Un cavo non deve modificare il segnale ma solo trasferirlo da un punto ad un'altro.leoncino ha scritto:Scusate, ma fare prove di cavi come di qualsiasi altro componente non è come fare prove di equalizzatori?
Quindi che valenza hanno?
Visto che tutti hanno impedenze, capacità, etc
Tuttavia proprio perché c'è l'impedenza di uscita dell'ampli, la resitenza/capacità/induttanza del cavo e l'impedenza di ingresso del diffusore può succedere che un particolare cavo dia risultati diversi quando inserito in contesti diversi.
Facciamo tre esempi al limite:
Amplificatore monotriodo non controreazionato e diffusori con minimo a 8 ohm: il cavo anche se "sottile" o "lungo" difficilmente si farà sentire perché la sua impedenza è comunque molto più bassa rispetto alle impedenze in gioco.
Amplificatore allo stato solido (fattore di smorzamento = 100) collegato a diffusori con minimo a 2.5 ohm: in questo caso la differenza tra un cavo "lungo e sottile" ed un cavo "grosso e corto" diventa udibile (mancanza di "corpo" basso sottosmorzato).
Amplificatore a stato solido fortemente controrezionato con impedenza di uscita crescente con la frequenza abbinato a diffusori a bassa impedenza: se la capacità del cavo è eccessiva potrebbe indurre l'ampli ad oscillare o generare dei picchi nella risposta in frequenza (suono lucido e brillante).
Ora un amplificatore dovrebbe essere stabile e con fattore di smorzamento sufficientemente alto e costante con la frequenza e i diffusori dovrebbero avere i minimi di impedenza non inferiori a 3.2 ohm (a norma). In queste condizioni un cavo di sezione AWG 12 o AWG 10 a bassa capacità ha ottime probabilità di non farsi sentire. Comunque spostare o orientare il diffusore può cambiare la risposta di diversi dB, cambiare cavo (salvo casi patologici) può cambiare la risposta di decimi di dB.
Quello che non è corretto è parlare del "suono" di un cavo in assoluto senza tenere conto di cosa deve collegare. Purtroppo in giro si legge proprio questo come se i cavi funzionassero come gli equalizzatori.