Anche questo è soggettivo, chi non ascolta "mai" (o quasi) la prestazione fisica dell'impianto, va incontro ad una forma di ripartizione (nel sistema percettivo) di tutto ciò che arriva nel cervello (stimolo esterno) e di tutto ciò che viene costruito al suo interno, quindi, paradossalmente se non si ascolta nemmeno uno stimolo (reale) e ci si basa su un elevata percentuale di informazioni "inventate" (percepite) non avrebbe alcun senso concentrare le attenzioni sulla scarsa ripetibilità di un evento fisico, perchè dal fronte percettivo di variazioni ve ne sarebbero molte di più-markzzz ha scritto:Come già detto nella premessa di questo topic, siamo abilissimi nel pattern recognition. Quindi un orecchio allenato che ha padronanza dell'ambiente dove sta ascoltando il sound, riesce (ragionando) a farsi un'idea della "concretezza" del sound in se, riesce ad astrarlo.
Ma questo però è un ragionamento, non è il "vivere la musica". Diciamo che il concreto vive nella nostra mente, non lo ascoltiamo (cioè, percepiamo) mai. Prendi due impianti da milioni di dollari, comunque suonano diversi. Ed è il suono che producono che percepiamo e viviamo come esperienza musicale. Astrai il concreto, non lo ascolti mai.
E non parlo solo di registrazioni: nemmeno davanti ad un pianoforte in una stanza trattata puoi affermare di ascoltare il suono reale. Hai sempre del colore aggiunto. È il concetto base del Soundscape.
Provo a porti questa domanda: perché (secondo te) più un impianto è di qualità (e ovviamente sai intercettarla), più l'ascolto è piacevole? Comunque non stai ascoltando il reale, ma una sua approssimazione. Anche se astrai il reale (ed essendo di qualità capisci che la differenza è minima), la percezione differisce. Non è che "compensi"... e quindi compensi meno... è quindi te la godi di più
Tutto questo però fino ad un certo limite, perchè sfiderei chiunque a far ascoltare un impianto il cui, fisicamente, mostra evidenti problemi.
La percezione assume carattere predominante --soltanto-- quando le variazioni (o alterazioni) rimangono circoscritte entro determinati valori.
C'è un detto: ognuno "sente" quel che vuol sentire (in questo caso) quindi potrà perfettamente classificare il suono come concreto. (anche se non lo fosse )
Esistono dei setup che suonano abbastanza maluccio, eppure vengono magnificati come "concreti", come del resto esistono impianti che suonano in modo egregio e da altri vengono classificati come "mal suonanti".
Nulla di nuovo quindi, una storia che si ripete da decenni.
Alla fine diventa anche un fatto culturale, almeno se si aspira a far classificare il proprio setup da altri. (per il resto si sa che per il padrone ogni scarrafone e bello a mamma soje)