Ma, secondo te, se cambi la risposta in frequenza del sistema di riproduzione con un equalizzatore il "timbro" dovrebbe rimanere lo stesso?
E in una sala da concerto il campo acustico generato dagli strumenti (acustici) è identico in ogni punto (della sala)?
Concretezza del suono
- MarioBon
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Re: Concretezza del suono
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Re: Concretezza del suono
No, il timbro cambia. E' proprio questa la mia perplessità. E il motivo di questo mio topic.MarioBon ha scritto:Ma, secondo te, se cambi la risposta in frequenza del sistema di riproduzione con un equalizzatore il "timbro" dovrebbe rimanere lo stesso?
E in una sala da concerto il campo acustico generato dagli strumenti (acustici) è identico in ogni punto (della sala)?
Se il timbro cambia "ad ogni ascolto", il musicista tecnicamente lavora sul "nulla". Perché quello che "crea" viene trasformato e non preservato.
Per dirla in parole povere: se la musica è l'organizzazione del suono, ma il suono cambia ogni volta... cosa organizzi?
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Re: Concretezza del suono
Non credo un musicista si preoccupi del fatto che gli ascoltatori presenti al suo concerto "sentano" in modo diverso a seconda che si trovino in prima o in ultima fila. E' un fatto assolutamente normale né potrebbe essere diversamente. Nessuno tra i presenti "sente" lo stesso suono che sente lui mentre suona.
Comunque, se questo è un problema, realizza una registrazione da ascoltare esclusivamente in cuffia (e con un determinato modello di cuffia) così le variazioni possibili si riducono al minimo.
La vera differenza sta, per esempio, se una certa partitura la dirigo io (che non sono capace) o Riccardo Muti.
Comunque, se questo è un problema, realizza una registrazione da ascoltare esclusivamente in cuffia (e con un determinato modello di cuffia) così le variazioni possibili si riducono al minimo.
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Re: Concretezza del suono
Certo, li è lui con i suoi strumenti, non darà sicuramente peso a questo.MarioBon ha scritto:Non credo un musicista si preoccupi del fatto che gli ascoltatori presenti al suo concerto "sentano" in modo diverso a seconda che si trovino in prima o in ultima fila. E' un fatto assolutamente normale né potrebbe essere diversamente. Nessuno tra i presenti "sente" lo stesso suono che sente lui mentre suona.
Ma io parlo degli album da studio, per esempio, creati registrando gli strumenti, mixdown ecc. Il risultato di quel lavoro sarà esclusivamente (per quanto riguarda il timbro e la localizzazione del suono) totalmente in funzione del sistema di riproduzione.
Il concetto di "qualità" degli impianti (in termini di timbro) a sto punto non significa nulla...
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Re: Concretezza del suono
Non mi risulta.markzzz ha scritto: Il concetto di "qualità" degli impianti (in termini di timbro) a sto punto non significa nulla...
saluti, Tom
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Re: Concretezza del suono
Sì forse detta così è azzardato. Diciamo che come paragone non c'è un valore assoluto di qualità. Sì producono apparecchiature che distorgano meno e "aggiungano" del buono, ma gira e rigira sei sempre lì: ci sarà sempre del cambiamento. Un cambiamento (per natura) cambia la realtà; probabilmente ottime apparecchiature minimizzano il cambiamento (aggiungendo piacevoli colori).TomCapraro ha scritto:Non mi risulta.markzzz ha scritto: Il concetto di "qualità" degli impianti (in termini di timbro) a sto punto non significa nulla...
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Re: Concretezza del suono
Lo scopo dell'altà fedeltà (timbrica compresa) non verte a replicare (1:1) bensi a creare la condizione di una verosimiglianza spiccata.markzzz ha scritto:Sì forse detta così è azzardato. Diciamo che come paragone non c'è un valore assoluto di qualità. Sì producono apparecchiature che distorgano meno e "aggiungano" del buono, ma gira e rigira sei sempre lì: ci sarà sempre del cambiamento. Un cambiamento (per natura) cambia la realtà; probabilmente ottime apparecchiature minimizzano il cambiamento (aggiungendo piacevoli colori).TomCapraro ha scritto:Non mi risulta.markzzz ha scritto: Il concetto di "qualità" degli impianti (in termini di timbro) a sto punto non significa nulla...
Piu' è spiccata tale verosimiglianza, e più il setup risulta "concreto"
saluti, Tom
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Re: Concretezza del suono
Ma verosimiglianza a cosa esattamente? Questo è il punto Non ho un metodo di paragone. Se ho due speakers con frequenza di risposta leggermente diversa, suonano due timbri diversi. Non è che uno "preserva di più la qualità" (e quindi si avvicina di più), perché per natura non esiste il suono "concreto". Non so se riesco a spiegare la mia perplessitàTomCapraro ha scritto:Lo scopo dell'altà fedeltà (timbrica compresa) non verte a replicare (1:1) bensi a creare la condizione di una verosimiglianza spiccata.markzzz ha scritto:Sì forse detta così è azzardato. Diciamo che come paragone non c'è un valore assoluto di qualità. Sì producono apparecchiature che distorgano meno e "aggiungano" del buono, ma gira e rigira sei sempre lì: ci sarà sempre del cambiamento. Un cambiamento (per natura) cambia la realtà; probabilmente ottime apparecchiature minimizzano il cambiamento (aggiungendo piacevoli colori).TomCapraro ha scritto:Non mi risulta.markzzz ha scritto: Il concetto di "qualità" degli impianti (in termini di timbro) a sto punto non significa nulla...
Piu' è spiccata tale verosimiglianza, e più il setup risulta "concreto"
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Re: Concretezza del suono
1) la miglior concretezza oggettiva la si ottiene con opportune prestazioni elettriche/elettroacustiche ed acustiche.
2) la miglior concretezza soggettiva la si ottiene con ascolti composti da tester molto esperienti e, come ciliegina sulla torta, facendo ascoltare riproduzioni allo stesso produttore del disco, oppure tramite registrazioni REC LIVE.
In soldoni, se sai misurare bene e non sai riconoscere il suono degli strumenti (verosimiglianza) rimarrà qualcosina indietro.
Se sai ascoltare bene e non sai misurare rimarranno parecchie cose indietro.
Se sai misurare bene e sai pure ascoltare...verrà fuori un risultato molto-molto-molto concreto
p.s non puoi stabilire la qualità tramite la sola risposta in frequenza, c'è molto altro da verificare
2) la miglior concretezza soggettiva la si ottiene con ascolti composti da tester molto esperienti e, come ciliegina sulla torta, facendo ascoltare riproduzioni allo stesso produttore del disco, oppure tramite registrazioni REC LIVE.
In soldoni, se sai misurare bene e non sai riconoscere il suono degli strumenti (verosimiglianza) rimarrà qualcosina indietro.
Se sai ascoltare bene e non sai misurare rimarranno parecchie cose indietro.
Se sai misurare bene e sai pure ascoltare...verrà fuori un risultato molto-molto-molto concreto
p.s non puoi stabilire la qualità tramite la sola risposta in frequenza, c'è molto altro da verificare
saluti, Tom
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Re: Concretezza del suono
Come già detto nella premessa di questo topic, siamo abilissimi nel pattern recognition. Quindi un orecchio allenato che ha padronanza dell'ambiente dove sta ascoltando il sound, riesce (ragionando) a farsi un'idea della "concretezza" del sound in se, riesce ad astrarlo.TomCapraro ha scritto:1) la miglior concretezza oggettiva la si ottiene con opportune prestazioni elettriche/elettroacustiche ed acustiche.
2) la miglior concretezza soggettiva la si ottiene con ascolti composti da tester molto esperienti e, come ciliegina sulla torta, facendo ascoltare riproduzioni allo stesso produttore del disco, oppure tramite registrazioni REC LIVE.
In soldoni, se sai misurare bene e non sai riconoscere il suono degli strumenti (verosimiglianza) rimarrà qualcosina indietro.
Se sai ascoltare bene e non sai misurare rimarranno parecchie cose indietro.
Se sai misurare bene e sai pure ascoltare...verrà fuori un risultato molto-molto-molto concreto
p.s non puoi stabilire la qualità tramite la sola risposta in frequenza, c'è molto altro da verificare
Ma questo però è un ragionamento, non è il "vivere la musica". Diciamo che il concreto vive nella nostra mente, non lo ascoltiamo (cioè, percepiamo) mai. Prendi due impianti da milioni di dollari, comunque suonano diversi. Ed è il suono che producono che percepiamo e viviamo come esperienza musicale. Astrai il concreto, non lo ascolti mai.
E non parlo solo di registrazioni: nemmeno davanti ad un pianoforte in una stanza trattata puoi affermare di ascoltare il suono reale. Hai sempre del colore aggiunto. È il concetto base del Soundscape.
Provo a porti questa domanda: perché (secondo te) più un impianto è di qualità (e ovviamente sai intercettarla), più l'ascolto è piacevole? Comunque non stai ascoltando il reale, ma una sua approssimazione. Anche se astrai il reale (ed essendo di qualità capisci che la differenza è minima), la percezione differisce. Non è che "compensi"... e quindi compensi meno... è quindi te la godi di più
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