I mobili dei diffusori acustici....

ponete qui le vostre domande
(per i cavi c'è una sezione dedicata)
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MarioBon
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I mobili dei diffusori acustici....

#1 Messaggio da MarioBon »

devono essere "accordati" su certe frequenze?

Prima ancora di vedere come deve essere realizzato il mobile (o cabinet) di un diffusore acustico, vediamo che cosa è la "tavola armonica". Ci soccorre Wikipedia" https://it.wikipedia.org/wiki/Tavola_armonica:
"La tavola armonica è la superficie piana (o leggermente arcuata) di uno strumento che ha la funzione di aumentare la sonorità dello stesso: è presente in ogni strumento a corda ed è anche chiamata tavola di risonanza. Nel violino è la parte superiore della cassa su cui poggia il ponticello. Nel pianoforte è la tavola su cui poggia il telaio. Ha la funzione di amplificare le vibrazioni prodotte dalle corde creando le onde sonore. È evidente che la massa d'aria messa in movimento da ogni singola corda è minima, di conseguenza il volume di suono generato sarà basso. Ma le vibrazioni prodotte anche da una sola corda mettono in movimento tutta la tavola armonica che a sua volta movimenta una massa d'aria molto maggiore amplificando il suono di molte volte. La tavola armonica è costituita da un insieme di tavolette di abete (bianco o rosso a scelta del costruttore) di risonanza. Gli abeti rossi di risonanza della Val di Fiemme sono famosi da secoli. Già Stradivari costruiva i suoi violini con le tavole di questi abeti..."

Il linguaggio di Wikipedia non è rigoroso ma il concetto si capisce: uno strumento a corda, senza tavola armonica, suonerebbe debolmente e con un timbro diverso.

Quando si mette un microfono davanti ad uno strumento viene ripreso "tutto" il suono emesso dallo strumento compreso quello "amplificato" dalla tavola armonica.
Se parliamo di Alta Fedeltà intendiamo che il contenuto del supporto deve essere riprodotto senza aggiunte e senza mancanze. Se il sistema di riproduzione aggiunge (o toglie) qualche cosa si parla di distorsione lineare e/o non lineare.
La distorsione lineare esalta o attenua le frequenze già presenti nel segnale,
la distorsione non lineare aggiunge frequenze che non erano presenti nel segnale originale (distorsione armonica, di intermodulazione, Doppler, compressione, ecc.).

Affinchè il sistema di riproduzione non distorca, non deve distorcere nessuno dei suoi componenti a cominciare dal lettore del supporto (CD, SACD, DVD, LP, File...) all'amplificatore fino ai diffusori acustici. Nemmeno l'aria tra la sorgente e l'ascoltatore deve distorcere. Ne segue che il diffusore acustico deve essere realizzato con un mobile che non sia, a sua volta una "tavola armonica" altrimenti, incrementando l'emissione di certe frequenze o peggio aggiungendone altre non presenti, non farebbe altro che distorcere (come da definizione).
Ne segue anche che il mobile del diffusore acustico deve essere afono: non deve vibrare e non deve trasmettere vibrazioni all'aria circostante.
Ci sono produttori che impiegano notevoli risorse per ottenere mobili afoni (Rockport, Magico, ecc.) ed altri che si affidano a soluzioni più tradizionali, meno costose, ma efficaci (mobili in MDF di opportuno spessore).
Ci sono altri produttori che "accordano" i mobili come fossero strumenti musicali. Il fatto che tali diffusori possano essere "gradevoli" all'ascolto è un fatto soggettivo sul quale c'è poco da discutere. Che questi mobili risonanti introducano distorsione (lineare e/o non lineare) è oggettivo.

Visto che i "mobili accordati" aggiungono qualche cosa al programma musicale è giusto che costino più degli altri.
Considerato che una tavola armonica che va bene per un violino non può andar bene per un pianoforte, una tromba o un tamburo, è necessario acquistare un diffusore accordato in modo diverso per ogni strumento facendo attenzione a distinguere il diffusore adatto per riprodurre uno Stradivari da quello adatto per riprodurre un Amati o un violino moderno.
Sarebbe un peccato stravolgere il suono di uno Stradivari aggiungendovi le risonanze tipiche di un Amati. Scegliete poi dei programmi musicali per strumenti solisti.
I diffusori con mobile accordato non sono adatti a riprodurre il suono di chitarre elettriche del tipo "solid body" (che non hanno tavola armonica). I fan di Jimi Hendrix si orienteranno quindi su diffusori con un mobile afono. I fan di Alvin Lee, invece, dovranno recuperare un diffusore accordato come la tavola armonica di una Gibson 335 (rossa).
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MarioBon
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Re: I mobili dei diffusori acustici....

#2 Messaggio da MarioBon »

Invece di acquistare molti diffusori accordati stranieri, agli appassionati del genere, segnalo questo diffusore italiano
Immagine
che consente di modificare l'accordatura secondo le necessità. Anche in questo gli italiani dimostrano di essere un passo avanti.
Mi scuso per non ricordare marca e modello.
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Flavio
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Re: I mobili dei diffusori acustici....

#3 Messaggio da Flavio »

Occhio Mario,

qualcuno potrebbe crederti :D
Warning: I miei posts possono essere di parte anche se in buona fede.. io lavoro per Dirac Research :-)
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fab0
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Re: I mobili dei diffusori acustici....

#4 Messaggio da fab0 »

Vedo di buon occhio anche il multistrato a impiallacci ortogonali, lo preferisco all'mdf. Il concetto di base è proprio quello di mediare le caratteristiche della fibra, senza però perderne le caratteristiche tensili.
Sono l'unico?

(Non conoscevo Rockport Technologies. Mi sembra di capire che si facciano anche vari trasduttori in casa. La struttura delle Lyra è alluciante!)
Grisulea
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Re: I mobili dei diffusori acustici....

#5 Messaggio da Grisulea »

Sei la prova provata che tutto non si può sapere. Nei diffusori accordati moderni viene inserito un animaletto preistorico ancora vivente, il disafonium, questi, anticipando il segnale, esercita pressione sulla tavola in dipendenza dello strumento da riprodurre, spostando l'accordo alla bisogna. Essendo collegato elettricamente ai morsetti in ingresso si muove alla velocità del segnale. Ne sto allevando una decina per il mio sistema, uno per ogni via. Dopo le opportune verifiche potrò iniziare la vendita. Vuoi essere il mio primo cliente? :lol:
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Re: I mobili dei diffusori acustici....

#6 Messaggio da sibry »

In pratica...
Se ho capito bene ( e lo spero, perché l'ho sempre pensato...) la cosa più importante (nel senso che influisce di più) di un diffusore acustico è la somma del materiale utilizzato misure, costruzione interna ecc.
Crossover, filtri cavi interni altoparlanti veri e propri vengono dopo...
È già...
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Re: I mobili dei diffusori acustici....

#7 Messaggio da organist »

Buondi.
I diffusori indicati da Mario Bon esistono realmente, sono gli Audiofilia AF-S8, costano intorno ai 50.000 euro.
Tempo fa avevo aperto un topic proprio su questi diffusori.
Non li ho mai ascoltati, pero devo dire che rimango perplesso sulla loro filosofia.
Le corde andrebbero accordate secondo il diapason e il temperamento della musica ascoltata, per ottenere il "giusto" funzionamento del sistema, che in pratica prevede che le corde vibrino per simpatia dall'emissione degli altoparlanti.
Un sistema simile, era stato gia applicato nel pianoforte dalla casa Bluthner, sistema chiamato "Aliquot". Per ogni tasto, al coro di tre corde (a partire dal registro medio/acuto), veniva aggiunta una quarta corda di risonanza, che non veniva percossa dal martelletto, ma che avrebbe dovuto vibrare per simpatia dalle vibrazioni delle tre corde principali, generando un ulteriore arricchimento del suono. Il sistema, ovviamente non ha avuto fortuna: principalmente perche non dava nessun vantaggio a livello fonico, e poi perché significava far lavorare di pi§ l'accordatore, con una cinquantina di corde in più da accordare rispetto ad un pianoforte standard.
Altri pianoforti prevedono, senza l'aggiunta di corde supplementari, di far vibrare per simpatia (alla doppia ottava o alla duodecima) la parte di corda che non dovrebbe vibrare, cioé quella che va dalla fine del ponticello alla punta di aggancio. Il sistema è il classico "scala duplex" usato da Steinway e non solo. La porzione di corda che vibra per simpatia viene accordata spostando dei ponticelli metallici. In genere vengono posizionati in fabbrica e non si spostano più.
La reale efficacia della duplex scale è in genere considerata nulla. Smorzando la duplex con del feltro, non ci sono variazioni sensibili. Il brevetto pero, e un'adeguata pubblicità hanno creato il mito della duplex.
Anche la viola d'amore usa un sistema di corde che vibrano per simpatia. Qui pero il discorso è diverso, per le corde aggiuntive vengono accordate leggermente crescenti, in modo che quando vibrino creino dei leggeri battimenti udibili.
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Re: I mobili dei diffusori acustici....

#8 Messaggio da MarioBon »

Grazie per la bella e utile spiegazione.
Tra gli strumenti che usano corde che vibrano per simpatia può citare il sitar (India settentrionale).
https://it.wikipedia.org/wiki/Sitar

Tornando ai diffusori con le corde trovo molto più coerente l'idea che si debbano accordare a seconda del programma riprodotto. Come ho detto noi italiani siamo più avanti (anche in questo).
Mario Bon http://www.mariobon.com
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MAXXI
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Re: I mobili dei diffusori acustici....

#9 Messaggio da MAXXI »

Sarò banale e retrogrado :D ma preferisco i mobili tradizionali che se fatti bene soddisfano ogni necessità.
Per fortuna ne esistono ancora e in ogni dove.
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Re: I mobili dei diffusori acustici....

#10 Messaggio da ouragan66 »

Il mobile , secondo me , dovrebbe essere completamente afono...
solo gli altoparlanti dovrebbero muoversi.
Mobili che aggiungono , alla già hi-fi tramutata per ragioni logiche in my-fi , sono solo trovate per cercare di fare qualcosa di diverso e cercare di trovare nuova clientela.
Comunque in passato ci hanno provato e tal tipo di diffusori sono , giustamente , spariti dal commercio.
Forse io ho esagerato...

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Visto che la verità nessuno la sa...ma che stiamo ,tutti,a fa ???

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