(Avevo postato questo su M., ma praticamente non mi si è filato nessuno)
L'applicazione di questa tecnologia mi ha sempre stuzzicato non poco. Si parla di un amplificatore direct-digital con un modulatore in software che generata uno stream 1-bit PWM (cioè una specie di DSD) che controlla direttamente gli stadi power switching di un classe D. In pratica l'amplificatore diventa un "power DAC" e non c'è più bisogno di stadi analogici tra DAC e finale. Questo è il concetto applicato da Estelon nei suoi diffusori Estelon Lynx.
[youtube]https://youtu.be/6gdbdgKWJ2s[/youtube]
Credo che al giorno d'oggi la maggior parte degli amplificatori (speaker e cuffie) usati in campo telefoni cellulari e tablet sono di questo genere, per motivi di efficenza. Anche i microfoni utilizzati sono del tipo MEMS digitali che escono con uno stream a 1-bit.
Amplificatori direct-digital hanno un futuro?
- bibo01
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Re: Amplificatori direct-digital hanno un futuro?
Ciao Gianluca, di sicuro un futuro lo avranno, serve soltanto capire quanto futuro possano avere in ambito audiofilo.bibo01 ha scritto:(Avevo postato questo su M., ma praticamente non mi si è filato nessuno)
L'applicazione di questa tecnologia mi ha sempre stuzzicato non poco. Si parla di un amplificatore direct-digital con un modulatore in software che generata uno stream 1-bit PWM (cioè una specie di DSD) che controlla direttamente gli stadi power switching di un classe D. In pratica l'amplificatore diventa un "power DAC" e non c'è più bisogno di stadi analogici tra DAC e finale. Questo è il concetto applicato da Estelon nei suoi diffusori Estelon Lynx.
[youtube]https://youtu.be/6gdbdgKWJ2s[/youtube]
Credo che al giorno d'oggi la maggior parte degli amplificatori (speaker e cuffie) usati in campo telefoni cellulari e tablet sono di questo genere, per motivi di efficenza. Anche i microfoni utilizzati sono del tipo MEMS digitali che escono con uno stream a 1-bit.
Bisognerebbe provarli bene, su un carico non resistivo quindi misurarli e ascoltarli.
saluti, Tom
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Re: Amplificatori direct-digital hanno un futuro?
Buongiorno Gianluca, forse è un argomento troppo tecnico per un forum di appassionati di alta fedeltà
Io non ho conoscenze elettroniche sufficientemente approfondite per giudicare, ma questi due scritti di Bruno Putzeys sul discorso classe D full digital, per quanto "datati", mi sembrano molto interessanti ed esplicativi delle problematiche riscontrate nell'applicazione di questa tecnologia.
https://www.audioholics.com/audio-ampli ... amplifiers
https://www.diyaudio.com/forums/class-d ... 35641.html
Ne hai mai provato uno, magari a confronto con un Ncore?
Io non ho conoscenze elettroniche sufficientemente approfondite per giudicare, ma questi due scritti di Bruno Putzeys sul discorso classe D full digital, per quanto "datati", mi sembrano molto interessanti ed esplicativi delle problematiche riscontrate nell'applicazione di questa tecnologia.
https://www.audioholics.com/audio-ampli ... amplifiers
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- bibo01
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Re: Amplificatori direct-digital hanno un futuro?
Sinceramente non ho letto gli scritti che hai linkato. Comunque, Putzeys è uno dei sicuri promotori sotto vari aspetti; infatti, è anche il designer dietro ai prodotti Mola Mola che utilizzano tale sistema. A quanto pare sono anche prodotti molti validi e apprezzati ...non mi dispiacerebbe testare il loro innovativo DACsfabio ha scritto:Buongiorno Gianluca, forse è un argomento troppo tecnico per un forum di appassionati di alta fedeltà
Io non ho conoscenze elettroniche sufficientemente approfondite per giudicare, ma questi due scritti di Bruno Putzeys sul discorso classe D full digital, per quanto "datati", mi sembrano molto interessanti ed esplicativi delle problematiche riscontrate nell'applicazione di questa tecnologia.
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Re: Amplificatori direct-digital hanno un futuro?
Se consideriamo una catena di riproduzione audio, ci accorgiamo che il segnale può subire più conversioni da analogico a digitale e viceversa. E' quindi del tutto naturale che si cerchi di evitare queste conversioni lasciando solo l'ultima (la trasduzione elettro-acustica). Come per tutte le tecnologie che si sono avvicendate fino ad oggi ci vorrà un po' di tempo perchè si giunga ad un livello di fedeltà adeguato ma inevitabilmente (se ci sarà una richiesta del mercato in tal senso) accadrà.
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Re: Amplificatori direct-digital hanno un futuro?
Nonché di queste: https://www.kiiaudio.com/kii_three.phpbibo01 ha scritto: Sinceramente non ho letto gli scritti che hai linkato. Comunque, Putzeys è uno dei sicuri promotori sotto vari aspetti; infatti, è anche il designer dietro ai prodotti Mola Mola che utilizzano tale sistema. A quanto pare sono anche prodotti molti validi e apprezzati ...non mi dispiacerebbe testare il loro innovativo DAC
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Re: Amplificatori direct-digital hanno un futuro?
Traduzione (automatica di google)sfabio ha scritto: https://www.audioholics.com/audio-ampli ... amplifiers
di Bruno Putzeys - 29 agosto 2004
Innanzitutto vorrei sottolineare che "gli amplificatori digitali" sono un termine improprio. Ci sono due categorie:
Classe controllata analogicamente D. Amplificatori di commutazione con un segnale di ingresso analogico e un sistema di controllo analogico. Normalmente è presente un certo grado di correzione dell'errore di feedback.
Amplificatori di classe D. a controllo digitale con un controllo generato digitalmente che commuta uno stadio di potenza. Non è presente alcun controllo degli errori. Quelli che hanno un controllo degli errori possono mostrare di essere topologicamente equivalenti a una classe D con controllo analogico con un DAC davanti.
Entrambi utilizzano stadi di potenza di commutazione e hanno un'elevata efficienza energetica come la loro caratteristica più accattivante.
Perché il digitale ...
La classe D controllata digitalmente ha inizialmente ottenuto un successo nella forma del Tact Millennium. Tuttavia, per la sua semplice esistenza questo dispositivo (e un altro di mia creazione, il "PPDSD" che funziona marginalmente meglio) dimostra che ottenere buone prestazioni da un tale congegno è in gran parte un esercizio di progettazione analogica - molto complicato e costoso in quel . Dopo tutto, i fenomeni di distorsione che si frappongono tra un segnale di controllo digitale perfettamente formato e una replica analogica perfetta sono intrinsecamente analogici. Allo stesso modo, le D più economiche della classe digitale (come Sony S-Master e TI) continuano a dimostrare che a livelli di prezzo e complessità pratica, le prestazioni sono piuttosto abissali (meglio dello 0,1% di THD è insolito ed essere sicuri che non sia solo terza armonica!)
Uno dovrebbe porre la domanda: un progettista di convertitori D / A dovrebbe costruire un DAC usando componenti di potenza? Probabilmente no. Che ne dici del vecchio argomento secondo cui il digitale al massimo è il migliore? Bene, dovrei pensare che la barriera D / A sia meglio posizionata esattamente dove permette all'intera catena del segnale di funzionare al suo meglio e perché dovremmo credere che questo sia necessariamente giusto alla fine? Molto chiaramente il concetto di un amplificatore digitale di classe D è stato immaginato da persone DSP che presumevano che il segnale dovesse essere tenuto fuori dal mondo dei grandi cattivi analogici il più a lungo possibile, e allo stesso tempo aspettarsi lo stadio di potenza, l'alimentazione e il filtro ( tutto altamente analogico in natura) per eseguire in modo impeccabile.
... o piuttosto, perché no?
La classe D controllata analogicamente è una storia abbastanza diversa. Sebbene la maggior parte delle implementazioni disponibili sul mercato siano ben al di sotto di questo ideale, un corretto controllo degli errori può essere usato per rendere gli amplificatori analogici di classe D con dati prestazionali dando alla varietà digitale una corsa ai loro soldi, ad un prezzo ben inferiore a quello della classe digitale D più economica . Possono avere un'impedenza di uscita incredibilmente bassa proprio al di là della gamma audio (che quelli digitali non possono!) Mentre la distorsione indipendente dalla frequenza (per quel "suono a zero feedback") è effettivamente più facile da ottenere rispetto a quella digitale.
All'orecchio
Che ne dici del suono? L'elevata impedenza di uscita HF del filtro di uscita, quando non corretta (negli amplificatori senza feedback post-filtro, cioè tutti quelli digitali e molti analogici) è responsabile del calore e dell'aria del tubo spesso citati. Alle basse frequenze l'impedenza del filtro è bassa, dando luogo a bassi potenti e dinamici. Poiché in passato gli amplificatori avevano una reputazione per il suono duro (a causa di persone che non li avevano ascoltati ma presumevano che il passaggio non poteva significare nient'altro), su ogni voce moderna nel campo veniva annunciata come la "prima classe audiofila D". Leggi una recensione su Bel Canto Evo o Sharp 1-bit (che è analogico, btw) per vedere cosa intendo. Tieni presente che se un dispositivo suona radicalmente diverso da quello che hai tenuto in alta considerazione in precedenza, di solito succede qualcosa di strano.
Sfortunatamente, anche se caldo e arioso è bello, non è tutto ciò che serve per un vero suono audiofilo. Mi piace pensare che anche le componenti audio debbano risultare neutre e trasparenti. Una risposta in frequenza che vaga di 10 dB dalla linea a 20 kHz non è favorevole alla neutralità. High THD non è buono per la trasparenza, specialmente quando sale con frequenza. Ergo the Tact Millennium (che ha un THD piatto e basso ma una risposta in frequenza non piatta) suona trasparente ma non neutro, e il tuo amplificatore a transistor medio (che ha un'impedenza di uscita bassa ma un THD in forte aumento) sembra neutro ma non trasparente.
Ora, la tecnologia (se è possibile chiamare un circuito con 16 transistor che) per fornire un'impedenza di uscita bassa con bassa distorsione indipendente dalla frequenza nella classe D esiste. Costruito con componenti di livello audiofilo, spaventa i pantaloni da qualsiasi amplificatore di fascia alta (mentre sono il progettista di quel circuito e quindi un po 'di attenzione nel leggere questa affermazione è giustificato, ho un sacco di gente seria per fare il backup del mio rivendicazioni). Ovviamente, avendo queste caratteristiche suona più come gli altri amplificatori di fascia alta che suona diversamente, nella stessa vena in cui il miglior ingranaggio a tubo e il miglior ingranaggio a stato solido non differiscono per chilometri nel suono.
L'Upshot
Classe digitale controllata D: strada senza uscita.
Classe D controllata analogicamente: sicuramente il futuro, anche se non dovresti aspettarti che appiattisca la concorrenza dal solido tradizionale
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Re: Amplificatori direct-digital hanno un futuro?
bibo01 ha scritto:Sinceramente non ho letto gli scritti che hai linkato. Comunque, Putzeys è uno dei sicuri promotori sotto vari aspetti; infatti, è anche il designer dietro ai prodotti Mola Mola che utilizzano tale sistema. A quanto pare sono anche prodotti molti validi e apprezzati
Da quello che ho capito io è esattamente l'opposto, fin dal lontano 2004, in cui affermava che il controllo digitale di un amplificatore (di potenza) switching peggiora le prestazioni in quanto impedisce l'implementazione di feedback all'uscita e rende l'ampli più distorcente e più sensibile al carico applicato. Lui è un grande promotore del controllo analogico degli ampli in classe D e dell'applicazione di "tonnellate" di controreazione. Io utilizzo moduli UCD in auto da una quindicina di anni, ed ho avuto modo di confrontarli anche con sistemi casalinghi con ottimi risultati. Da alcuni mesi utilizzo un amplificatore autocostruito con due moduli NC500MP e devo dire che non mi ha mai deluso, anzi
https://www.hypex.nl/product/nc500mp-oem/75
E adesso chi lo dice agli audiofili che stanno ascoltando un DAC... in classe D???bibo01 ha scritto: ...non mi dispiacerebbe testare il loro innovativo DAC
- Zapuan
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Re: Amplificatori direct-digital hanno un futuro?
Molto interessante questa tua testimonianza sfabio. Più volte sono stato preso dalla scimmia a cambiare il mio Yamaha p5000 con un paio di nc400 in kit... qua do sono o usciti i moduli della serie mp oem ho cercato di capire quanto costano e come averli ma senza esito. Come hai fatto a procurarteli? E secondo te quale differenza c'è con gli ncore 400?
Hakuna matata a tutti
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Re: Amplificatori direct-digital hanno un futuro?
Sono moduli OEM e non vengono venduti al pubblico, ho avuto la fortuna di vedere un inserzione nel mercatino di diyaudio.com, dove un operatore che li aveva comprati per provarli li rivendeva a 600€ la coppia e ne ho subito approfittatoZapuan ha scritto:Molto interessante questa tua testimonianza sfabio. Più volte sono stato preso dalla scimmia a cambiare il mio Yamaha p5000 con un paio di nc400 in kit... qua do sono o usciti i moduli della serie mp oem ho cercato di capire quanto costano e come averli ma senza esito. Come hai fatto a procurarteli? E secondo te quale differenza c'è con gli ncore 400?
Purtroppo non ho avuto modo di confrontarli con gli nc400, la differenza maggiore è lo stadio di ingresso ad operazionali invece che a discreti, ma conoscendo Hypex penso che le differenze sonore siano invece molto sottili...
Attualmente ti consiglierei, se ne vuoi uno fatto e finito, di provare a contattare questo inserzionista https://www.diyaudio.com/forums/swap-me ... block.html
oppure di acquistare questo https://www.audiophonics.fr/fr/amplific ... 13344.html che è quello venduto al prezzo più basso, che io sappia.
Fabio
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