1) impianto ben strutturato e integrato in ambiente
2) registrazione da riferimento
3) silenzio acustico (fondamentale)
P.s Senza nulla togliere ai primi due, mi soffermo sul terzo, perché il rumore acustico tende a mascherare tutta una serie di microinformazioni ambientali contenute nelle registrazioni, nonché il decadere armonico delle note, oltretutto migliora la dinamica permettendo di ottenere un escursione completa con spl inferiore.
Il senso di "non riprodotto" in 3 punti
- TomCapraro
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Il senso di "non riprodotto" in 3 punti
saluti, Tom
- sibry
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Re: Il senso di "non riprodotto" in 3 punti
Aggiungerei anche "Silenzio" e basta.
Nel senso che .... Moglie, figli e nipoti e che girano per casa..... non è che aiutino, diciamo così.
Comunque... si, un buon impianto e un buon disco registrato dal vivo.
Ma cosa?
E dove?
Riprodurre Springsteen & E-Street Band che suonano in uno stadio è cosa diversa che Bruce in teatro, da solo, con chitarra acustica, in un piccolo club.
Riprodurre la 9• di LvB suonato e registrato alla Scala ?
Quasi impossibile, a casa, riprodurre tutto ciò con le stesse emozioni.
Ma un quartetto d'archi che esegue un repertorio cameristico... beh... fin lì ci possiamo arrivare.... se siamo stati bravi ad assemblare il nostro macchinario dedicato alla riproduzione della musica.....
Comunque... i miei dischi preferiti sono quasi sempre registrazioni di concerti e in ogni caso quasi sempre e dal vivo.
in pratica.... in "sostanza..." mi contraddico da solo.
O no?
Nel senso che .... Moglie, figli e nipoti e che girano per casa..... non è che aiutino, diciamo così.
Comunque... si, un buon impianto e un buon disco registrato dal vivo.
Ma cosa?
E dove?
Riprodurre Springsteen & E-Street Band che suonano in uno stadio è cosa diversa che Bruce in teatro, da solo, con chitarra acustica, in un piccolo club.
Riprodurre la 9• di LvB suonato e registrato alla Scala ?
Quasi impossibile, a casa, riprodurre tutto ciò con le stesse emozioni.
Ma un quartetto d'archi che esegue un repertorio cameristico... beh... fin lì ci possiamo arrivare.... se siamo stati bravi ad assemblare il nostro macchinario dedicato alla riproduzione della musica.....
Comunque... i miei dischi preferiti sono quasi sempre registrazioni di concerti e in ogni caso quasi sempre e dal vivo.
in pratica.... in "sostanza..." mi contraddico da solo.
O no?
- TomCapraro
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Re: Il senso di "non riprodotto" in 3 punti
La sensazione di non riprodotto può benissimo trovarsi sia in rec live che da studio.
È il contorno di assoluta trasparenza che lo fa percepire, come se l'impianto non ci fosse.
È il contorno di assoluta trasparenza che lo fa percepire, come se l'impianto non ci fosse.
saluti, Tom
- sibry
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Re: Il senso di "non riprodotto" in 3 punti
Certo.
Sempre che non si parli di Gruppi rock al San Siro....
O
Un orchestra sinfonica alla Scala...
Non intendo dire che non sia possibile ascoltarli con immensa soddisfazione anche a casa...
Ma....
Sempre che non si parli di Gruppi rock al San Siro....
O
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Non intendo dire che non sia possibile ascoltarli con immensa soddisfazione anche a casa...
Ma....
- TomCapraro
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Re: Il senso di "non riprodotto" in 3 punti
è impossibile...sibry ha scritto:Aggiungerei anche "Silenzio" e basta.
Nel senso che .... Moglie, figli e nipoti e che girano per casa..... non è che aiutino, diciamo così.
Comunque... si, un buon impianto e un buon disco registrato dal vivo.
Ma cosa?
E dove?
Riprodurre Springsteen & E-Street Band che suonano in uno stadio è cosa diversa che Bruce in teatro, da solo, con chitarra acustica, in un piccolo club.
Riprodurre la 9• di LvB suonato e registrato alla Scala ?
Quasi impossibile, a casa, riprodurre tutto ciò con le stesse emozioni.
Ma un quartetto d'archi che esegue un repertorio cameristico... beh... fin lì ci possiamo arrivare.... se siamo stati bravi ad assemblare il nostro macchinario dedicato alla riproduzione della musica.....
Comunque... i miei dischi preferiti sono quasi sempre registrazioni di concerti e in ogni caso quasi sempre e dal vivo.
in pratica.... in "sostanza..." mi contraddico da solo.
O no?
è come pretendere di simulare le stesse sensazioni su un simulatore di una moto da pista con l impatto del vento a 300 km/h..le vibrazioni...la spinta..ecc..
la percezione di un ambiente grande con un pubblico intorno.. la potenza di un live.. non credo proprio..
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Re: Il senso di "non riprodotto" in 3 punti
Nessuna Registrazione al mondo potrà mai restituire un evento LIVE...una somiglianza di massima...nulla di più.
La musica ci insegna la cosa più importante che esista: saper ascoltare.
- MarioBon
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Re: Il senso di "non riprodotto" in 3 punti
Non bisogna perdere di vista lo scopo dell'Alta Fedeltà che non è "clonare" l'evento sonoro ma rievocare delle emozioni. Poi, più la riproduzione è conforme a certi aspetti dell'evento dal vivo, e meglio è. Il silenzio nell'ambiente d'ascolto è fondamentale. Personalmente a Roma, ascoltando le registrazioni di Marco Cicogna, ho percepito "un passo avanti" nella qualità della riproduzione ed era tutto evidentemente merito della qualità delle registrazioni (malgrado il rumore ambientale).
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Re: Il senso di "non riprodotto" in 3 punti
Qua però entriamo in un campo semantico-filosofico-soggettivo... secondo me è la musica che può (non necessariamente deve) creare delle emozioni... l'hi-fi, l'impianto, e se vogliamo anche le registrazioni, sono solo strumenti tecnologici per riprodurre la musica.MarioBon ha scritto:Non bisogna perdere di vista lo scopo dell'Alta Fedeltà che non è "clonare" l'evento sonoro ma rievocare delle emozioni. Poi, più la riproduzione è conforme a certi aspetti dell'evento dal vivo, e meglio è. Il silenzio nell'ambiente d'ascolto è fondamentale. Personalmente a Roma, ascoltando le registrazioni di Marco Cicogna, ho percepito "un passo avanti" nella qualità della riproduzione ed era tutto evidentemente merito della qualità delle registrazioni (malgrado il rumore ambientale).
Chi di noi non si è emozionato anche ascoltando dei brani su una radiolina mono a pile? Ognuno i suoi brani, beninteso.
Le emozioni sono un fatto dipendente dal soggetto ascoltatore e dall'artista... l'artista (e per estensione nelle registrazioni a volte anche il sound engineer) producono musica registrata... l'hi-fi dovrebbe solo approssimare quanto più possibile quello che sentivano loro quando hanno prodotto il disco...in modo da garantire all'ascoltatore di ascoltare esattamente quello che hanno creato... che non necessariamente deve suonare come dal vivo... gli strumenti vengono praticamente sempre rielaborati in fase di mix... poco o tanto che sia...
Quindi sono d'accordo che lo scopo dell'hi-fi non è di clonare l'evento sonoro... ma sicuramente è quello di clonare la registrazione così come l'hanno decisa in fase di mix...
Ne consegue che l'unico modo per avvicinarsi il più possibile a questo risultato è operare strumentalmente per far si che quanto inciso arrivi intonso alle nostre orecchie... e quando succede le orecchie ringraziano sempre, senza eccezione...
Un piccolo appunto a questo discorso è che ci vuole un tempo, oserei dire fisiologico, di un paio d'anni, affinché ci si abitui a sentire veramente bene... perchè la stragrande parte di noi audiofili ha avuto la sfortuna di ascoltare tutto meno che hi-fi (inteso proprio nel senso di questo discorso) per tutta la vita.
Ovviamente siccome questo percorso logico e operativo può essere solo migliorativo degli ascolti, le emozioni si amplificano, anche perchè nel caso di buone registrazioni che cercano di mantenere intonso il suono degli strumenti, il realismo, il non riprodotto, si sente proprio tutto ma tutto.
Hakuna matata a tutti
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