Re: The Ultimate demonstration Disc – Chesky Records’ Guide
Inviato: 31/12/2017, 11:19
Per quanto riguarda i gusti musicali, è normale che ognuno abbia i suoi...
Sulla valenza tecnica invece non sono d'accordo. Il problema di aggiustare alcuni parametri a orecchio - una sorta di fine tuning un pò my-fi - è che non si conosce mai il vero contenuto della registrazione.
Nell'Ultimate invece puoi sapere cosa e come è stato registrato.
Ad es. a me il brano di sax di Tiner è servito molto bene a definire un problema di riflessioni... ho una tv piatta a centro stanza poggiata sul tavolino dello stereo... con la tv tutta avanti, allineata quindi circa col frontale delle casse, le note del sax giravano un po' nell'aria tra tv e cassa dx... mentre con la tv indietro di venti cm., tutte le note scaturiscono perfettamente dalla bocca del sax... un test del genere lo puoi fare solo con una registrazione così, che sai che deve suonare in quel punto, e che sai che il sax è fermo mentre suona...
Altro es., le mie casse sono con waveguide, abbastanza direttive, e stanno negli angoli orientate verso il punto d'ascolto. Basta pochissima differenza di toe-in a modificare tantissimo la profondità e inversamente la larghezza del fronte sonoro... ascoltando il pezzo ripreso dal singolo mic nella cattedrale di Westminster, posso regolare in modo certosino il rapporto tra profondità e larghezza e ricostruire effettivamente la cattedrale così come spiegato che deve sentirsi... anche riuscire a sentire l'organo che ti avvolge mentre il coro sta davanti non è uno scherzo... lì capisci se hai un impianto hi-fi vero o un giocattolo da audiofili...
Il pezzo di contrabbasso, suonato a volume reale su un impianto con distorsioni inudibili, è utilissimo a sentire se rimane qualche coda ambientale a qualche frequenza... su impianti insufficienti invece, è utile anche per sentire gli spernacchiamenti e rendersi conto che è ora di cambiare casse e ampli e passare al lato oscuro della forza...
Visto che è stato citato, anche How and Why è per me un buon riferimento, ma di altra natura. Secondo me è più utile a far capire a chi non è avvezzo a innumerevoli ascolti live, che uno stesso piano può suonare diversamente a seconda del punto di ripresa e del tipo di microfono, e quindi l'abitudine tutta audiofila di incaponirsi a cercare un proprio suono di riferimento a prescindere dalle registrazioni, è una cosa senza senso alcuno...
altro es. simile, io ho un plugin .vst per comporre musica che usa campioni registrati da uno Steinway Model D, ripresi con diversi mic e in diverse posizioni, dal campo ravvicinato al far field con tanto di riverberi ambientali... puoi sentire le stesse cose che ci fa sentire il buon Lincetto... c'è anche la possibilità di ascoltare il demo...
https://www.xlnaudio.com/products/instr ... udio_grand
Detto tutto ciò, anche con altri brani si può testare altrettanto bene... quindi ben vengano suggerimenti in merito...
Sulla valenza tecnica invece non sono d'accordo. Il problema di aggiustare alcuni parametri a orecchio - una sorta di fine tuning un pò my-fi - è che non si conosce mai il vero contenuto della registrazione.
Nell'Ultimate invece puoi sapere cosa e come è stato registrato.
Ad es. a me il brano di sax di Tiner è servito molto bene a definire un problema di riflessioni... ho una tv piatta a centro stanza poggiata sul tavolino dello stereo... con la tv tutta avanti, allineata quindi circa col frontale delle casse, le note del sax giravano un po' nell'aria tra tv e cassa dx... mentre con la tv indietro di venti cm., tutte le note scaturiscono perfettamente dalla bocca del sax... un test del genere lo puoi fare solo con una registrazione così, che sai che deve suonare in quel punto, e che sai che il sax è fermo mentre suona...
Altro es., le mie casse sono con waveguide, abbastanza direttive, e stanno negli angoli orientate verso il punto d'ascolto. Basta pochissima differenza di toe-in a modificare tantissimo la profondità e inversamente la larghezza del fronte sonoro... ascoltando il pezzo ripreso dal singolo mic nella cattedrale di Westminster, posso regolare in modo certosino il rapporto tra profondità e larghezza e ricostruire effettivamente la cattedrale così come spiegato che deve sentirsi... anche riuscire a sentire l'organo che ti avvolge mentre il coro sta davanti non è uno scherzo... lì capisci se hai un impianto hi-fi vero o un giocattolo da audiofili...
Il pezzo di contrabbasso, suonato a volume reale su un impianto con distorsioni inudibili, è utilissimo a sentire se rimane qualche coda ambientale a qualche frequenza... su impianti insufficienti invece, è utile anche per sentire gli spernacchiamenti e rendersi conto che è ora di cambiare casse e ampli e passare al lato oscuro della forza...
Visto che è stato citato, anche How and Why è per me un buon riferimento, ma di altra natura. Secondo me è più utile a far capire a chi non è avvezzo a innumerevoli ascolti live, che uno stesso piano può suonare diversamente a seconda del punto di ripresa e del tipo di microfono, e quindi l'abitudine tutta audiofila di incaponirsi a cercare un proprio suono di riferimento a prescindere dalle registrazioni, è una cosa senza senso alcuno...
altro es. simile, io ho un plugin .vst per comporre musica che usa campioni registrati da uno Steinway Model D, ripresi con diversi mic e in diverse posizioni, dal campo ravvicinato al far field con tanto di riverberi ambientali... puoi sentire le stesse cose che ci fa sentire il buon Lincetto... c'è anche la possibilità di ascoltare il demo...
https://www.xlnaudio.com/products/instr ... udio_grand
Detto tutto ciò, anche con altri brani si può testare altrettanto bene... quindi ben vengano suggerimenti in merito...