Trattamento acustico passivo

ho questo problema...questa è la soluzione
DRC, equalizzazione attiva e passiva
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TomCapraro
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Re: Trattamento acustico passivo

#41 Messaggio da TomCapraro »

Spiegazioni esaustive di Mario e Giampiero a parte...per il normale utilizzo da parte dell'utente normale queste metodiche "rigorose" non dovranno terrorizzarvi poiche' la rilevazione "casareccia" (puntando il mic verso i diffusori) fornisce un dato, si, approssimativo...ma al contempo di aiuto per poter comprendere, nel punto ascolto, la tendenza del tempo di riverberazione.
Questo, anche con l'esperienza, lo si rileva perfino con un banale battito di mani in vari punti della stanza.
saluti, Tom
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giordy
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Re: Trattamento acustico passivo

#42 Messaggio da giordy »

MarioBon ha scritto:
virman71 ha scritto:piccolo....circa 15 mt quadri
Il tempo di riverberazione si basa su alcune ipotesi. Senza farla troppo lunga diciamo che si dovrebbe misurare il tempo di decadimento del suono riflesso che si ottiene eccitando tutte le superfici dell'ambiente allo stesso modo.
Quindi non si dovrebbe mettere il microfono nel punto di ascolto davanti ai diffusori perché lì la componente di campo diretto è dominante .
puoi spiegare meglio questo aspetto ?
grazie
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GianpieroMajandi
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Re: Trattamento acustico passivo

#43 Messaggio da GianpieroMajandi »

giordy ha scritto:
MarioBon ha scritto:
virman71 ha scritto:piccolo....circa 15 mt quadri
Il tempo di riverberazione si basa su alcune ipotesi. Senza farla troppo lunga diciamo che si dovrebbe misurare il tempo di decadimento del suono riflesso che si ottiene eccitando tutte le superfici dell'ambiente allo stesso modo.
Quindi non si dovrebbe mettere il microfono nel punto di ascolto davanti ai diffusori perché lì la componente di campo diretto è dominante .
puoi spiegare meglio questo aspetto ?
grazie
Mi scuso per il multi-quote ma altrimenti si perde il discorso.
Per verificare i tempi di riverbero di un ambiente, come ho spiegato nel mio post precedente, si deve eseguire una certa serie di riprese microfoniche, in differenti punti dell'ambiente stesso e con differenti posizioni reciproche tra sorgente e sonda microfonica. Più sono i punti di rilievo, più il valore di RT60 calcolato sarà vicino al vero (si noti il grassetto: "calcolato", non "misurato"; molte di quelle che in acustica sono erroneamente chiamate "misure", sono in realtà calcoli eseguiti a partire da una serie di singoli rilievi: si opera in questo modo al fine di ridurre il margine di errore e migliorare la ripetibilità del risultato).
In particolare il rilievo di RT60 può essere ingannevole, proprio perché nei vari punti dell'ambiente (si parla sempre di ambiente, perché il tempo di riverberazione ha senso di esistere solo negli spazi chiusi) non si ha il contributo di tutte le superfici che lo compongono. Si potrebbe pensare che sia sufficiente un singolo rilievo in un punto che sia il centro geometrico perfetto dell'ambiente da verificare, ma non è così: infatti la pratica mostra che - soprattutto in ambienti di ampia cubatura - è praticamente impossibile generare energia sufficiente per ottenere il contributo di tutte le superfici, oltre ad esporsi al rischio di posizionare il microfono in un punto in cui riflessioni localizzate alterano il risultato (cambiando l'inviluppo delle riflessioni, cambia il calcolo dello Schroeder Plot, alterando il risultato). Inoltre, con questo metodo, sarebbe necessario ottenere la coincidenza di sorgente emittente e sonda microfonica (con il risultato di alterare la misura per l'interferenza reciproca tra le due, oltre agli evidenti problemi di saturazione della catena di misura in caso sia possibile generare una pressione sonora sufficiente a eccitare un ambiente molto grande). Il colpo di pistola a salve in alcuni ambienti ha problemi di insufficiente energia in bassa frequenza per distanze tra microfono e arma superiori ai tre metri. Considerando che una pistola a salve armata con munizioni di buona qualità genera livelli impulsivi tra i 136 e i 140 dB a 1 metro, si può capire come il problema sia tutt'altro che semplice da risolvere, infatti esiste la norma tecnica, che elimina la gran parte degli inconvenienti.
Ciao
Gianpiero
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giordy
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Re: Trattamento acustico passivo

#44 Messaggio da giordy »

Giampiero, ma questo metodo lo utilizzi quando vuoi fare dei rilevamenti in ambienti tipo teatri / auditorium ( dove sicuramente l'attenzione è ad un livello più elevato e le difficoltà sono maggiori a causa delle cubature importanti ) o anche nei singoli ambienti di ascolto che si trovano nelle case degli appassionati ? ( leggasi salette audio :D )
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GianpieroMajandi
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Re: Trattamento acustico passivo

#45 Messaggio da GianpieroMajandi »

giordy ha scritto:Giampiero, ma questo metodo lo utilizzi quando vuoi fare dei rilevamenti in ambienti tipo teatri / auditorium ( dove sicuramente l'attenzione è ad un livello più elevato e le difficoltà sono maggiori a causa delle cubature importanti ) o anche nei singoli ambienti di ascolto che si trovano nelle case degli appassionati ? ( leggasi salette audio :D )
La norma tecnica è differente dal punto di vista strettamente operativo per le due tipologie di ambienti, ma il metodo è il medesimo: più rilievi in punti differenti e calcolo successivo del parametro.
P.S.: non credere che i rilievi in small room acoustics siano più semplici che in un auditorium. Anzi, è vero il contrario, dal momento che in un piccolo ambiente praticamente tutte le riflessioni raggiungono l'ascoltatore in tempi estremamente ravvicinati.
Ciao
Gianpiero
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giordy
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Re: Trattamento acustico passivo

#46 Messaggio da giordy »

faccio un esempio : se rilevo un segnale rosa ( sweep ) in 6 o 8 punti della stanza a diverse altezze avrò sicuramente dei valori differenti in ogni punto misurato e un valore di RT60 diverso in ogni punto misurato, poi i metto insieme e faccio una media del mio ambiente.
non trovo la correlazione tra misurare un valore di RT60 in un angolo della stanza a 2,5mt di altezza e uno misurato a 95cm di altezza ( che è la mia seduta di ascolto :D ) tra i due diffusori.
il punto di ascolto è ( o dovrebbe essere ) il punto della stanza ove ascolto le varie registrazioni, che senso ha misurare in un punto ( esempio un angolo della stanza a 2,5 mt di altezza ) dove io non potrò mai ascoltare ? .....ecco è questo ( solo come esempio ) che non capisco.
grazie per la disponibilità ;)
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giordy
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Re: Trattamento acustico passivo

#47 Messaggio da giordy »

GianpieroMajandi ha scritto: P.S.: non credere che i rilievi in small room acoustics siano più semplici che in un auditorium. Anzi, è vero il contrario, dal momento che in un piccolo ambiente praticamente tutte le riflessioni raggiungono l'ascoltatore in tempi estremamente ravvicinati.
a proposito di riflessioni questa è l'ETC rilevata nel mio ambiente

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Re: Trattamento acustico passivo

#48 Messaggio da GianpieroMajandi »

giordy ha scritto:a proposito di riflessioni questa è l'ETC rilevata nel mio ambiente

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La ETC rilevata mostra che il livello delle prime riflessioni scende di 30-35 dB nei primi 50 ms. Praticamente un comportamento da manuale degli ambienti di piccole dimensioni. Da notare che in 50 ms il suono percorre circa 17 metri [velocità del suono = 331,45+(0,62*T) m/s, dove T = temperatura ambientale in °C.].
Ciao
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TomCapraro
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Re: Trattamento acustico passivo

#49 Messaggio da TomCapraro »

Ed infatti li volevo andare a parare.
La rilevazione dell'RT60, nel punto ascolto, associata ad un ottima ETC e' pressoche' garanzia di intelligibilita' , anche se circoscrivibile ovviamente al punto di rilevazione.
saluti, Tom
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giordy
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Re: Trattamento acustico passivo

#50 Messaggio da giordy »

TomCapraro ha scritto:Ed infatti li volevo andare a parare.
La rilevazione dell'RT60, nel punto ascolto, associata ad un ottima ETC e' pressoche' garanzia di intelligibilita' .
tom queste sono le misure di stamattina ecco il valore dell'RT60

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