La musica che non ha più un supporto

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Markrates
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La musica che non ha più un supporto

#1 Messaggio da Markrates »

Vorrei riflettere e far riflettere sul momento della crisi del supporto fisico delľindustria discografica. La Sony chiude uno dei più importanti stabilimenti di produzione dei CD musicali e apre alla produzione del vinile. Pare che siamo prossimi alla nascita del VINILE HD, ľindustria Hi fi punta sui lettori SACD, lo streaming e il download viene dato per il futuro definitivo. Mai visto tanta confusione, neanche quando ci hanno imposto il CD e la morte del Vinile. Vogliono tornare al Vinile per limitare la pirateria, forzano lo streaming che con quattro soldi permetterà una pirateria di massa. Ci offrono un nuovo Vinile da master digitale, non hanno proposte concrete sul supporto fisico del 24 bit e non hanno mai sostenuto il DVD AUDIO. I soliti che pensano che scenderemo ancora soldi per rinnovare la nostra collezione.
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Markrates
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Re: La musica che non ha più un supporto

#2 Messaggio da Markrates »

Correggo sulla mia precedente non scenderemo ma spenderemo. E vorrei concludere da Vinilista qual è il senso di ascoltare un vinile tratto da un file digitale, o spendere 28 euro per un SACD, o spendere 18 euro per un download quando con 25 euro al mese si può ascoltare centinaia di album e anche copiarli e scambiarli. COMPLIMENTI alľ industria dIscografica la seconda favolosa pensata dopo il CD.
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TomCapraro
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Re: La musica che non ha più un supporto

#3 Messaggio da TomCapraro »

La pirateria è sempre esistita, e sempre esisterà. :cry:

Anche se spostassero tutto sul vinile, esisteranno degli eccellenti A/D capaci di riportarli pari-pari in digitale e "sputtanarli" nuovamente.
saluti, Tom
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faber_57
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Re: La musica che non ha più un supporto

#4 Messaggio da faber_57 »

Posto che l'operazione vinile ha per me solo motivazioni economiche, tanto che i veri amanti stanno ben lontani dai riversamenti da master digitale, devo dire che la piega che ha preso il mercato è favorevole in modo incredibile all'utilizzatore non maniaco.
Negli anni '80 spendevo per un LP l'equivalente di quanto oggi spendo per un abbonamento mensile a Qobuz: limite massimo il tempo a disposizione, nessuna fregatura, qualità massima (per me).
La situazione è così favorevole che temo che prima o poi chiudano i rubinetti. E sinceramente non riesco a capire come ancora riescano a vendere CD e SACD: me lo spiego solo con il piacere del possesso.
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Markrates
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Re: La musica che non ha più un supporto

#5 Messaggio da Markrates »

La mancanza di identità del mezzo di fruizione è il dilemma. Dicono il Vinile è in crescita, il download tiene, pare che aumentino i titoli in SACD, il CD perde ma terrà una quota significante. Nella mia cerchia di amicizie vedo solo lo spostamento massiccio verso lo Streaming. Io personalmente trasferisco su DVD i miei download a 24 bit, continuo l'acquisto di vinili solo in offerta. Ma sai LIVE IN DUBLIN di L. Cohen in Flac a 15 € è molto meno che a 78 € in vinile.
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Franz
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Re: La musica che non ha più un supporto

#6 Messaggio da Franz »

Markrates ha scritto:Vorrei riflettere e far riflettere sul momento della crisi del supporto fisico delľindustria discografica. La Sony chiude uno dei più importanti stabilimenti di produzione dei CD musicali e apre alla produzione del vinile. Pare che siamo prossimi alla nascita del VINILE HD, ľindustria Hi fi punta sui lettori SACD, lo streaming e il download viene dato per il futuro definitivo. Mai visto tanta confusione, neanche quando ci hanno imposto il CD e la morte del Vinile. Vogliono tornare al Vinile per limitare la pirateria, forzano lo streaming che con quattro soldi permetterà una pirateria di massa. Ci offrono un nuovo Vinile da master digitale, non hanno proposte concrete sul supporto fisico del 24 bit e non hanno mai sostenuto il DVD AUDIO. I soliti che pensano che scenderemo ancora soldi per rinnovare la nostra collezione.
....direi che l'industria discografica punti a saltare tutta la parte dei costi inutili (per loro) della stampa e relativa distribuzione di supporti fisici in digitale per puntare sulla vendita in download e ascolto in streaming. L'hifi (hardware) non conta più nulla e conterà sempre meno visti i fatturati, rimarranno poche produzioni di lusso e il materiale consumer in vendita nelle catene tipo Mediaworld.
Discorso diverso il miracolo del disco nero che stà incominciando a fare numeri interessanti e sopratutto è l'unico supporto solido che cresce, ma ci credo poco che attirino i giovani. Per loro sarà una moda passeggera quindi andrà a morire con le nostre generazioni.
La scorsa settimana ho acquistato alcuni dischi (nell'ultimo negozio fisico di Rimini) e non mi sono preoccupato molto di sapere se vengono da master digitale o analogico. I dischi mi danno piacere per la manualità e il tempo che gli devi dedicare. Mi piace maneggiare il cartone delle copertine e vedere la parte grafica di presentazione dell'album. Apprezzo moltissimo quando nei dischi ci sono inseriti dei book fotografici o di testo. Io non nè faccio per nulla un discorso di qualità (non sono un fanatico) mentre invece sono molto attento all'acquisto della musica liquida che prendo solo in alta risoluzione (DSD 5.6 e PCM 24/96) e mai derivata da rimasterizzazione. Se ci sono dei dubbi sull'origine soprassiedo e compro il supporto solido.
L'ascolto in streaming non mi attira per nulla. L'idea di essere vincolato alla connessione internet per ascoltare musica non mi piace per niente. Anche qui non metto in dubbio le argomentazioni a favore, opportunità, economicità o comodità di avere una sterminata discografia a disposizione.
Quando ho voglia di cercare qualcosa di nuovo da comprare uso il web per ascoltare in cuffia in bassa qualità oppure vado a fare quattro chiacchere con la persona che vende i dischi in negozio come la settimana scorsa.....
Ognuno a cui vorrete chiedere vi darà risposte diverse su come vuole fruire del piacere della musica. Non c'è un modo giusto o sbagliato.
Francesco
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Markrates
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Re: La musica che non ha più un supporto

#7 Messaggio da Markrates »

Una ulteriore conferma che del vinile piace la cerimonia dell'uso più che la qualità della musica incisa. Sono in vinilista che contesta l'ennesima presa in giro da parte delle case discografiche, vinili da fonte CD a 30-35 euro e per lo più fatti male. Ho già confrontato diverse volte il contenuto tecnico di entrambi i supporti e sempre la migliore qualità sonora è del CD, una volta almeno erano alla pari. Ho vissuto il momento del cambio vinile-CD e come allora sono fermamente convinto che vinile e cd vivranno ancora molti anni se non decenni. Mi occupo di audio e musica da più di 30 anni e credo che il fatto VINILE sul mercato attuale sia un tentativo-test per attuare contromisure contro la pirateria che il download e lo streaming stanno portando. Più di alcune volte ho ricevuto CD contraffatti comprati su AMAZON non ultimo Guitar Town di Steve Earle, ottima fattura sia del box che del disco, un CD-R TDK masterizzato perfettamente con picchi di errori C1 valore 8. Ho segnalato ad Amazon i fatti a parte i rimborsi mai ricevuto risposte, ho inviato recensioni negative che non mi hanno mai pubblicato. Quello che succederà a breve è che la nuova pirateria delle chiavette USB o schede SD metterà a sedere lo streaming, e poi vedremo cosa faranno i geni del mercato musicale. Si perchè se non lo sapete il maggior gettito dello streaming viene dal formato MP3 il peggior affronto all'arte della musica.
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Markrates
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Re: La musica che non ha più un supporto

#8 Messaggio da Markrates »

faber_57 ha scritto:Posto che l'operazione vinile ha per me solo motivazioni economiche, tanto che i veri amanti stanno ben lontani dai riversamenti da master digitale, devo dire che la piega che ha preso il mercato è favorevole in modo incredibile all'utilizzatore non maniaco.
Negli anni '80 spendevo per un LP l'equivalente di quanto oggi spendo per un abbonamento mensile a Qobuz: limite massimo il tempo a disposizione, nessuna fregatura, qualità massima (per me).
La situazione è così favorevole che temo che prima o poi chiudano i rubinetti. E sinceramente non riesco a capire come ancora riescano a vendere CD e SACD: me lo spiego solo con il piacere del possesso.
È già arrivata ľonda dei CD low cost, 5-8 euro per materiale nuovo. Da quando hanno decretato la morte del CD sulla piattaforma Discogs le transazioni CD si sono impennate. Del resto un mese di QOBUZ hi-res costa circa 30 euro, circa 4 CD, ogni anno si implementa la collezione di quasi 50 dischi. E chi ha più di 500 dischi cosa se ne fa dello streaming?
Interference
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Re: La musica che non ha più un supporto

#9 Messaggio da Interference »

Lo streaming - almeno quello consumer - ha successo perché si ha tutto ad un prezzo competitivo (i giovani si fanno gli account famiglia e li condividono tra amici) e su tutte le piattaforme.

Che la pirateria sia una minaccia per lo streaming mi pare un'idea abbastanza fantasiosa.

Lo streaming è venuto dopo la pirateria peer-to-peer e mi pare ridicolo pensare che ne possa essere intaccato. Gli utenti dello streaming vogliono proprio risparmiarsi il tedio di dover reperire e gestire i file. Si ascolta dal PC fisso, dal laptop e dal cellulare, di certo uno non si mette a trafficare con chiavette o schede di memoria tutto il giorno ;)
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Markrates
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Re: La musica che non ha più un supporto

#10 Messaggio da Markrates »

Acquisire musica a basso prezzo è un vantaggio per tutti specialmente per chi la usa per piccoli o grandi affari. Ho diversi amici che con l'acquisto di nuove autovetture, aimè solo con lettori MP3, si sono trovati in difficoltà a reperire musica, nessun problema, tramite giovani esperti chiavette USB a 10-20 euro con i tuoi gruppi preferiti. La pirateria non la fermerà mai nessuno, con lo streaming vaste possibilità per tanti piccoli produttori indipendenti.
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