Pagelle: the Good and the Bad of Audio

Sorgenti, Amplificatori, diffusori acustici, ecc.
(tranne i cavi)
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Interference
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Iscritto il: 24/04/2019, 17:28

Pagelle: the Good and the Bad of Audio

#1 Messaggio da Interference »

Ho pensato di raccogliere in questo thread una lista ragionata di produttori sulla base del loro "track record" rispetto a qualità dei prodotti, pratiche commerciali, onestà intellettuale etc.

Cercherò di rifarmi ad elementi il più possibile oggettivi, o quantomeno a pareri autorevoli. Si tratta di un'elaborazione personale e spero di non abusare di questo spazio concedendomi un giudizio di massima su ciascun produttore.

Non è mia intenzione costruire un enciclopedia, ma quantomeno mi preme coprire i marchi più "chiacchierati" online.

Spero di raccogliere informazioni utili e ovviamente suggerimenti sono ben accetti ;) Aggiornerò questo post progressivamente, specie se c'è interesse!


Atoll
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Il marchio francese si è ritagliato una nicchia di mercato e ha estimatori anche da noi. Abbiamo discusso in merito ai loro ampli integrati, con gravi problemi di dimensionamento. Decisamente non raccomandabile.
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Audio-gd
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Ci abbiamo già dedicato un thread. Puntualmente i loro prodotti esibiscono prestazioni molto scarse alle misure, e non parliamo di caratterizzazione "voluta" del suono ma proprio di prestazioni inconsistenti (alcuni prodotti esibiscono chiaramente prestazioni diverse su un canale rispetto all'altro). Alimentazioni sovradimensionate e componenti discreti a profusione non sono garanzia di qualità progettuale.

Sarebbe ingeneroso attribuire all'azienda le "colpe" dei suoi fan, ma occorre ricordare che molti i "miti" che girano intorno a questo marchio e al suo progettista sono frutto di malintesi e edulcorazioni.

Per il momento risulta certamente non raccomandabile.
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Benchmark Audio
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Si tratta di un affermato produttore di apparecchi dedicati per buona parte al mercato professionale. Hanno all'attivo progetti eccellenti tra cui l'ottima serie DAC1, DAC2, DAC3 e il finale AHB2 a cui avevo dedicato un thread. Il loro sito ha una sezione dedicata ad application notes in cui si trattano diverse problematiche e si spiegano le scelte progettuali adottate nei loro prodotti. Il progettista John Siau ha un profilo su AudioScienceReview ed interagisce proficuamente con la community: decisamente un punto a favore. A mio parere un record eccellente.
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Conrad Johnson
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Un marchio di culto nel settore high-end... tuttavia l'analisi di alcuni loro prodotti rivela una qualità non all'altezza della nomea. Ho aperto un thread per parlarne, partendo dalle recensioni di un Premier Three e di un PV12. Da fare attenzione.
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Hypex
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Uno dei nomi di spicco quando si parla di amplificatori moderni in classe D. Inizia commercializzando la serie UcD ideata dal celebre Bruno Putzeys, poi assunto come lead R&D engineer. Ciò ha portato a realizzare la serie nCore, uno dei più avanzati amplificatori classe D rivolti al mercato consumer. Direi un contributo eccellente. al mondo dell'alta fedeltà.
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Nordost
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Abbiamo parlato di un loro prodotto pubblicizzato con affermazioni vaghe e fondamentalmente pseudoscientifiche. Oltre a questo, vale la pena ricordare che l'azienda ha il coraggio di proporre sul mercato cavi da decine di migliaia di dollari di listino, segno che l'obiettivo è quello di commercializzare status symbol anziché prodotti atti a svolgere una determinata funzione tecnica. Direi non raccomandabile.
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Schiit
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Schiit è un'azienda californiana affermatasi nel campo delle elettroniche di linea grazie a prodotti abbordabili e una campagna capillare di promozione su diverse testate online, tra cui Head-Fi.

Qualche anno fa ci fu l'affaire Asgard. A fronte di un prodotto con un serio difetto progettuale, potenzialmente in grado di danneggiare le cuffie ad esso collegate, l'azienda dapprima cercò di minimizzare salvo poi riconoscere il problema. La querelle ebbe diversi strascichi tra cui il ban di NwAvGuy (anonimo progettista di Objective2 e ODAC) da Head-Fi.

Chi ha seguito le recensioni di Audiosciencereview sa che lo storico di Schiit è fatto di alti e bassi. Diversi prodotti affetti da difetti di progettazione, in particolare di grounding. Io stesso (unica nota personale) ho assistito conoscenti alle prese con ronzii ineliminabili nonostante il corretto interfacciamento (e la risposta dell'assistenza tecnica di Schiit fu abbastanza poco "pertinente").

Sarebbe però ingeneroso bocciare l'azienda tout-court, perché recentemente hanno mostrato di saper realizzare buoni prodotti. Anche per questo rimando ad Audiosciencereview (con calma eventualmente riporterò un indice).

Insomma, da valutare caso per caso, ma l'impressione è di un trend positivo.
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