Il mio dac, il mio impianto.

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SM63
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Re: Il mio dac, il mio impianto.

#51 Messaggio da SM63 »

Il punto (C) una sorta di multi amplificazione attiva/ passiva piu' l'inserimento del sub per le prime ottave .

Nella sostanza il diffusore sarà biamplificato conservando per intero il crossover passivo ,entrambi i finali sono filtrati in ingresso con una passa alto con la possibilita' modificare il taglio (80-100-120 Hz) da decidere sul posto per la migliore sinergia sub sezione bassa "evidenze" ,il secondo taglio (parte medio alta evidenze sara' in funzione del primo taglio ,cosi da evitare eventuali rotazioni di fase con ripercursioni alla risposta in frequenza .
La sezione sub amplificata e processata a parte serve per integrare le prime ottave sottratte al diffusore .

Per fare questo ho dovuto provare un serie di simulazioni ,simulando per lo piu' la condizione reale (taglio attivo all'ingresso dell'ampli con quello passivo interno al diffusore ) conservando nel limite del possibile la risposte in frequenza riferita al diffusore come fosse a gamma intera .

La prima mostra il risultato ottenuto ,la somma sub piu' diffusore evidence biamplificato e filtrato in ingresso .

Immagine

In questa simulazione si vedono due emissioni (Rosso) quella del sub (Verde) evidence come fosse un diffusore mono amplificato ,in nero la risultante sub piu' evidence .

Questa prima simulazione è stata fondamentale per capire il comportamente nella condizione Biampli .

Queste dua simulazioni mostrano le due sezioni del diffusore parte bassa e medio alta con e senza passa alto .

Immagine

Immagine

La terza e ultima simulazione .
La verifica ottenuta dalla somma tra filtro attivo (ingresso) ampli con quello passivo, allo scopo verificare eventuali sconvolgimenti tra gli incroci (sezione bassa /medio alta delle evidence ) una volta filtrati attivamente ,come si vede dalla curva nera la risposta non ha subito alcuna alterazione .

Immagine
Salvatore Micale
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Campa2
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Re: Il mio dac, il mio impianto.

#52 Messaggio da Campa2 »

Il taglio digitale (tranne per il sub) non lo posso fare perche non compatibile col dac attualmente in uso, mentre il taglio delle uscite dac e' assolutamente compatibile con l architettura del dac, un multi dac e multi uscite. Di fatto si integrerebbe un crossover elettronico alimentato dentro il dac, non pienamente versatile ma con notevole risparmio economico di spazio e piu importante di componenti sul segnale rispetto ad un prodotto finito esterno.
Quindi la struttura c'e' bisogna solo scegliere dove tagliare in attivo e dove in passivo.
Quello che ha scritto Salvatore e' quello che abbiamo scelto. Ed e' una scelta conservativa sia del cross passivo nella sua interezza sia nel numero di ampli che restano i due che ho.
Quindi lo spingersi oltre nella multiampli attiva resta per ora un discorso ipotetico per capire se in futuro ci si potrebbe muovere e come.
Ultima modifica di Campa2 il 12/12/2018, 15:01, modificato 1 volta in totale.
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Campa2
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Re: Il mio dac, il mio impianto.

#53 Messaggio da Campa2 »

Sto per ora ragionando sui pro e contro del taglio passivo piuttosto che attivo nelle varie vie. Da quanto ho capito la possibilita di controllare direttamente la membrana del woofer da parte dell ampli e' sempre qualcosa di auspicabile e positivo quindi avendo un ampli in piu e dopo opportune prove per replicare in attivo lo stesso effetto di quello passivo presente si potrebbe passare alle due vie basse amplificate singolarmente in attivo con un passabanda per entrambe.
Il discorso su medio e i tweeter e' un po diverso e mi pare che anche dagli interventi precedenti emergesse un po di scetticismo. Le ragioni credo siano appunto le rotazioni di fase ben piu percepibili, la difficolta' di controllare l impedenza come si fa con un cross passivo, la protezione che degli elementi passivi danno ai tweeter e non ultimo il fatto che sui tweeter la struttura del crossover e' abbastanza particolare e difficile se non impossibile da replicare in attivo.
Per tutte queste ragioni.....nonche' per la non sicura presenza di elementi a favore credo non sia opportuno toccare il medio alto. Ma su questo vorrei sentire la vostra opinione anche perche come diceva Mario Bon si potrebbe portare il passa alto del medio in attivo e lasciare passa basso del medio e tweeter in passivo, oppure amplificare medio a parte con entrambi i tagli attivi e lasciare un ampli per i tweeter col passivo.
Insomma in sostanza il discorso e' individuare dove e perche' ci sono piu vantaggi per una soluzione piuttosto che per l altra.
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Campa2
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Re: Il mio dac, il mio impianto.

#54 Messaggio da Campa2 »

Se siete interessati posso postare lo schema del crossover.
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TomCapraro
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Re: Il mio dac, il mio impianto.

#55 Messaggio da TomCapraro »

Campa2 ha scritto:Se siete interessati posso postare lo schema del crossover.
Come vuoi ma, considera che se dovrà subire modifiche servirà agire in loco e con misure alla mano durante i lavori.
saluti, Tom
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Campa2
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Re: Il mio dac, il mio impianto.

#56 Messaggio da Campa2 »

Vi aggiorno sulle varie discussioni ed ipotesi. Si sta definendo un secondo tipo di intervento di modifica, un progetto piu radicale di multiamplificazione attiva propriamente detta che comporta l'esclusione quasi completa del crossover passivo attualmente presente.
L'idea e' portare in attivo le due vie mediobasse e il medio e lasciare il taglio passivo sui tweeter. Si tratterebbe di acquistare 2 ampli in classe d per fare le vie mediobasse ed utilizzare Aurion e GM400 su medio e sui tweeter. Ovviamente inserendo anche in questo caso la via in piu del sub sotto i 100 hz.
Ricordo che si usera' sempre il mio dac con 5 uscite filtrate negli stadi di uscita analogici con schedine togli e metti con un passa alto e un passa basso.
I problemi e le incognite di questa soluzione sono diversi, il primo secondo me e' l'uso alla fine di 3 amplificatori diversi. Se i due che ho si sono integrati benissimo in una zona poco critica per la sensibilita' dell orecchio come i 300 hz, ora oltre ad aggiungere 2 ampli diversi si usano i due nella zona medio alta dove un piccolo sfasamento diventa piu critico per l orecchio.
L'altro aspetto e' il lavoro di scelta per trovare i tagli attivi che piu fedelmente si avvicineranno all effetto dei passivi. Per avere ovviamente risposta il piu simile possibile e comunque rispettare scelte dei progettisti e il carattere generale del diffusore, che ricordo mi piace e molto. E' un lavoro che non dovrebbe essere impossibile, anche aiutandosi con simulazioni.
Ora a fronte di una spesa ma soprattutto un lavoro notevole vi chiedo dal punto di vista della qualita' il gioco vale la candela? Ne vale la pena? Il miglioramento su mediobasso e medio di avere un singolo ampli per ogni via che lavora solo sulla banda di sua competenza e che vede direttamente le membrane giustifica un impegno del genere? Grazie delle risposte.
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TomCapraro
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Re: Il mio dac, il mio impianto.

#57 Messaggio da TomCapraro »

...io mi sento di risponderti soltanto con un: dipende.

Questo perchè, appunto, dipende da molti fattori (SPL utilizzata, tipo di ampli, tipo di altoparlante ect...)
Secondo me soltanto con delle prove (e misure) si potrebbe ottenere un dato certo.
Io ricordo multi-amplificazioni che hanno fornito cose egregie, e altre che tra il tutto passivo (con un solo finale) e la multi ampli non produceva chissà quali differenze percettibili.
saluti, Tom
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Re: Il mio dac, il mio impianto.

#58 Messaggio da MarioBon »

Se posso dire la mia, mi sembra difficile replicare la risposta un filtro passivo (che dipende fortemente dall'impedenza dell'altoparlante) con un filtro attivo "classico".
Un filtro passivo fa tre cose:
- equipara i livelli delle diverse vie
- equalizza la risposta dei singoli altoparlanti
- filtra.
Un filtro attivo "lassico" funziona solo se gli altoprlanti hanno una risposta già piatta.
Quindi si dovrebbe misurare con cura la risposta ai capi degli altoparlanti, individuare poli e zeri del filtro passivo e realizzare un filtro attivo con gli stessi poli e gli stessi zeri (stessa risposta). Il tutto entro meni mezzo dB. Questo si può fare ma non è un giochetto. Alla fine si ottiene un sistema che guadagna qualche cosa sulla intermodulazione degli amplificatori ma che non sfrutta, per esempio, la possibilità di aumentare le pendenze dei filtri (specie passa alto) o di regolare i ritardi.
Una buona opzione sarebbe cambiare i condensatori in serie al segnale su medio e tweeter (se non sono già buoni) e sostituire le resistenze con MOX. Anche questo può migliorare la distorsione riducendola fino a tre volte.
Spesso basta modificare la disposizione delle bobine per sentire una differenza apprezzabile (per esempio mettere il filtro del tweeter su una basetta separata lontana dal resto del filtro e disporre gli assi delle bobine perpendicolari tra loro).
E' anche importante utilizzare componenti a bassa tolleranza (incide molto sulla spazialità).

Facendo le cose con la massima precisione (replicando fedelmente le risposte dei filtri) le differenze non possono essere enormi e rischiano di essere minime (analoghe a quelle ottenibili con una multiampificazione "passiva" verticale o orizzontale).

Quello che fa sicuramente differenza è il filtro attivo tra sub e satellite che è il più facile e sicuro da realizzare anche con i filtri classici riduce sicuramente la distorsione di intermodulazione del satellite (anche di 10 volte) ed estende la risposta in basso. Se poi aggiungi un DRC o Dirac fai bingo.

Se non si copia fedelmente la risposta dei filtri passivi il diffusore cambia suono (basta meno di un dB di differenza in gamma media). Quindi se lo scopo è matenere intatta la timbrica del diffusore è meglio taccare il meno possibile (almeno da 100 Hz in su).

Ricapitolando (in ordine di importanza e secondo la mia opinione):
- adottare DRC o Dirac.
- aggiugere un sub woofer con filtro attivo ad elevata pendenza con il satellite
- rifare il lay out del filtro passivo per minimizzare l'autoinduzone tra le bobine
- rifare il cross-over passivo con componentistica migliore e a bassa tolleranza
(resistori MOX all'1%, condensatori al 3% o migliore, bobine in aria autocementate per il tweeer)
- separare le vie e implemetare una multiamplificazione amplificazione passiva per il satellite

Se l'amplificatore è buono la multiamplificazione passiva non serve.

Questo non snatura la timbrica del diffusore, riduce la distorsione di intermodulazione, ottimizza la riproduzione delle basse frequenze
Mario Bon http://www.mariobon.com
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Campa2
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Re: Il mio dac, il mio impianto.

#59 Messaggio da Campa2 »

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Campa2
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Re: Il mio dac, il mio impianto.

#60 Messaggio da Campa2 »

Ho postato il filtro delle Evidence. Domani rispondo alle osservazioni di Mario.
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