...la backEMF prodotta da un woofer "grande"...

ponete qui le vostre domande
(per i cavi c'è una sezione dedicata)
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mariorossi186
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Re: ...la backEMF prodotta da un woofer "grande"...

#31 Messaggio da mariorossi186 »

non ho lo schemino del quale ho solo letto ed ha generato un contradditorio dal quale , alla fine , ho capito ben poco anch'io
Posso postare lo schema del finale , potesse aiutare , schema senza .... alcun segreto .... :mrgreen:
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Re: ...la backEMF prodotta da un woofer "grande"...

#32 Messaggio da MarioBon »

posta quello che hai.
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Re: ...la backEMF prodotta da un woofer "grande"...

#33 Messaggio da MarioBon »

Ci sei quasi riuscito: le immagini sono piccole e non si leggono.
Fai così: quota il tuo post e vedi comesonostate immesse le immagini, poi trova delle immagini più grandi.
se metti l'indireizzo in mezzo a questi
viene un link
se metti l'indireizzo in mezzo a questi
[img ][/img] viene l'immagine

La risposta alla tua domanda è nelle ultime 3 figure di questo articolo:
http://www.mariobon.com/Glossario/___Am ... re/SOA.htm
ovvero amplificatore che pilota carichi capacitivi a bassa frequenza. E' quello che rompe i maroni (la degenerazione della retta di carico) più ancora delle correnti che possono arrivare per effetto microfonico dall'altoparlante (backEMF). Se la retta degenera troppo la figura tocca (o supera) l'asse verticale a sinistra e l'ampli clippa (va in protezione) ben prima di raggiungere la massima tensione teorica su carico resistivo.
Questo fatto che l'ampli possa clippare a "bassa tensione" non è immediato da capire ma è l'origine di tutti i problemi.
L'altoparlante è un dispositivo reversibile e presenta lo stesso rendimento sia come altoparlante che come "microfono" (qualche parte per cento) me segue che l'effetto microfonico (responsabile della backEMF) non può fare molto.
Concentrati sul pilotaggio dei carichi reattivi con fase prossima a 60°. Considera che con svasamento di 90° la retta di carico diventa un cerchio (!).
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Re: ...la backEMF prodotta da un woofer "grande"...

#34 Messaggio da mariorossi186 »

Immagine
Immagine
non è male , senza compensazioni , tout DC , niente servo .... sì .... è controreazionato assai .... ma che significa ?
posso erogare 150 o 230 watt , cambiano solo 10 VCC sulle alimentazioni
banda amplissima , slew rate elevato e ..... suona anche bene .... :D
abbastanza bene ed oltre
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Re: ...la backEMF prodotta da un woofer "grande"...

#35 Messaggio da mariorossi186 »

MarioBon ha scritto:La risposta alla tua domanda è nelle ultime 3 figure di questo articolo:
http://www.mariobon.com/Glossario/___Am ... re/SOA.htm
ovvero amplificatore che pilota carichi capacitivi a bassa frequenza. E' quello che rompe i maroni (la degenerazione della retta di carico) più ancora delle correnti che possono arrivare per effetto microfonico dall'altoparlante (backEMF). Se la retta degenera troppo la figura tocca (o supera) l'asse verticale a sinistra e l'ampli clippa (va in protezione) ben prima di raggiungere la massima tensione teorica su carico resistivo.
Questo fatto che l'ampli possa clippare a "bassa tensione" non è immediato da capire ma è l'origine di tutti i problemi.
L'altoparlante è un dispositivo reversibile e presenta lo stesso rendimento sia come altoparlante che come "microfono" (qualche parte per cento) me segue che l'effetto microfonico (responsabile della backEMF) non può fare molto.
Concentrati sul pilotaggio dei carichi reattivi con fase prossima a 60°. Considera che con svasamento di 90° la retta di carico diventa un cerchio (!).
con uno schema come quello postato i problemi di erogazione sono irrilevanti e dalle prove effettuate .... giuste od errate .... il finale sembra non evidenziare alcun problema .
Poi , avendoci la alimentazione tutta stabilizzata , sia dei pre , driver e finali , la capacità di erogazione è limitata solo dal dimensionamento dei fusibili sulle linee .... a 3,2 ohm resistivi , filamento incandescente , stiamo a 400 watt e 640 watt .... dipende se alimento a 50 o 60 i finali .... dati di per se aridi , ma .... tali sono
Questo non significa garantire che il finale non possa clippare .... ne limita solo la possibilità che deve essere anche aiutata dall'utenza e dalle sue esigenze di spl
Le innumerevoli tarature permettono di avere una quadra da manuale .... sempre possa avere un senso .... a 200 ( khz )
Il mio .... cruccio .... è od era di preventivare anche la limitazione dell'effetto di queste backemf
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Re: ...la backEMF prodotta da un woofer "grande"...

#36 Messaggio da MarioBon »

E' raro vedere tre statdi differenziali in cascata per il guadagno di tensione. Non mi metto a far conti ma il guadagno ad anello aperto deve essere alto. Comunque, se dovessi fare una prova, preparerei un carico con un condensatore da 47uF con in serie 0.5 Ohm (equivalente ad una Martin Logan) e poi andrei a vedere la massima tensione che si ottiene quando la fase del carico è nell'ordine dei 60°. Se l'ampli gestisce queste situazioni non avrà nessun problema nemmeno con la backEMF.

Nota: la backEMF è la tensione che risulta da movimenti del cono dell'altoparlante non correlati a quelli causati dal segnale.
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Re: ...la backEMF prodotta da un woofer "grande"...

#37 Messaggio da mariorossi186 »

3 differenziali ?
1 differenziale di ingresso , un emitter ed il secondo differenziale con relativo specchio , driver e stadio finale
sì , il guadagno è alto comunque
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Re: ...la backEMF prodotta da un woofer "grande"...

#38 Messaggio da MarioBon »

Immagine
a me sembrano tre ma non voglio aver ragione per forza. Ci vedo pure poco e posso anche sbagliare. Quindi il 2 è un follower come buffer verso il 3.
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Re: ...la backEMF prodotta da un woofer "grande"...

#39 Messaggio da mariorossi186 »

esatto , è un emitter follower a dual fet , idea presa da Otala : gli Electro lo usano da sempre ed è una buona idea , meglio se a dual fet
vederci poco è mal comune
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Re: ...la backEMF prodotta da un woofer "grande"...

#40 Messaggio da MarioBon »

Lungi da me criticare ma toglierei un po' di guadagno al 2° differenziale e lo ridarei al differenziale in ingresso.
Si potrebbe aggiungere una resistenza in modo da mantenere la possibilità della regolazione:
Immagine
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