Forse riesco a spiegare come funzione il DRC....

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TeoMarini
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Re: Forse riesco a spiegare come funzione il DRC....

#31 Messaggio da TeoMarini »

TomCapraro ha scritto:
TeoMarini ha scritto:
TomCapraro ha scritto: È un correttore attivo, a solo, che genera impulsi in controfase (vedi linea verde) sincronizzati nei segmenti in cui il decadimento risulta essere troppo lungo.
Ho cercato in rete "E-trap" ma non ho trovato nulla...
Al ritorno vedo se ho il link in archivio e te lo giro.
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Re: Forse riesco a spiegare come funzione il DRC....

#32 Messaggio da MarioBon »

TeoMarini ha scritto:
TomCapraro ha scritto: È un correttore attivo, a solo, che genera impulsi in controfase (vedi linea verde) sincronizzati nei segmenti in cui il decadimento risulta essere troppo lungo.
Ho cercato in rete "E-trap" ma non ho trovato nulla...
Ho cercato "e-trap" (tra virgolette) e ho trovato questo:
http://www.zehner.ch/aktiveabsorber.htm
si tratta di una "trappola acustica elettronica" che riproduce in controfase quello che riceve (come le cuffie che cancellano il rumore ambientale).

anche una occhiata a questo:
http://audioitalia.mondoforum.com/viewt ... ?f=9&t=132
potrebbe essere utile.
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Re: Forse riesco a spiegare come funzione il DRC....

#33 Messaggio da MarioBon »

TomCapraro ha scritto: Immagine
segnando la posizione del punto di ascolto è ancora più chiaro...
Immagine
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TeoMarini
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Re: Forse riesco a spiegare come funzione il DRC....

#34 Messaggio da TeoMarini »

Mario, io non userei mai una equalizzazione parametrica per riempire gli avvallamenti: per questo dicevo che secondo me, al limite, è preferibile cancellare del tutto la frequenza che è all'origine della "voragine".
No?
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Re: Forse riesco a spiegare come funzione il DRC....

#35 Messaggio da Ligo »

Spero di non sbagliare ma un filtro notch può essere utile per "eliminare" uno stretto intervallo di frequenze alle quali corrisponde un tempo di decadimento molto lungo, se c'è già un "buco" e non si rileva un decadimento lungo non serve utilizzare un filtro notch.
Con un eq a fase minima, come quello ottimo di Jriver, c'è ben poco da fare a fronte di un buco se questo è causato da una cancellazione mentre con un DSP come DRC, che lavora anche sulla fase, rimane una possibilità che questo sia parzialmente riempito senza richiedere uno sforzo abnorme ad ampli e diffusore, con tutto ciò che ne consegue. La principale differenza tra un eq a fase minima e un DRC sta proprio nel fatto che DRC può intervenire anche sulla fase, cioè in quelle regioni che non sono a fase minima. Ciò non toglie che bisogna dosare con grande attenzione questo tipo di intervento, cercare di relegarlo ai primissimi ms dell'impulso soprattutto sopra la frequenza di schroeder oltre che limitare la necessità di gain positivi.
Ultima modifica di Ligo il 29/05/2017, 11:27, modificato 1 volta in totale.
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Re: Forse riesco a spiegare come funzione il DRC....

#36 Messaggio da TeoMarini »

MarioBon ha scritto: Ho cercato "e-trap" (tra virgolette) e ho trovato questo:
http://www.zehner.ch/aktiveabsorber.htm
si tratta di una "trappola acustica elettronica" che riproduce in controfase quello che riceve (come le cuffie che cancellano il rumore ambientale).

anche una occhiata a questo:
http://audioitalia.mondoforum.com/viewt ... ?f=9&t=132
potrebbe essere utile.
Grazie! ;)
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Re: Forse riesco a spiegare come funzione il DRC....

#37 Messaggio da MarioBon »

TeoMarini ha scritto:Mario, io non userei mai una equalizzazione parametrica per riempire gli avvallamenti: per questo dicevo che secondo me, al limite, è preferibile cancellare del tutto la frequenza che è all'origine della "voragine".
No?
Se c'è un buco un filtro notch non farebbe altro che allargarlo o renderlo più "profondo". Mi sembra inutile anche questo tanto più che i buchi (stretti) non danno fastidio più di tanto.
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Re: Forse riesco a spiegare come funzione il DRC....

#38 Messaggio da TomCapraro »

Ligo ha scritto:Spero di non sbagliare ma un filtro notch può essere utile per "eliminare" uno stretto intervallo di frequenze alle quali corrisponde un tempo di decadimento molto lungo, se c'è già un "buco" e non si rileva un decadimento lungo non serve utilizzare un filtro notch.
Con un eq a fase minima, come quello ottimo di Jriver, c'è ben poco da fare a fronte di un buco se questo è causato da una cancellazione mentre con un DSP come DRC, che lavora anche sulla fase, rimane una possibilità che questo sia parzialmente riempito senza richiedere uno sforzo abnorme ad ampli e diffusore, con tutto ciò che ne consegue. La principale differenza tra un eq a fase minima e un DRC sta proprio nel fatto che DRC può intervenire anche sulla fase, cioè in quelle regioni che non sono a fase minima. Ciò non toglie che bisogna dosare con grande attenzione questo tipo di intervento, cercare di relegarlo ai primissimi ms dell'impulso soprattutto sopra la frequenza di schroeder oltre che limitare la necessità di gain positivi.
Perfetto, tutto perfetto.
saluti, Tom
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Re: Forse riesco a spiegare come funzione il DRC....

#39 Messaggio da MarioBon »

Ligo ha scritto:Spero di non sbagliare ma un filtro notch può essere utile per "eliminare" uno stretto intervallo di frequenze alle quali corrisponde un tempo di decadimento molto lungo, se c'è già un "buco" e non si rileva un decadimento lungo non serve utilizzare un filtro notch.
Con un eq a fase minima, come quello ottimo di Jriver, c'è ben poco da fare a fronte di un buco se questo è causato da una cancellazione mentre con un DSP come DRC, che lavora anche sulla fase, rimane una possibilità che questo sia parzialmente riempito senza richiedere uno sforzo abnorme ad ampli e diffusore, con tutto ciò che ne consegue. La principale differenza tra un eq a fase minima e un DRC sta proprio nel fatto che DRC può intervenire anche sulla fase, cioè in quelle regioni che non sono a fase minima. Ciò non toglie che bisogna dosare con grande attenzione questo tipo di intervento, cercare di relegarlo ai primissimi ms dell'impulso soprattutto sopra la frequenza di schroeder oltre che limitare la necessità di gain positivi.
I "buchi" non generano code fastidiose (è per quello che non danno fastidio). I picchi sì (e vanno possibilmente corretti).
Il DRC interviene sulla fase nel senso che corregge l'eccesso di fase. La correzione dell'eccesso di fase non necessariamente comporta una variazione del modulo della risposta in frequenza (vds reti all-pass). Per quanto riguarda l'interferenza il DRC interviene aggiungendo opportune sorgenti virtuali (il cui effetto aggiusta l'ampiezza e anche la fase). Per correggere una interferenza non vedo altro modo che questo.
Non conosco i dettagli del software DRC ma, se lo dovessi scrivere, prima correggerei i fenomeni di interferenza (aggiungendo le sorgenti virtuali) e poi interverrei sull'eccesso di fase (che è molto più semplice). Il sistema corretto sarebbe a fase minima.
Se poi si vuole trasformare il sistema da fase minima a fase lineare si può fare anche quello.

Il problema che deve risolvere il DRC è trasformare un sistema con "una entrata e molte uscite" (che poi vengono sommate) in un sistema con "una entrata e una uscita". Fatto questo (eliminando le uscite in più) si può fare qualsiasi cosa.
Immagine
(per semplicità ho trascurato gli amplificatori)

Tutto ciò è possibile solo se il sistema è lineare (ovvero se vale il principio di sovrapposizione) il che consente di commutare i vari blocchi e ottenere la cancellazione dei segnali indesiderati.
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Re: Forse riesco a spiegare come funzione il DRC....

#40 Messaggio da TomCapraro »

xTeomarini.

in archivio ho trovato questo --> http://bagend.com/products/series/active-bass-trap/

Tra i vari documenti c'è questo che mostra l'efficacia http://www.bagend.com/wp-content/upload ... -eTrap.pdf
saluti, Tom
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