Cosa c'è di vero?

Sorgenti, Amplificatori, diffusori acustici, ecc.
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Coltr@ne
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Cosa c'è di vero?

#1 Messaggio da Coltr@ne »

Ne segue che due individui diversi di fronte alla stessa sorgente sonora non sentono la stessa cosa. Nemmeno la stessa persona, di fronte alla ripetizione dello stesso messaggio, sente due volte la stessa cosa.
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MarioBon
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Re: Cosa c'è di vero?

#2 Messaggio da MarioBon »

Ho dato una occhiata. La sostanza mi sembra questa:
un normale altoparlante a cono dovrebbe essere un pistone rigido ma non lo è: i break up sono spesso "drastici" e producono danni localizzati nell'intorno del break-up (distorsione, alterazioni della risposta in frequenza e della waterfall). Ciò limita l'estensione della banda passante. Esiston amche altoparlanti "buoni" ma costano, sono pesanti e profondi.

Qualcuno ha pensato che tanti break-up si possono coprire vicendevolmente ed ha inventato i DML o altoparlanti a "Modi Distribuiti".

Siccome la risposta impulsiva del DML non è ottimale siamo tornati a break-up più controllati.

Ma la stessa cosa si otteneva già con i coni in polipropilene. La SEAS in passato ha realizzato altoparlanti da 7" in polipropilene con risposte molto ben piatte e regolari e che suonavano anche molto bene (difettto: escursione limitata).

Probabilmente il miglioramento sta nell'aver esteso la banda utile (a scapito delle dimensioni).
Per i moderni televisori servono altoparlanti "piccoli", piatti e a larga banda. Secondo me questi dispositivi sono stati studiati per i televisori e ora proposti per HiFi. E' in atto una ricerca per migliorare la qualità dell'audio dei TV (come si può avere un 50" che se alzi il volume distorce?)

Resta il fatto che i break-up ci sono quindi la risposta impulsiva non può essere ottimale. Questo non esclude che possano suonare decentemente (meglio degli altoparlanti per TV attuali).

Trattandosi di mie supposizioni personalivanno prese con "beneficio di inventario".
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Re: Cosa c'è di vero?

#3 Messaggio da Coltr@ne »

Infatti sono usati nella soundbase che ho preso per migliorare il suono del TV.
La Q Acoustic che li usa, ne pubblicizza l'ampia dispersione angolare, come ci sono riusciti? Sempre col controllo dei breack-up, o per la membrana piatta?
ps: è la M2, devo dire che suona bene.
Ne segue che due individui diversi di fronte alla stessa sorgente sonora non sentono la stessa cosa. Nemmeno la stessa persona, di fronte alla ripetizione dello stesso messaggio, sente due volte la stessa cosa.
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Re: Cosa c'è di vero?

#4 Messaggio da MarioBon »

Per la dispersione contano sia le dimensioni del cono che i break-up.
Il break up riduce la superfcie di radiazione e, se lo smorzamento della membrana è buono, la risposta in frequenza risulta regolare (come nei woofer Seas di una volta)
Per esempio questo:
http://www.seas.no/images/stories/vinta ... p17rcy.pdf
ha una risposta molto regolare. I 7" Seas sono quelli con le rispote in frequenza migliori. il 5" e l'8"
non sono altrettanto buoni perchè i break-up si disribuiscono in modo diverso.
Il polipropilene funziona molto bene a livelli SPL moderati, oggi si usa il polipropilene ricotto che è sempre ben smorzato ma più rigido e regge anche livelli SPL ben più elevati.
Qui si vede molto bene:
Immagine

Per quanto riguarda Naim: gli altoparlanti piatti a pilotaggio nodale (ovvero con la bobina mobile incollata sul diaframma per bloccare il primo break-up) sono vecchi di parecchi anni (Technics).
http://www.mariobon.com/Glossario/___Al ... ipi_di.htm
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Re: Cosa c'è di vero?

#5 Messaggio da Coltr@ne »

Conosco quei Seas, piacevano tanto anche a Giussani.
Questi, che mi par di capire piacciano anche a te, ne possono essere i degni eredi?
http://www.seas.no/index.php?option=com ... Itemid=461
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Re: Cosa c'è di vero?

#6 Messaggio da MarioBon »

Quello è il modello standard che va già bene di suo. Usa la versione customizzata e selezionata (tolleranze più strette). Funziona bene sulla Callas come woofer (2 vie) e molto bene su Quinta SE, Diva e Grand Callas dove fa il medio tagliato a 200 Hz.
Tanto per dire: lo spostamento volumetrico è superiore ad un 8" di qualche anno fa (0.756 litri contro 0.660 litri)
Poi si dice che, nel tempo, non è cambiato nulla.
Comunque se guardi la curva di impedenza si veda una rottura a 800Hz circa che però non lascia segni sulla risposta in frequenza. In quello customizzato la impedenza è più regolare ela rottura non si vede (è più smorzata)
Immagine
queste qui sopra sono le risposte dei primi due campioni fatti a mano e quindi non prrfettamente uguali.
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Re: Cosa c'è di vero?

#7 Messaggio da EDO RC24 »

quello che mi chiedo è come mai se ci sono nuove tecnologie nel campo dei trasduttori moderni usate da opera e altri marchi..come mai chi compra i diffusori se li rivende a tempo di record ?? una nuova tecnologia dovrebbe avere una vita di utilizzo di almeno alcuni anni..per essere apprezzata..
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MarioBon
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Re: Cosa c'è di vero?

#8 Messaggio da MarioBon »

Ci sono talmente tanti motivi per cambiare il sistema di altoparlanti che quasi non vale la pena elencarli.
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Re: Cosa c'è di vero?

#9 Messaggio da EDO RC24 »

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Re: Cosa c'è di vero?

#10 Messaggio da Polin »

MarioBon ha scritto:Ci sono talmente tanti motivi per cambiare il sistema di altoparlanti che quasi non vale la pena elencarli.
Un diffusore acustico, per quanto tecnicamente ed acusticamente performante, rimane sempre un diffusore!
Spesso ci si aspetta più di quanto esso possa esprimere in veridicità di riproduzione e per tale ragione si tende ad essere sempre un po' insoddisfatti!
Saluti
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