A me non sembra male la valutazione...Flavio ha scritto:Sono usciti i risultati delle JBL Studio 590 e, inaspettatamente, non sono così buoni come me li aspettavo...
Valutazione di 10 diffusori nella stessa categoria di prezzo
- Zapuan
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Re: Valutazione di 10 diffusori nella stessa categoria di pr
Hakuna matata a tutti
- MarioBon
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Re: Valutazione di 10 diffusori nella stessa categoria di pr
Devi anche tenere conto della quantità di "difetti" cui il Dirac pone rimedio.Zapuan ha scritto:A me non sembra male la valutazione...Flavio ha scritto:Sono usciti i risultati delle JBL Studio 590 e, inaspettatamente, non sono così buoni come me li aspettavo...
Ci sono tuttavia almeno un paio di cose che nessun sistema può correggere:
- la risposta in potenza
- la dimensione e la distanza degli e tra gli altoparlanti (che poi influisce anche sulla risposta in potenza).
Il secondo viene ridotto aumentando la distanza del punto di ascolto dai diffusori ma così facendo si mette in maggior evidenza una eventuale carenza nella risposta in potenza.
Questo ragionamento porterebbe a valutare più adatti al Dirac un certo tipo di diffusori acustici.
Ma su questo sarà certamente più ferrato Flavio.
Ogni intervento sulla risposta in frequenza nella regione dove il diffusore non è omnidirezionale, comporta una variazione sulla potenza emessa. Per esempio se c'è una esaltazione in gamma media che viene corretta in attenuazione verrà ridotto anche il campo riflesso (risposta in potenza). In un sistema a due vie (per esempio woofer e tromba) questo potrebbe non portare al risultato ottimale. Quindi sta all'utente capire se correggere tutti quelli che sembrano essere difetti.
La curva target utilizzata sembra adatta a diffusori con un fattore di direttività che cresce lentamente ed omogeneamente con la frequenza (in sostanza che rispetta i criteri di Toole).
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Re: Valutazione di 10 diffusori nella stessa categoria di pr
E' proprio così, buone caratteristiche di dispersione/direttività permettono migliori risultatiMarioBon ha scritto: .........................
La curva target utilizzata sembra adatta a diffusori con un fattore di direttività che cresce lentamente ed omogeneamente con la frequenza (in sostanza che rispetta i criteri di Toole).
Chi è interessato alla progettazione dei diffusori potrebbe trovare interessante questo video...
https://www.youtube.com/watch?v=OtgS3DOdA2g
Ciao, Flavio
P.S. non riesco ad inserire un filmato YouTube, spiacente.
Warning: I miei posts possono essere di parte anche se in buona fede.. io lavoro per Dirac Research :-)
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Re: Valutazione di 10 diffusori nella stessa categoria di pr
Il punto 2 è molto interessante! Grazie, non si legge spesso questa cosa in giro. E rispetto alla loro angolautra? Paralleli o toed in...MarioBon ha scritto:Devi anche tenere conto della quantità di "difetti" cui il Dirac pone rimedio.Zapuan ha scritto:A me non sembra male la valutazione...Flavio ha scritto:Sono usciti i risultati delle JBL Studio 590 e, inaspettatamente, non sono così buoni come me li aspettavo...
Ci sono tuttavia almeno un paio di cose che nessun sistema può correggere:
- la risposta in potenza
- la dimensione e la distanza degli e tra gli altoparlanti (che poi influisce anche sulla risposta in potenza).
Il secondo viene ridotto aumentando la distanza del punto di ascolto dai diffusori ma così facendo si mette in maggior evidenza una eventuale carenza nella risposta in potenza.
Questo ragionamento porterebbe a valutare più adatti al Dirac un certo tipo di diffusori acustici.
Ma su questo sarà certamente più ferrato Flavio.
Ogni intervento sulla risposta in frequenza nella regione dove il diffusore non è omnidirezionale, comporta una variazione sulla potenza emessa. Per esempio se c'è una esaltazione in gamma media che viene corretta in attenuazione verrà ridotto anche il campo riflesso (risposta in potenza). In un sistema a due vie (per esempio woofer e tromba) questo potrebbe non portare al risultato ottimale. Quindi sta all'utente capire se correggere tutti quelli che sembrano essere difetti.
La curva target utilizzata sembra adatta a diffusori con un fattore di direttività che cresce lentamente ed omogeneamente con la frequenza (in sostanza che rispetta i criteri di Toole).
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Re: Valutazione di 10 diffusori nella stessa categoria di pr
L'orientamento dei diffusori acustici (limitiamoci alla radiazione diretta) è sostanzialmente una questione di gusti anche se è collegata alla dispersione sul piano orizzontale del diffusore.
Se il diffusore è parallelo alla parete di fondo la quantità di energia sonora diretta verso le pareti laterali è massima. Se il punto di ascolto è abbastanza lontano si formano una sorgente virtuale (sulla parete) che "allarga" la dimensione orizzontale dell'immagine riprodotta.
Orientando i diffusori verso il punto di ascolto l'energia irradiata verso le pareti (in linea di massima) diminuisce e, se il punto di ascolto è abbastanza vicino, le riflessioni dalla parete passano "dietro" al punto di ascolto.
Quindi regolando
- l'inclinazione verso il punto di ascolto
- la distanza del punto di ascolto
- la distanza dei diffusori dalle pareti
si possono ottenere riproduzioni anche sostanzialmente diverse (molto più di quanto possa comportare la sostituzione dei cavi per esempio). Va da sé che la situazione cambia ulteriormente se le pareti sono rese fonoassorbenti o l'ambiente viene trattato.
Tale effetti sono più evidenti con i sistemi poco direttivi (che coinvolgono di più le pareti laterali).
In generale più i diffusori sono lontani dalle pareti e più è probabile che le riflessioni provenienti dalle pareti laterali passino dietro al punto di ascolto (favorendo la chiarezza o definizione o dettaglio).
Se il diffusore è parallelo alla parete di fondo la quantità di energia sonora diretta verso le pareti laterali è massima. Se il punto di ascolto è abbastanza lontano si formano una sorgente virtuale (sulla parete) che "allarga" la dimensione orizzontale dell'immagine riprodotta.
Orientando i diffusori verso il punto di ascolto l'energia irradiata verso le pareti (in linea di massima) diminuisce e, se il punto di ascolto è abbastanza vicino, le riflessioni dalla parete passano "dietro" al punto di ascolto.
Quindi regolando
- l'inclinazione verso il punto di ascolto
- la distanza del punto di ascolto
- la distanza dei diffusori dalle pareti
si possono ottenere riproduzioni anche sostanzialmente diverse (molto più di quanto possa comportare la sostituzione dei cavi per esempio). Va da sé che la situazione cambia ulteriormente se le pareti sono rese fonoassorbenti o l'ambiente viene trattato.
Tale effetti sono più evidenti con i sistemi poco direttivi (che coinvolgono di più le pareti laterali).
In generale più i diffusori sono lontani dalle pareti e più è probabile che le riflessioni provenienti dalle pareti laterali passino dietro al punto di ascolto (favorendo la chiarezza o definizione o dettaglio).
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Re: Valutazione di 10 diffusori nella stessa categoria di pr
Grazie Mario. Nel mio caso (LS50W), che hanno un'ottima dispersione laterale, se tento il toe-in percepisco comunque un leggero restringimento del fronte stereo (o della scena, come la chiamano gli audiofil).
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Re: Valutazione di 10 diffusori nella stessa categoria di pr
Se fai uno schema dove rappresenti le pareti della stanza, la posizione dei diffusori e la posizione delle sorgenti virtuali (formate dai muri) vedi subito se le riflessioni laterali vanno verso il punto di ascolto o passano dietro di esso.
Basta tenere conto che la radiazione sul piano orizzontale tende comunque a restringersi.
Basta tenere conto che la radiazione sul piano orizzontale tende comunque a restringersi.
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