Concretezza del suono

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TomCapraro
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Re: Concretezza del suono

#31 Messaggio da TomCapraro »

Polin ha scritto:Personalmente il mio riferimento verteva,invece, sul fatto che l'uso del termine "imperfezione" non lascia ulteriore spazio ad eventuali possibili approfondimenti sulla tematica affrontata.
Indipendentemente dall'evento fisico se sia più o meno correttamente o identicamente ripetibile(almeno strumentalmente),la costruzione (mentale) del suono, servendosi (necessariamente) della memoria,conterrebbe comunque elementi di comparazione (modellizzati) non assolutamente normalizzabili in termini fisici.
Da un punto di vista olistico considero personalmente l'impossibilità di "scomposizione" delle parti.
Ogni "parte" è legata strettamente con un altra, per cui scaturiranno fenomeni imprevedibili, la cui incidenza è a sua volta poco quantificabile.
Dunque, durante un ascolto ""concreto"" basta semplicemente una telefonata "in mezzo" per trasformare la precedente "concretezza" in qualcosa di diverso, quindi percepire tutt'altre cose senza che nulla sarà cambiato nell'evento fisico.
La "telefonata in mezzo" a sua volta provocherà determinate variazioni, poco quantificabili, su individui diversi.
saluti, Tom
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TomCapraro
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Re: Concretezza del suono

#32 Messaggio da TomCapraro »

Conoscersi aiuta comunque, con i dovuti distinguo, a scegliere un momento in cui si percepisce con la massima concretezza possibile.
A me per esempio accade la domenica mattina, mi accorgo che tutti i "recettori" trovano la miglior disposizione per un ascolto "concreto"
saluti, Tom
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markzzz
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Re: Concretezza del suono

#33 Messaggio da markzzz »

TomCapraro ha scritto:Avevi scritto un "chi siamo noi per dire quale sia l'ambiente giusto" per cui si dovrebbe pensare anche a procurarsi del materiale adatto affinchè lo si possa ottimizzare.
Il resto viene come conseguenza, quindi se il setup audio e ben implementato dal punto di vista acustico, questo, rispetterà (senza "shapare" troppo) quanto in esso viene riprodotto.
Ma il "ben implementato/ottimizzato" è puramente soggettivo. Se per me la voce di AXL suona meglio con un sistema invece che con un altro, è una scelta mia. Vado ad aggiungere un "shape" che aggrada di più la mia esperienza musicale. Non c'è un "timbro" assoluto...
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Polin
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Re: Concretezza del suono

#34 Messaggio da Polin »

TomCapraro ha scritto:
Da un punto di vista olistico considero personalmente l'impossibilità di "scomposizione" delle parti.
Nel nostro caso,quello inerente agli aspetti prettamente psicoacustici(dove esiste una relazione univoca tra osservatore e fenomenologia),si dovrebbe provare a guardare lo stesso "fenomeno",quindi, solo secondo chi effettivamente lo può osservare e costruire.
Se si guarda(come fenomenologia della fenomenologia) il tutto come un insieme non scomponibile si escluderanno,a priori,tutte le modalità costruttivistiche operate da chi osserva facendo diventare parte del "fenomeno emergente"lo stesso unico osservatore...
TomCapraro ha scritto:
Dunque, durante un ascolto ""concreto"" basta semplicemente una telefonata "in mezzo" per trasformare la precedente "concretezza" in qualcosa di diverso, quindi percepire tutt'altre cose senza che nulla sarà cambiato nell'evento fisico.
L'evento fisico,come fenomeno complesso "cambia" in realtà a motivo della telefonata (o qualcosa di altro) che interferisce con lo stesso (in pratica diventa un disturbo esterno (non correlato al fenomeno primario) che produce un doppio effetto: maschera in parte l'evento fisico correlato al segnale e disturba l'attività attenzionale dell'osservatore suscitando una nuova forma di mascheramento definibile appunto :mascheramento percettivo attenzionale).*

*Su questo aspetto ci sarebbe altro da dire.
Saluti
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TomCapraro
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Re: Concretezza del suono

#35 Messaggio da TomCapraro »

markzzz ha scritto:Ma il "ben implementato/ottimizzato" è puramente soggettivo. Se per me la voce di AXL suona meglio con un sistema invece che con un altro, è una scelta mia. Vado ad aggiungere un "shape" che aggrada di più la mia esperienza musicale. Non c'è un "timbro" assoluto...

Non sono molto d'accordo. :)

Solitamente (sempre) l'implementazione di un setup elettroacustico -dentro- un locale domestico lascia un area molto vasta su cui poter migliorare -oggettivamente-
A questo punto definirei l'ottimizzazione acustica (in percentuale) molto più oggettiva che soggettiva.

Per il resto, sui gusti personali, non metto becco, quindi condividerei qualsiasi "gusto personale" altrui, purchè basato su un sistema di riproduzione ottimizzato.

Alla fine il 95% del risultato DEVE ricoprire la parte oggettiva del sistema, mentre il restante 5% lo lascio al minimo shape che riguarda determinate preferenze personali.

Il timbro della registrazione è uno solo, possiamo discostarci di poco, ma quello dovrà essere il riferimento.
saluti, Tom
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TomCapraro
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Re: Concretezza del suono

#36 Messaggio da TomCapraro »

Polin ha scritto:
TomCapraro ha scritto:
Da un punto di vista olistico considero personalmente l'impossibilità di "scomposizione" delle parti.
Nel nostro caso, quello inerente agli aspetti prettamente psicoacustici (dove esiste una relazione univoca tra osservatore e fenomenologia), si dovrebbe provare a guardare lo stesso "fenomeno", quindi, solo secondo chi effettivamente lo può osservare e costruire.
Se si guarda (come fenomenologia della fenomenologia) il tutto come un insieme non scomponibile si escluderanno, a priori, tutte le modalità costruttivistiche operate da chi osserva facendo diventare parte del "fenomeno emergente" lo stesso unico osservatore...
TomCapraro ha scritto:
Dunque, durante un ascolto ""concreto"" basta semplicemente una telefonata "in mezzo" per trasformare la precedente "concretezza" in qualcosa di diverso, quindi percepire tutt'altre cose senza che nulla sarà cambiato nell'evento fisico.
L'evento fisico, come fenomeno complesso "cambia" in realtà a motivo della telefonata (o qualcosa di altro) che interferisce con lo stesso (in pratica diventa un disturbo esterno (non correlato al fenomeno primario) che produce un doppio effetto: maschera in parte l'evento fisico correlato al segnale e disturba l'attività attenzionale dell'osservatore suscitando una nuova forma di mascheramento definibile appunto: mascheramento percettivo attenzionale).*

*Su questo aspetto ci sarebbe altro da dire.
Polin, guarda che non intendevo, per telefonata in mezzo, una conversazione in simultanea con l'ascolto, visto che hai menzionato il mascheramento, bensì l'interruzione dell'ascolto, causa telefonata, e poi la relativa ripresa.
Ecco, appena riprendi l'ascolto non percepirai più la concretezza di prima, e questo dipende anche da -cosa- abbiamo ricevuto per telefono...magari l'ascolto della musica darà perfino fastidio. (che cambiamento! da concreto a fastidioso)
saluti, Tom
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Re: Concretezza del suono

#37 Messaggio da MarioBon »

La discussione è interessante tuttavia credo si debba fare una netta distinzione tra la riproduzione di un suono (per esempio del violino) e la produzione di un suono (per esempio con un sintetizzatore).
Faccio un esempio:
Prendiamo una Fender Stratocaster collegata ad un amplificatore VOX, Fender e Marshall. La Stratocaster avrà tre timbri diversi. Ha senso chiedersi quale è il "timbro" della Stratocaster in sè?
Se voglio un certo timbro uso un certo amplificatore poi quello che ne viene fuori, una volta registrato, sarà il suono da riprodurre.
Quindi, secondo me, non ha senso chiedersi quale sia il timbro di un suono prodotto artificialmente prima che questo sia passato attraverso un amplificatore ed un altoparlante.
Ma probabilmente la mia è "deformazione professionale" dato che mi occupo di riproduzione e non di produzione del suono.
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Re: Concretezza del suono

#38 Messaggio da TomCapraro »

MarioBon ha scritto:La discussione è interessante tuttavia credo si debba fare una netta distinzione tra la riproduzione di un suono (per esempio del violino) e la produzione di un suono (per esempio con un sintetizzatore).
Faccio un esempio:
Prendiamo una Fender Stratocaster collegata ad un amplificatore VOX, Fender e Marshall. La Stratocaster avrà tre timbri diversi. Ha senso chiedersi quale è il "timbro" della Stratocaster in sè?
Se voglio un certo timbro uso un certo amplificatore poi quello che ne viene fuori, una volta registrato, sarà il suono da riprodurre.
Quindi, secondo me, non ha senso chiedersi quale sia il timbro di un suono prodotto artificialmente prima che questo sia passato attraverso un amplificatore ed un altoparlante.
Ma probabilmente la mia è "deformazione professionale" dato che mi occupo di riproduzione e non di produzione del suono.
Concordo, difatti considero per produzione soltanto strumenti acustici, in assoluto la voce umana.
saluti, Tom
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Re: Concretezza del suono

#39 Messaggio da MarioBon »

Più che giusto: la voce umana è un ottimo esempio.
(tra l'altro viene sintetizzata nel cervello ma assume un timbro e una intonazione solo quando il flusso d'aria è passato per le corde vocali ed uscito dalla bocca).
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Re: Concretezza del suono

#40 Messaggio da markzzz »

TomCapraro ha scritto:Il timbro della registrazione è uno solo, possiamo discostarci di poco, ma quello dovrà essere il riferimento.
Qui non sono io molto d'accordo :) Il timbro "registrato" si (gli 1-0 del file digitale :P ma che poi anche lì, dipende; se cambio microfono, il processo di registrazione cambia il timbro a sua volta. Non parliamo poi di vinile o dischi magnetici...) ma il riprodotto no. Un semplice speaker con risposta in frequenza diversa cambia lo spettro (ergo, il timbro). Per natura non esiste il "flat" (che, da quando ho capito, suonerebbe comunque in maniera innaturalissima).
MarioBon ha scritto:Prendiamo una Fender Stratocaster collegata ad un amplificatore VOX, Fender e Marshall. La Stratocaster avrà tre timbri diversi. Ha senso chiedersi quale è il "timbro" della Stratocaster in sè?
Se voglio un certo timbro uso un certo amplificatore poi quello che ne viene fuori, una volta registrato, sarà il suono da riprodurre.
Sarà invece che io lavoro al 95% con suoni sintetizzati, ma anche su questo non solo molto d'accordo.
Sul serio, registra la Stratocaster con una Fender. Poi ascoltalo con dei preset dell'eq diversi nell'amplificatore.

Purtroppo non possiedo ne una Stratocaster ne una Fender. Ma se faccio la stessa cosa con un synth (dove posso totalmente eliminare l'ambiente di ripresa) io sento il timbro mutare.
Stessa cosa per la voce, come nell'esempio di AXL.
MarioBon ha scritto:Più che giusto: la voce umana è un ottimo esempio.
(tra l'altro viene sintetizzata nel cervello ma assume un timbro e una intonazione solo quando il flusso d'aria è passato per le corde vocali ed uscito dalla bocca).
Allora ti propongo anche questo esperimento. "Suona" un paio di timbri con questa web-audio app, in (se hai la possibilità) dispositivi diversi. Pure qui io sento le timbriche vocali cambiare. Tra diversi tipi di cuffia questo è ancora più eclatante.

P.s. Per gli admin: il 50% delle volte, su questo topic, non mi arrivano le mail di notifica per eventuali "nuovi messaggi", devo controllare a mano. Magari vi è già capitato ;)
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