Amplificatori allo stato dell'arte

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Lettore di rete Logitech Squeezebox Touch -> Gustard U12 -> DAC Beresford Caiman SEG con alimentazioni lineari autocostruite

Cuffie: Stax SR-507, Stax SR-X/mk3, Sony MDR-1A, Sony MDR-F1, Koss PortaPro, AKG Y50
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Re: Amplificatori allo stato dell'arte

#41 Messaggio da Auditor »

faber_57 ha scritto:Era ciò che pensava Giussani e, per quanto possa valere, pure il sottoscritto. Oserei dire che pure Aloia lo ha in fondo sempre sostenuto, pur lasciando quel po' di ambiguità che gli permetteva di vendere finali valvolari di prestazioni (tecniche) elevatissime.
Io penso che se uno seguisse pedestremente i suggerimenti di Douglas Self potrebbe tranquillamente costruire l'ampli perfetto, scalando solamente a seconda della potenza necessaria. Per ampli perfetto naturalmente non intendo l'ampli più piacevole da ascoltare.
Che ne pensate?
Anche Peter Walker sosteneva più o meno la stessa cosa.

Nella realtà le cose stanno diversamente. Ho in questo momento a casa tre amplificatori a stato solido che sulla carta dovrebbero essere tutti in grado di pilotare adeguatamente i miei diffusori, ma suonano in modo notevolmente diverso.

Quindi, o non è così banale fare l'ampli perfetto, o gli ampli vengono fatti di proposito per non essere trasparenti. Direi... entrambe le cose.
Nicola
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Re: Amplificatori allo stato dell'arte

#42 Messaggio da Auditor »

bergat ha scritto:La mia opinione è che in termini di suono qualitativo, il 90% dipende dal preamplificatore e solo il 10% dal finale. In questi termini anch'io sono dell'avviso quindi che è inutile spendere oltre l'acquisto di 2 Halo JC1 mono.
Comunque da ricordare che anche Unison costruisce dei finali mono di discreta potenza.
A ben guardare, è molto più semplice costruire un preamplificatore (linea) trasparente che un finale. Un finale deve gestire un insieme piuttosto ampio di possibili carichi ed erogare potenza. Un preamplificatore deve semplicemente selezionare gli ingressi, amplificarli (di fatto con gli ingressi linea si tratta più di attenuazione che di amplificazione) ed inviarli su un carico ad alta impedenza che varia al più fra 10 e 100 kOhm, carichi di tutto riposo con erogazioni di potenza minuscole.

Sulla carta, la cosa si può fare con qualche relè di segnale, un potenziometro ed un singolo operazionale di ultima generazione, ottenendo livelli di rumore e distorsione al limite della misurabilità. Poche decine di Euro di componenti elettronici. Aggiungiamoci pure un'alimentazione pulita, ma basta che eroghi pochi watt. Anche lì, i regolatori monolitici di ultima generazione hanno prestazioni in termici di rumore e stabilità più che abbondanti, anche perchè un preamplificatore lavora in classe A quindi con carico costante e indipendente dal segnale musicale. Costano molto di più contenitore, connettori e manopole. Eppure ci sono in giro, e vanno venduti, preamplificatori linea da 10000 Euro e oltre.

La diversità di suono fra preamplificatori, che effettivamente c'è, non ha reali giustificazioni tecniche e non può essere che voluta. Il che significa che, in sostanza, quando si compra un preamplificatore nella maggioranza dei casi ci si becca anche un equalizzatore occulto e con i controlli bloccati.
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Haydn
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Re: Amplificatori allo stato dell'arte

#43 Messaggio da Haydn »

Bravo Auditor!!
Finalmente un forum dove si possono esprimere pareri chiari e circostanziati senza paura di dar fastidio a qualcuno che, per "tradizione", vuole continuare a sostenere teoremi di pura magia aiende ...

Questa frase che tu hai detto dovrebbe far trasalire il 99% dei veri audiofili appassionati:

"La diversità di suono fra preamplificatori, che effettivamente c'è, non ha reali giustificazioni tecniche e non può essere che voluta. Il che significa che, in sostanza, quando si compra un preamplificatore nella maggioranza dei casi ci si becca anche un equalizzatore occulto e con i controlli bloccati."

ma in realtà temo che sarà osteggiata dal 99% degli audiofili, ormai avvezzi alla fantasiosa equazione:

+ costa = + suona

Certo, la sezione pre lavora su segnali abbastanza deboli, e ogni minimo errore nel trattarli pregiudicherebbe tutto quello che sta a valle. Io ho sostenuto da tempo che ho ascoltato un impianto dove, tolto un pre attivo di alto lignaggio (circa 10k di listino, in 4 telai, un dual mono con alimentazioni separate) e messo al suo posto un passivo fatto con componenti ultraselezionati (costo al pubblico intorno ai 900 euro), ... bè, che vi devo dire? Il proprietario dell'impianto ha venduto il pre attivo ed ora vive felice con il passivo e il resto dell'impianto che costa 20 volte tanto...

Come diceva un noto comico ai tempi: FATTI, NON PUGNETTE!
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massimoto 68
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Re: Amplificatori allo stato dell'arte

#44 Messaggio da massimoto 68 »

TomCapraro ha scritto:
faber_57 ha scritto:Era ciò che pensava Giussani e, per quanto possa valere, pure il sottoscritto. Oserei dire che pure Aloia lo ha in fondo sempre sostenuto, pur lasciando quel po' di ambiguità che gli permetteva di vendere finali valvolari di prestazioni (tecniche) elevatissime.
Io penso che se uno seguisse pedestremente i suggerimenti di Douglas Self potrebbe tranquillamente costruire l'ampli perfetto, scalando solamente a seconda della potenza necessaria. Per ampli perfetto naturalmente non intendo l'ampli più piacevole da ascoltare.
Che ne pensate?

Che in fondo l'hifi, tecnicamente, è una materia semplice, e c'è chi ha interessi a renderla apparentemente utopica.
Sono più che d'accordo, e a forza di renderla così, alla fine l'ha pure rovinata .
Per l'impianto audio.......... sono per il made in Italy.
Un saluto e buona musica da Massimo Ferri dalla provincia di Mantova
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TomCapraro
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Re: Amplificatori allo stato dell'arte

#45 Messaggio da TomCapraro »

Auditor ha scritto: Nella realtà le cose stanno diversamente. Ho in questo momento a casa tre amplificatori a stato solido che sulla carta dovrebbero essere tutti in grado di pilotare adeguatamente i miei diffusori, ma suonano in modo notevolmente diverso.

Quindi, o non è così banale fare l'ampli perfetto, o gli ampli vengono fatti di proposito per non essere trasparenti. Direi... entrambe le cose.
Che possano suonare diversamente è senza dubbio.
Le cause:

1) diversi sul comparto alterazioni lineari (risposta in frequenza al variare della potenza erogata e in funzione del carico)

2) diversi sul comparto non lineare in funzione del carico e del livello uscita.

3) integrazione tra retroazione (dell'ampli) e Back Emf del diffusore. (aspetto rigorosamente contestuale).

L'hifi non ha nulla di magico, come ben sai, opportune misurazioni direttamente nel contesto in cui si confronta per poter risalire a:

A) le cause dalle quali scaturisce la differenza.

B) una valutazione oggettiva su quale dei 3 ampli va meglio (aldilà del mi piace non mi piace)

Quindi alla fine: se tra i 3 ampli le differenze prodotte circoscrivono la parte lineare, possiamo dire che sono soltanto diversi, se invece le differenze valicano anche nella parte non lineare, significherà che tra i 3 ampli ce n'è qualcuno con qualità (espressa nel contesto) superiore agli altri.

Certamente (e questo accade) l'utente finale si trova spesso a scegliere anche amplificazioni che vanno decisamente peggio (secondo un concetto oggettivo dell'alta fedeltà) di altre...l'importante è tralasciare il termine "Alta Fedeltà".
saluti, Tom
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bergat
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Re: Amplificatori allo stato dell'arte

#46 Messaggio da bergat »

Auditor ha scritto:
bergat ha scritto:La mia opinione è che in termini di suono qualitativo, il 90% dipende dal preamplificatore e solo il 10% dal finale. In questi termini anch'io sono dell'avviso quindi che è inutile spendere oltre l'acquisto di 2 Halo JC1 mono.
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Si in effetti è vero quello che tu dici e poi... e poi c'è un equalizzatore ancora più corposo, nella stragrande maggioranza dei casi, costituito dal cavo di segnale di collegamento tra il pre e il finale, che al contrario di una scelta fatta su parametri elettrici, viene purtroppo fatta su filosofie di suono o di sentito dire, per accoppiamenti che tendano o a contrastare l'equalizzatore nascosto nel pre o a esaltarlo o in ogni caso a modificarlo.
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massimoto 68
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Re: Amplificatori allo stato dell'arte

#47 Messaggio da massimoto 68 »

Optare per preamplificatore e finale dello stesso marchio, aiuta è positivo?
In teoria dovrebbe essere stato accoppiato tutto al meglio.(equalizzazione del pre, guadagno ecc ecc)
Se è cosi si semplifica anche il discorso cavo di segnale (pre-finale),ne basta uno il più neutro possibile.
Grazie
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bergat
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Re: Amplificatori allo stato dell'arte

#48 Messaggio da bergat »

Certo puo' semplificare, ma non è detto che sia l'optimum. Esempio Krell fa ottimi finali ma se devo scegliere un marchio per i pre preferisco audio research.
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massimoto 68
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Re: Amplificatori allo stato dell'arte

#49 Messaggio da massimoto 68 »

Ok grazie, ho solo e sempre avuto integrati, ma avendo intenzione tra non molto di passare a pre e finali monomarca, scelta fatta appunto per semplificare il tutto, chiedevo info.
Per l'impianto audio.......... sono per il made in Italy.
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Re: Amplificatori allo stato dell'arte

#50 Messaggio da EDO RC24 »

l ampli perfetto non esiste il pre perfetto non esiste..così i diffusori..le sorgenti..le auto..le moto..le fotocamere..gli elettrodomestici..i pc..e altri oggetti..

ciò che è presubilmente perfetto nel funzionamento non lo è negli altri parametri..in caso contrario dovrebbe essere gradito almeno dal 90% della popolazione mondiale..
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