I migliori rapporti fra le dimensioni del locale di ascolto

ho questo problema...questa è la soluzione
DRC, equalizzazione attiva e passiva
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TeoMarini
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Re: I migliori rapporti fra le dimensioni del locale di asco

#21 Messaggio da TeoMarini »

MarioBon ha scritto: Il DRC, in teoria, potrebbe intervenire per correggere la risposta in frequenza del diffusore anche su tutta la banda audio. Questo però avviene solo nell'intorno del punto di ascolto. Conviene, per una serie di ragioni, limitarsi alla gamma bassa (dove il diffusore è poco direzionale).
...
Io utilizzo, con estrema soddisfazione, un KRK Ergo per una coppia di monitor passivi mono-amplificati.
Purtroppo, però, tale apparecchio non ha uscite digitali e pertanto non lo posso utilizzare nel mio sistema multi-amplificato.
Esistono sistemi alternativi (macchine o software) pensati per lavorare fino ad una frequenza prestabilita?
Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità.
Disonesto chi cambia la verità per accordarla al proprio pensiero.

Proverbio Arabo
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MarioBon
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Re: I migliori rapporti fra le dimensioni del locale di asco

#22 Messaggio da MarioBon »

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Re: I migliori rapporti fra le dimensioni del locale di asco

#23 Messaggio da TeoMarini »

MarioBon ha scritto:Questo AntiMode lavora fino a 200 Hz (se è questo che intendi).
http://www.mariobon.com/Articoli_FA/Anti_Mode.pdf
http://www.mariobon.com/Articoli_FA/Ant ... oreEng.pdf
Si, lo conosco.
Però "lavora" solamente in "fase minima" e, come ebbe a dire tanto tempo fa (l'ottimo! :) ) Flavio Sanders:

"l'Antimode a mio avviso è una soluzione valida... alle basse frequenze il comportamento è prevalentemente a fase minima
(anche se non completamente http://www.roomeqwizard.com/help/help_e ... phase.html )...
"

Che dire? :?
Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità.
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fab0
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Re: I migliori rapporti fra le dimensioni del locale di asco

#24 Messaggio da fab0 »

Potrei dire enormi fesserie, ma mi sbilancio lo stesso.
Un drc può fare molto, ma nulla può rispetto alle risonanze fisiche dei trasduttori o dell'ambiente.
Una risonanza ha implicazioni timbriche ma anche temporali legate all'energy storage.
Un drc può darci dentro tentando di spianare la timbrica, a discapito del resto.

Dico male?
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Re: I migliori rapporti fra le dimensioni del locale di asco

#25 Messaggio da Felix »

fab0 ha scritto:Potrei dire enormi fesserie, ma mi sbilancio lo stesso.
Un drc può fare molto, ma nulla può rispetto alle risonanze fisiche dei trasduttori o dell'ambiente.
Una risonanza ha implicazioni timbriche ma anche temporali legate all'energy storage.
Un drc può darci dentro tentando di spianare la timbrica, a discapito del resto.

Dico male?
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Re: I migliori rapporti fra le dimensioni del locale di asco

#26 Messaggio da MarioBon »

TeoMarini ha scritto:
MarioBon ha scritto:Questo AntiMode lavora fino a 200 Hz (se è questo che intendi).
http://www.mariobon.com/Articoli_FA/Anti_Mode.pdf
http://www.mariobon.com/Articoli_FA/Ant ... oreEng.pdf
Si, lo conosco.
Però "lavora" solamente in "fase minima" e, come ebbe a dire tanto tempo fa (l'ottimo! :) ) Flavio Sanders:

"l'Antimode a mio avviso è una soluzione valida... alle basse frequenze il comportamento è prevalentemente a fase minima
(anche se non completamente http://www.roomeqwizard.com/help/help_e ... phase.html )...
"

Che dire? :?
Il buon Sanders distingue tre situazioni: fase minima, fase non minima e fase mista.
In realtà la fase mista è una situazione di fase non minima quindi i casi sono solo due: fase minima o no. L'ambiente non è un sistema a fase minima.

Una condizione necessaria affinché un sistema possa essere a fase minima è che il canale tra ingresso e uscita sia unico e non dispersivo. In presenza di riflessioni ci sono molteplici canali tra ingresso e uscita quindi il sistema "diffusori+ambiente" non può (fisicamente) essere a fase minima neanche facendo le più spietate semplificazioni (basta la sola diffrazione ai bordi del diffusore per distruggere la condizione di fase minima).

L'altra condizione (questa volta necessaria e sufficiente) per avere un sistema a fase minima è che il sistema stesso sia caratterizzato da una funzione di trasferimento invertibile. Ora le riflessioni danno origine a interferenza distruttiva che può annullare la pressione sonora. Dove la funzione di trasferimento vale zero il suo inverso diverge (uno diviso zero fa infinito) quindi la funzione (in presenza di interferenza) non è invertibile. L'unico ambiente dove non ci sono riflessioni e quindi interferenze è la camera anecoica (e anche quella da una certa frequenza minima in su...).

Dulcis in fundo: se il sistema "diffusori+ambiente" fosse a fase minima per aggiustare la risposta basterebbe un equalizzatore parametrico e il DRC non servirebbe a nulla. Il fatto che lo strumento più idoneo sia il DRC e non un equalizzatore sta ad indicare che il sistema non è a fase minima.
I sistemi a fase minima sono, per definizione, "equalizzabili" (basta applicare l'inversa della funzione di trasferimento).

Grazia alla proprietà di ammettere la funzione inversa, i sistemi a fase minima conservano l'informazione nel senso che le varie componenti spettrali presenti nello stimolo, attraversando un sistema a fase minima, vengono esaltate o attenuate ma non eliminate e quindi possono essere recuperate (applicando la funzione inversa, unico limite il rumore).

E' del tutto evidente che se una informazione c'è la si può percepire, se non c'è la si deve "inventare". Da qui l'interesse per i sistemi a fase minima (la conservazione della informazione).

Poi si possono aprire due interessanti capitoli:
- il primo riguarda l'udibilità dell'eccesso di fase
- il secondo riguarda i risultati ottenibili correggendo le risonanze dell'ambiente con un equalizzatore parametrico invece che con un DRC.

Ma questa è tutta un'altra storia (che riguarda la psicoacustica).
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Re: I migliori rapporti fra le dimensioni del locale di asco

#27 Messaggio da MarioBon »

fab0 ha scritto:Potrei dire enormi fesserie, ma mi sbilancio lo stesso.
Un drc può fare molto, ma nulla può rispetto alle risonanze fisiche dei trasduttori o dell'ambiente.
Una risonanza ha implicazioni timbriche ma anche temporali legate all'energy storage.
Un drc può darci dentro tentando di spianare la timbrica, a discapito del resto.

Dico male?
Restando nell'ambito dei sistemi fisici lineari dobbiamo distinguere due tipi di fenomeni:

- interferenze
- risonanze

le interferenze si correggono con un DRC, le risonanze si correggono con un equalizzatore parametrico (prima si correggono le interferenze e poi le risonanze). In linea di principio non ha nessuna importanza in quale punto del sistema abbiano origine le risonanze e le interferenze: esse avverranno da quelche parte tra l'ingresso e l'uscita.
Sempre in linea di principio, applicando le tecniche adeguate, un sistema lineare può essere corretto a piacimento.
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