Come in una preghiera ben conosciuta, si inizia con "nel nome del Padre..."
Il "primo filtro" è stabilito dalla sorgente, quindi il
DAC.
Un DAC può implementare un numero considerevole di filtraggi digitali, i più usati sono però generalmente 3: a fase lineare, a fase minima e a fase interpolated.
Possiamo vederli qui:
Come si evince, la risposta di fase "flat" si ottiene con il filtraggio a fase lineare.
Nonostante si parli spesso di "preringing", questo, in natura non esisterebbe perchè non può esserci un oscillazione prima che scaturisca un impulso.
Stando ad un noto sperimentatore (spero di ricordare il suo nome) il "preringing" visualizzato nel filtraggio a fase lineare sarebbe soltanto frutto degli algoritmi di calcolo.(anche se non fosse vero, risulta essere poco ampio e troppo veloce per il nostro udito)
A questo punto, in tema di
risposta acustica, prendiamo per buono sia il filtro a fase lineare che il filtro a fase minima poichè in ambiente (come specificato da Mario) dopo l'impulso ci saranno
sempre oscillazioni residue nel tempo.
Adesso vediamo cosa fa il DRC: a seconda del tipo di correzione applicata questo (se ben implementato) ridurrà le oscillazioni post impulso, sia nel tempo, che in ampiezza. (se entro i 150hz/200hz l'impulso e la ETC risultassero peggiorate rispetto al segnale acustico originale, allora il DRC è stato applicato male).
Il DRC però può essere "spinto" anche a correzioni più aggressive, in questo caso cominciano a scattare i -compromessi-.
Accade che viene ridotta l'oscillazione nel tempo post-impulso, a sua volta viene elevato il pre-ringing (quello vero, e udibile).
Questa cosa è stata una vera tortura per alcuni utilizzatori (diciamo temerari) perchè con i profili utilizzati di Default non riuscivano a centrare la migliore condizione adatta per il proprio setup (diffusore+ambiente).
Il DRC, nonostante le straordinarie doti, andrebbe "aiutato" affinchè possa correggere senza introdurre artefatti (i compromessi).
Tanto per fare un esempio: nel mio caso utilizzo il DRC in modo che l'impulso (preringing originale) non venga alterato, quindi risulti sovrapponibile all'originale (tempo di reazione veloce)
nella parte che lo precede, di contro, nella parte POST impulso, svolga un efficace lavoro di riduzione delle oscillazioni residue, sia in ampiezza che nel tempo.
Dobbiamo sapere che nei locali domestici non esiste un sistema che presenti un impulso teorico, quello al massimo (circa) si ottiene nel segnale analogico ben prima che questo passi per la fase di trasduzione (diffusore) e alterazione acustica.
C'è da dire che il nostro sistema percettivo ci viene in aiuto, vale a dire: se il DRC sistema una parte di cose (quindi non tutte) il sistema percettivo ci mette un altra pezza (pensate ad esempio come rileva una riflessione il microfono e come invece la tratta il sistema percettivo).
Certamente se un setup di riproduzione (in ambiente) presenta errori troppo grossolani, anche il nostro sistema percettivo comincerà a "pretendere" qualcosa di più-