Interazione tra vista e udito

L'udito, cosa udiamo, come udiamo
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MarioBon
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Interazione tra vista e udito

#1 Messaggio da MarioBon »

da "Le Scienza" del 05 dicembre 2011
"Interazioni sensoriali, quando l'udito affina la vista"

Si riteneva che l'interazione fra i sensi avvenisse sulla base di una loro scala gerarchica di "affidabilità". Uno studio rivela che queste interazioni iniziano in una fase precedente alla percezione, che sono molto più complesse di quanto pensato e che anche segnali uditivi assolutamente privi di contenuto informativo possono alterare e migliorare le capacità visive (red)
In presenza di rumore, riusciamo a capire meglio quello che ci viene detto se abbiamo la possibilità di vedere in faccia chi parla: il suo "labiale" ci aiuta, anche se lo padroneggiamo solo inconsciamente e solo quel poco che normalmente ci permette di notare il "fuori sincro" di un doppiaggio non perfetto. Ma forse non è tutto qui.
Uno studio condotto da ricercatori dell'Università della California a Los Angeles e che ha preso in esame la relazione opposta (se e quanto l'udito possa aiutare la vista) mostra infatti che questi due sensi sono così profondamente intrecciati che anche quando il suono è del tutto irrilevante per un compito, influenza comunque il nostro modo di vedere il mondo.
L'interazione fra i sensi nella percezione è ben nota, e quando le informazioni che provengono da un certo senso sono ambigue, un altro senso può intervenire e chiarirle: "la maggior parte di noi sa che l'odore influenza il gusto, però si tende a pensare che si vede ciò che si vede e che si ode ciò che si ode. Ma i risultati del nostro studio provano che i processi visivi e uditivi non sono affatto così semplici", osserva Ladan Shams, che ha diretto lo studio, ora pubblicato sulla rivista "Psychological Science" (How adding non-informative sound improves performance on a visual task).
Il fatto è che "gli scienziati finora hanno pensato che, di fronte a un compito, tutti i sensi ne producano una stima dandogli un voto e che poi questi 'voti' vengano combinati inconsciamente secondo regole che tengano conto della relativa affidabilità dei sensi. Da questa interazione nasce il modo in cui percepiamo il mondo". In realtà, le cose non stanno proprio così: "Se
pensiamo al sistema percettivo come a una democrazia in cui ogni senso è paragonabile a un votante e in cui tutti i voti sono contati (sia pure con pesi diversi) per giungere a una decisione, ciò che il nostro studio mostra è che gli elettori parlano tra loro e si influenzano l'un l'altro ben prima di ogni espressione di voto".
Per dimostrare che un certo senso può influire su un altro prima ancora che si arrivi alla percezione, i ricercatori hanno mostrato a 63 soggetti una serie di punti su uno schermo, in due fasi intervallate da una pausa. In una fase, i punti si spostavano a caso, nell'altra una parte di essi si spostava collettivamente da destra a sinistra. I partecipanti dovevano indicare in quale delle due fasi avveniva lo spostamento coerente.
In un primo esperimento, i soggetti sono stati divisi in tre gruppi. Mentre guardavano i puntini, un gruppo sentiva un suono suono stazionario nella fase casuale, e un suono che si muoveva nella stessa direzione dei punti - da destra a sinistra - nell'altra fase. Un secondo gruppo udiva il suono che si spostava da destra a sinistra in entrambe le fasi, mentre il terzo gruppo ascoltava in entrambe le fasi un suono identico che si muoveva però in direzione opposta a quella dei punti. Nelle condizioni del secondo e terzo gruppo, dato che il suono era esattamente lo stesso in entrambe le fasi, non poteva aggiungere alcuna informazione cognitivamente utile alla soluzione del problema. In esperimenti successivi venivano poi fatti ruotare i partecipanti ai diversi gruppi. Stando ai risultati raccolti, tutti avevano le migliori prestazioni quando il suono si spostava da destra a sinistra solo nella fase di movimento dei punti. Il movimento del suono opposto a quello dei punti non migliorava né peggiorava la percezione visiva ma, sorprendentemente, il suono che si spostava da destra a sinistra in entrambi i casi aiutava comunque le persone a percepire correttamente quando i punti si muovevano coerentemente da una parte all'altra. L'udito potenziava la vista anche se il suo contributo non poteva direttamente essere d'aiuto nella scelta.
MarioBon ha scritto:Ho detto e scritto più volte che quando la localizzazione della sorgente sonora viene effettuata per mezzo della vista, il cervello si risparmia di rifarla attraverso l'udito (cosa che si legge ovunque in letteratura). Evidentemente le cose sono un po' più complicate e una interazione c'è anche se, probabilmente, meno affaticante.
Mario Bon http://www.mariobon.com
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iano
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Re: Interazione tra vista e udito

#2 Messaggio da iano »

Si parla di argomenti per i quali la sperimentazione è più che ventennale.Abbastanza quindi per far sì che gli addetti ai lavori inizino a pubblicare e a sbottonarsi.
Sintetizzando i risultati della ricerca in due punti,possiamo dire che:
1.I sensi in varia misura,a seconda delle circostanze ,collaborano sempre fra di loro a determinare ogni tipo di sensazione.
2.La plasticità del cervello è molto superiore a quanto si credeva.

Era convinzione diffusa che il cervello smettesse di essere plasmabile dalla esperienza dopo i sei mesi di vita.
Oggi si sa che non esiste limite di età.

Il punto 1 spiega perché,per dirla come la dicono alcuni audiofili,il cervello ci inganna,e quindi le nostre percezioni sono inaffidabili.
Ora sappiamo che le cose non stanno così dunque,è che il cervello funziona a modo suo,e non come noi semplicisticamente e schematicamente pensavamo,o ci veniva comodo pensare.
Sarebbe bello non leggere più su un forum qualcuno che afferma che i sensi ci ingannano,adesso.
Diciamo piuttosto che non si piegano a comando ai nostri scopi audiofili,avendo i loro scopi e fini seri a cui pensare.
Anzi,a cui non pensare,visto che il lavoro grosso lo fanno senza richiedere costose consulenze allla nostra vigile coscienza. :D
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TomCapraro
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Re: Interazione tra vista e udito

#3 Messaggio da TomCapraro »

iano ha scritto:Si parla di argomenti per i quali la sperimentazione è più che ventennale.Abbastanza quindi per far sì che gli addetti ai lavori inizino a pubblicare e a sbottonarsi.
Sintetizzando i risultati della ricerca in due punti,possiamo dire che:
1.I sensi in varia misura,a seconda delle circostanze ,collaborano sempre fra di loro a determinare ogni tipo di sensazione.
2.La plasticità del cervello è molto superiore a quanto si credeva.

Era convinzione diffusa che il cervello smettesse di essere plasmabile dalla esperienza dopo i sei mesi di vita.
Oggi si sa che non esiste limite di età.

Il punto 1 spiega perché,per dirla come la dicono alcuni audiofili,il cervello ci inganna,e quindi le nostre percezioni sono inaffidabili.
Ora sappiamo che le cose non stanno così dunque,è che il cervello funziona a modo suo,e non come noi semplicisticamente e schematicamente pensavamo,o ci veniva comodo pensare.
Sarebbe bello non leggere più su un forum qualcuno che afferma che i sensi ci ingannano,adesso.
Diciamo piuttosto che non si piegano a comando ai nostri scopi audiofili,avendo i loro scopi e fini seri a cui pensare.
Anzi,a cui non pensare,visto che il lavoro grosso lo fanno senza richiedere costose consulenze allla nostra vigile coscienza. :D

I sensi, o meglio, la percezione ci inganna.

I sensi, o meglio, la percezione ci piega a comando.

Le aspettative degli audiofili, dopo che questi sono stati ben (dis)educati per 40 anni, possono subire tranquillamente qualunque forma di inganno e piegatura a comando.
C'è soltanto un problema: l'audiofilo (dis)educato non darà mai ragione a chi si azzarda a contestargli un inganno o piegatura a comando.
I mezzi esistono, renderebbero anche l'analisi (responso) inconfutabile, le chiamano "opportune misurazioni in regime di funzionamento effettivo dentro il contesto in cui si svolge lo studio/prova/test/confronto".
saluti, Tom
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iano
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Re: Interazione tra vista e udito

#4 Messaggio da iano »

Ciao Tom.
L'audio filo non darà mai ragione,commettendo un errore pari,ma di segno contrario ,a chi dà per scontato che esso sia in errore e fa di tutto,pur con intenti lodevoli,per dimostrarglielo.Mi sembra umano che sia così .
Tutte gli argomenti che tu e Bon vorrete dare sono una piacevole lettura che però di proseliti ne fa poco e di fatto rafforzano solo le convinzioni di chi già è convinto.
Quelli che come te hanno fatto il passaggio "virtuoso" sono una rarità assoluta.
Dunque siamo irrecuperabili?Perche?
Mi sembra un analisi statisticamente irrealistica.
Tu pensi che il sistema si adegui ai tuoi scopi,e se non lo fa allora è difettoso?
È da biasimare perché non sembra confermare sempre le tue aspettative e i tuoi pregiudizi?
E quali più potenti pregiudizi possono immaginarsi di una teoria scientifica nota e collaudata?
Ma che colpa ne ha quella teoria nel non essere esaustiva?
Non verrà per ciò diminuita e non è il caso che i suoi praticanti se ne sentano offesi.
Credo ci sia un equivoco di fondo.Rimane comunque un piacere risentirti. ;)
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TomCapraro
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Re: Interazione tra vista e udito

#5 Messaggio da TomCapraro »

iano ha scritto:Ciao Tom.
L'audio filo non darà mai ragione,commettendo un errore pari,ma di segno contrario ,a chi dà per scontato che esso sia in errore e fa di tutto,pur con intenti lodevoli,per dimostrarglielo.Mi sembra umano che sia così .
Tutte gli argomenti che tu e Bon vorrete dare sono una piacevole lettura che però di proseliti ne fa poco e di fatto rafforzano solo le convinzioni di chi già è convinto.
Quelli che come te hanno fatto il passaggio "virtuoso" sono una rarità assoluta.
Dunque siamo irrecuperabili?Perche?
Mi sembra un analisi statisticamente irrealistica.
Tu pensi che il sistema si adegui ai tuoi scopi,e se non lo fa allora è difettoso?
È da biasimare perché non sembra confermare sempre le tue aspettative e i tuoi pregiudizi?
E quali più potenti pregiudizi possono immaginarsi di una teoria scientifica nota e collaudata?
Ma che colpa ne ha quella teoria nel non essere esaustiva?
Non verrà per ciò diminuita e non è il caso che i suoi praticanti se ne sentano offesi.
Credo ci sia un equivoco di fondo.Rimane comunque un piacere risentirti. ;)
Purtroppo l'audio si divide in due parti, quella soggettivo/umanistica, e quella tecnico/oggettiva.
Per questo abbiamo ragione entrambi, alla fine è una questione di scelte concettuali.
Non posso nemmeno dire che entrambe vanno in sinergia, in campo audiofilo no di sicuro.
Possono essere complementari soltanto in fase di studio, ma non in fase di confronto tra appassionati, che tutto possono fare, tranne l'utilizzo di un metodo che possa soddisfare le minime condizioni per un approccio scientifico.
Non c'è alcun problema, alla fine, basta considerare con i dovuti distinguo il tipo di approccio, quindi attribuirne anche la relativa importanza.
Ben ritrovato Seba.
saluti, Tom
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