Forse riesco a spiegare come funzione il DRC....

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MarioBon
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Forse riesco a spiegare come funzione il DRC....

#1 Messaggio da MarioBon »

Consideriamo una sitazione molto semplice:
Immagine
c'è un altoparlante, una parete e il punto di ascolto. L'altoparlante emette un impulso e questo si propaga verso il punto di ascolto (suono diretto in rosso) l'altoparlante irradia anche verso la parete sulla quale il suono si riflette e guinge quindi al punto di ascolto un po' attenuato e con un certo ritardo.
In sostanza il segnale A è quello emesso dall'altoparlante, il segnale B è quello riflesso dal muro, il segnale A+B è quello che sentiamo. Quindi l'altoparlante emette un impulso ma noi ne sentiamo due.
Immagine
(questa figura non tiene conto del "tempo di volo" dal diffusore al punto di ascolto).
Cosa fa il DRC? il DRC (che sa cosa fa l'ambiente) aggiunge al segnale una "riflessione virtuale" fatta in modo che si vada ad elidere perfettamente con la riflessione del muro (A_DRC). Quindi il DRC fa emettere all'altoparlante due impulsi di cui il secondo servirà a cancellare la riflessione.

La riflessione viene cancellata efficacemente ma resta la riflessione del segnale usato per correggere la prima riflessione (B1)... il DRC corregge anche quello... ma ogni correzione genera un impulso riflesso in più ma sempre più attenuato e sempre più ritardato. Il DRC li corregge tutti finché non resta un impulso troppo debole per essere udito.

Naturalmente per fare questa operazione il DRC deve "conoscere la stanza" (motivo per cui si devono fare delle misure) ed è necessario che la disposizione non cambi perché, se si sposta l'altoparlante o il punto di ascolto, il ritardo della "riflessione virtuale" deve essere aggiustato.
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Re: Forse riesco a spiegare come funzione il DRC....

#2 Messaggio da MarioBon »

Alla fine della fiera il DRC elimina fisicamente le riflessioni delle pareti e, così facendo elimina le onde stazionarie. Ma, in linea teorica, potrebbe correggere qualsiasi difetto compresa la diffrazione ai bordi dei diffusori. Per correzioni così raffinate servirebbero molte più informazioni (molte più misure). Quale è il rovescio della medaglia?
abbiamo visto che il DRC aggiunge dei segnali di correzione al segnale originale quindi si richiede che il sistema di altoparlanti possa riprodurre questo segnale "arricchito" in modo conveniente. Ma questo non dovrebbe essere un problema e non lo è sicuramente per i sistemi a tre vie.
Il fatto che gli utenti del DRC siano soddisfatti significa che i difetti che il DRC corregge sono maggiori dei piccoli difetti che eventualmente introduce.

E' del tutto evidente che le cose cambiano se si chiede al sistema di altoparlanti di riprodurre segnali di correzione troppo grandi. Per questo è preferibile far lavorare il DRC per ridurre l'ampiezza dei picchi piuttosto che per "riempire" i "buchi". Per lo stesso motivo è preferibile che l'ambiente sia almeno "normalmente arredato".

Gli ambienti che ricevono il maggior beneficio dal DRC sono quelli dove si avverte il basso "monocorde" (modi normali forti e ben distanziati tra loro).
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TomCapraro
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Re: Forse riesco a spiegare come funzione il DRC....

#3 Messaggio da TomCapraro »

Grossomodo è cosi Mario ma...diciamo che il sottolineare segnali di cancellazione (in un ambiente arredato, perchè DEVE esserlo) riguarda una parte esile di ciò che in realtà effettua, visto che fa tante altre cose, cose che per la parte mediobassa, bassa e bassissima sarebbe impossibile risolvere per via passiva. (almeno stando ai trattamenti "normali").

La parte più importante del DRC riguarda il "riconoscimento" dei due sistemi di fase, minima ed eccesso, quindi riequilibrarli e, per quanto possibile (acustica dipendente) renderle coerenti.
Che poi in un locale ci "scappi" una o due cancellazioni, queste, non incidono molto agli ascolti anche se nel segnale fosse presente un segnale ritardato in controfase.

Perchè ? perchè fortunatamente alle basse frequenze non siamo molto sensibili, e nemmeno tanto selettivi, ergo se nel segnale è presente un impulso "in più", l'udito si accorgerà tanto più dell'articolazione e precisione -acustica- che si acquista nel dominio temporale.

Ma quali altri benefici si ottengono con il DRC?

A parte la linearizzazione della risposta in frequenza (peraltro modellabile in modo selettivo)
A parte il riequilibramento tra fase minima ed eccesso di fase

Linearizzazione della fase acustica tra i centri emissione (drivers) al punto da far pervenire nel punto ascolto uno step pressochè teorico.

Simmetrizzazione dei due canali (diff DX + diff SX) in certi frangenti cosi precisa da ottenere +6db con la somma dei due canali (ovviamente con segnale simmetrico)

Per non parlare della possibilità d'inserire filtri Notch nel caso qualche frequenza risultasse pesantemente alterata nel tempo di decadimento.

Quanto illustrato, ovviamente, fa pagare alcune cose.

Lo scotto maggiore è quello che (nonostante la diffusione free) richiede tanta competenza (infatti secondo me l'utilizzo empirico porta per il 90% al raggiungimento di risultati assai fortunosi), poi a seguire:

1) richiede un ottimo rapporto potenza///tenuta degli altoparlanti

2) richiede un locale dove non risulti necessaria l'esaltazione/compensazione del segnale in ampiezza (si eccita il campo riverberato, si chiede all'amplificazione uno sforzo maggiore con rischio di clipping)

3) richiede l'uso di diffusori "abbondanti" e che non soffrano eventuali posizionamenti ad angolo..anzi...visto che è stato citato: il DRC si avvantaggia proprio in queste condizioni --il posizionamento ad angolo-- poichè si sfrutta il fattore D.I per incrementare la potenza delle basse frequenze e quindi far lavorare (come giusto che sia) il DRC in sottrazione.

p.s "se" tutto viene sviluppato secondo un progetto (teorico/pratico) il DRC è capace di far ottenere dai diffusori lo stesso grado di qualità (delle basse frequenze) che si ottiene in cuffia, preservendone però la fisicità (che in cuffia si perde)
saluti, Tom
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Re: Forse riesco a spiegare come funzione il DRC....

#4 Messaggio da The_bastonator »

Interessante, ma ho un paio di domanda da porre, per capire meglio:

- Fino a quanti ritardi riesce a gestire il sistema, dovuti evidentemente a differenti riflessioni ?

- Riesce a compensare i minimi delle onde stazionarie. Se si come ?


B
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TomCapraro
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Re: Forse riesco a spiegare come funzione il DRC....

#5 Messaggio da TomCapraro »

The_bastonator ha scritto:Interessante, ma ho un paio di domanda da porre, per capire meglio:

- Fino a quanti ritardi riesce a gestire il sistema, dovuti evidentemente a differenti riflessioni ?

- Riesce a compensare i minimi delle onde stazionarie. Se si come ?


B

1) tra 5ms e 10ms (l'equivalente, circa, di 1,7mt e 3,4mt)


2) non esiste un "minimo" della stazionaria in quanto è subordinata alla potenza del suono diretto (vale a dire: se risolvi la stazionaria con un livello di potenza del segnale diretto X, anche il minimo Y ne trarrà vantaggio)

P.s altro motivo per il quale non bisogna allontanare troppo i diffusori dalle pareti, perchè a maggiore distanza l'eccesso di fase verrebbe incrementato a tal punto da non ricevere sufficiente correzione (overload excess phase).
Con la parete vicina il segnale diretto causa una riflessione entro un area correggibile.
Tutto questo discorso è relativo alla zona di Schroeder.
Per quanto riguarda il campo diffuso il DRC fa poco, per cui rimangono le regole di un adattamento di tipo passivo.
saluti, Tom
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Re: Forse riesco a spiegare come funzione il DRC....

#6 Messaggio da TomCapraro »

Irrazionalmente (ma controproducente) si potrebbe forzare la correzione di eccesso di fase ma, l'area di ascolto si ridurrebbe di molto, a tal punto da sentire gli effetti della correzione solo spostando la testa di pochi cm.

Diciamo che il DRC fa molto ma, dobbiamo fare altrettanto noi affinchè la correzione risulti meno invadente possibile, quindi:

Usarlo in attenuazione

Non forzare troppo l'eccesso di fase

Operare un fine tuning affinchè si raggiunga il limite minimo di correzione excess phase (ad esempio da me funziona QUASI a fase minima)
saluti, Tom
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Re: Forse riesco a spiegare come funzione il DRC....

#7 Messaggio da The_bastonator »

Si però supponi che hai una riflessione con una cancellazione, quella mi sa che non riesci a eliminarla.

C.
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Re: Forse riesco a spiegare come funzione il DRC....

#8 Messaggio da MarioBon »

In teoria, invece, dovrebbe funzionare.
A parte il fatto che cancellazione o somma è lo stesso (sempre interferenza è)
il DRC, sempre in teoria, può correggere qualsiasi difetto. Dipende da quanto accurate sono le informazioni che riceve in merito all'ambiente. Al limite potrebbe anche "sistemare" la diffrazione ai bordi del diffusore (dandogli le informazioni giuste).
Per capire cosa può fare l'elettronica basta dare un occhio alla prova delle KEF sull'ultimo numero di Audio Review: la risposta delle medio alte è una retta (e non per modo di dire...).
Poi si può discutere se sia giusto o sbagliato, opportuno o non opportuno ma si può fare e lo hnno fatto. Posso aggiungere che, personalmente, non sono d'accordo.
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Re: Forse riesco a spiegare come funzione il DRC....

#9 Messaggio da TomCapraro »

The_bastonator ha scritto:Si però supponi che hai una riflessione con una cancellazione, quella mi sa che non riesci a eliminarla.

C.
Molto dipende dal fattore Q, ma generalmente tende a risolverla-

Innanzitutto molti incorrono nell'errore di rilevare la risposta impulso per -singolo- diffusore, creare il filtro e poi applicarlo senza tenere conto di cosa accade con due diffusori in funzione.

In alcuni casi, intrinsecamente, se la cancellazione provoca una voragine questa viene difficile se non impossibile risolverla, ma perchè ci si ferma e basta.

Cercare altri posizionamenti ad esempio, spostare il punto ascolto ect...

Se la cancellazione ha un fattore di merito molto alto (buco molto stretto) diventa inudibile in quanto la risoluzione dell'orecchio spazia (circa) tra 1/3 e 1/6 ottava)
saluti, Tom
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Re: Forse riesco a spiegare come funzione il DRC....

#10 Messaggio da TomCapraro »

MarioBon ha scritto:basta dare un occhio alla prova delle KEF sull'ultimo numero di Audio Review: la risposta delle medio alte è una retta (e non per modo di dire...)
oltre i 5khz (fino a circa 20khz) è una retta ?
saluti, Tom
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