Zapuan ha scritto:Io ritengo che ci sia bisogno di entrambi. Aggiungerei anche la bassa distorsione ad alti SPL.
Questo perchè l'ascolto imho non è sempre lo stesso. Ci sono momenti diversi, giornate diverse, generi diversi e registrazioni diverse.
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In effetti la registrazione fa una bella differenza. Lasciamo perdere le registrazioni mal fatte che non richiedono sistemi molto performanti perchè contengono già una abbondante quantità di distorsione (e infatti a volume alto diventano inascoltabili).
Parliamo invece delle registrazioni "buone" e con un fattore di cresta attorno a 10 (10 dB).
Questo significa che il valore RMS del segnale è 10 dB sotto al valore di picco.
Facciamo una stima per un ambiente 4x5x2.8 con i diffusori da 90 dB 1m/2.83Vrms con Q=2 a 2.5 metri, T60 di mezzo secondo. In queste condizioni con un ampli da 100 Watt per canale e due diffusori in funzione si ottengono:
104 dB di suono diretto (107 di picco)
114.4 dB di suono riflesso
114.9 dB si SPL totale.
Questo se il fattore di cresta del segnale vale 1.414 (sinusoide)
Se il fattore di cresta del programma musicale vale 10 il valore di picco rimane invariato mentre L'SPL diminuisce di 10 dB e si porta a circa 97 dB nel punto di ascolto (con picchi di 107 dB).
Questo si ottiene con "normali" diffusori da 90 dB e non è difficile trovarne con distorsione sufficientemente bassa almeno a partire da 100 Hz in su. Resta il problema della estensione delle basse frequenze. I sistemi a tre vie con taglio "basso" ed i sistemi con sub woofer producono distorsione stazionaria abbastanza bassa e dovrebbero essere sufficienti. Per quanto riguarda poi la qualità della riproduzione delle prime ottave il Dirac o il DRC farebbero il resto.
I picchi di pressione, quando il fattore di cresta è alto, sono spaziati nel tempo e anche se c'è distorsione di forma, questa è ben tollerata. Anche il clipping sporadico dell'ampli passa inosservato.
Quindi negli ambienti da 20-30 metri quadri non serve un impianto partcolarmente "grosso" per ottenere SPL di tutto rispetto. Se l'ambiente è più vasto le cose si complicano per due motivi:
- la distanza del punto di ascolto (passando da 2.5 a 4 metri il picco si abbassa di 4 dB)
- per ogni raddoppio del volume dell'ambiente (a parità di T60) servono 3 dB in più
Tutti questi dB si possono recuperare:
- aumentando la sensibilità degli altoparlanti
- aumentando la potenza dell'amplicatore
Si potrebbe anche adottare un sistema di altoparlanti più direttivo ma questo interviene anche sul rapporto tra suono diretto e suono riflesso e rientra nei "gusti personali".
C'è da dire che negli ambienti più grandi il T60 è, di norma, superiore quindi la perdita di SPL è inferiore a quella stimata.
Se poi si abita in condominio ... il problema non si pone: l'SPL va tenuto basso. Certo che, se si riesce ad isolare acusticamente l'ambiente, i vicini sentono meno "disturbo" e l'ascoltatore, riducendo il rumore ambientale, guadagna in dinamica e può anche alzare di più il volume. Quindi il "silenzio" vieme prima di tutti.
Raddoppiando lo spessore dei vetri alle finestre (e coibentando i cassonetti) il rumeore ambientale si riduce di 3 dB (almeno) il che equivale a raddoppiare la potenza dell'ampli. Con quello che costano gli amplificatori (ed il riscalbemento) magari conviene anche economicamente.