Sapevo che i miei Peerless 835017 e 830875 avevano gli anelli di cortocircuito nei traferri, ma non sapevo che l' Aluring fosse un brevetto della Peerless...
Da qui: http://www.audiovalvole.it/altoparlanti.html
"Ci sono alcuni altoparlanti che differiscono leggermente da quanto descritto in precedenza per la presenza di un anello di corto circuito magnetico in alluminio (Aluring) o altro materiale conduttore coassiale e solidale con la bobina mobile che serve come freno dinamico per avere un maggior controllo del movimento dell'altoparlante.
Nel caso dell'Aluring si tratta di un brevetto Peerless."
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Re: Aluring
stando a quanto dice Mario sono stati introdotti da philips...
viewtopic.php?f=9&t=730
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Re: Aluring
Non avevo letto...Alessandro Cioni ha scritto:stando a quanto dice Mario sono stati introdotti da philips...
viewtopic.php?f=9&t=730
P.S. Anche li mancano le foto...
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Re: Aluring
nel tuo link ho trovato un paio di passaggi interessanti, quando parla dei "Limiti intrinseci dell'altoparlante"....TeoMarini ha scritto:Sapevo che i miei Peerless 835017 e 830875 avevano gli anelli di cortocircuito nei traferri, ma non sapevo che l' Aluring fosse un brevetto della Peerless...
Da qui: http://www.audiovalvole.it/altoparlanti.html
cita:
"L'altoparlante è una macchina elettrica sulla quale è impossibile (almeno per ora) introdurre un sistema di feedback, ovvero non vi è la possibilità di introdurre una reazione tale da compensare problemi di distorsione o linearità.
Quindi è un sistema in anello aperto non controreazionato e deve essere quindi intrinsecamente lineare e realizzato a regola d'arte."
In altre parole è inutile starsela a menare con trabiccoli e archibugi dal lato amplificatore, poiché l'altoparlante, essendo questo una vera zozzeria, necessita di essere linearizzato intrinsecamente.
Per me una "novità" assoluta.
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Re: Aluring
Alessandro,
non hai alternative:
o passi a questi: http://www.headroom.it/it/21_bohlender___graebener.htm http://www2.standardaudio.se/pdf/DATABL ... o-Line.pdf
oppure a questi: http://www.mariobon.com/Glossario/___Al ... tatico.jpg
non hai alternative:
o passi a questi: http://www.headroom.it/it/21_bohlender___graebener.htm http://www2.standardaudio.se/pdf/DATABL ... o-Line.pdf
oppure a questi: http://www.mariobon.com/Glossario/___Al ... tatico.jpg
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Re: Aluring
Veramente, da profano, non vedo grossi problemi né teorici né pratici ad ottenere un segnale proporzionale all'effettivo spostamento del cono, mediante ad esempio un accelerometro sulla cupola, per usarlo in un anello di reazione. Ovviamente l'anello deve comprendere anche l'amplificatore, quindi è più facile farlo con altoparlanti attivi. L'idea in effetti è abbastanza vecchia ed è già stata realizzata: https://en.wikipedia.org/wiki/Motional_Feedback.Alessandro Cioni ha scritto: "L'altoparlante è una macchina elettrica sulla quale è impossibile (almeno per ora) introdurre un sistema di feedback, ovvero non vi è la possibilità di introdurre una reazione tale da compensare problemi di distorsione o linearità.
Quindi è un sistema in anello aperto non controreazionato e deve essere quindi intrinsecamente lineare e realizzato a regola d'arte."
Più recentemente ci sono anche esempi di controllo "adattativo" a catena aperta, a partire da un modello matematico del particolare speaker: https://www.devialet.com/en-us/phantom- ... -matching/
Mi sono sempre chiesto perché queste tecniche non si siano mai diffuse ed a tale proposito mi interesserebbe conoscere l'opinione di un progettista di altoparlanti (uno a caso... ).
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Re: Aluring
poiché Mario è presumibilmente in ferie riporto questo da altro 3dNessuno ha scritto: Mi sono sempre chiesto perché queste tecniche non si siano mai diffuse ed a tale proposito mi interesserebbe conoscere l'opinione di un progettista di altoparlanti (uno a caso... ).
MarioBon ha scritto: Ci sono almeno tre modi per migliorare le prestazioni di un dispositivo:
- migliorare la sua linearità intrinseca (la soluzione preferita da Alessandro)
- la compensazione (per esempio il push-pull)
- la controreazione.
Per quanto riguarda gli altoparlanti sono stati realizzati sistemi di controreazione che agiscono:
- sulla accelerazione (Motional Feedback della Philips)
- sulla velocità (Ponte a velocità della Andante 3A)
- sullo spostamento (altoparlanti sensori di spostamento capacitivi)
- sulla corrente (per esempio il sistema ACE-Bass di Audio Pro)
Va detto che tutti questi metodi sono efficaci. Ci sono sistemi che le utilizzano tutte contemporaneamente (il sub woofer Audio Pro B4-200). E' del tutto legittimo preferire una soluzione ad un'altra.
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Re: Aluring
Più che “sistemi di controreazione”, questi mi sembrano metodi di lettura del segnale in uscita dal sistema da controllare (ossia l’altoparlante). Fra l”altro almeno i primi tre (posizione, velocità, accelerazione) sono equivalenti perché è possibile calcolare l’uno dall’altro mediante integrazione o derivazione rispetto al tempo.MarioBon ha scritto: Ci sono almeno tre modi per migliorare le prestazioni di un dispositivo:
- migliorare la sua linearità intrinseca (la soluzione preferita da Alessandro)
- la compensazione (per esempio il push-pull)
- la controreazione.
Per quanto riguarda gli altoparlanti sono stati realizzati sistemi di controreazione che agiscono:
- sulla accelerazione (Motional Feedback della Philips)
- sulla velocità (Ponte a velocità della Andante 3A)
- sullo spostamento (altoparlanti sensori di spostamento capacitivi)
- sulla corrente (per esempio il sistema ACE-Bass di Audio Pro)
Va detto che tutti questi metodi sono efficaci. Ci sono sistemi che le utilizzano tutte contemporaneamente (il sub woofer Audio Pro B4-200). E' del tutto legittimo preferire una soluzione ad un'altra.
I sistemi di controllo di solito agiscono direttamente sul segnale in ingresso al sistema da controllare.
L’utilizzo di tecniche di controreazione ovviamente non è alternativo al miglioramento della linearità intrinseca, ma unito a questo permetterebbe di abbassare ulteriormente la distorsione finale. Per questo non mi spiego come mai almeno nei sistemi ad alto livello sia così poco diffuso.
Fra l’altro, considerato che ormai i segnali al livello della sorgente sono tutti nativamente digitali, non vedo grosse difficoltà ad implementare leggi di controllo anche molto complesse direttamente sulla sorgente, se dotata di CPU, o tramite DSP, praticamente a costo zero. Basterebbe leggere e campionare sull’altoparlante una delle quantità di cui sopra ed inviarla (magari via wifi) alla sorgente/DSP. E su questo punto, già che ci siamo, mi piacerebbe sentire l’opinione di Flavio o Denis.
Edit 09/08/2018: trovato, proprio sullo specifico argomento, questo interessantissimo documento nel sito di Mario Bon http://mariobon.com/Articoli_storici_AE ... evised.pdf.
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Re: Aluring
copio ache qui quanto scritto a Teo:
"Alu ring" significa "anello di alluminio" che molti costruttori utilizzano e chiamano "anello di demodulazione" o "anaello di cortocircuito" (shorting ring). Peerless lo usa e nei woofer più grossi ne usa due (uno alla base del polo centrale e uno a ridosso del magnete esterno alla bobina mobile).
Tra i primi a mettere un anello di metallo alla base del polo centrale è stata JBL. Philips invece ha inventato il "cappuccio di rame" che è ancora più efficiente. Si può usare un cappuccio di rame e ul anello di demodulazione assieme.
L'anello è una spira che serve a cortocircuitare le variazioni del flusso magnetico causate (nel polo centrale) dalla corrente che scorre nella bobina mobile. L'effetto è una sensibile riduzione della distorsione in gamma media.
In sostanza:
- nella bobina mobile scorre corrente che genera un campo magnetico nel polo centrale
- questo campo, a sua volta, genera una corrnte nell'anello di rame
- la corrente che scorre nell'anello di rame genera un campo magnetico che si oppone al campo che lo ha generato (e lo attenua).
Alla fine la variazione del campo magnetico indotto nel polo centrale è minore di quello che sarebbe senza anello.
Ricordo che, in teoria, il campo megnetico nel polo centrale dovrebbe essere costante e il polo centrale stesso saturo (nel qual caso l'induttanza della bobina mobile non aumenterebbe e nemmeno la distorsione non lineare dovuta alla variazione di induttanza ed alla variazione del flusso).
L'anello di rame è una soluzione molto economica, il cappuccio di rame è più costoso e provoca una diminuzione di BL (il traferro deve essere più largo) ma è più efficace nel ridurre la distorsione. I woofer più costosi usano il cappuccio di rame oppure anelli di rame sopra e sotto un traferro.
sagomao a T (Seas Excel).
Nella fgura qui sopra si vedono alcune soluzioni adottate da diversi costruttori.
Si veda anche qui:
http://www.mariobon.com/Glossario/___Al ... di_18S.pdf
vedere anche qui (verso la fine)
http://www.mariobon.com/Glossario/___Al ... ipi_di.htm
"Alu ring" significa "anello di alluminio" che molti costruttori utilizzano e chiamano "anello di demodulazione" o "anaello di cortocircuito" (shorting ring). Peerless lo usa e nei woofer più grossi ne usa due (uno alla base del polo centrale e uno a ridosso del magnete esterno alla bobina mobile).
Tra i primi a mettere un anello di metallo alla base del polo centrale è stata JBL. Philips invece ha inventato il "cappuccio di rame" che è ancora più efficiente. Si può usare un cappuccio di rame e ul anello di demodulazione assieme.
L'anello è una spira che serve a cortocircuitare le variazioni del flusso magnetico causate (nel polo centrale) dalla corrente che scorre nella bobina mobile. L'effetto è una sensibile riduzione della distorsione in gamma media.
In sostanza:
- nella bobina mobile scorre corrente che genera un campo magnetico nel polo centrale
- questo campo, a sua volta, genera una corrnte nell'anello di rame
- la corrente che scorre nell'anello di rame genera un campo magnetico che si oppone al campo che lo ha generato (e lo attenua).
Alla fine la variazione del campo magnetico indotto nel polo centrale è minore di quello che sarebbe senza anello.
Ricordo che, in teoria, il campo megnetico nel polo centrale dovrebbe essere costante e il polo centrale stesso saturo (nel qual caso l'induttanza della bobina mobile non aumenterebbe e nemmeno la distorsione non lineare dovuta alla variazione di induttanza ed alla variazione del flusso).
L'anello di rame è una soluzione molto economica, il cappuccio di rame è più costoso e provoca una diminuzione di BL (il traferro deve essere più largo) ma è più efficace nel ridurre la distorsione. I woofer più costosi usano il cappuccio di rame oppure anelli di rame sopra e sotto un traferro.
sagomao a T (Seas Excel).
Nella fgura qui sopra si vedono alcune soluzioni adottate da diversi costruttori.
Si veda anche qui:
http://www.mariobon.com/Glossario/___Al ... di_18S.pdf
vedere anche qui (verso la fine)
http://www.mariobon.com/Glossario/___Al ... ipi_di.htm
Mario Bon http://www.mariobon.com
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Re: Aluring
Hem... dunque non c'è proprio nessuno che abbia qualcosa da aggiungere sull'argomento?Nessuno ha scritto:Veramente, da profano, non vedo grossi problemi né teorici né pratici ad ottenere un segnale proporzionale all'effettivo spostamento del cono, mediante ad esempio un accelerometro sulla cupola, per usarlo in un anello di reazione. Ovviamente l'anello deve comprendere anche l'amplificatore, quindi è più facile farlo con altoparlanti attivi. L'idea in effetti è abbastanza vecchia ed è già stata realizzata: https://en.wikipedia.org/wiki/Motional_Feedback.Alessandro Cioni ha scritto: "L'altoparlante è una macchina elettrica sulla quale è impossibile (almeno per ora) introdurre un sistema di feedback, ovvero non vi è la possibilità di introdurre una reazione tale da compensare problemi di distorsione o linearità.
Quindi è un sistema in anello aperto non controreazionato e deve essere quindi intrinsecamente lineare e realizzato a regola d'arte."
Più recentemente ci sono anche esempi di controllo "adattativo" a catena aperta, a partire da un modello matematico del particolare speaker: https://www.devialet.com/en-us/phantom- ... -matching/
Mi sono sempre chiesto perché queste tecniche non si siano mai diffuse ed a tale proposito mi interesserebbe conoscere l'opinione di un progettista di altoparlanti (uno a caso... ).
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