Ho l'impressione che quando si cambia chitarra la parte -prevalente- del suono diverso non riguarda il legno.organist ha scritto:Salve,
Temo non sia possibile risalire al solo "suono" del legno.
Le variabili sono tante.
Una stessa chitarra suonerebbe differente anche solo sostituendo due set di corde di stessa marca e materiale.
Nelle fabbriche di pianoforti orientali, dove la fabbricazione è praticamente di tipo industriale e le tolleranze strettissime, due pianoforti dello stesso modello possono suonare abbastanza diversi fra loro. Nei pianoforti pero le variabili in gioco son ben maggiori che in una chitarra.
Il problema del legno se lo sono posti diversi musicisti e liutai/cembalari.
Il suono che oggi esce dai fortepiani Stein (restaurati) è lo stesso che ascolto Mozart quando era in vita? La tavola armonica di uno Stein costruito ai tempi di Mozart aveva una stagionatura di qualche anno. Quello che ascoltiamo oggi è un legno che ha 300 anni, rimasto sotto tensione. Paradossalmente, è piu probabile che suoni più "originale" uno Stein costruito oggi con criteri filologici piuttosto che uno Stein originale perfettamente restaurato.
Per l'organo il problema si pone in misura minore, le leghe di stagno e piombo sono molto piu stabili nel tempo (rispetto al legno, con cui pure di costruiscono canne). Ma intervengono altre problematiche.
In ogni caso, in uno strumento musicale, sono diversi i fattori che concorrono al suono; nel caso degli strumenti con tavola armonica, il legno concorre ma non è l'unico elemento determinante.
Test: il suono del legno
- TomCapraro
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Re: Test: il suono del legno
saluti, Tom
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Re: Test: il suono del legno
Esattamente
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Re: Test: il suono del legno
Le chitarre del test hanno le stesse corde (nemmeno sarebbero partiti a proporlo se avessero cambiato marca e/o modello), stresso legno per la tavola armonica e stesso rinforzo interno.
- TomCapraro
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Re: Test: il suono del legno
Esattamente "tese" micrometricamente allo stesso modo ?LLLLeonardo ha scritto:Le chitarre del test hanno le stesse corde (nemmeno sarebbero partiti a proporlo se avessero cambiato marca e/o modello), stresso legno per la tavola armonica e stesso rinforzo interno.
saluti, Tom
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Re: Test: il suono del legno
Le volevi scordate?
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Re: Test: il suono del legno
No, ma una corda suona in modo diverso al ruotare della chiavetta, e non parlo di accordatura, bensi di qualche manciata di decimi di millimetro.LLLLeonardo ha scritto:Le volevi scordate?
Sulla stessa chitarra una variazione cosi piccola si riuscirebbe a misurare perfettamente, sempre se a pizzicarla ci fosse qualcosa che imprimesse la medesima forza.
saluti, Tom
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Re: Test: il suono del legno
Mario sarebbe utile sapere (spero non sia o.t.) le differenze tra MDF (senza scendere nei particolari del tipo MDF leggero/medio leggero/pesante) e multistrato di betulla o compensato...?MarioBon ha scritto:dal momento che il suono di uno strumento dipende anche dalle particolari venature del legno, anche due chitarre "uguali" possono suonare in modo leggermente diverso.
Per i diffusori acustici si preferiscono i materiali amorfi (come l'MDF o i materiali compositi come il corian) proprio perché non hanno venature.
Marco Chiarini
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Re: Test: il suono del legno
Se tiri più o meno una corda rispetto al suo std (sono prodotte industrialmente e la tensione è certificata per la nota per cui è stata fabbricata), cambia intonazione. Non è che si può pensare di tirare più o meno prevedendo che cambi il timbro ma non l'accordatura.TomCapraro ha scritto:No, ma una corda suona in modo diverso al ruotare della chiavetta, e non parlo di accordatura, bensi di qualche manciata di decimi di millimetro.LLLLeonardo ha scritto:Le volevi scordate?
Sulla stessa chitarra una variazione cosi piccola si riuscirebbe a misurare perfettamente, sempre se a pizzicarla ci fosse qualcosa che imprimesse la medesima forza.
L'elemento corde, se effettivamente uguali, è in assoluto la variabile meno influente (con meccanica e manico) per differenziare il suono tra una chitarra e l'altra, in fuga rispetto all'incollaggio (in questo caso ignoto) e ancor più distante dalle proprietà del legno, dal disegno (dovrebbe essere il medesimo) e dal tocco del suonatore.
Altro fattore importante per legni dallo spessore ridotto è l'umidità, sonare ad una certa ora uno strumento piuttoosto che un altro, con legni che reagiscono all'umido in modo differente potrebbe condizionare in modo non trascurabile il test, ma anche qui si rimane nel dubbio.
Ultima modifica di LLLLeonardo il 07/07/2017, 12:16, modificato 1 volta in totale.
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Re: Test: il suono del legno
Un altro dubbio che si aggiunge è quello che riguarda la perfetta ripetibilità del modo con cui viene pizzicata/suonata.LLLLeonardo ha scritto:Se tiri più o meno una corda rispetto al suo std (sono prodotte industrialmente e la tensione è certificata per la nota per cui è stata fabbricata), cambia intonazione. Non è che si può pensare di rirare più o meno prevedendo che cambi il timbro ma non l'accordatura.TomCapraro ha scritto:No, ma una corda suona in modo diverso al ruotare della chiavetta, e non parlo di accordatura, bensi di qualche manciata di decimi di millimetro.LLLLeonardo ha scritto:Le volevi scordate?
Sulla stessa chitarra una variazione cosi piccola si riuscirebbe a misurare perfettamente, sempre se a pizzicarla ci fosse qualcosa che imprimesse la medesima forza.
L'elemento corde, se effettivamente uguali, è in assoluto la variabile meno influente (con meccanica e manico) per differenziare il suono tra una chitarra e l'altra, in fuga rispetto all'incollaggio (in questo caso ignoto) e ancor più distante dalle proprietà del legno, dal disegno (dovrebbe essere il medesimo) e dal tocco del suonatore.
Altro fattore importante per legni dallo spessore ridotto è l'umidità, sonare ad una certa ora uno strumento piuttoosto che un altro, con legni che reagiscono all'umido in modo differente potrebbe condizionare in modo non trascurabile il test, ma anche qui si rimane nel dubbio.
A suonare ci sta un uomo non un oggetto fisicamente determinabile.
saluti, Tom
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Re: Test: il suono del legno
In generale il legno massello ha tre coefficienti diversi per larghezza, altezza e spessore.superdeath1978 ha scritto:Mario sarebbe utile sapere (spero non sia o.t.) le differenze tra MDF (senza scendere nei particolari del tipo MDF leggero/medio leggero/pesante) e multistrato di betulla o compensato...?MarioBon ha scritto:dal momento che il suono di uno strumento dipende anche dalle particolari venature del legno, anche due chitarre "uguali" possono suonare in modo leggermente diverso.
Per i diffusori acustici si preferiscono i materiali amorfi (come l'MDF o i materiali compositi come il corian) proprio perché non hanno venature.
Il compensato (o multistrato) è realizzato incrociando perpendicolarmente tra loro dei fogli sottili di legno che vengono poi incollati e pressati. Ne risulta un materiale che, invece di tre, ha due diversi coefficienti (uno per larghezza e lunghezza e uno per spessore). La differenza tra compensato e multistrato sta nel numero di strati (3 per il compensato).
L'MDF è un materiale omogeneo con un solo coefficiente. Per di più quando viene incollato rimane sostanzialmente omogeneo.
La betulla essiccata presenta una densità che va da 0.51 a 0.77 (il multistrato resta su questi valori). L'MDF ha densità di 0.75.
Secondo me il multistrato di betulla viene scelto perché consente di ridurre gli spessori (rispetto all'MDF) e quindi risparmiare peso. Il fatto che venga impiegato per realizzare diffusori a tromba di una certa dimensione è indicativo in tal senso. Di solito però vengono inseriti anche molti rinforzi (segno che tanto rigido non è).
http://www.mariobon.com/Glossario/___Ma ... cifico.pdf
Comunque ci sono molti tipi di multistrato e molti tipi di MDF (e anche l'HDF).
Mario Bon http://www.mariobon.com
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