Alessandro Cioni ha scritto:MarioBon ha scritto:si dimostra che la forza controelettromotrice prodotta da un woofer "grande" a parità di SPL prodotto, e minore di quella prodotta da un singolo altoparlante "piccolo".
Non stento a crederlo, quello più grande si muove meno e più lentamente.
Però qui stiamo paragonando due trasduttori quasi identici, dove uno ha una massa doppia dell'altro: quale pensi generi correnti maggiori?
Dato che le superfici sono quasi uguali, a parità di SPL prodotta, anche le velocità saranno quasi uguali quindi la backEMF più alta viene prodotta dal woofer con il BL più alto. La corrente di ritono dipende invece dalla RE.
Alessandro Cioni ha scritto:Se, come sostieni, il diaframma seguisse il segnale entro specifici limiti di utilizzo, come verrebbero generate le correnti di ritorno?
E come è possibile generare una corrente di ritorno se in ogni istante la DDP dell'ampli coincide con la DDP dell'altoparlante?
Bisogna intendersi su cosa significhi "seguire il segnale". Si può "seguire il segnale" nel dominio della frequenza o nel dominio del tempo.
La situazione è questa (trascurando cavi e cross-over Zthev=0) Ze è l'impedenza della bobina mobile:
La tensione ai morsetti dell'altoparlante è uguale alla tensione all'uscita dell'amplificatore ma non è quella applicata ai capi di Zes (quella che genera il moto). In più c'è un generatore di corrente che genera la backEMF per effetto microfonico. La corrente che genera la forza BLi dipende dall'impedenza dell'altoparlante (i = Vthev/(Ze+Zes) e che non è in fase con la tensione applicata.
Se il generatore di corrente non c'è allora BLv = (AVin) Zes/(Ze+Zes) che, se A,Ze e Zes sono indipendenti dall'ampiezza dello stimolo, è una relazione lineare (distorsione zero).
Se poi vogliamo considerare Zthev diversa da 0 allora la tensione prodotta dall'amplificatore non è uguale alla tensione ai morsetti dell'altoparlante perchè in mezzo c'è la caduta su Zthev.
Dominio della frequenza:
Se poi vogliamo valutare la corretta riproduzione del segnale dobbiamo confrontare lo spettro dello stimolo (all'ingresso dell'ampli) con lo spettro del suono prodotto. Se non c'è distorsione (o se è non udibile) ci possiamo accontentare.
Dominio del tempo
Se vogliamo confrontare la forma dello stimolo con la forma del suono prodotto dall'altoparlante dobbiamo tenere conto della funzione di trasferimento dell'altoparlante e, se la banda passante dello stimlo è maggiore della banda passante dell'altoparlante, le due forme saranno inevitabilmente diverse. Ma questo non significa che l'altoparlante non stia facendo il suo dovere: sta semplicemente facendo quello che può e deve fare. Se non lo facesse dovremmo dire che distorce.
Affinchè la forma nel tempo dello stimolo sia conservata è necessario che lo spettro dello stimolo sia "più stretto" della banda passante dell'altoparlante e che la fase, su tutta la banda passante dello stimolo, si nulla o lineare. Questa è una condizione necessaria per qualsiasi dispositivo non solo per gli altoparlanti.
In sostanza per avere la
riproduzione in forma di uno stimolo con spettro limitata tra 200 e 2000 Hz è necessario che la banda passante del dispositivo si estenda almeno una decade prima ed una decade dopo ovvero da 20 a 20kHz. Questo se il dispositivo è a fase minima. Se la fase è lineare allora basta che la banda passante del dispositivo "contenga" lo spettro dello stimolo.
Alla fine: se vuoi che il suono rodotto dall'altoparlante "segua" lo stimolo devi procurarti un altoparlante (o un sistema di altoparlanti) a fase lineare (e lo puoi fare con un DSP) e distorsione nulla. A me basta che l'altparlante segua lo spettro del segnale ovvero che segua il segnale nel dominio della frequenza (perchè uso sistemi a fase minima). Poi quando estenderò la banda passante del sistema aggiungendo altre vie, chiederò al sistema di seguire il segnale anche nel dominio del tempo (sulla banda passante che gli è consentita).
Il confronto comunque non va fatto con lo stimolo e l'uscita ma tra lo stimolo che dovrebbe fornire il sistema se fosse ideale e l'uscita reale.
Se confronti lo stimolo Delta di Dirac con la risposta di un sistema reale troverai sempre che l'uscita non segue lo stimolo.
P.S. Nessuno sta dicendo che gli array non funzionino o non siano sistema per ottenere ottimi risultati.