Ciao, che tipo di EQ hai utilizzato ? e che tipo di compensazione necessitava ?Alessandro Cioni ha scritto:Ho letto ora tutto il thread poiché (da titolo) dovrebbe soddisfare alcune mie curiosità in proposito.
Come qualcuno sa ho appena acquistato il mio primo microfono, ho caricato il file di calibrazione e ho iniziato a giocare con REW.
Lo smoothing psicoacustico, prima ancora di leggervi, mi è apparso istintivamente quello più aderente all'ascolto.
Ho sempre pensato che la linearità fosse da cercare a orecchio, con un sistema quindi che, per quanto soggettivo, ha certamente il beneficio di soddisfare le reali esigenze all'ascolto.
Ho anche però mantenuto una certa curiosità nell'osservare il dato oggettivo prodotto da uno strumento, e nel capire se questo potesse veramente rappresentare un sistema di calibrazione del mio orecchio, in sostituzione di quella "immagine musicale" che mi sono costruito negli anni.
Poi scopro che gli strumenti, nel caso in particolare dell'analisi della linearità, producono un dato oggettivo che per essere letto richiede la scelta soggettiva di un algoritmo matematico, lo smoothing, la cui efficacia è tutt'oggi in discussione, fino al punto che qualcuno ha sentito l'esigenza di introdurne uno modellato sulla percezione dell'orecchio umano, quello psicoacustico.
Che è?
Un cane che si morde la coda?
Probabilmente vi apparirò come un aborigeno che si trova improvvisamente una calcolatrice tra le mani, intento d'illustrarne l'inutilità ai suoi fratelli.
Sta di fatto che ogni tentativo fatto per tentare di linearizzare quella curva tramite il delicato intervento dell'equalizzatore, ha avuto il risultato sperato, ma con effetti peggiorativi all'ascolto.
Alla fine il mio eq è tornato in flat.
Personalmente trovo più utili altre analisi, come quella della distorsione e quella del decadimento.
Misure, acustica e psicoacustica
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Re: Misure, acustica e psicoacustica
saluti, Tom
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Re: Misure, acustica e psicoacustica
L'eq integrato nel software helix.
La risposta presenta un buco molto marcato (pure ampio) a 125hz.
Sono intervenuto attenuando i picchi adiacenti e riadattando il volume.
La risposta presenta un buco molto marcato (pure ampio) a 125hz.
Sono intervenuto attenuando i picchi adiacenti e riadattando il volume.
Il compito non è tanto di vedere ciò che nessun altro ha ancora visto; ma pensare ciò che nessun altro ha ancora pensato riguardo a quello che chiunque vede. (E. Schrodinger)
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Re: Misure, acustica e psicoacustica
Se per "cosi poco" hai notato peggioramenti complessivi sul suono, questo EQ non sara' affatto trasparente.Alessandro Cioni ha scritto:L'eq integrato nel software helix.
La risposta presenta un buco molto marcato (pure ampio) a 125hz.
Sono intervenuto attenuando i picchi adiacenti e riadattando il volume.
saluti, Tom
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Re: Misure, acustica e psicoacustica
L'EQ è operato dal dsp, quindi è digitale.
Non credo che il punto della questione sia l'equalizzatore.
Il punto della questione è nel segnale.
Prima era lineare, poi con l'eq no.
Prima ascoltavo la linearità, anche se lo strumento dice di no, alterando il segnale l'ho persa.
Quindi la domanda è: perché lo strumento mostra una non linearità che non appare all'ascolto?
Secondo me la causa risiede nel differente modo di acquisire il segnale sonoro tra lo strumento e le orecchie.
In un singolo punto dello spazio, due segnali possono essere in fase. Lo stesso segnale, rilevato due centimetri piu in là, puo presentarsi in opposizione di fase.
Il microfono è un singolo oggetto puntiforme, le orecchie invece hanno un "grande" padiglione auricolare, sono due, e hanno pure la testa posta nel mezzo (distanza interaurale).
Questo significa che il segnale sonoro viene "ammorbidito" prima ancora di essere elaborato dal cervello.
Non credo che il punto della questione sia l'equalizzatore.
Il punto della questione è nel segnale.
Prima era lineare, poi con l'eq no.
Prima ascoltavo la linearità, anche se lo strumento dice di no, alterando il segnale l'ho persa.
Quindi la domanda è: perché lo strumento mostra una non linearità che non appare all'ascolto?
Secondo me la causa risiede nel differente modo di acquisire il segnale sonoro tra lo strumento e le orecchie.
In un singolo punto dello spazio, due segnali possono essere in fase. Lo stesso segnale, rilevato due centimetri piu in là, puo presentarsi in opposizione di fase.
Il microfono è un singolo oggetto puntiforme, le orecchie invece hanno un "grande" padiglione auricolare, sono due, e hanno pure la testa posta nel mezzo (distanza interaurale).
Questo significa che il segnale sonoro viene "ammorbidito" prima ancora di essere elaborato dal cervello.
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Re: Misure, acustica e psicoacustica
Qualcosa non mi torna.Alessandro Cioni ha scritto:L'EQ è operato dal dsp, quindi è digitale.
Non credo che il punto della questione sia l'equalizzatore.
Il punto della questione è nel segnale.
Prima era lineare, poi con l'eq no.
Prima ascoltavo la linearità, anche se lo strumento dice di no, alterando il segnale l'ho persa.
Quindi la domanda è: perché lo strumento mostra una non linearità che non appare all'ascolto?
Secondo me la causa risiede nel differente modo di acquisire il segnale sonoro tra lo strumento e le orecchie.
In un singolo punto dello spazio, due segnali possono essere in fase. Lo stesso segnale, rilevato due centimetri piu in là, puo presentarsi in opposizione di fase.
Il microfono è un singolo oggetto puntiforme, le orecchie invece hanno un "grande" padiglione auricolare, sono due, e hanno pure la testa posta nel mezzo (distanza interaurale).
Questo significa che il segnale sonoro viene "ammorbidito" prima ancora di essere elaborato dal cervello.
Dici che prima ascoltavi la linearita', ma, a parte il fatto di mostrare come e con cosa l'hai stabilita, perche' usare un equalizzatore se tale linearita' ce l'avevi prima?
Altra cosa, rischi di evidenti scorrelazioni tra misurato e ascoltato sono anche causa di uno scorretto posizionamento microfonico.
Pero' come detto prima, se sei intervenuto soltanto nell"area del basso/mediobasso, cos'hai avvertito che ti porta a definirlo come peggioramento?
Una descrizione su cosa e' peggiorato insomma.
saluti, Tom
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Re: Misure, acustica e psicoacustica
La distanza interaurale può avere effetti sulla fase delle lunghezze d'onda in questione? A 125 Hz è notevole.
In questo universo ogni oggetto ordinale o è una banana o non è una banana.
Ciao. Fabio
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Re: Misure, acustica e psicoacustica
A 125hz è sicuramente il riverbero della sala che crea opposizione di fase in alcuni punti.Ligo ha scritto:La distanza interaurale può avere effetti sulla fase delle lunghezze d'onda in questione? A 125 Hz è notevole.
Però la "cura" è peggiore del male, poiché all'ascolto compare un po' di confusione.
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Re: Misure, acustica e psicoacustica
per provare, per lasciarmi guidare dal grafico di risposta in frequenza, che mi segnalava che stavo ascoltando una risposta poco lineare.TomCapraro ha scritto:Qualcosa non mi torna.Alessandro Cioni ha scritto:L'EQ è operato dal dsp, quindi è digitale.
Non credo che il punto della questione sia l'equalizzatore.
Il punto della questione è nel segnale.
Prima era lineare, poi con l'eq no.
Prima ascoltavo la linearità, anche se lo strumento dice di no, alterando il segnale l'ho persa.
Quindi la domanda è: perché lo strumento mostra una non linearità che non appare all'ascolto?
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Dici che prima ascoltavi la linearita', ma, a parte il fatto di mostrare come e con cosa l'hai stabilita, perche' usare un equalizzatore se tale linearita' ce l'avevi prima?
Con cosa l'ho stabilita?
Con anni di passione...
Te l'ho detto che sto iniziando solo ora con le misure...
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Re: Misure, acustica e psicoacustica
Però è strano, non mi è mai capitato di rilevare risposte molto diverse in gamma bassa a distanze così brevi mentre più si sale e più accade, ovviamente.Alessandro Cioni ha scritto:A 125hz è sicuramente il riverbero della sala che crea opposizione di fase in alcuni punti.Ligo ha scritto:La distanza interaurale può avere effetti sulla fase delle lunghezze d'onda in questione? A 125 Hz è notevole.
Però la "cura" è peggiore del male, poiché all'ascolto compare un po' di confusione.
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Re: Misure, acustica e psicoacustica
Ah...si scusa!Alessandro Cioni ha scritto: Te l'ho detto che sto iniziando solo ora con le misure...
Col passare del tempo, se sarai tenace, ridurrai moltissimo lo scompenso tra quello che misuri e quello che ascolti.
Tu pensa che riesco ad anticipare il suono di un impianto in base alle misure, se effettuate da me, e viceversa, nel senso che riesco a tracciare la curva, con sufficiente approssimazione, ascoltando l'impianto.
Questo a furia di ascoltare e misurare, disciplina che fa imparare molto.
saluti, Tom
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