Calbas ha scritto:Spero di usare il termine giusto indicando con "dinamica" quella caratteristica del segnale riprodotto che rende percepibile la forza e la velocità di salita dell'impulso originale.
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Di solito il termine "dinamico" viene usato per identificare gli altoparlanti a bobina mobile.
La caratteristica cui ti riferisci è la risposta impulsiva (o risposta nel tempo).
E' vero che, se la massa è piccola, basta una forza piccola per metterla in movimento ma, a parte questo, si può ottenere una risposta all'impulso "veloce" anche con una massa "grande" solo che serve una forza molto maggiore.
La caratteristica fondamentale che consente ad un dispositivo (di qualsiasi tipo quindi anche un altoparlante) di riprodurre i transienti è l'estensione della banda passante (e il fattore di merito).
Tale estensione deve essere almeno uguale alla banda passante dello spetto dell'impulso da riprodurre. Questo però non basta. Il dispositivo deve avere una funzione di trasferimento a fase minima o a fase lineare. Dato che gli altoparlanti presentano una risposta tendente alla fase minima si cerca di assecondarli per fruttare questa proprietà. Qui cominciano i problemi perché un altoparlante a cono non è adatto a riprodurre l'intera banda passante da 20 a 20.000 Hz (specie mantenendo la fase minima su tutta la banda audio). Quindi si deve ricorrere ad un sistema al minimo a due vie.
A questo punto la riposta impulsiva del sistema è determinata dalla sovrapposizione della risposta del woofer (bassi) e del tweeter (alti). Affinché la sovrapposizione dia origine ad una riposta complessiva a fase minima woofer e tweeter devono essere utilizzati nella banda di frequenza dove presentano questa caratteristica.
Quindi il woofer andrà tagliato prima che intervengano i break up della membrana (e questo è un criterio di scelta del woofer). Per il tweeter i problema è meno drammatico.
Una volta decisa la frequenza di taglio le sorgenti vanno allineate (in modo che il suono giunga nello stesso istante al punto di ascolto) e filtrate opportunamente (passa basso e passa alto).
Ne segue che gli altoparlanti vanno scelti in funzione della frequenza di taglio e badando a dove si trovano i break-up della membrana.
A questo punto si devono anche fare delle considerazione sulla estensione verso il basso e sulla SPL che si vuole ottenere. Per muovere molta aria servono altoparlanti di grande diametro che non possono essere utilizzati oltre una certa frequenza. Nasce così l'esigenza si inserire una terza via. Anche l'altoparlante dei medi dovrà rispondere alla caratteristiche esposte sopra.
Ancora non abbiamo fatto delle considerazione sulla distorsione non lineare che, naturalmente, deve essere la più bassa possibile.
Qualsiasi dispositivo è caratterizzato da una regione di "piccoli segnali" dove distorce poco e presenta la massima estensione della risposta. Superata una certa ampiezza (per un altoparlante un certo spostamento del diaframma) si entra nella regione di funzionamento ai "grandi segnali".
Qui la distorsione aumenta e la banda passante tende a calare alle alte frequenze.
Fortunatamente per un altoparlante lo spostamento richiesto, a parità di SPL prodotto, si riduce a un quarto per ogni raddoppio della frequenza quindi è raro che, aumentando l'ampiezza dello spostamento, si osservi una limitazione della banda passante (limitazione da slew rate meccanico). Questo può succedere con woofer o sub-woofer molto "pesanti" (il cui utilizzo va limitato alle frequenze basse).
Quello che succede nella pratica lo sta mostrando Grisulea
http://audioitalia.mondoforum.com/viewt ... 3&start=20 con le risposte impulsive misurate sul suo impianto: aggiustando i ritardi opportuni la risposta all'impulso è diventata più definita e più vicina all'ideale (con un miglioramento udibile nella qualità della riproduzione).
Questi che ho descritto sono i criteri per realizzare un sistema con un altoparlante per ogni via.
Ci sono anche altri criteri utili per realizzare sistemi con molti altoparlanti (array) e altri ancora per realizzare sistemi con pannelli elettrostatici.
La via per l'alta fedeltà non è unica anche se i principi di base sono sempre gli stessi.