il mio ampli eroga abbastanza corrente?

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MarioBon
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il mio ampli eroga abbastanza corrente?

#1 Messaggio da MarioBon »

Per rispondere a questa domanda basta fare qualche misura ma non tutti dispongono degli strumenti o sanno fare misure. Tuttavia si possono eseguire ugualmente dei test probanti.
Tutti abbiamo almeno due casse acustiche. Cosa succede se colleghiamo entrambe i diffusori in parallelo allo stesso canale dell'ampli? L'amplificatore vedrà, su quel canale, un carico dimezzato e dovrà erogare il doppio della corrente. Raddoppiare la corrente significa quadruplicare la potenza.

Quindi mettete il volume dell'ampli a zero e spegnetelo. Collegate entrambe i diffusori allo stesso canale (rosso con rosso e nero con nero). Riaccendete l'ampli e fate partire la musica. A questo punto alzate il volume molto gradatamente e ascoltate bene cosa succede: se il suono tende a diventare più aspro è segno che l'ampli sta distorcendo o clippando. Se l'ampli va in protezione (si spegne) avrete superato i limiti di corrente o di temperatura.
I diffusori acustici non corrono rischi, l'ampli corre dei rischi solo se continuate ad alzare il volume anche quando ha cominciato a "raspare". In ogni caso il test deve durare poco tempo.
Tenete conto che, con due canali contemporaneamente in funzione il clipping avviene prima (l'alimentatore deve erogare il doppio della corrente).
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TomCapraro
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Re: il mio ampli eroga abbastanza corrente?

#2 Messaggio da TomCapraro »

L'altro giorno ho misurato la massima tensione erogata sul carico per un periodo molto breve, un impulso che si sviluppa in 22.67us.
Fino al primo cenno di distorsione di forma l'ampli ha fatto segnare 48.88V, vale a dire 397watt (in regime impulsivo) su 6 ohm di media.
Ho fatto anche altre prove, ma ne riparleremo non appena mi riattivano l'ADSL.
saluti, Tom
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TomCapraro
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Re: il mio ampli eroga abbastanza corrente?

#3 Messaggio da TomCapraro »

""Incredibile"" come l'elettroacustica trovi correlazione con la matematica.

Cumulando una serie di rilevamenti alla fine tutto quadra alla perfezione.

Vediamo i vari punti:

1) tempo fà avevo rilevato fonometricamente una SPL max di picco (con DRC inserito) attorno i 120db. (130db con DRC disinserito)

2) questi valori ottenuti con l'ampli che rientra entro il primo cenno di distorsione di forma (o se vogliamo tosatura dei picchi) quindi alla massima tensione (di picco) consentita sul carico. (diffusori con impedenza media di 6 ohm)

3) la distorsione di forma (con segnali prossimi allo 0dbfs) scaturisce con la manopola dell'ampli (relativamente al segnale ingresso//guadagno) posizionata a circa "ore 13".

4) nel punto ascolto, con 1watt (2,45Vrms su 6ohm) il fonometro fa segnare una SPL di 91db.
Questo con 2 diffusori in funzione e il DRC attivato. (con DRC disattivato la SPL sale a 101db)
Ovviamente con il DRC c'è molta omogeneità, quindi nessun picco relativo a rinforzi acustici, in special modo concentrati su determinate frequenze.

5) ecco come tutto quadra, l'ampli fornisce 794 watt impulsivi (totale della somma dei due canali)
quindi ricavando la SPL max tramite formula il dato corrisponde perfettamente a quanto rilevato precedentemente.
10log(794/1)= 28.99
Vale a dire: 28.99db da sommare alla SPL prodotta con 1watt...quindi 91db+28.99= 119,99db

Tutto questo come massimo livello di picco lineare, ovvero in assenza di distorsione di forma.

Ma che succede se si "forza" ancora il volume ?

Succede questo...

Lo slew rate comincia a calare, la banda audio subisce un ridimensionamento nella parte più alta dello spettro, il livello di tensione//corrente diventa disomogeneo (sale il livello di tensione concentrato su un area ristretta ma in compenso si perde energia in corrente (basse frequenze)
La forma d'onda mostra una tosatura sul picco.

Qui sotto un grafico in cui partendo da una situazione ideale (in verde con assenza di tosature nella forma d'onda) si comincia ad alzare progressivamente il volume a vari step.
Come si evince, la banda comincia a subire un ridimensionamento. (concentriamoci anche sulla linea bianca, relativa alla posizione del volume massima, ossia a tavoletta)

Immagine

Ecco, se il livello tende a salire in modo "quasi omogeneo", la linea bianca concentra l'ampiezza in un area particolarmente ristretta, di contro (sotto i 12khz) mostra una perdita di energia spalmata su tutte le ottave inferiori. (con molta probabilità è un intervento delle protezioni che riducono la corrente di uscita)
In pratica, al massimo volume l'impulso verrà percepito con minore intensità rispetto gli altri, nonostante la manopola si trovi posizionata ad un livello più basso.

Immagine

Questa è una delle tantissime prove che si possono effettuare.
saluti, Tom
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TomCapraro
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Re: il mio ampli eroga abbastanza corrente?

#4 Messaggio da TomCapraro »

Oggi ho simulato un violento colpo di grancassa.
Basta sintetizzare un impulso, filtrarlo con un passa basso a 60hz, normalizzarlo a -0.2db e disattivare l'audio in prossimità della base in modo che l'impulso si sviluppi in modo "secco", ed infatti all'ascolto somiglia moltissimo ad un colpo di grancassa.
L'ampiezza massima viene raggiunta in circa 8ms, l'impulso si conclude in 16ms.
Rispetto la prova effettuata precedentemente (impulso full di pochi microsecondi) la sostanza non cambia, in assenza di tosature sulla forma d'onda viene raggiunto un valore di tensione pressoché identico.
Unica cosa la posizione della manopola, che se tenuta fissa in un determinato punto produce una differenza tra i due impulsi di oltre il 50%.
Stasera posto la schermata dell'oscilloscopio con l'ampiezza crescente e il valore di tensione ottenuto.
saluti, Tom
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TomCapraro
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Re: il mio ampli eroga abbastanza corrente?

#5 Messaggio da TomCapraro »

Ecco qui.
Vengono visualizzati i vari "step" del volume e il crescere dell'impulso.
Mi sono fermato leggermente prima (quei botti mettevano paura)...a 47,5 Volt. (è stata usata una sonda x10, quindi il valore è 20.0 V/div e non 2.0 V/div.)

Immagine
saluti, Tom
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SM63
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Re: il mio ampli eroga abbastanza corrente?

#6 Messaggio da SM63 »

Grosso modo 47,5 Vpp equivalgono a 368 W pp ...secondo me dovresti provare anche in un'altro modo miscela a quell'impulso un rumore rosa variando l'ampiezza in piu step .cosi l'ampli è costretto erogare una parte della potenza continua l'alimentazione dovrebbe scendere come potrebbero intervenire le protezioni limitando la corrente ,la conseguenza sara un abbassamento della tensione pp ...Anche se secondo me la prova piu' attendibile rimane sempre quella con un segnale musicale rilevando direttamente realmente la massima ampienza priva di tosatura .


Come tu ben sai impulsi della durata poco meno del secondo si possono considerare livelli in Watt RMS tra 100-300 ms siamo nel range impulsivo ... ne consegue due finali a parita della potenza RMS possono essere diversi rispetto a quella impulsiva ,spesso solo questo basta a produrre una notevole differenza ...


Questo in parte spiega perche la biamplificazione anche passiva comporta in molti casi potenziali vantaggi ,nel senso che la potenza RMS rimane inalterata quella che varia solo quella impulsiva .

PS: Ovviamente questo discorso non vale se gli stadi finali sono in pura classe A oppure come in qualche raro caso dove anche l'alimentazione sullo stadio finale e stabilizzata in questa condizione la potenza impulsiva non si discosta rispetto quella RMS .
Salvatore Micale
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Re: il mio ampli eroga abbastanza corrente?

#7 Messaggio da TomCapraro »

SM63 ha scritto:Grosso modo 47,5 Vpp equivalgono a 368 W pp ...secondo me dovresti provare anche in un'altro modo miscela a quell'impulso un rumore rosa variando l'ampiezza in piu step .cosi l'ampli è costretto erogare una parte della potenza continua l'alimentazione dovrebbe scendere come potrebbero intervenire le protezioni limitando la corrente ,la conseguenza sara un abbassamento della tensione pp ...Anche se secondo me la prova piu' attendibile rimane sempre quella con un segnale musicale rilevando direttamente realmente la massima ampienza priva di tosatura .


Come tu ben sai impulsi della durata poco meno del secondo si possono considerare livelli in Watt RMS tra 100-300 ms siamo nel range impulsivo ... ne consegue due finali a parita della potenza RMS possono essere diversi rispetto a quella impulsiva ,spesso solo questo basta a produrre una notevole differenza ...


Questo in parte spiega perche la biamplificazione anche passiva comporta in molti casi potenziali vantaggi ,nel senso che la potenza RMS rimane inalterata quella che varia solo quella impulsiva .

PS: Ovviamente questo discorso non vale se gli stadi finali sono in pura classe A oppure come in qualche raro caso dove anche l'alimentazione sullo stadio finale e stabilizzata in questa condizione la potenza impulsiva non si discosta rispetto quella RMS .
Ciao Salvatore.
Esiste una formula nella legge di ohm: Volt al quadrato/resistenza, per cui (parlando di "numeri") quel valore corrisponde a 376 Watt di picco massimo sul carico, appunto...di picco massimo poichè la prova riguarda soltanto quello.
Quello a cui ti riferisci (segnale + picco) equivale alla potenza -istantanea- ovvero la riserva energetica di un amplificatore nel fornire i vari picchi durante una riproduzione musicale con fattore di cresta adeguato, quindi la reazione che vede lo stadio alimentazione capace di recuperare energia per tenerla "pronta" per il picco istantaneo successivo.
Dipende dallo stadio alimentazione.
Per il resto qualsiasi amplificatore può fornire diversi valori a seconda di come vengono analizzati.
La potenza RMS è un valore che alla fine coinciderebbe perfino con quello di picco "se" quest'ultimo durasse per un determinato periodo (non certo pochi millisecondi), come dire: se il picco dura molto la potenza scende fino al valore canonico RMS.
Se ci pensi alla fine è sempre un compromesso che vede variare l'intera potenza erogabile a seconda dello stimolo utilizzato, e se questo dovrà riguardare il segnale musicale, significherà che per ogni tipologia di musica/brano l'ampli si comporterà di conseguenza fornendo determinati valori massimi possibili, potremmo definirla "potenza in funzione del tempo".
Forse non hai seguito la prova che avevo fatto tempo addietro utilizzando come stimolo un brano registrato ad alto fattore di cresta con escursioni dinamiche molto ampie.
Ebbene (l'ho anche citato in questo 3D) in quel caso con la musica è stata raggiunta (nel punto ascolto) una SPL di picco che corrisponde alla perfezione con il valore di picco rilevato in questa prova.
Questo significa che con quel determinato brano l'ampli ha permesso di raggiungere una potenza istantanea (senza tosature poichè in real time vi era collegato l'oscilloscopio) coerente con il valore fonometrico rilevato, ed infatti la SPL di picco massimo lineare stabilisce il massimo valore di tensione di picco fornito dall'amplificatore nel bel mezzo di una riproduzione musicale.
Tutto questo secondo la teoria, secondo la pratica e secondo le prove oggettivamente effettuate ma...come ben sai non sempre è cosi, anzi, in moltissimi casi gli utenti ascoltano con gli amplificatori che stanno tosando i picchi istantanei presenti nella musica registrata.
In altri casi accade anche il contrario, ovvero l'ampli sufficientemente potente ed adeguato a fronte di una limitazione dinamica del diffusore (ad esempio alle basse/bassissime moltissimi diffusori presentano limitazioni meccaniche, la cosiddetta compressione-meccanica).
Alla fine l'accoppiamento corretto dovrebbe tenere conto di alcune regole:

1) tipologia di musica preferita

2) tipologia del diffusore

3) sensibilità del diffusore

4) distanza dal diffusore

5) SPL richiesta.

6) capacità elettriche di ampli e diffusore (modulo impedenza, erogazione corrente, tenuta in potenza)

"Se" le cose si fanno con criterio alla fine si ottengono risultati "prestabiliti". ;)
saluti, Tom
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SM63
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Re: il mio ampli eroga abbastanza corrente?

#8 Messaggio da SM63 »

TomCapraro ha scritto:
SM63 ha scritto:Grosso modo 47,5 Vpp equivalgono a 368 W pp ...secondo me dovresti provare anche in un'altro modo miscela a quell'impulso un rumore rosa variando l'ampiezza in piu step .cosi l'ampli è costretto erogare una parte della potenza continua l'alimentazione dovrebbe scendere come potrebbero intervenire le protezioni limitando la corrente ,la conseguenza sara un abbassamento della tensione pp ...Anche se secondo me la prova piu' attendibile rimane sempre quella con un segnale musicale rilevando direttamente realmente la massima ampienza priva di tosatura .


Come tu ben sai impulsi della durata poco meno del secondo si possono considerare livelli in Watt RMS tra 100-300 ms siamo nel range impulsivo ... ne consegue due finali a parita della potenza RMS possono essere diversi rispetto a quella impulsiva ,spesso solo questo basta a produrre una notevole differenza ...


Questo in parte spiega perche la biamplificazione anche passiva comporta in molti casi potenziali vantaggi ,nel senso che la potenza RMS rimane inalterata quella che varia solo quella impulsiva .

PS: Ovviamente questo discorso non vale se gli stadi finali sono in pura classe A oppure come in qualche raro caso dove anche l'alimentazione sullo stadio finale e stabilizzata in questa condizione la potenza impulsiva non si discosta rispetto quella RMS .
Ciao Salvatore.
Esiste una formula nella legge di ohm: Volt al quadrato/resistenza, per cui (parlando di "numeri") quel valore corrisponde a 376 Watt di picco massimo sul carico, appunto...di picco massimo poichè la prova riguarda soltanto quello.
Quello a cui ti riferisci (segnale + picco) equivale alla potenza -istantanea- ovvero la riserva energetica di un amplificatore nel fornire i vari picchi durante una riproduzione musicale con fattore di cresta adeguato, quindi la reazione che vede lo stadio alimentazione capace di recuperare energia per tenerla "pronta" per il picco istantaneo successivo.
Dipende dallo stadio alimentazione.
Per il resto qualsiasi amplificatore può fornire diversi valori a seconda di come vengono analizzati.
La potenza RMS è un valore che alla fine coinciderebbe perfino con quello di picco "se" quest'ultimo durasse per un determinato periodo (non certo pochi millisecondi), come dire: se il picco dura molto la potenza scende fino al valore canonico RMS.
Se ci pensi alla fine è sempre un compromesso che vede variare l'intera potenza erogabile a seconda dello stimolo utilizzato, e se questo dovrà riguardare il segnale musicale, significherà che per ogni tipologia di musica/brano l'ampli si comporterà di conseguenza fornendo determinati valori massimi possibili, potremmo definirla "potenza in funzione del tempo".
Forse non hai seguito la prova che avevo fatto tempo addietro utilizzando come stimolo un brano registrato ad alto fattore di cresta con escursioni dinamiche molto ampie.
Ebbene (l'ho anche citato in questo 3D) in quel caso con la musica è stata raggiunta (nel punto ascolto) una SPL di picco che corrisponde alla perfezione con il valore di picco rilevato in questa prova.
Questo significa che con quel determinato brano l'ampli ha permesso di raggiungere una potenza istantanea (senza tosature poichè in real time vi era collegato l'oscilloscopio) coerente con il valore fonometrico rilevato, ed infatti la SPL di picco massimo lineare stabilisce il massimo valore di tensione di picco fornito dall'amplificatore nel bel mezzo di una riproduzione musicale.
Tutto questo secondo la teoria, secondo la pratica e secondo le prove oggettivamente effettuate ma...come ben sai non sempre è cosi, anzi, in moltissimi casi gli utenti ascoltano con gli amplificatori che stanno tosando i picchi istantanei presenti nella musica registrata.
In altri casi accade anche il contrario, ovvero l'ampli sufficientemente potente ed adeguato a fronte di una limitazione dinamica del diffusore (ad esempio alle basse/bassissime moltissimi diffusori presentano limitazioni meccaniche, la cosiddetta compressione-meccanica).
Alla fine l'accoppiamento corretto dovrebbe tenere conto di alcune regole:

1) tipologia di musica preferita

2) tipologia del diffusore

3) sensibilità del diffusore

4) distanza dal diffusore

5) SPL richiesta.

6) capacità elettriche di ampli e diffusore (modulo impedenza, erogazione corrente, tenuta in potenza)

"Se" le cose si fanno con criterio alla fine si ottengono risultati "prestabiliti". ;)
Concordo ...se la vogliamo dire tutta anche 376 Wpp sono approssimativi ,in quanto il carico ( diffusore) non essendo ideale come una resistenza il calcolo si complica ulteriolmente perche si sta tenedo conto R = 6 ohm ...quando nella realta' 6 ohm è solo l'impedenza tipica del diffusore ...
Salvatore Micale
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Re: il mio ampli eroga abbastanza corrente?

#9 Messaggio da TomCapraro »

SM63 ha scritto:Concordo ...se la vogliamo dire tutta anche 376 Wpp sono approssimativi ,in quanto il carico ( diffusore) non essendo ideale come una resistenza il calcolo si complica ulteriolmente perche si sta tenedo conto R = 6 ohm ...quando nella realta' 6 ohm è solo l'impedenza tipica del diffusore ...
Esatto, alla fine un valore bisognava fornirlo e, anche dopo aver visto il modulo impedenza, la media di 6 ohm può approssimare sufficientemente.
saluti, Tom
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Re: il mio ampli eroga abbastanza corrente?

#10 Messaggio da SM63 »

TomCapraro ha scritto:
SM63 ha scritto:Concordo ...se la vogliamo dire tutta anche 376 Wpp sono approssimativi ,in quanto il carico ( diffusore) non essendo ideale come una resistenza il calcolo si complica ulteriolmente perche si sta tenedo conto R = 6 ohm ...quando nella realta' 6 ohm è solo l'impedenza tipica del diffusore ...
Esatto, alla fine un valore bisognava fornirlo e, anche dopo aver visto il modulo impedenza, la media di 6 ohm può approssimare sufficientemente.
Secondo me anche 6 ohm sono molto approssimativi ...se andiamo a considerare l'impluso filtrato a 60 Hz la media perde corrispondenza per via del picco a 50 Hz ottenendo grosso modo una media ben diversa circa 10 ohm ricavata in questi tre punti

20Hz = 5 ohm
50Hz = 22 ohm
60Hz = 4 ohm

5+22+4 = 31/3 = 10,33 cosi passiamo da 376 Wpp a 218 Wpp ...

In ogni caso il senso della prova verte su altri aspetti e non sulla potenza impiegata ...
Salvatore Micale
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