i cavi sono tutti uguali?

Cavi di Alimentazione, Segnale e Potenza
Messaggio
Autore
Avatar utente
Zapuan
Messaggi: 343
Iscritto il: 26/11/2016, 14:30

Re: i cavi sono tutti uguali?

#21 Messaggio da Zapuan »

Quale cavo per alimentazione schermato conviene prendere per farsi un paio di cavi per elettroniche e una prolunga ciabatta che necessariamente corre nel battiscopa accanto a uno dei due cavi di potenza?
Hakuna matata a tutti
Avatar utente
MarioBon
Amministratore del forum
Messaggi: 9155
Iscritto il: 24/11/2016, 13:13
Il mio Impianto: molto variabile: Amplificatore Audio Analog, Diffusori autocostruiti, lettore CD autocostruito.
Località: Venezia
Contatta:

Re: i cavi sono tutti uguali?

#22 Messaggio da MarioBon »

Aladin ha scritto:
TomCapraro ha scritto: Le mie affermazioni riguardano il "segmento" (JND)
Leggermente sotto le JND, si manifestano perfettamente questi fenomeni, vale a dire: il sistema percettivo non riesce più a discernere se realmente si manifesta un fenomeno fisico o se è solo frutto di un azione psicoacustica.
Macroscopicamente -sopra- le JND, il discernimento diventa molto più semplice in quanto le variazioni fisiche sono appunto macroscopicamente udibili.
Questa è roba un po' vecchiotta...la psicologia sperimentale studia i comportamenti riflessivi e non cognitivi!
La percezione ha a che vedere con gli aspetti cognitivi (semplificando).
Le sensazioni sarebbero in prevalenza reazioni che abbracciano la sfera psicosensoriale prima di ogni aspetto cognitivo.
ma qui non si parla di psicologia sperimentale ma semplicemente del fatto che ci sono stimoli che non superano la soglia e altri che la superano. Quelli che superano la soglia vengono discriminati, per quelli che non la superano vale tutto.

Interessante il riferimento all'aspetto cognitivo che, però, richiedere una definizione: cosa significa conoscere? ovvero quali condizioni di debbono verificare affinché si possa affermare di conoscere un oggetto, una persona o un fenomeno?
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Adams Family)
Avatar utente
TomCapraro
Amministratore del forum
Messaggi: 7923
Iscritto il: 25/11/2016, 12:37
Località: Agrigento

Re: i cavi sono tutti uguali?

#23 Messaggio da TomCapraro »

NIMALONE65 ha scritto:Siamo arrivati a poter misurare il più forte ed il più piano ,,,non il meglio ed il peggio .
Anche il meglio e il peggio risulta essere misurabile, esiste un segnale di riferimento, l'originale.
Più viene alterato il segnale originale e peggiore è l'apparecchio che lo riproduce.
C'è da dire che si può arrivare in un punto in cui il peggio o il meglio equivale a differenze risibili, quindi poi interpretabili secondo gusti.
In questi casi definirei gli apparecchi come diversi.
saluti, Tom
Avatar utente
TomCapraro
Amministratore del forum
Messaggi: 7923
Iscritto il: 25/11/2016, 12:37
Località: Agrigento

Re: i cavi sono tutti uguali?

#24 Messaggio da TomCapraro »

Zapuan ha scritto:Quale cavo per alimentazione schermato conviene prendere per farsi un paio di cavi per elettroniche e una prolunga ciabatta che necessariamente corre nel battiscopa accanto a uno dei due cavi di potenza?
Vado a memoria...catalogo Pirelli ?
saluti, Tom
Avatar utente
MarioBon
Amministratore del forum
Messaggi: 9155
Iscritto il: 24/11/2016, 13:13
Il mio Impianto: molto variabile: Amplificatore Audio Analog, Diffusori autocostruiti, lettore CD autocostruito.
Località: Venezia
Contatta:

Re: i cavi sono tutti uguali?

#25 Messaggio da MarioBon »

Mi collego ai post di Aladin e nimalone 65 per fare un discorso un po' difficile.

Prima ancora di pensare alla corrispondenza tra misure elettroacustiche e "qualità percepita" dovremmo soffermarci su cosa sa fare (e fa) l'udito e su cosa sa fare (e fa) un microfono.
Cominciamo con un esperimento-esempio.
Andate al bar, sedete ad un tavolo e cercate di ascoltare due conversazioni (A e B) contemporaneamente. Probabilmente ci riuscirete per un breve periodo e con molta fatica. Per farlo dovete ascoltare A per pochi secondi, memorizzare, ascoltare B, memorizzare, tornare su A usare una specie di completamento automatico per "riempire il buco" lasciato mentre ascoltavate A, ripassare su B, ecc. ecc. Avrete sperimentato una forma di "fatica da ascolto".
Prendete un microfono (con la stessa direttività delle vs orecchie) e registrate: il microfono registra le conversazioni di tutti i presenti. Il microfono registrerà anche suoni che voi non avete nemmeno sentito. Chi è più bravo e dove sta la differenza?
L'apparato uditivo umano "estrae" un suono dallo "sfondo" e lo percepisce. Il microfono converte ogni stimolo che arriva al suo diaframma, non estrae e non capisce (per noi ascoltare una conversazione significa comprendere almeno le parole).
Non solo l'orecchio estrae i contorni (seleziona i suoni) ma "sente una cosa alla volta". Sentiamo una cosa alla volta: mentre tu ascolti il basso io ascolto la tromba.
Dopo questa considerazione facciamone una seconda: quando l'uomo razzolava nella savana esistevano quasi esclusivamente sorgenti reali (e molte di queste vedevano l'uomo come cibo). L'impianto stereo è costituito da due sorgenti reali (i diffusori) che emettono segnali opportunamente elaborati per indurre l'illusione che vi siano una serie di sorgenti (virtuali) distribuite in orizzontale tra i due diffusori.
Perché questa illusione è possibile? perché l'ascolto stereofonico è innaturale: non esiste in natura, non rientra tra i fenomeni che hanno formato l'apparato uditivo con l'evoluzione.
E' quindi normale che un microfono (e tutto quello che ci va dietro) sia inadatto per stabilire una correlazione tra misure e percezione.
Gli strumenti di misura si fermalo alla caratterizzazione degli stimoli.
Per fortuna lo stesso stimolo produce sensazioni simili anche in individui diversi (cosa che ci consente di comunicare). Quindi se con un microfono mi posso accertare che le variazioni di pressione che avvengono sul mio timpano sono uguali a quelle che avvengono sul timpano di Tom, o di Marcello, posso essere ragionevolmente sicuro che stiamo ascoltando tutti la stessa cosa. Da qui a dire che avremo la stessa percezione (udiremo lo stesso suono) ce ne passa (io ascoltavo il basso, Tom la batteria, Marcello ascoltava la chitarra).
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Adams Family)
Avatar utente
MarioBon
Amministratore del forum
Messaggi: 9155
Iscritto il: 24/11/2016, 13:13
Il mio Impianto: molto variabile: Amplificatore Audio Analog, Diffusori autocostruiti, lettore CD autocostruito.
Località: Venezia
Contatta:

Re: i cavi sono tutti uguali?

#26 Messaggio da MarioBon »

Fin qui abbiamo stabilito che, al massimo, possiamo confrontare gli stimoli.
Ora vediamo perché Tom sostiene che di un segnale si può sapere tutto.
Prendiamo il segnale più semplice: la sinusoide. La sinusoide è caratterizzata da Ampiezza (A), pulsazione (w) e fase (fase). y(t)=Asin (wt+fase). Misurate queste 3 quantità la sinusoide è univocamente determinata e la sua storia è nota in ogni momento (passato, presente e futuro).
Ora, senza che vi faccia tutta la storia, se lo stato di un sistema è determinato dai valori di 10 grandezze e io conosco quei valori, posso dire di aver determinato lo stato del sistema (sia esso un segnale, un cavo, un amplificatore, un diffusore acustico o un rinoceronte piuttosto che una balena). Lo stato di un segnale è determinato dai valori di un gran numero di grandezze (che si chiamano versori) e l'analizzatore di spettro le determina per noi.

Quindi:
- possiamo misurare gli stimoli (i segnali)
- gli stimoli sono noti (nel dettaglio)
- lo stesso stimolo produce sensazioni simili in individui diversi
basta ancora un passo (quello che complica le cose):
- se uno stimolo c'è ne potrà seguire una sensazione
- se uno stimolo non c'è è ragionevole pensare che non ci sarà nemmeno la sensazione
Questo sarebbe vero se l'uomo non fosse un sistema dotato di memoria ma, essendo il percepito funzione delle percezioni precedenti, capita che si "percepiscano" anche cose cui non corrisponde alcuno stimolo (sentiamo quello che vogliamo sentire).
In questo ci aiutano le misure che ci possono dire se uno stimolo è presente oppure no.
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Adams Family)
Avatar utente
germachia
Messaggi: 28
Iscritto il: 01/12/2016, 5:29
Il mio Impianto: in evoluzione
Località: isole

Re: i cavi sono tutti uguali?

#27 Messaggio da germachia »

Citazione : Un cavo puo' migliorare da poco a tanto ( due misure che non dicono volutamente nulla ) in base al tuo impianto
e da come e' ora ottimizzato, e forse quel tanto puo' essere tanto quanto basta a te, o forse anche no, in questo caso se hai
intuito una qualche Potenzialita' ne metti un altro che fa la stessa cosa del primo, e poi un terzo che fa lo stesso degli
altri 2,
allora il tanto che prima non era sufficente forse lo sara' o forse il tanto che bastava sara' diventato cio' che non ti
aspettavi dal tuo impianto, o che ti aspettavi, o meglio avresti voluto che fosse

Chiaro????
Francesco 75

Cercavo di fare un discorso serio.
Mario Bon


:mrgreen: :mrgreen:
ciao, Germano
NIMALONE65
Messaggi: 116
Iscritto il: 01/12/2016, 22:40

Re: i cavi sono tutti uguali?

#28 Messaggio da NIMALONE65 »

MarioBon ha scritto:Fin qui abbiamo stabilito che, al massimo, possiamo confrontare gli stimoli.
Ora vediamo perché Tom sostiene che di un segnale si può sapere tutto.
Prendiamo il segnale più semplice: la sinusoide. La sinusoide è caratterizzata da Ampiezza (A), pulsazione (w) e fase (fase). y(t)=Asin (wt+fase). Misurate queste 3 quantità la sinusoide è univocamente determinata e la sua storia è nota in ogni momento (passato, presente e futuro).
Ora, senza che vi faccia tutta la storia, se lo stato di un sistema è determinato dai valori di 10 grandezze e io conosco quei valori, posso dire di aver determinato lo stato del sistema (sia esso un segnale, un cavo, un amplificatore, un diffusore acustico o un rinoceronte piuttosto che una balena). Lo stato di un segnale è determinato dai valori di un gran numero di grandezze (che si chiamano versori) e l'analizzatore di spettro le determina per noi.

Quindi:
- possiamo misurare gli stimoli (i segnali)
- gli stimoli sono noti (nel dettaglio)
- lo stesso stimolo produce sensazioni simili in individui diversi
basta ancora un passo (quello che complica le cose):
- se uno stimolo c'è ne potrà seguire una sensazione
- se uno stimolo non c'è è ragionevole pensare che non ci sarà nemmeno la sensazione
Questo sarebbe vero se l'uomo non fosse un sistema dotato di memoria ma, essendo il percepito funzione delle percezioni precedenti, capita che si "percepiscano" anche cose cui non corrisponde alcuno stimolo (sentiamo quello che vogliamo sentire).
In questo ci aiutano le misure che ci possono dire se uno stimolo è presente oppure no.
Detta così sembrerebbe tutto corretto .

Di fatti ci sono due falle :

1)Sicuramente sensazioni e percezioni nell''uomo sono contemporanee , un sistema ricostruito non lo potrà essere ,avrà sempre un tempo di latenza che al trascorrere del tempo si cumulerà e creerà una falsa ricostruzione

2) parlare di "ragionevole" rispetto l'uomo è assolutamente sbagliato , basta pensare come sia differente la percezione del dolore , della temperatura , ma pure l'efficacia di un semplice antibiotico che agisce su meccanismi assolutamente certi .
Ora può essere pure he il sistema suggerito sia perfetto è l'uomo difettoso , può essere pure che sia l'inverso , ma per certo le differenze tra uomo e sistema proposto permangono . .

È comunque un siffatto sistema , riferita ai sistemi audio , potrebbe essere valutabile solo rispetto a musica incisa/catalogata , non live , con tutti i limiti che un qualsivoglia sistema di registrazione comporta .
Se così non fosse , non si potrebbe neppure conoscere il segnale d'origine .
NIMALONE65
Messaggi: 116
Iscritto il: 01/12/2016, 22:40

Re: i cavi sono tutti uguali?

#29 Messaggio da NIMALONE65 »

Vi è mai capitato ascoltando della musica , che vi venisse la così detta pelle d'oca.
Penso di sì .

Bene , che voi siate seduti a 2 metri o a 10 metri dalla sorgente , vi potrà capitare di avere ma pure di non avere la pelle d'oca .

Questa cosa ci dice due cose :
La prima che non necessariamente l'intensità della percezione è un discriminante perché ci sia la pelle d'oca .
La seconda cosa che ci dice è che là dove si percepisce la pelle d'oca è ragionevole pensare che ci siano altri meccanismi esterni a. quelli della meccanica percezione acustica ad intervenire .

Ora come può fare un sistema matematico a saper prevedere se ci sarà o meno attivazione di questi sistemi .

Sarebbe come saper prevedere di avere/ottenere o non avere enon ottenere il medesimo piacere facendo l'amore con la stessa donna .

Sono troppe le variabili intercorrenti tra percezione e sensazione , troppe per pensare che vedrò risolti questi enigmi da vivo .
Avatar utente
TomCapraro
Amministratore del forum
Messaggi: 7923
Iscritto il: 25/11/2016, 12:37
Località: Agrigento

Re: i cavi sono tutti uguali?

#30 Messaggio da TomCapraro »

NIMALONE65 ha scritto:Vi è mai capitato ascoltando della musica , che vi venisse la così detta pelle d'oca.
Penso di sì .

Bene , che voi siate seduti a 2 metri o a 10 metri dalla sorgente , vi potrà capitare di avere ma pure di non avere la pelle d'oca .

Questa cosa ci dice due cose :
La prima che non necessariamente l'intensità della percezione è un discriminante perché ci sia la pelle d'oca .
Laeconda cosa che ci dice è che là dove si percepisce la pelle d'oca è ragionevole pensare che ci siano altri meccanismi esterni a. Quelli della meccanica percezione acustica intervenire .

Ora come può fare un sistema matematico a saper prevedere se ci sarà o meno attivazione di questi sistemi .

Sarebbe come saper prevedere di avere/ottenere o non avere enon ottenere il medesimo piacere facendo l'amore con la stessa donna .

Sono troppe le variabili intercorrenti tra percezione e sensazione , troppe per pensare che vedrò risolti questi enigmi da vivo .


Questo non è mai stato messo in dubbio, prevenire la "pelle d'oca" non è possibile...anche se...dopo aver sistemato molte cose tramite misure questo fenomeno sembra ripetersi molto più spesso (chissapperchè)

Poi, su alcuni individui è possibile far venire la pelle d'oca anche posizionando un legnetto sopra il davanzale della finestra, oppure invertendo il verso di un fusibile.
Nel primo caso c'è un azione che scaturisce da una reale condizione fisica (ottime misure)
Nel secondo caso c'è un azione che deriva da un aspettativa legata appunto ai meccanismi percettivi (azione pregressa che deriva da una diceria e dalla quale aspettarsi un palese miglioramento al cambiare del verso del fusibile)

Entrambe le condizioni però hanno provocato il "medesimo effetto" e hanno emozionato l'ascoltatore.

p.s per esperienza quasi quarantennale: un fenomeno fisico (opportunamente ottimizzato) mantiene una ragionevole costanza emozionale, mentre un fenomeno percettivo genera un emozione solitamente provvisoria.
Spesso per "rigenerare" l'emozione si ricorre alla sostituzione di componenti la cui azione fisica e nulla, quindi si spende per rigenerare le emozioni (vedi cavi e accessoristica esoterica)
Nel mio caso ho risolto tramite l'ottimizzazione estrema di alcuni parametri (fisici e misurabili) e da quel momento non ho più avuto la necessità di cambiare componenti...ops...di rigenerare emozioni.
saluti, Tom
Rispondi

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 4 ospiti