Re: Esiste il problema delle tre pareti?
Inviato: 16/02/2018, 12:31
Un fattore di direttività pari a 8 è quello che si ottiene quando un altoparlante omnidirezionale è posto alla conflueza di tre pareti (che formano una tromba piana). Il fattore di direttvità è una misura della dispersione dell'altoparlante.
http://audioitalia.mondoforum.com/viewt ... ?f=9&t=237
Per esempio una tromba con dispesione 60x40 (Q teorico = 18) emette su un angolo orizzontale di 60° quindi, se la si mette in angolo, il suono non arriva alle pareti laterali.
Se il suono non incontra le pareti laterali la prima parete che incontra è alle spalle dell'ascoltatore (o poco più, dipende dalla forma della stanza). La prima riflessione avviene quindi alle spalle del punto di ascolto.
Stando vicini alle trombe è meglio attenuarle un po' (me è questione soggettiva).
Da studi fatti da Moller (della B&K) la risposta più gradevole in ambiente è leggermente calante verso le alte frequenze. Questo si ottiene con una risposta piatta in asse e una dispersione che decresce pian piano con la frequenza (B&W 801 è un buon esempio) http://www.mariobon.com/Articoli_storic ... &W_801.pdf). Anche qui interviene il gusto personale e non tutti apprezzano questo tipo di suono.
Questa è la risposta ideale secondo Colloms
http://www.mariobon.com/Glossario/___Am ... olloms.GIF
questa secondo Moller (e altri):
http://www.mariobon.com/Glossario/___Am ... Moller.jpg
Come vedi ci sono tante idee diverse che poi si riflettono nel modo di progettare i diffusori.
La qualità dell'ascolto dipende dal corretto bilanciamento tra suono diretto e suono riflesso (anche questo soggettivo). In camera anecoica il suono riflesso non c'è e quindi la riproduzione appare aspra (a chiunque...). I diffusori sono fatti per essere usati in un ambiente non troppo riflettente. Le registrazioni tengono conto anche di questo (e la riverberazione viene opportunamente dosata) perché l'ambiente aggiunge della riverberazione di suo. Ma questo è argomento per Marco Lincetto.
Oltre al tempo di riverberazione, quello che caratterizza la differenza tra un auditorio e il soggiorno di casa è il tempo che impiega la prima riflessione per arrivare all'ascotatore. Questo tempo (ITG) è nell'ordine di 10 milliSecondi (o più) a teatro e molto più breve in casa (perché le pareti sono più vicine). Quindi all'orecchio dell'ascoltatore domestico arriva più roba in meno tempo e questo può inficiare la Chiarezza e aumentare la fatica da ascolto perchè l'apparato uditivo fa più fatica a separare il suono diretto dal suono riflesso. A causa di ciò l'ascolto domestico è sempre un po' affaticante e meno "naturale". A questo si aggiunge il rumore ambientale e i "difetti" dell'impianto (in primis la distorsionenon lineare, altra causa di fatica da ascolto).
http://audioitalia.mondoforum.com/viewt ... ?f=9&t=237
Per esempio una tromba con dispesione 60x40 (Q teorico = 18) emette su un angolo orizzontale di 60° quindi, se la si mette in angolo, il suono non arriva alle pareti laterali.
Se il suono non incontra le pareti laterali la prima parete che incontra è alle spalle dell'ascoltatore (o poco più, dipende dalla forma della stanza). La prima riflessione avviene quindi alle spalle del punto di ascolto.
Stando vicini alle trombe è meglio attenuarle un po' (me è questione soggettiva).
Da studi fatti da Moller (della B&K) la risposta più gradevole in ambiente è leggermente calante verso le alte frequenze. Questo si ottiene con una risposta piatta in asse e una dispersione che decresce pian piano con la frequenza (B&W 801 è un buon esempio) http://www.mariobon.com/Articoli_storic ... &W_801.pdf). Anche qui interviene il gusto personale e non tutti apprezzano questo tipo di suono.
Questa è la risposta ideale secondo Colloms
http://www.mariobon.com/Glossario/___Am ... olloms.GIF
questa secondo Moller (e altri):
http://www.mariobon.com/Glossario/___Am ... Moller.jpg
Come vedi ci sono tante idee diverse che poi si riflettono nel modo di progettare i diffusori.
La qualità dell'ascolto dipende dal corretto bilanciamento tra suono diretto e suono riflesso (anche questo soggettivo). In camera anecoica il suono riflesso non c'è e quindi la riproduzione appare aspra (a chiunque...). I diffusori sono fatti per essere usati in un ambiente non troppo riflettente. Le registrazioni tengono conto anche di questo (e la riverberazione viene opportunamente dosata) perché l'ambiente aggiunge della riverberazione di suo. Ma questo è argomento per Marco Lincetto.
Oltre al tempo di riverberazione, quello che caratterizza la differenza tra un auditorio e il soggiorno di casa è il tempo che impiega la prima riflessione per arrivare all'ascotatore. Questo tempo (ITG) è nell'ordine di 10 milliSecondi (o più) a teatro e molto più breve in casa (perché le pareti sono più vicine). Quindi all'orecchio dell'ascoltatore domestico arriva più roba in meno tempo e questo può inficiare la Chiarezza e aumentare la fatica da ascolto perchè l'apparato uditivo fa più fatica a separare il suono diretto dal suono riflesso. A causa di ciò l'ascolto domestico è sempre un po' affaticante e meno "naturale". A questo si aggiunge il rumore ambientale e i "difetti" dell'impianto (in primis la distorsionenon lineare, altra causa di fatica da ascolto).