Ho letto alcuni articoli in rete che in effetti mettono fortemente in dubbio l'efficacia del RT60 come misura significativa nei piccoli ambienti, tipicamente ambienti domestici, e sostengono che invece sia più efficace identificare con precisione le riflessioni primarie (e secondarie?) e agire su di queste. Anche a me la RT60 in ambienti domestici convince poco come misura dato che sono ambienti dominati dai modi sotto la frequenza di Schroeder. Tu cosa ne pensi?MarioBon ha scritto:Questo post mi ha dato da pensare. Per prima cosa la misura del T60 in un ambiente "piccolo" e in presenza di onde stazionarie non è cosa facile perché il microfono è sempre troppo vicino alla sorgente. Inpresenza di onde stazionarie, a rigore, non si dovrebbe nemmeno parlare di T60.Ligo ha scritto:Io taglierei ripidamente sotto i 50 per evitare di far distorcere i WF, tanto anche senza correzione ti fermi lì e non vale la pena rischiare di mandare in crisi il driver per guadagnare una manciata di Hz.
Altra cosa che mi ha colpito sono i valori molto bassi della RT60 in gamma bassa, molto inferiori che in gamma media e medio alta. Lì c'è senz'altro da assorbire per equilibrare il campo riverberato. I valori cambiano dopo l'applicazione del filtro?
Per seconda il tempo di riverberazione è una caratteristica dell'ambiente e non cambia a seconda del segnale utilizzato per misurarlo (al massimo non è misurabile a causa del rapporto S/N). Questo però non è vero se si applica il DRC che immette nell'ambiente un segnale composto dalla sovrapposizione di più repliche ritardate (e modificate) appositamente ottenute per "cancellare" i modi normali. Quindi, dopo l'applicazione del DRC cambiano i tempi di decadimento dei modi come se il tempo di riverberazione fosse cambiato.
Un aiuto per comprendere il mio ambiente di ascolto
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Re: Un aiuto per comprendere il mio ambiente di ascolto
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Re: Un aiuto per comprendere il mio ambiente di ascolto
Esattamente quello che hai detto. Gli ambienti "piccoli" non sono "sabiniani" (http://www.mariobon.com/Glossario/___Am ... iniano.htm) e il risultato dipende fortemente da dove sono disposte le superfici assorbenti e diffondenti. Le misure sono utili (anzi essenziali) ma non possono certo essere interpretate come se fossero state fatte in un auditorio da 10000 metri cubi.Ligo ha scritto:Ho letto alcuni articoli in rete che in effetti mettono fortemente in dubbio l'efficacia del RT60 come misura significativa nei piccoli ambienti, tipicamente ambienti domestici, e sostengono che invece sia più efficace identificare con precisione le riflessioni primarie (e secondarie?) e agire su di queste. Anche a me la RT60 in ambienti domestici convince poco come misura dato che sono ambienti dominati dai modi sotto la frequenza di Schroeder. Tu cosa ne pensi?MarioBon ha scritto:....Ligo ha scritto:....
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Re: Un aiuto per comprendere il mio ambiente di ascolto
Volete fare un giro a casa per vedere l'ambiente e fare misurazioni?
A parte gli scherzi, non pensavo di suscitare tale interesse: ragionando concretamente ho sempre pensato che il problema del mio ambiente fosse la nicchia che risuona e amplifica le frequenze medio basse (rimbombando). Ho aggiunto dei pannelli bass trapp della oudimmo spessi 15 cm pieni: hanno sortito qualche effetto ma non pazzesco. Quello che mi hanno detto è che dovrebbe essere foderato tutta la nicchia di pannelli per diminuire fortemente l'effetto negativo della nicchia.
E poi importante nell'ambiente è la scelta dei diffusori: le cm6 s2 sono evidentemente difficili da posizionare.
A parte gli scherzi, non pensavo di suscitare tale interesse: ragionando concretamente ho sempre pensato che il problema del mio ambiente fosse la nicchia che risuona e amplifica le frequenze medio basse (rimbombando). Ho aggiunto dei pannelli bass trapp della oudimmo spessi 15 cm pieni: hanno sortito qualche effetto ma non pazzesco. Quello che mi hanno detto è che dovrebbe essere foderato tutta la nicchia di pannelli per diminuire fortemente l'effetto negativo della nicchia.
E poi importante nell'ambiente è la scelta dei diffusori: le cm6 s2 sono evidentemente difficili da posizionare.
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Re: Un aiuto per comprendere il mio ambiente di ascolto
Buona domenica a tutti, riapro la discussione sperando in qualche chiarimento su alcune risultati 'che non mi tornano'. Rispetto a qualche tempo fa ho cambiato amplificatore e dac e quindi ho deciso di rifare le misurazioni.
Ho misurato come sempre canali separati, entrambi i canali ed ho applicato le seguenti configurazioni DRC di Sgabrion:
1) Senza alcun guadagno, curva target flat (quella di default) e filtro soft
2) Senza guadagno, curva flat con psicoacustica, filtro soft
Però noto qualcosa di strando sulle altre frequenze. Ho misurato diverse volte (con REW) e i risultati non cambiano
Posto le immagini
Convoluzione PA
Convoluzione Flat
Misura entrambi i canali senza DRC
Ho misurato come sempre canali separati, entrambi i canali ed ho applicato le seguenti configurazioni DRC di Sgabrion:
1) Senza alcun guadagno, curva target flat (quella di default) e filtro soft
2) Senza guadagno, curva flat con psicoacustica, filtro soft
Però noto qualcosa di strando sulle altre frequenze. Ho misurato diverse volte (con REW) e i risultati non cambiano
Posto le immagini
Convoluzione PA
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Misura entrambi i canali senza DRC
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Re: Un aiuto per comprendere il mio ambiente di ascolto
Paolo, la misura senza DRC, rispetto quella mostrata con il DRC, è stata presa in giorni diversi ?
non tanto per "il giorno diverso" quanto per l'esatta micrometrica posizione del microfono e relativa angolazione.
non tanto per "il giorno diverso" quanto per l'esatta micrometrica posizione del microfono e relativa angolazione.
saluti, Tom
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Re: Un aiuto per comprendere il mio ambiente di ascolto
E' stata presa a pochi secondi di distanza. Era tutto nella stessa sessione.
La procedura è stata di esportare i canali sinistro e destro da Rew come wav a 16 bit, poi importati su drc (che li ha convertiti in pcm). Non ho attivato la calibrazione microfono (su DRC).
La procedura è stata di esportare i canali sinistro e destro da Rew come wav a 16 bit, poi importati su drc (che li ha convertiti in pcm). Non ho attivato la calibrazione microfono (su DRC).
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Re: Un aiuto per comprendere il mio ambiente di ascolto
perchè "16bit" ?Paolo Boccardi ha scritto:E' stata presa a pochi secondi di distanza. Era tutto nella stessa sessione.
La procedura è stata di esportare i canali sinistro e destro da Rew come wav a 16 bit, poi importati su drc (che li ha convertiti in pcm). Non ho attivato la calibrazione microfono (su DRC).
La procedura corretta dovrebbe tenere conto di risposte impulso a 32bit, quindi dovresti esportare a 32bit, poi normalizzarli e trasformarli in PCM (formato raw) magari tramite un software di editing quale cool edit pro.
Non dico che possa stravolgerti quell'enorme differenza ma...intanto partiamo da un elaborazione corretta.
saluti, Tom
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Re: Un aiuto per comprendere il mio ambiente di ascolto
Grazie mille Tom, allora scarico e mi metto al lavooro.
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Re: Un aiuto per comprendere il mio ambiente di ascolto
Occhio anche alla frequenza di campionamento, sia quella impostata su REW (consiglio di acquisire a 32bit/44.1khz) che quella impostata sulla DRC interface (scelta del filtro in base alla frequenza di acquisizione)Paolo Boccardi ha scritto:Grazie mille Tom, allora scarico e mi metto al lavooro.
saluti, Tom
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Re: Un aiuto per comprendere il mio ambiente di ascolto
Sì quello l'ho fatto correttamente. Ora cerco di capire come si fa con Cool Edit
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