IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori (cc)

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Alessandro Cioni
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

#191 Messaggio da Alessandro Cioni »

Grisulea ha scritto:Come dico sempre...sopra se la cava anche il mio gatto.
Non sono d'accordo. Se la cava meglio un array di gatti.
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Alessandro Cioni
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

#192 Messaggio da Alessandro Cioni »

Grisulea ha scritto:Non esistono impianti mal suonanti in alto.
effettivamente da 2000 in poi sembrano tutti uguali, o almeno tutti quelli che adottano la medesima configurazione.
In effetti non compaiono difetti evidenti come le risonanze ambientali, che mascherano il segnale in gamma media.

Il punto è che in regime musicale, con una sorgente puntiforme, oltre una certa frequenza non compare neanche il segnale.
Segnale che in realtà è ben presente in tutte le registrazioni.
Ascoltando una sinfonia dovrebbe apparire abbastanza evidente che, mentre in basso il segnale viene sostanzialmente trasdotto, in alto invece un singolo trasduttore perde il segnale limitandosi ad eccitare l'ambiente entro i propri limiti energetici.
In altre parole, si "sbellica" nel tentativo di trasdurre tutte le informazioni ma senza riuscirci. Fa quello che può.
Non direi che suoni male, direi più che non suoni affatto.
Il tweeter nordeuropeo da 2-300 euro riesce un pochino di più, ma è comunque molto, molto, molto lontano dal trasdurre tutto il segnale come invece fa, con estrema facilità, l'analogo tradsuttore in gamma bassa e mediobassa.
Tale problema si manifesta all'ascolto (almeno alle mie orecchie) come una marcata mancanza di separazione tra strumenti, di dialoghi, di aria.
Molto spesso mancano strumenti interi.
Molto spesso è proprio il messaggio del compositore a mancare.
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landscape12
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

#193 Messaggio da landscape12 »

Non pensavo di alimentare in questo modo la discussione. È chiaro che bassi confusi o comunque scorretti a causa dell'ambiente non consentono di percepire al meglio la gamma media, densa di informazioni, per la quale l'orecchio umano ha la massima sensibilità. Quello che ancora non è chiaro però è proprio che ciascun strumento, per ogni nota suonata, riproduce varie armoniche di ordine superiore. Orbene, con tanti strumenti, queste armoniche finiscono per "ammassarsi" letteralmente via via che si sale in frequenza, con la conseguenza che gli altoparlanti si trovano a dover fare un lavoro improponibile. Personalmente ho cercato di risolvere il problema e cosa mi è successo? A quel punto ho avvertito i limiti sul mediobasso. Ma faccio confronti con l'array di Alessandro, con i suoi dischi prova. Altrimenti sarei ancora molto indietro. Non credo comunque che riuscirò mai ad avvicinarmi molto. Lui è una lepre...
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

#194 Messaggio da Marc1 »

Che la si guardi da destra o che la si guardi da sinistra, l'aspetto importante è che sembra essere passata la cognizione che non si può valutare un sistema di altoparlanti avulso dall'ambiente nel quale andrà ad operare, e penso che questo sia un buon passo avanti rispetto a quello che si predicava e "razzolava" fino a una decina di anni fa.
Ogni opinione espressa è mia personale e non rispecchia necessariamente quella delle aziende con le quali collaboro (Coral e Indiana Line). Tradotto: IMHO
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

#195 Messaggio da Grisulea »

Marc1 ha scritto:Che la si guardi da destra o che la si guardi da sinistra, l'aspetto importante è che sembra essere passata la cognizione che non si può valutare un sistema di altoparlanti avulso dall'ambiente nel quale andrà ad operare, e penso che questo sia un buon passo avanti rispetto a quello che si predicava e "razzolava" fino a una decina di anni fa.
Il punto è proprio questo. Sotto una certa frequenza, oltre a servire potenza ed oggetti ingombranti, comanda l'ambiente. Sopra i 2000 è pressoché irrilevante. Un array di mid potrà suonare forse meglio, ad alto volume, del singolo mid, ma entro i limiti dinamici il suono quello è. Per quanto abbia posseduto elettrostatiche, il nastrone, che ritengo l'oggetto di gran lunga più trasparente e accroccato array, trova la differenza irrelevante ai fini della difinizione di qualità di un impianto.
Alessandro Cioni
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

#196 Messaggio da Alessandro Cioni »

Grisulea ha scritto: Un array di mid potrà suonare forse meglio, ad alto volume, del singolo mid, ma entro i limiti dinamici il suono quello è.
E' proprio questo il punto sul quale non ci troviamo.
Un array di 16 mid suonerà meglio a tutti i volumi, perché ogni mid sarà soggetto a solo 1/16 del lavoro, quindi le sue oscillazioni saranno inferiori.
Ad ampiezze inferiori corrispondono, nella stessa unità di tempo, tragitti più brevi, quindi velocità ma soprattutto accelerazioni inferiori.
Ridurre l'ampiezza delle oscillazioni significa quindi ridurre l'accelerazione che cerchiamo di imporre al corpo mobile del trasduttore che, lo ricordo, ha una massa e pertanto un'inerzia, e avvicinare quindi l'effettivo movimento della membrana al segnale da trasdurre.
Tale aspetto è tanto più rilevnte quanto più ci si sposta verso la zona alta dello spettro dove le masse, seppur molto basse, diventano ancor più "inerziali" per via delle altissime accelerazioni richieste (ma non impresse) per copiare il segnale.

L' impressione che continuo ad avere è che si continui a dare per scontato che l'altoparlante faccia esattamente quello che dica l'ampli copiando alla perfezione il segnale musicale.
Questo non è possibile. E' possibile solamente per segnali la cui ampiezza tende a zero, cioè per accelerazioni che tendono a zero, cioè nel silenzio.
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

#197 Messaggio da MarioBon »

Anche gli altoparlani, come gli amplificatori e i cantilever dei pickùup dei giradischi, hanno uno slew-rate. Nel caso dell'altoparlante puoi definire uno slew-rate di spostamento (un limite di velocità) o uno slew-rate di velocità (limite di accelerazione). Finché non viene richesto di superare questo limite il diaframma "segue" il segnale elettrico. Ora questo potrà essere un limite basso ma ritenerlo insufficiente in ogni situazione è un po' esagerato. Del resto non è difficile fare quattro conti per calcolare se l'accelerazione di un diaframma è compatibile con il contenuto del segnale.
Considera anche che un sistema con 10 vie come il tuo ha già un notevole vantaggio non solo su diffusori passivi ma anche su quelli amplificati con meno vie. I fattori che concorrono sono più i uno.
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#198 Messaggio da Alessandro Cioni »

MarioBon ha scritto:Finché non viene richesto di superare questo limite il diaframma "segue" il segnale elettrico.
L'orchestra lo richiede.
MarioBon ha scritto:Del resto non è difficile fare quattro conti per calcolare se l'accelerazione di un diaframma è compatibile con il contenuto del segnale.
mi fai vedere come lo calcoli?
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

#199 Messaggio da Grisulea »

Alessandro la velocità quella è. Un sedicesimo di nulla resta nulla. L array ha bassa distorsione ad alto volume rispetto ad un solo altoparlante. La massa serve ad impedire fenomeni di break up. Per me meglio un po' di massa ed un motore potente. Guarda le membrane rigide e leggere che disastri fanno mediamente. Che il tuo array suoni non ci piove, ma non per quel che pensi.
Alessandro Cioni
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

#200 Messaggio da Alessandro Cioni »

Grisulea ha scritto:Alessandro la velocità quella è. Un sedicesimo di nulla resta nulla. L array ha bassa distorsione ad alto volume rispetto ad un solo altoparlante. La massa serve ad impedire fenomeni di break up. Per me meglio un po' di massa ed un motore potente. Guarda le membrane rigide e leggere che disastri fanno mediamente. Che il tuo array suoni non ci piove, ma non per quel che pensi.
ti sbagli, purtroppo.
A parità di pressione sonora la velocità e l'accelerazione delle membrane di un array è inferiore a quella dell'altoparlante singolo.
E' la meccanica Newtoniana a dirlo. E' semplice matematica.
La questione semmai è un'altra.
Quanto ha senso fermare (perfezionare) questo dispositivo al fine di copiare al meglio il segnale se poi è il segnale stesso a essere deforme?
Mi spiego meglio. Il mio sistema non avrebbe senso se utilizzassi finali a valvole con tassi di distorsione dell'ordine del 5%, o meglio avrebbe come unico scopo quello di produrre alte spl. Stessa cosa con una sorgente come il vinile.
Posso dirti che con la catena che ho messo in piedi sono arrivato a 11 vie, ognuna delle quali si è rivelata come un concreto upgrade.

C'è poi da prendere in considerazione un altro aspetto, che rientra in ambiti molto meno tecnici.
Chi viene quì a sentire con le proprie orecchie dice semplicemente che si sente bene. Qualcuno si emoziona, qualcuno grida eureka.
Ma non riesce a capire effettivamente QUANTO si sente bene, quanto il suono riprodotto entri nei meandri della registrazione.
Per capirlo deve sentirlo e sentirlo più volte, perché si trova di fronte ad una realtà cui non è abituato.
Io stesso ho impiegato oltre dieci anni. Ad ogni upgrade dell'impianto deve necessariamente seguire quello del cervello, che si trova a decodificare un messaggio musicale sempre più complesso.
Tempo fa è venuto a trovarmi un compositore di colonne sonore che lavora quotidianamente nel suo studio di registrazione privato. La sua reazione è stata più o meno un "eureka", ma contemporaneamente è stato capace di individuare subito quello che già sapevo essere il punto debole del sistema, poi risolto con l'inserimento della decima via.
Mi pacerebbe avere il riscontro di un direttore d'orchestra, sarebbe un upgrade.
Tempo fa Tom ha detto che quando un ascoltatore valuta un impianto, è anche l'impianto a valutare l'ascoltatore (Tom, se sono stato poco preciso correggimi).
Ritengo sia un'osservazione molto acuta.
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