TomCapraro ha scritto:Polin ha scritto:La mia osservazione si riferiva genericamente al fatto di voler attribuire,come regola aurea, la "preminenza "alle valutazioni "oggettive" tramite misurazioni.
Questo non significa,altresì, che dovremmo considerare "IL CAVO" come determinante ai fini di una corretta ed ottimale riproduzione audio,ma bisogna essere consapevoli che serve unicamente ad interfacciare, nel modo migliore possibile,le varie elettroniche.
Nel termine "interfacciare"si nascondono però molte problematiche che gli audiofili più incalliti a volte trascurano oppure ignorano,
In altri ambiti tecnici(non sto qui ad elencare quali siano) si spende per le connessioni più disparate più di quanto sia lecito immaginare se si fanno i dovuti confronti col settore audio.
Il punto del mio dissenso non era l'interfacciamento, bensi' il non accettare che a fronte di responsi negativi alle misure, queste, vengono considerate "dubbiose" per il fatto che si percepisce qualcosa.
Ti faccio un esempio: io non sento differenze all'ascolto tra due tipi di cavi, IANO (tanto per citare un nome) sente differenze, poi misuriamo e viene fuori un responso totalmente negativo alle misure.
Sono io che non ci sento...oppure è IANO che sente cose che non esistono ?
Ti ricordi quella frase che citava sempre Giussani ?...bisogna essere più bravi a non sentire differenze quando queste non ci sono...
Sentirci o non sentirci dipende da come ci si pone all'ascolto.
Tu lo fai con molta attenzione io con distrazione,volutamente.
Alla fine però mi chiedo quante ore ho goduto,e a questo tipo di misura le differenze sono notevoli.
Le cose poi non sono proprio così semplici come ho spiegato altrove,ma la sostanza è questa.
Nella mia esperienza ho imparato che anche quando fai valutazioni soggettive se riesci in qualche modo a far venire fuori numeri è meglio.
I numeri servono anche a descrivere la struttura di un cavo,puoi quindi provare ad associare le tue percezioni a dei numeri,o meglio ad una struttura ben descrivibile.
Questo modo di procedere non è stato predeterminato,ma è venuto,giocando,da se.
Il gioco poi è andato a parare dove non avrei sperato.
Costruisco adesso i miei cavi attraverso un algoritmo,diciamo così per tirarcela un po'.
Metti dentro un numero e spunta come risultato un cavo e tutti e solo questi cavi mi soddisfano,più o meno.
Sono cavi che se vanno bene oggi vanno bene anche domani.
Questo mi ha consentito di azzardare ipotesi sul perché i cavi fanno quello che fanno.
Mi sembrano ipotesi ragionevoli,ma fra letteratura in inglese e formule varie mi perdo,al fine di verificare i miei sospetti.
La sfida continua,per fortuna.
Mi piacciono le sfide impossibili e affrontare formule e testi astruse a prima vista sembra impossibile,ma io non dico mai mai.
Alla fine rompo i canarini perché queste cose con qualcuno devo condividerle.Capiscimi.
Perché sono orgoglioso del lavoro che ho fatto e gongolo allo stesso modo che ho visto gongolare te mentre fai le tue misure.