Milano High Fidelity

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Ligo
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Il mio Impianto: PC con Jriver 30, Dirac Live, MSB Analog Dac, Mutec MC3+ USB, Gamut Di150, Diffusori AUDES Blues MKII, Sub SVS SB1000, Cavetteria di buona qualità.
Giradischi EAT e-Flat, testina Benz Micro Wood, Pre Phono Benz Micro PP1 T9, Scheda audio Motu M2.
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Milano High Fidelity

#1 Messaggio da Ligo »

Oggi sono stato al Milano High Fidelty e prima di tutto voglio ringraziare Zaini, che poco a poco ha saputo creare una fiera importante con molti importanti espositori. Questo fa sicuramente bene alla nostra passione.
Non voglio entrare nel merito degli impianti perché è difficile farsi un'opinione ascoltando in una fiera, anche se naturalmente alcuni mi sono piaciuti più di altri e altri ancora non mi sono piaciuti affatto. Mi chiedo però come sia possibile che ci siano allestitori che investono tempo, energie, sfoderano impianti da decine di migliaia di euro e non si curano minimamente del luogo ove suoneranno. Infatti, nelle poche sale trattate il suono era decisamente migliore che in altre, magari più pretenziose ma nelle quali l'ambiente la faceva da padrone in senso negativo, rendendo spesso inascoltabili impianti che probabilmente con più accortezza avrebbero ben figurato. Frequenze medio alte e alte trapananti a causa di ambienti molto riflettenti, bassi dilaganti, lunghissimi, fuori controllo, riverberi, con tutte le conseguenza del caso su focalizzazione, soundstage e immagine.
Come al solito non è mancata la maleducazione di diversi visitatori, convinti evidentemente che le sale siano il luogo più adatto per fare salotto o sfoggio di altissima sensibilità audiofila, elargendo così continui e bizzarri commenti ad alta voce, e di alcuni espositori, che pensano che il modo migliore per attirare le persone sia tenere le porte aperte con la musica a tutto volume e gli ampli a tutto clipping.
Alla fine, però, due nomi li voglio proprio fare:
Norma, che ha predisposto una sala trattata con sessioni su prenotazione a porte chiuse e numero limitato, mettendo così i partecipanti nelle condizioni migliori per valutare l'impianto proposto. A mio parere buono.
La sala con Avalon, nella quale si dimostra che anche in un ambiente piccolo si può ascoltare bene grazie ad un trattamento adeguato.
Dimenticavo: interessante la sessione di Bolduc sulle tecniche di registrazione, che mi ha fatto capire diverse cose. Purtroppo mi sono perso quella di Lincetto ma per fortuna avevo avuto il piacere di ascoltarlo in altre occasioni.
In questo universo ogni oggetto ordinale o è una banana o non è una banana.

Ciao. Fabio
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TomCapraro
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Re: Milano High Fidelity

#2 Messaggio da TomCapraro »

Ligo ha scritto:Oggi sono stato al Milano High Fidelty e prima di tutto voglio ringraziare Zaini, che poco a poco ha saputo creare una fiera importante con molti importanti espositori. Questo fa sicuramente bene alla nostra passione.
Non voglio entrare nel merito degli impianti perché è difficile farsi un'opinione ascoltando in una fiera, anche se naturalmente alcuni mi sono piaciuti più di altri e altri ancora non mi sono piaciuti affatto. Mi chiedo però come sia possibile che ci siano allestitori che investono tempo, energie, sfoderano impianti da decine di migliaia di euro e non si curano minimamente del luogo ove suoneranno. Infatti, nelle poche sale trattate il suono era decisamente migliore che in altre, magari più pretenziose ma nelle quali l'ambiente la faceva da padrone in senso negativo, rendendo spesso inascoltabili impianti che probabilmente con più accortezza avrebbero ben figurato. Frequenze medio alte e alte trapananti a causa di ambienti molto riflettenti, bassi dilaganti, lunghissimi, fuori controllo, riverberi, con tutte le conseguenza del caso su focalizzazione, soundstage e immagine.
Come al solito non è mancata la maleducazione di diversi visitatori, convinti evidentemente che le sale siano il luogo più adatto per fare salotto o sfoggio di altissima sensibilità audiofila, elargendo così continui e bizzarri commenti ad alta voce, e di alcuni espositori, che pensano che il modo migliore per attirare le persone sia tenere le porte aperte con la musica a tutto volume e gli ampli a tutto clipping.
Alla fine, però, due nomi li voglio proprio fare:
Norma, che ha predisposto una sala trattata con sessioni su prenotazione a porte chiuse e numero limitato, mettendo così i partecipanti nelle condizioni migliori per valutare l'impianto proposto. A mio parere buono.
La sala con Avalon, nella quale si dimostra che anche in un ambiente piccolo si può ascoltare bene grazie ad un trattamento adeguato.
Dimenticavo: interessante la sessione di Bolduc sulle tecniche di registrazione, che mi ha fatto capire diverse cose. Purtroppo mi sono perso quella di Lincetto ma per fortuna avevo avuto il piacere di ascoltarlo in altre occasioni.
Credo che nelle fiere ci sia anche un bel po di inquinamento causato dall'eccessivo rumore di fondo.
Molti particolari, ai bassi livelli, si perdono.
saluti, Tom
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Ligo
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Re: Milano High Fidelity

#3 Messaggio da Ligo »

Sicuramente sì ma basterebbe fare come ha fatto l'ing. Rossi di Norma per consentire un ascolto di qualità.
Comunque, in una fiera non si può pretendere di valutare approfonditamente un impianto, al limite ce ne si può fare un'idea sommaria. Quello che mi infastidisce è che molti espositori non fanno nulla per consentire una valutazione che sia un minimo veritiera ma si limitano a prendere gli oggetti più costosi, o più remunerativi, che hanno e metterli assieme. Meglio allora sarebbe fare delle esposizioni statiche e mettersi a disposizione di possibili interessati per rispondere alle loro curiosità. Bisogna però dire che, quando si sentono commenti del tipo "eh bè, si sente che il cablaggio è XXYY" a fronte di una installazione che evidenziava solamente fastidiosissime riflessioni in gamma alta, tempi di decadimento sulle medio basse misurabili in eoni e una latitanza assoluta della prima ottava e mezzo, non hanno tutti i torti. Chi glie lo fa fare di sbattersi?
In questo universo ogni oggetto ordinale o è una banana o non è una banana.

Ciao. Fabio
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MarcelloDalmazia
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Re: Milano High Fidelity

#4 Messaggio da MarcelloDalmazia »

Un minimo di settaggio ci vorrebbe in ogni sala, inoltre la cosa più sbagliata è non dare la possibilità ai partecipanti di poter ascoltare un brano di riferimento che ognuno dovrebbe portarsi appresso. I soliti Campanellini e musiche Fighette, sono solo fumo agli occhi dei poveri sprovveduti. Nella Sala UNISON OPERA al ROMA HI FIDELITY cercheremo di accontentare tutti e soprattutto ASCOLTARE MUSICA COME SI DEVE SENZA EFFETTI SPECIALI. :P ;)

PS. ALFONSO VI STUPIRA' !
La musica ci insegna la cosa più importante che esista: saper ascoltare.
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