Concretezza del suono

L'udito, cosa udiamo, come udiamo
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TomCapraro
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Re: Concretezza del suono

#121 Messaggio da TomCapraro »

MarioBon ha scritto: Se valutiamo la combinazione di più sensi possiamo essere tratti in inganno per esempio dall'aspetto dei diffusori acustici: un diffusore "bello" suona soggettivamente meglio di un diffusore "brutto" (di pari prestazioni). Questo rende felici alcuni produttori e ne mortifica altri.
Generalmente è come dici.
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MarioBon
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Re: Concretezza del suono

#122 Messaggio da MarioBon »

TomCapraro ha scritto:
MarioBon ha scritto: Se valutiamo la combinazione di più sensi possiamo essere tratti in inganno per esempio dall'aspetto dei diffusori acustici: un diffusore "bello" suona soggettivamente meglio di un diffusore "brutto" (di pari prestazioni). Questo rende felici alcuni produttori e ne mortifica altri.
Generalmente è come dici.
E' statisticamente dimostrato che un diffusore "brutto" non si vende anche se suona bene.
Invece, per un diffusore "bello", basta che abbia prestazioni medio-buone. Alcuni produttori trovano più conveniente investire sull'estetica che sulle prestazioni.
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iano
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Re: Concretezza del suono

#123 Messaggio da iano »

Infatti ,le Sonus Faner minima amator erano bellissime e/o suonavano bene.
Anche le Extrema si difendevano.
Peccato non averle comprate,perché le casse belle,se non buone,sono rare,e mi dispiace dirlo.
Così quando ho visto/ascoltato le,Cabasse Bora,non me le sono fatte sfuggire.
Ammetto di essere molto esigente sul tema.
Almeno qui comunque non c'è dubbio che siamo in pieno campo soggettivo.
Se però sono solo belle il loro destino alla lunga è quello dei soprammobili.
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Polin
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Re: Concretezza del suono

#124 Messaggio da Polin »

TomCapraro ha scritto:
L'udito, da solo, ha le possibilità (circoscritte alle capacità) per raccogliere il maggior numero di informazioni affinchè si possa trasmettere al cervello una sensazione reale.
Cosa intendi per" informazioni" in questo contesto?
Saluti
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iano
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Re: Concretezza del suono

#125 Messaggio da iano »

TomCapraro ha scritto:Ho l'impressione che iano non abbia ancora fatto distinzione tra sistema uditivo e percettivo.
Si, le due cose sono complementari poichè l'uno prescinde dall'altro e...viceversa...
Però, se dobbiamo oggettivare un qualcosa, bisogna per forza discernere questo connubio, quindi "isolare" il sistema uditivo da quello percettivo, o meglio: cercare di non trasmettere al cervello informazioni "esterne" che vanno oltre il senso dell'udito.
L'udito, da solo, ha le possibilità (circoscritte alle capacità) per raccogliere il maggior numero di informazioni affinchè si possa trasmettere al cervello una sensazione reale.
Questo non accade se al sistema uditivo vengono sommati "altri sensi" (vista, tatto...ect)
Gli "altri sensi" fanno scaturire una percezione che può essere, oggettiva (ad esempio subordinata ad una sensazione macroscopica) o soggettiva (esperienze pregresse che scaturiscono dalla vista)
Sistema uditivo (a solo) determina la sensazione, quindi un dato attendibile/oggettivo se raffrontato ad esempio con le misure. (variazione fisica)
Sistema uditivo + "altri sensi" determinano il percepito, che non sempre è appartenente alla realtà fisica.
Il percepito incrementa la percentuale di errore al calare della sensazione, ovvero: meno sensazioni oggettive vengono catturate, e più il sistema percettivo va incontro ad elaborazioni aliene.
Nessuna percezione è a rigore appartenente alla realtà fisica.Fra le due cosa esiste solo una relazione quando va bene.
Neanche lo stimolo a rigore esaurisce la realtà fisica e men che meno la sensazione.
Il nostro sistema è campione nella elaborazione,a scapito della capacità di raccolta dati.
Il budget è sempre limitato e bisogna decidere come suddividerlo.
Altri animali hanno fatto altre scelte.
Noi siamo bravi proprio quando i dati sono scarsi e poco attendibili.E' in quei casi che diamo il massimo.
I sensi lavorano sempre tutti insiemi nel determinare ogni tipo di percezione.
In fase di progettazione/valutazione conviene cercare di isolare i dati in ingresso di interesse.
In fase di utilizzo/ascolto dell'utente finale del processo hifi sarebbe meglio richiamare all'appello tutti i sensi.
Così se un diffusore si fa apprezzare al vista è meglio.Se c'è un buon profumo è meglio.
Se stai fumando un buon sigaro e gustando un buon vino etc.....
Io la distinzione fra sistemi c'è l'ho abbastanza chiara,perché c'è la siamo chiarita a vicenda nel corso di queste discussioni.Infatti noto che anche tu hai le idee più chiare e c'è maggiore convergenza fra noi.
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TomCapraro
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Re: Concretezza del suono

#126 Messaggio da TomCapraro »

Polin ha scritto:
TomCapraro ha scritto:
L'udito, da solo, ha le possibilità (circoscritte alle capacità) per raccogliere il maggior numero di informazioni affinchè si possa trasmettere al cervello una sensazione reale.
Cosa intendi per" informazioni" in questo contesto?

Variazioni di pressione, pattern spettrale discernibile che il cervello elabora e trasforma in suono.
saluti, Tom
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TomCapraro
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Re: Concretezza del suono

#127 Messaggio da TomCapraro »

iano ha scritto:Nessuna percezione è a rigore appartenente alla realtà fisica.Fra le due cosa esiste solo una relazione quando va bene.
Neanche lo stimolo a rigore esaurisce la realtà fisica e men che meno la sensazione.

Dipende dalla quantità.
Se lo stimolo fisico supera una determinata soglia, il cervello (anche se "inquinato" da altri sensi) riesce ad interpretarlo correttamente.
Ad esempio: possiamo osservare due diffusori molto piccoli (quindi ad OCCHIO ci fornirebbero indizi percettivi su un ipotetica carenza di basse frequenze) ma se questi riproducono bassi a sufficienza, elaboreremmo una percezione correlabile allo stimolo fisico...basse a sufficienza.
Stessa cosa sulla sensazione, quindi anche se ascoltassimo senza vedere, se la variazione fisica risultasse sufficiente per stimolare la nostra soglia minima di udibilità, avremmo esaurito lo stimolo fisico, magari non interamente ma, quantomeno ci sarebbe uno straccio di correlabilità-
Esempio: tanti bassi/pochi bassi (senza pretendere l'esatta ampiezza a livello micrometrico)
saluti, Tom
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MarioBon
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Re: Concretezza del suono

#128 Messaggio da MarioBon »

iano ha scritto: Così se un diffusore si fa apprezzare al vista è meglio.Se c'è un buon profumo è meglio.
Se stai fumando un buon sigaro e gustando un buon vino etc.....
....
Portando il tutto alle estreme conseguenze:
Se ascolti musica mentre trombi basta un mangiacassette... e puoi anche tenerlo spento.
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Re: Concretezza del suono

#129 Messaggio da iano »

La musica fa parte dei preliminari.
Nel gran finale però il ritmo lo tengo io.
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