TomCapraro ha scritto:iano ha scritto:
Sentirci o non sentirci dipende da come ci si pone all'ascolto.
Tu lo fai con molta attenzione io con distrazione,volutamente.
Alla fine però mi chiedo quante ore ho goduto,e a questo tipo di misura le differenze sono notevoli.
Le cose poi non sono proprio così semplici come ho spiegato altrove,ma la sostanza è questa.
Nella mia esperienza ho imparato che anche quando fai valutazioni soggettive se riesci in qualche modo a far venire fuori numeri è meglio.
I numeri servono anche a descrivere la struttura di un cavo,puoi quindi provare ad associare le tue percezioni a dei numeri,o meglio ad una struttura ben descrivibile.
Questo modo di procedere non è stato predeterminato,ma è venuto,giocando,da se.
Il gioco poi è andato a parare dove non avrei sperato.
Costruisco adesso i miei cavi attraverso un algoritmo,diciamo così per tirarcela un po'.
Metti dentro un numero e spunta come risultato un cavo e tutti e solo questi cavi mi soddisfano,più o meno.
Sono cavi che se vanno bene oggi vanno bene anche domani.
Questo mi ha consentito di azzardare ipotesi sul perché i cavi fanno quello che fanno.
Mi sembrano ipotesi ragionevoli,ma fra letteratura in inglese e formule varie mi perdo,al fine di verificare i miei sospetti.
La sfida continua,per fortuna.
Mi piacciono le sfide impossibili e affrontare formule e testi astruse a prima vista sembra impossibile,ma io non dico mai mai.
Alla fine rompo i canarini perché queste cose con qualcuno devo condividerle.Capiscimi.
Perché sono orgoglioso del lavoro che ho fatto e gongolo allo stesso modo che ho visto gongolare te mentre fai le tue misure.
Ponendola in questi termini posso anche condividere.
L'hai gettata sulla percezione, e nessuno ti vieta di goderci sopra.
La percezione può perfettamente stravolgere le modalità d'ascolto, il relativo piacere, anche in modo apparente ovvero senza smuovere minimamente tutto ciò che appartiene alla realtà fisica.
Se questa forma di gratificazione deve passare per i cavi, e su alcuni soggetti ha effetto, io non ho nulla in contrario.
L'unica cosa alla quale non è possibile attribuire numeri (in forma deterministica) è la percezione.
Misure e percezione vanno a braccetto in modo molto precario, possono esserci momenti in cui si riducono le distanze, ma possono esserci momenti in cui si perde qualsiasi relazione e/o correlazione.
Io posso relazionare e correlare soltanto fenomeni fisici, fenomeni certi, fenomeni che appartengono ad una realtà di tipo deterministico.
Ti faccio un esempio di relazione: se ti chiedessi di costruire due cavi segnali che stanno agli antipodi come risposta alle alte frequenze, tu quale metodo adotteresti?
In ogni caso se dovessi riuscirci la facilità di poterli misurare sarebbe disarmante poiché la reale variazione risulterebbe visibile con una precisione fuori dal comune.
In questi casi non si dovrebbe piu parlare di percezione perché c'è sotto una premeditazione, la tua, che verte nell'anticipare un risultato perfettamente circoscritto nel campo della realtà fisica.
Se per ipotesi i cavi risultassero identici ritorneremmo daccapo...nel campo della percezione, ovviamente se questi dovessero generare delle differenze all'ascolto, o meglio, con le modalità di ascolto goliardiche quali esenti da qualsiasi forma critica/scientifica.
Io l'ho sempre presa in questi termini Tom.
Costruire due cavi agli estremi secondo la teoria,dandogli la giusta geometria,per poi verificare attraverso le misure che abbiamo fatto un l'acoro corretto,che specie di esperimento sarebbe?A cosa serve?
Basta valutare i grafici postati da Bon per capire quanto poco contano i cavi in rapporto a certe misure,e alla loro interpretazione.
Io posso costruirti due cavi che stanno "percettivamente" agli estremi in diversi modi.
Uno ad esempio gradevole l'altro inascoltabile.
Uno che privilegia gli altri è uno i bassi.
In questi cavi posso fare variare i parametri elettrici a piacere,senza smuovere la percezione che se ne ha non più di tanto,a ulteriore conferma della poca importanza per i cavi dei parametri elettrici,e sottolineo sempre,quantomeno nella interpretazione che ne diamo.
Il grafico postato da Bon è una relazione,una funzione fra due grandezze fisiche,ma non è l'unica possibile.
Scegliere una funzione piuttosto che un altra vale come una interpretazione,o tentativo di interpretazione.
Sono cavi magici?No.Sono cavi in attesa di una spiegazione,che avrebbe senso cercare se si verificassero significative convergenze percettive statisticamente.
Non è vero che la percezione non possa essere messa in relazione con i numeri,che siano misure.o che siano numeri che descrivano la struttura di un cavo.Lo si fa con la statistica.Dopo la fisica quantistica il funerale del determinismo lo abbiamo già fatto,con dispiacere di tutti,ma tant'è....
Questo è un brutto segno per il nostro sistema percettivo Quimdi?Non è perfett?
E nei casi in cui si comporta in modo deterministico,come quando distingue senza mai errare la musica reale da quella riprodotta,allora possiamo dire che è perfetto?
Ne l'uno né l'altro.E' quello che è,e più passa il tempo meglio lo conosciamo.
Ma per favore ,che non salti fuori qualcuno adesso che ho costruito i cavi quantistici?
Ma veramente,detto sempre per gioco,voi vi sorprendereste se un giorno si scoprisse che le mutabili e ballerine percezioni,dall'appareamza aleatoria,compongono alla fine sempre la stessa finirà di interferenza,come i fotoni singoli che passano attraverso due fessure,formando matematicamente una figura di interferenza fra onde?
Fai conto,sempre parlando in modo giocoso,che la tua modalità di ascolto,concentrata a commutazione immediata,valga la ricezione di un singolo fotone che non si sa mai dove va a parare,e che un lungo ascolto di strato e rilassato valga la sistematica figura di interferenza.Si gioca,eh