Ascoltare al Buio...

L'udito, cosa udiamo, come udiamo
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MarioBon
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Ascoltare al Buio...

#1 Messaggio da MarioBon »

da "Le Scienze" 06 febbraio 2014
"Come la cecità simulata può migliorare l'udito".
Topi adulti esposti per alcuni giorni a condizioni di completa oscurità mostrano un miglioramento dell'udito e una più intensa e più rapida attivazione di specifiche popolazioni cellulari della corteccia uditiva. Il risultato dimostra per la prima volta una plasticità corticale del cervello adulto che potrebbe aprire interessanti prospettive per la terapia di deficit sensoriali anche nell'uomo (red). In condizioni artificiali di oscurità è possibile ottenere un miglioramento dell'udito grazie a una ristrutturazione delle connessioni nella corteccia uditiva: è quanto ha documentato un nuovo studio sul modello animale pubblicato su “Neuron” da un gruppo di ricercatori dell'Università del Maryland e della Johns Hopkins University.
Questi fenomeni di compensazione tra diversi apparati sensoriali si osservano anche negli esseri umani, in particolare nei soggetti non vedenti dalla nascita o dalla prima infanzia, che mostrano un udito molto più sviluppato della norma. Finora tuttavia si riteneva che solo un cervello giovane avesse una plasticità tale da modificare le proprie connessioni tanto da potenziare l'udito.
In questa ricerca, gli autori hanno studiato alcuni topi di laboratorio, posti in condizioni di completa oscurità per un periodo di 6-8 giorni. Tornati alle normali condizioni di luce, i topi mostravano una vista inalterata, mentre il loro udito è apparso notevolmente migliorato.
Per dimostrarlo, I ricercatori hanno esposto i roditori a diversi suoni monitorando al contempo la risposta della loro corteccia uditiva, la regione cerebrale dedicata esclusivamente all'elaborazione degli stimoli sonori.
Più nello specifico, hanno testato la risposta di una particolare popolazione di neuroni compresi in una regione della corteccia uditiva detta strato talamocorticale ricevente, che riceve segnali dal talamo, considerato una sorta di stazione intermedia delle informazioni che provengono dai sensi.
Nei topi tenuti al buio, contrariamente all'ipotesi che lo strato talamo-corticale ricevente fosse una struttura poco plastica nei soggetti adulti, si è osservato che quei neuroni si attivavano in modo più rapido e più intenso quando percepivano i suoni, erano più sensibili ai suoni a basso volume ed erano in grado di discriminare meglio i diversi toni.
Gli animali hanno inoltre sviluppato un maggior numero di sinapsi tra il talamo e la corteccia uditiva. Dopo qualche giorno in condizioni di luce normali, tuttavia, l'udito è ritornato ai livelli precedenti, a ulteriore conferma della plasticità dell'area.
“Il fatto che questi cambiamenti siano intervenuti in una zona della corteccia la cui struttura è quasi identica in molti mammiferi porta a ipotizzare che la flessibilità sia un tratto fondamentale del cervello dei mammiferi", spiega Patrick Kanold, uno degli autori della ricerca. “Non sappiamo per quanti giorni dovrebbero restare al buio degli esseri umani per ottenere lo stesso effetto, né se sarebbero disposti a farlo, ma potrebbe essere una strada verso l'uso di training multisensoriali per correggere deficit in questo campo".
MarioBon ha scritto:Quindi è vero, come del resto possiamo sperimentare, che l'ascolto al buio favorisce il senso dell'udito ma, per avere maggiori vantaggi, si deve rimanere al buio per qualche giorno. Purtroppo i "vantaggi", tornati alle condizioni normali, si annullano con il tempo.
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MAXXI
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Re: Ascoltare al Buio...

#2 Messaggio da MAXXI »

Ho sempre preferito ascoltare con ambiente illuminato sia di luce naturale che al pomeriggio accendendo delle discrete luci ambientali. Al buio si brancola anche con le ..recchie :D
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MarioBon
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Re: Ascoltare al Buio...

#3 Messaggio da MarioBon »

MAXXI ha scritto:Ho sempre preferito ascoltare con ambiente illuminato sia di luce naturale che al pomeriggio accendendo delle discrete luci ambientali. Al buio si brancola anche con le ..recchie :D
Più che spegnare le luci conviene chiudere gli occhi. Tenere gli occhi aperti nel buio non aiuta a concentrarsi.
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Re: Ascoltare al Buio...

#4 Messaggio da TomCapraro »

Diciamo che mi ero accorto di questo fenomeno, almeno personalmente, ovvero che "spegnendo" l'interruttore della vista mi si acuisce il senso dell'udito.
L'ho sempre sostenuto.
Preferibilmente lo faccio pure.
Che una ricerca scientifica lo confermi mi fa piacere.
saluti, Tom
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Polin
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Re: Ascoltare al Buio...

#5 Messaggio da Polin »

Ascoltando al buio o chiudendo volutamente gli occhi, si obbliga, di fatto, il sistema percettivo ad acuire l'attività (attenzionale) sugli organi di senso che permettono ancora un contatto con la realtà(esterna).
Saluti
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Re: Ascoltare al Buio...

#6 Messaggio da superdeath1978 »

Anch'io lo preferisco :) ora infatti sto ascoltando kashmir dei zeppelin quasi al buio
Marco Chiarini
Lele67

Re: Ascoltare al Buio...

#7 Messaggio da Lele67 »

superdeath1978 ha scritto:Anch'io lo preferisco :) ora infatti sto ascoltando kashmir dei zeppelin quasi al buio
Io preferendo la musica alla tv gli ascolti serali li faccio a lume di candela con un buon Rum invecchiato :mrgreen:
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Re: Ascoltare al Buio...

#8 Messaggio da superdeath1978 »

Lele67 ha scritto:
superdeath1978 ha scritto:Anch'io lo preferisco :) ora infatti sto ascoltando kashmir dei zeppelin quasi al buio
Io preferendo la musica alla tv gli ascolti serali li faccio a lume di candela con un buon Rum invecchiato :mrgreen:
Ottimo ! Si presta bene si :mrgreen: infatti il nostro hobby /passione ci permette di starsene tranquilli a casa ascoltando buona musica e bevendo in tutta tranquillita un bicchiere, magari al buio giusto per restare in topic :ugeek:
Marco Chiarini
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Re: Ascoltare al Buio...

#9 Messaggio da superdeath1978 »

Rileggendo mi viene in mente Roy Cizek....che grande persona è stata per l'audio...avevo letto su internet una sua biografia....mi ha colpito come usava i Vu meter... senza vetrino metteva le dita per sentire il picco.
Marco Chiarini
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Re: Ascoltare al Buio...

#10 Messaggio da MarioBon »

superdeath1978 ha scritto:Rileggendo mi viene in mente Roy Cizek....che grande persona è stata per l'audio...avevo letto su internet una sua biografia....mi ha colpito come usava i Vu meter... senza vetrino metteva le dita per sentire il picco.
Visto che hai citato Cizek vale la pena di ricordare le soluzioni tecniche presenti sui suoi diffusori:

- il cestello del woofer più grande (tipo un 8" montato sul cestello si un 10")
per ridurre le riflessioni sul cestello stesso

- il filtri serie del primo ordine con la compensazione dell'impedenza
ottenendo una impedenza del diffusore molto regolare se non costante

- trattamento del bordo esterno in foam dei woofer (rim) per impedirne il degrado con il tempo
e anche per smorzare i modi normali della membrana

- variazione del fattore di merito totale del woofer grazie all'inserimento di resistori in serie
(per mettere 4 ohm in serie ad un woofer ci vuole coraggio).

- pannello frontale ricoperto di materiale fono assorbente per limitare la diffrazione

http://www.mariobon.com/Articoli_storic ... /cizek.pdf
http://www.mariobon.com/Articoli_storic ... ek_one.pdf

Era la fine degli anno '70, ormai cinquanta anni fa.
C'è da chiedersi cosa avrebbe potuto fare con gli strumenti di oggi.
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