Confronti domestici "ad orecchio"

Tecniche e strumenti di misura, test di varia natura
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TomCapraro
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Confronti domestici "ad orecchio"

#1 Messaggio da TomCapraro »

Quanto contano ?
Quanta affidabilità oggettiva ?
Io direi che per un buon 70% i risultati risulterebbero errati, mal interpretati e anche fuorvianti.

Mi riferisco ovviamente a quella serie di prove in cui vengono confrontati oggetti ed accessori che tutto producono tranne differenze macroscopiche, quest'ultime farebbero abbassare la percentuale di errore.

Potrei riversare tantissimi esempi ma, ne faccio soltanto uno per far capire di quanto intrinsecamente tutto concorre affinchè l'ascoltatore possa imbattersi in valutazioni sbagliate senza che NULLA cambi nel segnale audio.

Ho assistito a confronti in cui l'ascoltatore valuta un componente, poi si alza, stacca ed attacca l'altro e si risiede per valutarlo.

A parte il fatto che la nostra memoria, per differenze risibili, non supera una manciata di secondi (alcuni dicono non più di 2 secondi) date un occhiata a quello che può succedere potenzialmente se non ci si siede esattamente nel medesimo micrometrico punto di ascolto e con la medesima posizione del capo.
Questo anche forte del fatto che alcuni paradossalmente ascoltano in piedi camminando per la stanza.

Un segnale dual mono (anche stereo mantenendo la relatività di fase originaria) che perviene perfettamente in fase produce un incremento pari a +6db, ovvero (elettricamente) il doppio della tensione e il quadruplo della potenza.

Lo vediamo qui.
Somma di due segnale in fase e raddoppio della tensione. (segnale mono 0,8volt, somma dei due segnali in fase in fase = 1,6volt) +6db d'incremento.

Immagine

Adesso simuliamo uno spostamento di fase, o più correttamente "delay" di fase.
Questo perchè eccezionalmente, in relazione alla lunghezza d'onda (frequenza) un delay di pochissimi centimetri potrebbe cambiare di molto l'intensità del suono percepito.
Ho scelto la frequenza che per eccellenza risulta essere altamente selettiva, oltre che di maggior sensibilità, per il sistema uditivo...3000hz.
Osservate con soli "111us" di delay come viene annullato l'incremento di +6db rispetto ai segnali perfettamente in fase.
111us equivalgono ad uno spostamento di soli 3,77cm!...cioè potenzialmente entro 3cm e passa possiamo percepire differenze di ben 6db!
Questo è relativo ad "una sola frequenza" ma, se il pattern raggiunge 80/100ms (tempo d'integrazione) la frittata è servita.

Immagine

Possiamo anche simulare una situazione che vede segnali con fase assoluta contrapposta (in ambiente si verifica eccome) quindi in questo caso il segnale subisce una cancellazione.
Lo vediamo qui sotto (funzione matematica A-B)

Immagine

Infine creando le condizioni per un delay di soli 56us (l'equivalente di 1,9cm!) la frequenza riottiene l'ampiezza originaria precedentemente cancellata.

Immagine

Per tutti quelli che non credono alle misure, e che dell'ascolto goliardico ne fanno "verità assoluta", se volete esternare delle "sensazioni" meno fuorvianti e ragionevolmente più attendibili, quantomeno durante i confronti, oltre a non cambiare la posizione di ascolto, bloccatevi il cranio con una di quelle morse che i neurochirurghi usano per le operazioni al cervello.(una battuta :D)
Questo perchè, come vedete, ci sono delle situazioni in cui il segnale può essere percepito in modo macroscopicamente diverso, senza subire modificazioni elettriche dello stesso.
saluti, Tom
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Zapuan
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Re: Confronti domestici "ad orecchio"

#2 Messaggio da Zapuan »

Ciao Tom, credo che la risposta alle tue domande sia molto soggetto-dipendente. Fermo restando il problema della posizione, metterei l'accento su quello culturale. Una persona che ha imparato a capire le corrispondenze tra i parametri misurati e il relativo ascolto, che mastica un po' di teoria, potrebbe avere una qualche affidabilità, mentre il classico audiofilo ascoltone sicuramente ha affidabilità bassissima, prossima allo zero anche per differenze macroscopiche.
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MarioBon
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Re: Confronti domestici "ad orecchio"

#3 Messaggio da MarioBon »

In effetti si legge sempre più spesso, e non solo negli articoli correlati con l'HiFi, che la memoria uditiva è molto breve: nell'ordine di 2-3 secondi.
Va poi tenuto conto che l'apparato uditivo si è formato quando gli impianti di riproduzione non esistevano tanto è vero che la percezione delle sorgenti virtuali, nello stereo, è sostanzialmente una illusione acustica (una risposta ad una situazione che, in natura, non esiste).
Da questo discende anche che si deve (e si può) imparare come e cosa ascoltare.
Tutto quello che dice Tom, relativamente al campo diretto, è corretto. Per fortuna percepiamo contemporaneamente anche il campo riflesso dove le relazioni di fase (onde stazionarie a parte) cambiano continuamente.
Ciò non toglie che, se si cercano differenze, è meglio cercarle con delle misure in condizioni i controllate e ripetibili. Meglio ancora con una testa artificiale.
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Flavio
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Re: Confronti domestici "ad orecchio"

#4 Messaggio da Flavio »

Ciao Tom,

qualcosa in sintonia con quanto dici si ipotizzava qui:
http://www.diyaudio.it/threads/2637-E-d ... -cavofilia

Flavio
Warning: I miei posts possono essere di parte anche se in buona fede.. io lavoro per Dirac Research :-)
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TomCapraro
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Re: Confronti domestici "ad orecchio"

#5 Messaggio da TomCapraro »

Flavio ha scritto:Ciao Tom,

qualcosa in sintonia con quanto dici si ipotizzava qui:
http://www.diyaudio.it/threads/2637-E-d ... -cavofilia

Flavio
eh...vedo.
Non l'avevo letto.
Bene.

Certe volte non bisogna sempre dare la "colpa" all'ascoltatore spacciandolo per "visionario" perchè magari potrà sentire realmente (ed oggettivamente) delle differenze ma...bisognerebbe chiedersi il perchè e da cosa scaturiscono.
Partendo dalla base elettrica (ad esempio il confronto tra due cavi) è semplicissimo determinare se vengono prodotte o meno delle differenze, basta qualche misura.
Se queste non vengono prodotte e l'ascoltatore continua a sentire delle differenze, allora è il caso di controllare, appunto, la rigorosità assoluta della posizione ascolto, almeno per ridurre al minimo la variazione del pattern che sopraggiunge alle orecchie.
saluti, Tom
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iano
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Re: Confronti domestici "ad orecchio"

#6 Messaggio da iano »

TomCapraro ha scritto:Quanto contano ?
Quanta affidabilità oggettiva ?
Io direi che per un buon 70% i risultati risulterebbero errati, mal interpretati e anche fuorvianti.

Mi riferisco ovviamente a quella serie di prove in cui vengono confrontati oggetti ed accessori che tutto producono tranne differenze macroscopiche, quest'ultime farebbero abbassare la percentuale di errore.

Potrei riversare tantissimi esempi ma, ne faccio soltanto uno per far capire di quanto intrinsecamente tutto concorre affinchè l'ascoltatore possa imbattersi in valutazioni sbagliate senza che NULLA cambi nel segnale audio.

Ho assistito a confronti in cui l'ascoltatore valuta un componente, poi si alza, stacca ed attacca l'altro e si risiede per valutarlo.

A parte il fatto che la nostra memoria, per differenze risibili, non supera una manciata di secondi (alcuni dicono non più di 2 secondi) date un occhiata a quello che può succedere potenzialmente se non ci si siede esattamente nel medesimo micrometrico punto di ascolto e con la medesima posizione del capo.
Questo anche forte del fatto che alcuni paradossalmente ascoltano in piedi camminando per la stanza.

.
Il personaggio paradossale che ascolta in piedi camminando sono io. :D
Il motivo è che normalmente io ascolto così.o,più semplicemente non mi impongo di stare fermo,perché l'ascolto musicale non richiede ciò,anzi...
Quando faccio una prova di ascolto,se non ci sono buoni motivi per cambiare le mie abitudini,perché dovrei cambiarle?
Tom ha esposto appunto alcuni di questi buoni motivi e lo spunto è interessante.
Ovviamente io non devo giustificare il mio modo di ascolto,anche perché mi viene naturale fare così.
Al massimo posso analizzarlo,anche dal punto di vista di una eventuale utilità in ambito prove di ascolto,in alternativa a quanto,esposto da Tom.
Mi viene da dire allora che la musica induce movimento.
Questo movimento indotto è una risposta non verbale.Un tipo di risposta la cui valutazione io insisto di introdurre nell'architettura di una nuova prova seria,in alternativa alle classiche prove ABX.

Accidentalmente potrei inoltre far notare che muoversi,diciamo così a caso,durante l'ascolto equivale ad assumere statisticamente tutte le posizioni possibili,eliminando la necessità spiacevole della morsa dentro cui mettere la testa. :D
Ovviamente in questo caso il mio giudizio sarà mediato,e non immediato,né tantomeno teso alla esclusiva ricerca di differenza di decibel.

È anche vero però che assumo precise posizioni di ascolto decentrate perché questo mi è stato suggerito dall'esperienza fatta sul campo degli ascolti dei cavi.Un modo per cercare di capire quale influenza abbiano i cavi nella dispersione angolare,che non è necessariamente reale,ma percepita.
Più in generale una valutazione ,forse solo illusoriamente meno soggettiva,mi sembra possa farsi valutando la scena acustica,che direi dipende molto anche dalla dispersione angolare del diffusore.
Per carità.Potete anche misurarla questa dispersione,ma dubito che troverete riscontri.
Io mi limito a dire che ad una percezione di una scena soddisfacente corrisponde sempre una percezione di buona dispersione angolare.
Sono proprio queste coincidenze che mi suggeriscono che non tutte le percezioni sono soggettive in paro grado,se puoi metterle in relazione fra loro.
Parlo a ruota libera,cercando di raccontarvi le mie percezioni,che come sappiamo non sono mai in dipendenza lineare con gli stimoli ,cioè con ciò che misuriamo ,come in questo forum mi è stato insegnato,,oltre a dipendere da tanti altri fattori inopportuni ai nostri fini.

In queste prove si può cercare di simulare attraverso un ascoltatore uno strumento,facendogli ad esempio riassumere la posizione al millimetro,e in generale cercando di riprodurre sempre le stesse condizioni.Questo in una certa misura è possibile.Questa è la strada che ci indica Tom.
Si può cercare in alternativa di far somigliare uno strumento ad un audiofilo,e questo è molto più difficile,ed è la strada che indico io.
Una prova ben definita di ascolto si può intendere in senso lato come uno strumento che si può tentare di far somigliare con qualche speranza ad un audiofilo.
Sulle questioni tecniche ben esposte e illustrate da Tom non ho nulla da obiettare ovviamente,ed è sempre piacevole imbattervisi.
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MarioBon
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Re: Confronti domestici "ad orecchio"

#7 Messaggio da MarioBon »

Non metto in dubbio che cambiando un cavo qualche cosa cambi.
Ma la dispersione di un sistema di altoparlanti, pilotato in mono wiring, dipende esclusivamente dalla geometria del sistema. Se quella non cambia, a monte, puoi cambiare quello che vuoi.
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iano
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Re: Confronti domestici "ad orecchio"

#8 Messaggio da iano »

Posso solo aggiungere che,sebbene una buona scena non sembri legata ad un buon suono in modo necessario,di fatto poi sembra essere una specie di prova del nove.
I cavi in questo,nella mia percezione,sembrano giocare il loro ruolo.
Ma per aggiungere paradossi a paradossi,questo si percepisce meglio ascoltando una cassa sola.O meglio,conviene iniziare con una cassa sola.
Se con una cassa questo non si percepisce,inutile innestare lo stereo.
Come sia possibile avere una parvenza di scena con una cassa sola,non lo so.
Direi che al minimo quello che si sente è un suono significativamente svincolato dalla cassa,anche se ovviamente non del tutto,con una impressione di scena,dove si distinguono grandezza degli strumenti,altezza della scena,profondità ,e un accenno di estensione orizzontale.Per dare un ulteriore indizio,quando queste condizioni sussistono,si ascolta dalla stanza accanto un suono "grande " piuttosto che "piccolo",sensazione che non saprei meglio definire,perché ovviamente la scena acustica dalla stanza accanto non si sente.
In alternativa il suono proviene chiaramente dal diffusore senza che si senta il bisogno di aggiungere altro alla sua descrizione,e dalla stanza accanto si sente "piccolo".
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