Concretezza del suono

L'udito, cosa udiamo, come udiamo
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TomCapraro
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Re: Concretezza del suono

#21 Messaggio da TomCapraro »

markzzz ha scritto:Come già detto nella premessa di questo topic, siamo abilissimi nel pattern recognition. Quindi un orecchio allenato che ha padronanza dell'ambiente dove sta ascoltando il sound, riesce (ragionando) a farsi un'idea della "concretezza" del sound in se, riesce ad astrarlo.

Ma questo però è un ragionamento, non è il "vivere la musica". Diciamo che il concreto vive nella nostra mente, non lo ascoltiamo (cioè, percepiamo) mai. Prendi due impianti da milioni di dollari, comunque suonano diversi. Ed è il suono che producono che percepiamo e viviamo come esperienza musicale. Astrai il concreto, non lo ascolti mai.

E non parlo solo di registrazioni: nemmeno davanti ad un pianoforte in una stanza trattata puoi affermare di ascoltare il suono reale. Hai sempre del colore aggiunto. È il concetto base del Soundscape.

Provo a porti questa domanda: perché (secondo te) più un impianto è di qualità (e ovviamente sai intercettarla), più l'ascolto è piacevole? Comunque non stai ascoltando il reale, ma una sua approssimazione. Anche se astrai il reale (ed essendo di qualità capisci che la differenza è minima), la percezione differisce. Non è che "compensi"... e quindi compensi meno... è quindi te la godi di più :D
Anche questo è soggettivo, chi non ascolta "mai" (o quasi) la prestazione fisica dell'impianto, va incontro ad una forma di ripartizione (nel sistema percettivo) di tutto ciò che arriva nel cervello (stimolo esterno) e di tutto ciò che viene costruito al suo interno, quindi, paradossalmente se non si ascolta nemmeno uno stimolo (reale) e ci si basa su un elevata percentuale di informazioni "inventate" (percepite) non avrebbe alcun senso concentrare le attenzioni sulla scarsa ripetibilità di un evento fisico, perchè dal fronte percettivo di variazioni ve ne sarebbero molte di più-
Tutto questo però fino ad un certo limite, perchè sfiderei chiunque a far ascoltare un impianto il cui, fisicamente, mostra evidenti problemi.
La percezione assume carattere predominante --soltanto-- quando le variazioni (o alterazioni) rimangono circoscritte entro determinati valori.
C'è un detto: ognuno "sente" quel che vuol sentire (in questo caso) quindi potrà perfettamente classificare il suono come concreto. (anche se non lo fosse :D )
Esistono dei setup che suonano abbastanza maluccio, eppure vengono magnificati come "concreti", come del resto esistono impianti che suonano in modo egregio e da altri vengono classificati come "mal suonanti".
Nulla di nuovo quindi, una storia che si ripete da decenni.
Alla fine diventa anche un fatto culturale, almeno se si aspira a far classificare il proprio setup da altri. (per il resto si sa che per il padrone ogni scarrafone e bello a mamma soje)
saluti, Tom
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Polin
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Re: Concretezza del suono

#22 Messaggio da Polin »

TomCapraro ha scritto:
... chi non ascolta "mai" (o quasi) la prestazione fisica dell'impianto, va incontro ad una forma di ripartizione (nel sistema percettivo) di tutto ciò che arriva nel cervello (stimolo esterno) e di tutto ciò che viene costruito al suo interno
La costruzione mediamente è sempre conseguente agli stimoli che arrivano all'apparato uditivo;parlando di percezione dovremmo,però,poter distinguere,per maggiore chiarezza,se essa si riferisca alla sola captazione (rilevazione) degli stimoli fisici oppure alla successiva fase di costruzione- elaborazione(mentale).
Per comodità e logica di ragionemanto è comunque sempre corretto parlare di "percezione"come l' elaborazione di molteplici percepiti singoli(secondo una determinata sequenza) derivanti dalla ( conseguente ) captazione degli stimoli fisici (questo giustifica meglio le differenze dovute ai limiti biologici del singolo osservatore tralasciando,ovviamente, quelle(captazioni)mancate o escluse relative ai vari stati attenzionali che invece dipendono dalle modalità di osservazione/elaborazione:ovvero non è sempre corretto affermare che lo stimolo pilota la mente!).
Saluti
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TomCapraro
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Re: Concretezza del suono

#23 Messaggio da TomCapraro »

Polin ha scritto: La costruzione mediamente è sempre conseguente agli stimoli che arrivano all'apparato uditivo;parlando di percezione dovremmo,però,poter distinguere,per maggiore chiarezza,se essa si riferisca alla sola captazione (rilevazione) degli stimoli fisici oppure alla successiva fase di costruzione- elaborazione(mentale).
Per comodità e logica di ragionemanto è comunque sempre corretto parlare di "percezione"come l' elaborazione di molteplici percepiti singoli(secondo una determinata sequenza) derivanti dalla ( conseguente ) captazione degli stimoli fisici (questo giustifica meglio le differenze dovute ai limiti biologici del singolo osservatore tralasciando,ovviamente, quelle(captazioni)mancate o escluse relative ai vari stati attenzionali che invece dipendono dalle modalità di osservazione/elaborazione:ovvero non è sempre corretto affermare che lo stimolo pilota la mente!imperfetta,
Cattive esperienze pregresse acuiscono il fenomeno di una costruzione imperfetta, fuorviante e meno concreta di quanto si possa pensare.
saluti, Tom
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markzzz
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Re: Concretezza del suono

#24 Messaggio da markzzz »

TomCapraro ha scritto: Anche questo è soggettivo, chi non ascolta "mai" (o quasi) la prestazione fisica dell'impianto, va incontro ad una forma di ripartizione (nel sistema percettivo) di tutto ciò che arriva nel cervello (stimolo esterno) e di tutto ciò che viene costruito al suo interno, quindi, paradossalmente se non si ascolta nemmeno uno stimolo (reale) e ci si basa su un elevata percentuale di informazioni "inventate" (percepite) non avrebbe alcun senso concentrare le attenzioni sulla scarsa ripetibilità di un evento fisico, perché dal fronte percettivo di variazioni ve ne sarebbero molte di più-
Cosa significa non ascoltare la "prestazione fisica"? Se sto ascoltando musica, ovvio che la sorgente è il segnale "fisico" che arriva alla mente. Io ascolto quello. Sto parlando di "ascoltare musica", non metterla in sottofondo quando lavoro per farmi compagnia :)

E quando ascolto musica sento il suono in quel momento. Il "punch" dato da un kick (dinamica), il timbro del basso nel suo insieme, come si innescano le alte frequenze di un pad di un synth, i vari riverberi che la stanza introduce, e migliaia di altri "elementi" musicali. Tutti questi elementi che "sento" sono la percezione, no? Se cambio impianto, sentirò un "punch" differente del kick, il basso avrà una profondità diversa (magari leggermente più alti i medi), gli alti saranno meno brillanti, il riverbero magari meno marcato. Sento altro, la percezione cambia...

Vuoi dirmi che messa da questo punto di vista c'è "concretezza"? Ogni suono si manifesta per come l'impianto lo manifesta. :roll: E questa è la mia preoccupazione...
Te cosa ascolti in una canzone?

Esempio stupidissimo: se apro MusicBee, carico "Guns N Roses - Sweet Child O' Mine", e nel EQ cambio il preset da Jazz a Metal, la voce cambia timbro (per me quasi abbastanza palesemente). Se mi chiedi "quale dei due preset si avvicina di più alla voce di Axl Rose", ti rispondo che probabilmente è una domanda stupida, visto che non esiste un timbro "concreto", dipende dall'ambiente che lo riproduce. :shock: Chi siamo noi per dire quale sia l'ambiente "giusto"?
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Polin
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Re: Concretezza del suono

#25 Messaggio da Polin »

TomCapraro ha scritto: .... che lo stimolo pilota la mente!imperfetta,
Il termine"imperfetta" riferita alla mente manca ovviamente nella mia osservazione!
Ragionare in questi termini può sviare il discorso.
TomCapraro ha scritto: Cattive esperienze pregresse acuiscono il fenomeno di una costruzione imperfetta, fuorviante e meno concreta di quanto si possa pensare.

Anche ragionare in questi termini lo trovo sviante.
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TomCapraro
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Re: Concretezza del suono

#26 Messaggio da TomCapraro »

markzzz ha scritto:Cosa significa non ascoltare la "prestazione fisica"? Se sto ascoltando musica, ovvio che la sorgente è il segnale "fisico" che arriva alla mente. Io ascolto quello. Sto parlando di "ascoltare musica", non metterla in sottofondo quando lavoro per farmi compagnia :)

E quando ascolto musica sento il suono in quel momento. Il "punch" dato da un kick (dinamica), il timbro del basso nel suo insieme, come si innescano le alte frequenze di un pad di un synth, i vari riverberi che la stanza introduce, e migliaia di altri "elementi" musicali. Tutti questi elementi che "sento" sono la percezione, no? Se cambio impianto, sentirò un "punch" differente del kick, il basso avrà una profondità diversa (magari leggermente più alti i medi), gli alti saranno meno brillanti, il riverbero magari meno marcato. Sento altro, la percezione cambia...

Vuoi dirmi che messa da questo punto di vista c'è "concretezza"? Ogni suono si manifesta per come l'impianto lo manifesta. :roll: E questa è la mia preoccupazione...
Te cosa ascolti in una canzone?

Esempio stupidissimo: se apro MusicBee, carico "Guns N Roses - Sweet Child O' Mine", e nel EQ cambio il preset da Jazz a Metal, la voce cambia timbro (per me quasi abbastanza palesemente). Se mi chiedi "quale dei due preset si avvicina di più alla voce di Axl Rose", ti rispondo che probabilmente è una domanda stupida, visto che non esiste un timbro "concreto", dipende dall'ambiente che lo riproduce. :shock: Chi siamo noi per dire quale sia l'ambiente "giusto"?

Soluzione esplicativa: utilizzare Rec Live, se il dubbio verte nell'impossibilità di riconoscere le caratteristiche ambientali.
Con il rec live di velut luna ho fatto esperimenti interessanti, visto che è stata messa a disposizione anche una versione studio-remix
saluti, Tom
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Re: Concretezza del suono

#27 Messaggio da TomCapraro »

Polin ha scritto:
TomCapraro ha scritto: .... che lo stimolo pilota la mente!imperfetta,
Il termine"imperfetta" riferita alla mente manca ovviamente nella mia osservazione!
Ragionare in questi termini può sviare il discorso.
TomCapraro ha scritto: Cattive esperienze pregresse acuiscono il fenomeno di una costruzione imperfetta, fuorviante e meno concreta di quanto si possa pensare.

Anche ragionare in questi termini lo trovo sviante.
Per mente "imperfetta" non significa immaginare un termine sprezzante, bensì la mancanza di ricostruzione ripetibile di eventi determinati quali appunto una riproduzione musicale
saluti, Tom
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Re: Concretezza del suono

#28 Messaggio da markzzz »

TomCapraro ha scritto:
markzzz ha scritto:Cosa significa non ascoltare la "prestazione fisica"? Se sto ascoltando musica, ovvio che la sorgente è il segnale "fisico" che arriva alla mente. Io ascolto quello. Sto parlando di "ascoltare musica", non metterla in sottofondo quando lavoro per farmi compagnia :)

E quando ascolto musica sento il suono in quel momento. Il "punch" dato da un kick (dinamica), il timbro del basso nel suo insieme, come si innescano le alte frequenze di un pad di un synth, i vari riverberi che la stanza introduce, e migliaia di altri "elementi" musicali. Tutti questi elementi che "sento" sono la percezione, no? Se cambio impianto, sentirò un "punch" differente del kick, il basso avrà una profondità diversa (magari leggermente più alti i medi), gli alti saranno meno brillanti, il riverbero magari meno marcato. Sento altro, la percezione cambia...

Vuoi dirmi che messa da questo punto di vista c'è "concretezza"? Ogni suono si manifesta per come l'impianto lo manifesta. :roll: E questa è la mia preoccupazione...
Te cosa ascolti in una canzone?

Esempio stupidissimo: se apro MusicBee, carico "Guns N Roses - Sweet Child O' Mine", e nel EQ cambio il preset da Jazz a Metal, la voce cambia timbro (per me quasi abbastanza palesemente). Se mi chiedi "quale dei due preset si avvicina di più alla voce di Axl Rose", ti rispondo che probabilmente è una domanda stupida, visto che non esiste un timbro "concreto", dipende dall'ambiente che lo riproduce. :shock: Chi siamo noi per dire quale sia l'ambiente "giusto"?

Soluzione esplicativa: utilizzare Rec Live, se il dubbio verte nell'impossibilità di riconoscere le caratteristiche ambientali.
Con il rec live di velut luna ho fatto esperimenti interessanti, visto che è stata messa a disposizione anche una versione studio-remix
Ma cosa centra? Non sto parlando di "intrappolare" un singolo evento musicale e riprodurlo 1:1.

Ma di spiegarmi il "come funziona" concettualmente un album da studio, per esempio. Quando si lavora in maniera ossessiva su un "suono" e poi questo viene totalmente "shapato" dall'ascoltatore (con l'impianto che ha".
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Re: Concretezza del suono

#29 Messaggio da TomCapraro »

markzzz ha scritto: Ma cosa centra? Non sto parlando di "intrappolare" un singolo evento musicale e riprodurlo 1:1.

Ma di spiegarmi il "come funziona" concettualmente un album da studio, per esempio. Quando si lavora in maniera ossessiva su un "suono" e poi questo viene totalmente "shapato" dall'ascoltatore (con l'impianto che ha".
Avevi scritto un "chi siamo noi per dire quale sia l'ambiente giusto" per cui si dovrebbe pensare anche a procurarsi del materiale adatto affinchè lo si possa ottimizzare.
Il resto viene come conseguenza, quindi se il setup audio e ben implementato dal punto di vista acustico, questo, rispetterà (senza "shapare" troppo) quanto in esso viene riprodotto.
saluti, Tom
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Re: Concretezza del suono

#30 Messaggio da Polin »

TomCapraro ha scritto:
Per mente "imperfetta" non significa immaginare un termine sprezzante, bensì la mancanza di ricostruzione ripetibile di eventi determinati quali appunto una riproduzione musicale
Personalmente il mio riferimento verteva,invece, sul fatto che l'uso del termine "imperfezione" non lascia ulteriore spazio ad eventuali possibili approfondimenti sulla tematica affrontata.
Indipendentemente dall'evento fisico se sia più o meno correttamente o identicamente ripetibile(almeno strumentalmente),la costruzione (mentale) del suono, servendosi (necessariamente) della memoria,conterrebbe comunque elementi di comparazione (modellizzati) non assolutamente normalizzabili in termini fisici.
Saluti
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