Filtri dac Eam lab

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elemiah
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Filtri dac Eam lab

#1 Messaggio da elemiah »

Buonasera a tutti
ho qualche difficoltà nella comprensione dell'uso dei filtri di un Dac Eam lab D101, inutile dire che il manuale non spiega nulla e la risposta della ditta alla mia richiesta di una spiegazione sul loro funzionamento è stata questa:
"L'uso dei filtri è a discrezione dell'utilizzatore . Essi sono previsti da programmazione e già inseriti di fabbrica nel chip Sabre. Detto semplicemente permettono di variare la pendenza ed il Q del filtro di uscita del Chip."
Per me ancora più incomprensibile.
Premesso che ho individuato quello che più mi piace (trovo ben poca differenza) vorrei capirci qualcosa.
Tra l'altro nel manuale non si capisce neanche se il chip sabre è 9018 o 9038....
Ringrazio se qualcuno mi può essere d'aiuto.
Luca
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TomCapraro
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Re: Filtri dac Eam lab

#2 Messaggio da TomCapraro »

elemiah ha scritto:Buonasera a tutti
ho qualche difficoltà nella comprensione dell'uso dei filtri di un Dac Eam lab D101, inutile dire che il manuale non spiega nulla e la risposta della ditta alla mia richiesta di una spiegazione sul loro funzionamento è stata questa:
"L'uso dei filtri è a discrezione dell'utilizzatore . Essi sono previsti da programmazione e già inseriti di fabbrica nel chip Sabre. Detto semplicemente permettono di variare la pendenza ed il Q del filtro di uscita del Chip."
Per me ancora più incomprensibile.
Premesso che ho individuato quello che più mi piace (trovo ben poca differenza) vorrei capirci qualcosa.
Tra l'altro nel manuale non si capisce neanche se il chip sabre è 9018 o 9038....
Ringrazio se qualcuno mi può essere d'aiuto.
Ciao, le opzioni del tuo dac cambiano il tipo di architettura del filtro facendole spaziare tra filtraggi di tipo ibrido, Brickwall, Apodizing Lineare ect...

Questi determinano il tipo di fase (minima e/o lineare) nonchè la pendenza del taglio (ripidità) con tutte le conseguenze che ne vengono fuori.

Ad esempio la pendenza del filtraggio è un compromesso a tutti gli effetti perchè, se da un lato ripulisce il segnale dai residui di aliasing, dall'altro introduce rotazioni di fase, ripple e ondulazioni nella risposta alle altissime.

Anche la risposta all'impulso subirebbe delle variazioni poichè cambia il pre-post ringing.

E' un discorso molto complesso che per facilitarti la comprensione piu immediata non dovrai fare altro che selezionarne uno a piacimento.

L'effetto maggiore si verifica con i formati a 16/44.1khz, mentre con l'alta risoluzione l'efficacia del cambio del filtro svanisce (o quasi)
saluti, Tom
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TomCapraro
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Re: Filtri dac Eam lab

#3 Messaggio da TomCapraro »

Qui trovi una selezione di vari filtri e l'effetto che hanno sull'impulso, sulla risposta in frequenza e sulla fase.

Immagine
saluti, Tom
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MarioBon
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Re: Filtri dac Eam lab

#4 Messaggio da MarioBon »

Per capire qualche cosa di filtri digitali bisognerebbe prendere un bel libro.
Come utilizzatore considera che il tuo dispositivo mette a disposizione delle scelte e quello che devi fare è scegliere quella che ti piace di più.
Parlare di Q e pendenza per un filtro digitale anti-alias o di ricostruzione è un po' troppo semplificato.
La funzione di questi filtri è eliminare tutto quello che è superiore ad una certa frequenza (sono filtri "passa basso"). A differenza dei filtri cross-over che si usano per gli altoparlanti le pendenze di attenuazione sono veramente molto alte.
La pendenza di attenuazione indica di quanto viene attenuato il segnale in funzione della frequenza.
Una pendenza di 6dB ottava significa che se la frequenza f non è attenuata, la frequenza doppia 2f è attenuata di 6 dB quella quadrupla di 12 dB ecc.
Più la pendenza è alta più il filtro è complicato (da progettare e da realizzare).
Per un CD la frequenza di campionamento è di 44.1kHz mentre la banda passante è di 20kHz. Questo significa che passando da 20kHz a 22.05KHz (che è pochissima differenza) si deve aver attenuato il segnale di 90 dB o più. In questo caso si dice che il segnale è rigorosamente limitato in banda nel senso che appena superata una certa frequenza non c'è più nulla (o quasi).
Questa è la condizione richiesta per convertire i segnali in forma digitale, trattarli, e riportarli in forma analogica (Teorema di Shannon).
Questi filtri si possono fare in molti modi che possono portare a conseguenze udibili. Dato che ci sono diverse scuole di pensiero per non far torto a nessuno si prevede la scelta di filtri diversi. Le differenze, all'ascolto, sono piccole e soggettive e non si può dire a priori quale sia il miglior filtro per ciascun individuo.
Mario Bon http://www.mariobon.com
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elemiah
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Re: Filtri dac Eam lab

#5 Messaggio da elemiah »

Grazie delle spiegazioni, resta complicato da capire ma almeno ho qualcosa su cui ragionare.
Certo alla fine scelgo quella che più si avvicina alla mia idea di suono, quello che mi piacerebbe sentire.
Luca
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