I pericoli della direttività costante (cc)
Inviato: 01/04/2017, 17:02
Un diffusore acustico a direttività costante presenta un angolo di dispersione orizzontale e verticale indipendente dalla frequenza. La direttività di un sistema è descritta dall'Indice di Direttività che è pari a dieci volte il logaritmo del Fattore di Direttività (tutte queste definizioni si trovano nel glossario http://www.mariobon.com/Glossario/__Glossario.htm).
Beranek definisce l'indice di direttività (DI) nel modo standard (con riferimento alla potenza acustica) mentre Toole utilizza una definizione che si basa su una procedura di misura da lui stesso inventata e che coincide con quella del Beranek soltanto quando il sistema presenta certe particolari caratteristiche di simmetria. I due indici non sono quindi paragonabili.
A parte questo una direttività definita si può ottenere solo da una certa frequenza in su in quanto, quando la lunghezza d'onda del suono riprodotto è maggiore delle dimensioni della sorgente, la radiazione è comunque omnidirezionale. Quindi, se si desidera che sia costante da 20 a 20kHz si deve puntare a realizzare un sistema omnidirezionale.
Facciamo finta di avere un sistema con indice di direttività costante.
A questo punto il campo riverberato (la risposta in potenza) del sistema in ambiente sarà determinato, frequenza per frequenza, dal coefficiente di fonoassorbimento dell'ambiente. Se il fonoassorbimento è costante con la frequenza la risposta del campo riverberato sarà altrettanto costante altrimenti seguirà l'andamento del coefficiente di fonoassorbimento (che non è affatto costante con la frequenza). Allontanandosi dalla sorgente il suono tenderà a scurirsi.
In più se il nostro sistema a direttività costante viene "puntato" verso una zona più assorbente dell'ambiente il campo riflesso risulterà diminuito (più che puntandolo verso una zona più riflettente).
Ne segue che non solo il coefficiente di fonoassorbimento deve essere uniforme con la frequenza ma deve essere anche uniformemente distribuito sulle superfici. In sostanza l'ambiente deve essere sabiniano (ideale). Gli ambienti domestici non sono sabiniani.
Alla fine la probabilità che due sistemi, uno convenzionale e uno a direttività costante suonino bene in un generico ambiente domestico è praticamente la stessa (cioè bassa in entrambe i casi).
La direttività costante, anche dovesse estendersi da 20 Hz, non risolve il problema dei modi normali dell'ambiente.
Beranek definisce l'indice di direttività (DI) nel modo standard (con riferimento alla potenza acustica) mentre Toole utilizza una definizione che si basa su una procedura di misura da lui stesso inventata e che coincide con quella del Beranek soltanto quando il sistema presenta certe particolari caratteristiche di simmetria. I due indici non sono quindi paragonabili.
A parte questo una direttività definita si può ottenere solo da una certa frequenza in su in quanto, quando la lunghezza d'onda del suono riprodotto è maggiore delle dimensioni della sorgente, la radiazione è comunque omnidirezionale. Quindi, se si desidera che sia costante da 20 a 20kHz si deve puntare a realizzare un sistema omnidirezionale.
Facciamo finta di avere un sistema con indice di direttività costante.
A questo punto il campo riverberato (la risposta in potenza) del sistema in ambiente sarà determinato, frequenza per frequenza, dal coefficiente di fonoassorbimento dell'ambiente. Se il fonoassorbimento è costante con la frequenza la risposta del campo riverberato sarà altrettanto costante altrimenti seguirà l'andamento del coefficiente di fonoassorbimento (che non è affatto costante con la frequenza). Allontanandosi dalla sorgente il suono tenderà a scurirsi.
In più se il nostro sistema a direttività costante viene "puntato" verso una zona più assorbente dell'ambiente il campo riflesso risulterà diminuito (più che puntandolo verso una zona più riflettente).
Ne segue che non solo il coefficiente di fonoassorbimento deve essere uniforme con la frequenza ma deve essere anche uniformemente distribuito sulle superfici. In sostanza l'ambiente deve essere sabiniano (ideale). Gli ambienti domestici non sono sabiniani.
Alla fine la probabilità che due sistemi, uno convenzionale e uno a direttività costante suonino bene in un generico ambiente domestico è praticamente la stessa (cioè bassa in entrambe i casi).
La direttività costante, anche dovesse estendersi da 20 Hz, non risolve il problema dei modi normali dell'ambiente.