SPL elevata o..."silenzio" acustico ? (cc)
- OscarBessi
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Re: SPL elevata o..."silenzio" acustico ? (cc)
Il silenzio acustico dovrebbe essere la base di partenza anche se mi rendo conto che non sempre si può attuare. La mia stanza, dedicata alla musica, è abbastanza isolata e non mi posso lamentare anche se all'epoca della costruzione non ero proprio informato su questi aspetti altrimenti avrei fatto sicuramente di più, a posteriori mi sarebbe costato relativamente poco. Ho un fonometro che sotto i 32 db non misura e devo dire che li si ferma quindi non so con precisione che rumore di fondo possa avere. Per quanto riguarda il trattamento passivo, che è il mio caso, è vero che ce ne vuole ma non compromette assolutamente nulla, anzi … naturalmente parlo della mia stanza non in generale … dipenderà dal tipo di trattamento.
oggi non me la sento di ascoltare a 100/110 dB
- TomCapraro
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Re: SPL elevata o..."silenzio" acustico ? (cc)
Appunto...dipenderà dal tipo di trattamento.OscarBessi ha scritto:Il silenzio acustico dovrebbe essere la base di partenza anche se mi rendo conto che non sempre si può attuare. La mia stanza, dedicata alla musica, è abbastanza isolata e non mi posso lamentare anche se all'epoca della costruzione non ero proprio informato su questi aspetti altrimenti avrei fatto sicuramente di più, a posteriori mi sarebbe costato relativamente poco. Ho un fonometro che sotto i 32 db non misura e devo dire che li si ferma quindi non so con precisione che rumore di fondo possa avere. Per quanto riguarda il trattamento passivo, che è il mio caso, è vero che ce ne vuole ma non compromette assolutamente nulla, anzi … naturalmente parlo della mia stanza non in generale … dipenderà dal tipo di trattamento.
p.s se il tuo fonometro non scende sotto i 32dBA, ci sono tutte le condizioni affinchè con un fonometro migliore si possa rilevare un rumore ancora piu basso...anche di ulteriori 5dB.
saluti, Tom
- MarcelloDalmazia
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Re: SPL elevata o..."silenzio" acustico ? (cc)
Da quando ho trattato la stanza, acquistato il Rigeneratore di Corrente PS AUDIO 5, ho potuto apprezzare e capire cosa vuol dire ascoltare Musica in Silenzio Acustico...ad oggi non potrei più farne a meno. Per me diventa qualcosa di IMPRESCINDIBILE..!
La musica ci insegna la cosa più importante che esista: saper ascoltare.
-
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Re: SPL elevata o..."silenzio" acustico ? (cc)
x Mario
perchè ascoltare a volume alto genera fatica d ascolto? allora chi studia musica per ore dovrebbe stancarsi subito...
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- MarioBon
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Re: SPL elevata o..."silenzio" acustico ? (cc)
Chi studia musica non è sottoposto a suoni così intensi a meno che non suoni la tromba a pieni polmoni in un ambiente piccolo e riflettente. Un pianoforte da studio non produce lo stesso volume di suono di un gran coda aperto, ecc. ecc. .
La fatica da ascolto prodotta dai volumi troppo elevati è un dato di fatto ed una esperienza comune. Dopo avere esperito suoni ad alto volume si manifetano gli acufeni (fischi nelle orecchie) e anche mal di testa segno che l'apparato uditivo (ed il cervello) è stato stressato. Altre sensazioni poco piacevoli derivano dalle risonanze delle cavità del corpo e dalle vibrazioni dei bulbi oculari. Quindi non possiamo attribuire la fatica al solo apparato uditivo. Dobbiamo interpretare la fatica da ascolto come un segnale che il cervello invia a fronte di una situazione di stress (potenzialmente pericolosa).
Questo avviene anche se la riproduzione è perfetta quindi indipendentemente dalla qualità dell'impianto e dipende dal livello e dal tempo di esposizione (come mostrano le normative).
Dal momento che l'orecchio è composto da una parte "meccanica" (dal timpano alla membrna basilare alle cellule ciliate) i volumi elevati corrispondono a sollecitazioni maggiori che producono non liearità (distorsione aurale). Il cervello si affatica perchè lavora per tentare di correggere ed equalizzare le sensazioni e il lavoro produce fatica. Come accennato ci sono poi gli effetti extra-uditivi.
Se poi l'ambiente è piccolo e/o è presente distorsione non lineare e/o il suono diretto è prevalente sul suono riflesso e/o la risposta in frequenza è troppo sbilanciata ... la fatica da ascolto si manifesta ancor prima.
L'unico modo per evitare di dove alzare troppo il volume è ridurre il rumore di fondo sia con il fonoassorbimento che con l'isolamento.
Le norme sul rumore in ambiente lavorativo non sono direttamente applicabili alla musica ma vanno comunque considerate per quanto riguarda il valore RMS ed il tempo di esposizione. In particolare in relazione ai rischi sul lungo termine.
http://www.mariobon.com/Articoli_nuovi/ ... _danni.htm
http://www.mariobon.com/Glossario/___Ud ... rumore.htm
Per quanto riguarda il giusto volume di ascolto:
nelle sale da concerto (al centro della sala) sono stati stimati livelli SPL tra 85 e 90 dB (i dati sono relativi alle esecuzioni delle opere di Haydn con orchestre confino a 25 violini). I valori di picco non sono molto più alti. Anche con questi valori e con un rumore ambientale di 20-25 dB ne resta abbastanza per una dinamica superiore a 60 dB. Ai tempi di Haydn l'ambiente era molto meno rumoroso. A questi dati vanno aggiunti quelli raccolti da Olson secondo il quale la maggioranza delle persone ascolta musica a livelli inferiori a 90 dB.
A fonte di tutto ciò non ci sono leggi che impediscano di ascoltare musica a qualsiasi volume e non è nemmeno detto che quello che fa la media degli ascoltatori sia la cosa giusta.
La fatica da ascolto prodotta dai volumi troppo elevati è un dato di fatto ed una esperienza comune. Dopo avere esperito suoni ad alto volume si manifetano gli acufeni (fischi nelle orecchie) e anche mal di testa segno che l'apparato uditivo (ed il cervello) è stato stressato. Altre sensazioni poco piacevoli derivano dalle risonanze delle cavità del corpo e dalle vibrazioni dei bulbi oculari. Quindi non possiamo attribuire la fatica al solo apparato uditivo. Dobbiamo interpretare la fatica da ascolto come un segnale che il cervello invia a fronte di una situazione di stress (potenzialmente pericolosa).
Questo avviene anche se la riproduzione è perfetta quindi indipendentemente dalla qualità dell'impianto e dipende dal livello e dal tempo di esposizione (come mostrano le normative).
Dal momento che l'orecchio è composto da una parte "meccanica" (dal timpano alla membrna basilare alle cellule ciliate) i volumi elevati corrispondono a sollecitazioni maggiori che producono non liearità (distorsione aurale). Il cervello si affatica perchè lavora per tentare di correggere ed equalizzare le sensazioni e il lavoro produce fatica. Come accennato ci sono poi gli effetti extra-uditivi.
Se poi l'ambiente è piccolo e/o è presente distorsione non lineare e/o il suono diretto è prevalente sul suono riflesso e/o la risposta in frequenza è troppo sbilanciata ... la fatica da ascolto si manifesta ancor prima.
L'unico modo per evitare di dove alzare troppo il volume è ridurre il rumore di fondo sia con il fonoassorbimento che con l'isolamento.
Le norme sul rumore in ambiente lavorativo non sono direttamente applicabili alla musica ma vanno comunque considerate per quanto riguarda il valore RMS ed il tempo di esposizione. In particolare in relazione ai rischi sul lungo termine.
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Per quanto riguarda il giusto volume di ascolto:
nelle sale da concerto (al centro della sala) sono stati stimati livelli SPL tra 85 e 90 dB (i dati sono relativi alle esecuzioni delle opere di Haydn con orchestre confino a 25 violini). I valori di picco non sono molto più alti. Anche con questi valori e con un rumore ambientale di 20-25 dB ne resta abbastanza per una dinamica superiore a 60 dB. Ai tempi di Haydn l'ambiente era molto meno rumoroso. A questi dati vanno aggiunti quelli raccolti da Olson secondo il quale la maggioranza delle persone ascolta musica a livelli inferiori a 90 dB.
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Mario Bon http://www.mariobon.com
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