sicuramente migliorabile, ma, a parte l’immagine laterale limitata dalle dimensioni della stanza, mi ritengo molto soddisfatto…
Se ottieni una ricostruzione stereofonica larga quanto la stanza in 12 mq e con la pianta ad "L", vuol dire che hai già fatto un ottimo lavoro (e seguendo le indicazioni di Mario non poteva essere altrimenti).
Nel caso tu voglia provare altri materiali al posto del poliuretano (in particolare nella zona di assorbimento dietro al punto di ascolto) ti consiglio dei fibrosi sintetici (nome commerciale: Edilfiber oppure Fiberform) nelle densità più alte che riesci a trovare (sino a 70 kg/mc per il Fiberform). Sono prodotti che non sfibrano e sono totalmente riciclabili, non si alterano con gli UV e anche dopo decenni non perdono le loro caratteristiche. Costano qualcosa di più del poliuretano, ma funzionano decisamente meglio.
Ciao
Gianpiero
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Palfe
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Re: Trattamento acustico passivo

#58 Messaggio da Palfe »

Grazie Gianpiero, appena possibile cercherò di provare i prodotti che mi consigli, mi son reso conto che, trattare con attenzione l’ambiente, apporta enormi miglioramenti…
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Palfe
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Re: Trattamento acustico passivo

#59 Messaggio da Palfe »

Mario, Giampiero e chiunque abbia voglia di rispondere, vi pongo un quesito:
la parete al lato del diffusore è trattata con pannelli 50*50 di piramidale da 10 cm., se da questa parete io elimino il pannello (uno) posto dietro il diffusore (rispetto al punto d’ascolto), arretrato di 50 cm. rispetto al tweeter e posto sempre a 50 cm al di sopra di esso, ottengo un suono un po' più arioso e dettagliato con un allargamento della scena sonora, però, dopo un ascolto prolungato, mi rendo conto che si perde corpo, spessore e il suono risulta più esile.
Sacrificando un po’ la scena, preferisco inserire il pannello che restituisce più presenza facendo sentire, per intenderci, l’orchestra che ti “investe” con maggiore potenza…
Ora ragionando, senza il pannello, in quel punto, le varie frequenze saranno riflesse dal muro e giustificano la maggior ariosità, ma perché si perde lo spessore del suono, perché non percepisco lo stesso corpo (quindi ciò che già avevo) con, in aggiunta, per semplificare, un suono più arioso e dettagliato dato dalle frequenze che prima erano assorbite e ora sono riflesse?
Io me lo spiego con una sorta di rielaborazione, fatta dal cervello, dei vari parametri, ma chiedo lumi a voi…
Grazie
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MarioBon
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Re: Trattamento acustico passivo

#60 Messaggio da MarioBon »

Palfe ha scritto:Mario, Giampiero e chiunque abbia voglia di rispondere, vi pongo un quesito:
la parete al lato del diffusore è trattata con pannelli 50*50 di piramidale da 10 cm., se da questa parete io elimino il pannello (uno) posto dietro il diffusore (rispetto al punto d’ascolto), arretrato di 50 cm. rispetto al tweeter e posto sempre a 50 cm al di sopra di esso, ottengo un suono un po' più arioso e dettagliato con un allargamento della scena sonora, però, dopo un ascolto prolungato, mi rendo conto che si perde corpo, spessore e il suono risulta più esile.
Sacrificando un po’ la scena, preferisco inserire il pannello che restituisce più presenza facendo sentire, per intenderci, l’orchestra che ti “investe” con maggiore potenza…
Ora ragionando, senza il pannello, in quel punto, le varie frequenze saranno riflesse dal muro e giustificano la maggior ariosità, ma perché si perde lo spessore del suono, perché non percepisco lo stesso corpo (quindi ciò che già avevo) con, in aggiunta, per semplificare, un suono più arioso e dettagliato dato dalle frequenze che prima erano assorbite e ora sono riflesse?
Io me lo spiego con una sorta di rielaborazione, fatta dal cervello, dei vari parametri, ma chiedo lumi a voi…
Grazie
Non voglio entrare in analisi che, a questa distanza e senza misure, lasciano il tempo che trovano. Dirò solo una cosa: nel momento in cui si esalta una banda di frequenze le altre risultano attenuate. Nel momento in cui si mettono in evidenza dei dettagli se ne mascherano degli altri.
Quindi è del tutto normale che, ottenuto un "miglioramento" da una parte si osservi un "peggioramento" da un'altra.
Facciamo un esempio: ci non pochi bassi -> con i controlli di tono aumento i bassi. A quel punto sento meno gli acuti -> aumento gli acuti. Ora potrei avere dei problemi in gamma media.

A complicare le cose intervengono probabilmente anche effetti psicoacustici ma, in particolare, le diverse registrazioni. Ci sarà sempre, per esempio, una registrazione che suona meglio delle altre.
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Adams Family)
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