manca una piazza.Alessandro Cioni ha scritto:aggiornamento:
Ora le vie sono 10...
IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori (cc)
- Maximilian
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori
Alessandro, mostraci questa ennesima meraviglia...Alessandro Cioni ha scritto:aggiornamento:
il sistema è cresciuto di 60 unità, 30 coni da 2" per canale.
Ora le vie sono 10...
Ho vinto qualche cosa??
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori
Grazie per le istruzioni!
Alessandro io non avrei aumentato il numero dei trasduttori, o l'avrei tenuto per me... Ora ti tocca spiegare tutto, postare foto....
Dai che siamo curiosi!
Ciao!
Alessandro io non avrei aumentato il numero dei trasduttori, o l'avrei tenuto per me... Ora ti tocca spiegare tutto, postare foto....
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori
A parte il pannello davanti ai woofer, è molto vicino alle tue "preferenze" o sbaglio.MarioBon ha scritto:E' una realizzazione credo unica (ameno per il numero di vie e altoparlanti).Giovanni71 ha scritto:Per adesso posso scrivere solo: WOW!!!!
poi con calma stasera leggo tutto bene.
Ci sono anche queste che come numero di altoparlanti non scherzano e sono Mc Intoch segno che il nostro Cioni ha degli emuli illustri.
qui ci sono 64 cupole per i medi per canale, e 40 tweeter più sei woofer.
in tutto 110 altoparlanti per canale. Tra l'altro quel pannello piantato davanti ai woofer non è che mi ispiri tanto...sarei molto più critico con questo sistema che con quello di Alessandro.
Tre sole vie, tagli a 250/1500, midrange su due file, lo "strano" è che con tutti quegli altoparlanti la sensibilità sia solo 89dB/2.83v 8 ohm di impedenza, saranno altoparlanti pensati appositamente?
Ne segue che due individui diversi di fronte alla stessa sorgente sonora non sentono la stessa cosa. Nemmeno la stessa persona, di fronte alla ripetizione dello stesso messaggio, sente due volte la stessa cosa.
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori
Sbagli. C'è una stretta relazione tra il frazionamento verticale (numero di AP) e quello orizzontale (numero di vie).
A mio avviso questi diffusori non rispettano tale aspetto, ma anche altri.
Facciamo due conti:
i midrange sono dei larga banda da 2”, per i quali è abbastanza facile ipotizzare una tipica sensibilità intorno agli 80 db/m @ 8 Ohm.
Utilizzandone 64, 8 serie x 8 parallelo, avrebbero un aumento teorico di 18db, totale 98db.
Una cupola da 19mm che lavora a partire dalla sua fs può facilmente avere una sensibilità di 88db (ma in genere anche di più). Con 40 trasduttori l'aumento è di 18 db se in configurazione 5 serie x 8 parallelo, e di 13-14 db se 8 serie x 5 parallelo (Mario se sbaglio correggimi, non ho fatto i calcoli), per un totale comunque superiore a 100 db teorici, ma in realtà qualche altro db si perde a causa dell'interferenza di cui abbiamo già parlato, i cui effetti aumentano all'aumentare delle frequenze.
Quindi ipotizzando un filtraggio passivo “pesantuccio” che introduca pure un'equalizzazione, oltre all'uso intensivo di resistenze per la linearizzazione dell'impedenza, non è poi tanto difficile scendere con la sensibilità fino al valore dichiarato.
Ascoltai questi diffusori molti anni fa, quando il mio sistema era già abbastanza avanti nella sua evoluzione da farmi capire che qualche cosa non tornava.
Durante l'ascolto non sapevo quale fosse la sensibilità del sistema, ma sapevo che con tutti quegli AP sarebbe (o avrebbe) potuto essere ultrasensibile, facilmente pilotabile da un ampli da pochissimi watt, tipo single ended.
Quindi inizialmente trovai in forte contraddizione l'accoppiamento con il loro finale da 1.2kW.
L'idea di quale fosse il reale “meccanismo” di tutto ciò me la feci guardando dietro, e notando il grande numero di morsetti disponibili, che suggeriva chiaramente la possibilità di pilotaggio in multi amplificazione... (addirittura???)...
Allora smisi di immaginarmi nei panni del progettista e mi misi in quelli del direttore marketing, e pensai per la prima volta a una nicchia di mercato, che probabilmente l'azienda conosce bene, costituita da ultra miliardari che scelgono l'impianto in base a criteri che noi comuni mortali non conosciamo, e che poco hanno a che fare con la fedeltà della riproduzione sonora.
Costoro probabilmente si chiederanno molto semplicemente quale sia l'impianto più costoso al mondo.
Ecco, la Mcintosh ha certamente il prodotto giusto. Non ha bisogno di realizzare un diffusore capace di conquistare le orecchie del consumatore, ha gli amplificatori, e lo storico brand che trasmette indubbiamente un forte senso di prestigio, uno status symbol.
La scelta migliore in tal caso è un sistema di diffusori che “esiga” una multi amplificazione con finali di enorme stazza (vi ricordo che in catalogo hanno un finale mono da 2 kW in tre telai per un peso complessivo di circa 170 kg, che per due canali fa 340kg per una mono amplificazione), tanto, sulla carta, saranno sicuramente loro a garantire il risultato...$$$.
Quindi come criticarli per aver impostato a soli 89 db la sensibilità dei loro diffusori di punta?
A mio avviso questi diffusori non rispettano tale aspetto, ma anche altri.
Facciamo due conti:
i midrange sono dei larga banda da 2”, per i quali è abbastanza facile ipotizzare una tipica sensibilità intorno agli 80 db/m @ 8 Ohm.
Utilizzandone 64, 8 serie x 8 parallelo, avrebbero un aumento teorico di 18db, totale 98db.
Una cupola da 19mm che lavora a partire dalla sua fs può facilmente avere una sensibilità di 88db (ma in genere anche di più). Con 40 trasduttori l'aumento è di 18 db se in configurazione 5 serie x 8 parallelo, e di 13-14 db se 8 serie x 5 parallelo (Mario se sbaglio correggimi, non ho fatto i calcoli), per un totale comunque superiore a 100 db teorici, ma in realtà qualche altro db si perde a causa dell'interferenza di cui abbiamo già parlato, i cui effetti aumentano all'aumentare delle frequenze.
Quindi ipotizzando un filtraggio passivo “pesantuccio” che introduca pure un'equalizzazione, oltre all'uso intensivo di resistenze per la linearizzazione dell'impedenza, non è poi tanto difficile scendere con la sensibilità fino al valore dichiarato.
Ascoltai questi diffusori molti anni fa, quando il mio sistema era già abbastanza avanti nella sua evoluzione da farmi capire che qualche cosa non tornava.
Durante l'ascolto non sapevo quale fosse la sensibilità del sistema, ma sapevo che con tutti quegli AP sarebbe (o avrebbe) potuto essere ultrasensibile, facilmente pilotabile da un ampli da pochissimi watt, tipo single ended.
Quindi inizialmente trovai in forte contraddizione l'accoppiamento con il loro finale da 1.2kW.
L'idea di quale fosse il reale “meccanismo” di tutto ciò me la feci guardando dietro, e notando il grande numero di morsetti disponibili, che suggeriva chiaramente la possibilità di pilotaggio in multi amplificazione... (addirittura???)...
Allora smisi di immaginarmi nei panni del progettista e mi misi in quelli del direttore marketing, e pensai per la prima volta a una nicchia di mercato, che probabilmente l'azienda conosce bene, costituita da ultra miliardari che scelgono l'impianto in base a criteri che noi comuni mortali non conosciamo, e che poco hanno a che fare con la fedeltà della riproduzione sonora.
Costoro probabilmente si chiederanno molto semplicemente quale sia l'impianto più costoso al mondo.
Ecco, la Mcintosh ha certamente il prodotto giusto. Non ha bisogno di realizzare un diffusore capace di conquistare le orecchie del consumatore, ha gli amplificatori, e lo storico brand che trasmette indubbiamente un forte senso di prestigio, uno status symbol.
La scelta migliore in tal caso è un sistema di diffusori che “esiga” una multi amplificazione con finali di enorme stazza (vi ricordo che in catalogo hanno un finale mono da 2 kW in tre telai per un peso complessivo di circa 170 kg, che per due canali fa 340kg per una mono amplificazione), tanto, sulla carta, saranno sicuramente loro a garantire il risultato...$$$.
Quindi come criticarli per aver impostato a soli 89 db la sensibilità dei loro diffusori di punta?
Il compito non è tanto di vedere ciò che nessun altro ha ancora visto; ma pensare ciò che nessun altro ha ancora pensato riguardo a quello che chiunque vede. (E. Schrodinger)
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori
L'incremento di 18dB riguardarebbe comunque il massimo livello ottenibile rispetto al singolo componente, mentre l'efficienza della combinazione serie/parallelo rimarrebbe la stessa (del singolo).Alessandro Cioni ha scritto:
Facciamo due conti:
i midrange sono dei larga banda da 2”, per i quali è abbastanza facile ipotizzare una tipica sensibilità intorno agli 80 db/m @ 8 Ohm.
Utilizzandone 64, 8 serie x 8 parallelo, avrebbero un aumento teorico di 18db, totale 98db.
Saluti
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori
Prendiamo un altoparlante ideale con banda passante da 20 a 20kHz perfettamente omnidirezionale e con impedenza di 4 ohm puramente resistiva.Polin ha scritto:L'incremento di 18dB riguardarebbe comunque il massimo livello ottenibile rispetto al singolo componente, mentre l'efficienza della combinazione serie/parallelo rimarrebbe la stessa (del singolo).Alessandro Cioni ha scritto:
Facciamo due conti:
i midrange sono dei larga banda da 2”, per i quali è abbastanza facile ipotizzare una tipica sensibilità intorno agli 80 db/m @ 8 Ohm.
Utilizzandone 64, 8 serie x 8 parallelo, avrebbero un aumento teorico di 18db, totale 98db.
Colleghiamo due altoparlanti in serie: otteniamo 8 ohm (per il raddoppio dell'impedenza) e la stessa potenza acustica ma solo nella regione di frequenza dove la radiazione della coppia è ancora omnidirezionale (diciamo fino a 1000 Hz tanto per fissare le idee).
Se ci limitiamo alla banda da 20 a 1000 Hz abbiamo, a parità di tensione applicata, che la corrente si è ridotta a metà mentre la potenza acustica è rimasta la stessa.
Stessa potenza acustica con metà potenza elettrica significa che l'efficienza è raddoppiata (sempre da 20 a 1000 Hz). Ma se consideriamo tutta la banda passante della singola sorgente l'efficienza della coppia di altoparlanti è rimasta la stessa del singolo.
L'efficienza va calcolata su tutta la banda e su tutto lo spazio.
Se non si fa così si rischiano clamorosi errori. Per esempio, se un altoparlante ha efficienza dell'1% basta collegarne 110 in serie per arrivare al 110% di efficienza. Questo valore però contrasta con il Secondo Principio della Termodinamica e questo dovrebbe indicare che il calcolo non è corretto.
Il problema della valutazione dell'efficienza è che ciascuno la calcola a modo suo (senza verificare le conseguenze). Se i calcoli fossero fatti correttamente non si leggerebbero valori del 40 è 50% ma numeri ben più bassi.
Nella figura la radiazione di due sorgenti concorrenti collegate in serie: al crescere della frequenza la potenza acustica irradiata diminuisce (e il fattore di direttività cresce). In nero la radiazione ominidirezionale di una singola sorgente.
Quindi Cioni ha ragione.
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori
Grazie Mario. Credo che per oggi la mia ansia da prestazione e la sindrome da primo della classe mi lasceranno in pace...MarioBon ha scritto:Quindi Cioni ha ragione.
Per quanto riguarda l'ultimo aggiornamento, quello che porta a dieci il numero delle vie, non c'è in realtà molto altro da dire che non abbia già detto.
La motivazione è gia inclusa nel titolo del 3D, la filosofia è sempre la stessa.
Tuttavia posso affermare di aver ora raggiunto un nuovo importante traguardo, quello che vede per ogni via un'ampiezza di banda che non supera l'ottava.
C'è anche un altro aspetto già descritto in precedenza; questo:
quando ho tempo scatto qualche fotoAlessandro Cioni ha scritto:Il sistema è interessante anche perché è upgradabile all'infinito, o quasi.Grisulea ha scritto:Che molte vie suonino meglio di due non ci piove. Almeno fino a ????? quattro, cinque ??? Nove francamente mi sembrano inutili.
Il limite tecnico, se escludiamo l'ingombro, è dato dalla pendenza massima di cui il crossover è capace, e dalla capacità di riuscire a mantenere per ciascuna via la giusta relazione tra l'inerzia e la gamma di frequenze riprodotte.
Mi spiego meglio.
Tra la quarta e la quinta via, avviene il delicato passaggio tra coni e cupole.
Si passa da un cono di 4” /3 grammi, a una cupola di 1” /0,3 grammi.
Poiché la cupola è più leggera è capace di accelerazioni superiori, ma essendo più piccola dovrà oscillare di più (per produrre la stessa spl), quindi a parità di frequenze, è di fatto chiamata ad accelerazioni superiori.
La frequenza d'incrocio ottimale è quella che di fatto pone i due sistemi in reciproco equilibrio, dove massa e velocità hanno la stessa valenza.
Tuttavia, nell'intero sistema, questa zona d'incrocio è la più compromettente, poiché tale passaggio avviene attraverso un'importante variazione di massa, di ben un ordine di grandezza.
Sarebbe quindi opportuno inserirci una via specifica, da circa 2” /1 grammo.
Il sistema guadagnerebbe ulteriormente in trasparenza, senza alcun dubbio.
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori
Grazie AlessandroAlessandro Cioni ha scritto:Sbagli. C'è una stretta relazione tra il frazionamento verticale (numero di AP) e quello orizzontale (numero di vie).
A mio avviso questi diffusori non rispettano tale aspetto, ma anche altri.
La domanda la facevo a Mario, ha postato lui quel diffusore.
Sulla tua teoria (e pratica) non ho le capacità intellettuali per obiettare o confermare, direi che per esperienza più vie ci sono meglio risponde l'insieme, in passivo ci sono molti più limiti, in attivo si può fare "quasi" tutto.
I miei rispetti per il tuo "coraggio e intraprendenza", cosa che a me manca nell'imbarcarmi in una simile impresa, non nego che questo tread ha risvegliato in me la "vecchia passione".
Un saluto riverente.
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori
Non so come sono cablati tutti quegli altoparlanti. Se dovessi usare un Array lo farei applicando un filtro progressivo in modo da ridurre la dimensione della sorgente al crescere della frequenza (anche per contenere il numero delle vie).
Mario Bon http://www.mariobon.com
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